Confusione
Salve, vi scrivo perchè ho un problema con il mio fidanzato/ex.
Siamo stati insieme due anni, adesso domenica di punto in bianco ha detto di non non sapere più di amarmi. Lui ha molti problemi in famiglia, ed ha subito un lutto da cui non riesce a riprendersi. I suoi genitori non lavorano, e hanno un difficile rapporto di coppia. La nonna e la zia hanno un tumore, anche se benigno. Sapevo del suo malessere interiore già da molto, ma ora sembra essere peggiorato. Vi racconto come stanno andando le cose, ma vi premetto che non vi scrivo per farmi rasserenare che tanto tornerà da me, ma perchè sono in pena per la sua situazione mentale e relazione o no vorrei aiutarlo, perchè comunque ci siamo amati molto.
Allora, sabato è andato a Milano (noi siamo di Roma), la domenica è tornato e ha detto di non capire più nulla. Mi ha chiamato in lacrime, piangeva come se fossi stata io a lasciarlo!! Singhiozzava talmente tanto che io stessa gli ho suggerito di attaccare il telefono e calmarsi! Il giorno dopo la stessa storia, pianti a dirotto e disperati. Dice di sentirsi vuoto, di voler solo stare nel letto a dormire perchè la vita è brutta. La zia ,malata di tumore, si è operata martedì ora il tumore è stato rimosso e sta meglio, ma lui continua ad essere insofferente. Dice di amarmi, e poi di nuovo di non saperlo più. La cosa che mi ha preoccupato di più è che ha detto : " Non mi riconosco, e non riconosco gli altri! Ti guardo e penso che sei la donna della mia vita. Ma non riconosco me stesso e non riconosco nemmeno te, nè la mia famiglia." Dice che sta vivendo in un mondo tutto suo, e che si sente morto. Questa è la situazione attuale, posso dirvi poi che spesso lamenta il fatto che la sua famiglia sia molto sfortunata e che non si sente realizzato nella vita ( vorrebbe studiare ma le condizioni economiche non glielo permettono, e quindi si auto-definisce una nullità). Quando gli dico di andare da uno psicologo la prende come un offesa, non so davvero come comportarmi. Vorrei fregarmene ma purtroppo continua a cercami, e non riesco a fare a meno di aiutarlo. Anche perchè lo vedo messo proprio male. Mi ha persino detto che vorrebbe uccidersi!!!
Aspetto una vostra risposta. Cordiali saluti
Siamo stati insieme due anni, adesso domenica di punto in bianco ha detto di non non sapere più di amarmi. Lui ha molti problemi in famiglia, ed ha subito un lutto da cui non riesce a riprendersi. I suoi genitori non lavorano, e hanno un difficile rapporto di coppia. La nonna e la zia hanno un tumore, anche se benigno. Sapevo del suo malessere interiore già da molto, ma ora sembra essere peggiorato. Vi racconto come stanno andando le cose, ma vi premetto che non vi scrivo per farmi rasserenare che tanto tornerà da me, ma perchè sono in pena per la sua situazione mentale e relazione o no vorrei aiutarlo, perchè comunque ci siamo amati molto.
Allora, sabato è andato a Milano (noi siamo di Roma), la domenica è tornato e ha detto di non capire più nulla. Mi ha chiamato in lacrime, piangeva come se fossi stata io a lasciarlo!! Singhiozzava talmente tanto che io stessa gli ho suggerito di attaccare il telefono e calmarsi! Il giorno dopo la stessa storia, pianti a dirotto e disperati. Dice di sentirsi vuoto, di voler solo stare nel letto a dormire perchè la vita è brutta. La zia ,malata di tumore, si è operata martedì ora il tumore è stato rimosso e sta meglio, ma lui continua ad essere insofferente. Dice di amarmi, e poi di nuovo di non saperlo più. La cosa che mi ha preoccupato di più è che ha detto : " Non mi riconosco, e non riconosco gli altri! Ti guardo e penso che sei la donna della mia vita. Ma non riconosco me stesso e non riconosco nemmeno te, nè la mia famiglia." Dice che sta vivendo in un mondo tutto suo, e che si sente morto. Questa è la situazione attuale, posso dirvi poi che spesso lamenta il fatto che la sua famiglia sia molto sfortunata e che non si sente realizzato nella vita ( vorrebbe studiare ma le condizioni economiche non glielo permettono, e quindi si auto-definisce una nullità). Quando gli dico di andare da uno psicologo la prende come un offesa, non so davvero come comportarmi. Vorrei fregarmene ma purtroppo continua a cercami, e non riesco a fare a meno di aiutarlo. Anche perchè lo vedo messo proprio male. Mi ha persino detto che vorrebbe uccidersi!!!
Aspetto una vostra risposta. Cordiali saluti
[#1]
Carissima,
purtroppo lei da sola non dovrebbe sobbarcarsi il carico dell'attuale situazione umorale ed esistenziale del suo ragazzo, vuoi perché potrebbe non conoscerne la reale causa esterna od interna, vuoi perché ha già il contemporaneo peso del gestire la discontinuità relazionale che lui afferma, vuoi perché la condizione depressiva non è assolutamente facile da sostenere né da risolvere, specie dall'interno di un rapporto.
Pertanto capisco che la soluzione di uno psicologo possa rappresentare per il suo ragazzo un ulteriore rimando al suo senso di fallimento, ma è importante che ne intraveda piuttosto le opportunità di rinascita e maggiore consapevolezza. Nel rimandargli l'importanza di essere seguito, ritengo possa fare già molto, seguitando magari ad affermare il suo esserci, il non abbandono...mentre cerca di spostare il focus maggiormente su di sé, su quello che la fa stare bene oltre lui.
Buona fortuna.
Dr. Ilaria Zeppi
[#2]
Gentile ragazza,
E' comprensibile la sua preoccupazione ma forse potrebbe aiutarla cercare di decodificare cosa il suo ragazzo le stia chiedendo con il suo pianto.
Certamente non che lei lo indirizzi da uno psicolgo, perche' tale iniziativa rappresenta una scelta "emotivamente evoluta" che il suo ragazzo dovrebbe decidere di fare o non farte da solo, a seconda del suo livello di sofferenza percepita e del suo desiderio di mutare la propria posizione rispetto a tale sofferenza.
Il piangere con lei puo' rappresentare uno sfogo? Un allentare la tensione con una persona della quale si conosce l'affetto?
Si limiti a fornirgli tale sostegno se pensa che ne abbia bisogno e lo lasci libero di attivarsi autonomamente per le scelte profonde e personali quale e' quella di ricorrere ad una psicoterapia.
I migliori saluti
E' comprensibile la sua preoccupazione ma forse potrebbe aiutarla cercare di decodificare cosa il suo ragazzo le stia chiedendo con il suo pianto.
Certamente non che lei lo indirizzi da uno psicolgo, perche' tale iniziativa rappresenta una scelta "emotivamente evoluta" che il suo ragazzo dovrebbe decidere di fare o non farte da solo, a seconda del suo livello di sofferenza percepita e del suo desiderio di mutare la propria posizione rispetto a tale sofferenza.
Il piangere con lei puo' rappresentare uno sfogo? Un allentare la tensione con una persona della quale si conosce l'affetto?
Si limiti a fornirgli tale sostegno se pensa che ne abbia bisogno e lo lasci libero di attivarsi autonomamente per le scelte profonde e personali quale e' quella di ricorrere ad una psicoterapia.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile Utente,
molto spesso trovarsi a contatto con persone che manifestano sentimenti depressivi così intensi, porta ad un doppio vincolo. Se da una parte riceve delle richieste di vicinanza, affetto e cure, dall'altra può trovarsi invasa da un profondo senso di impotenza che non le permette di aiutare ne tanto meno di chiarire questa situazione.
Il suo consiglio di consultare uno specialista è sicuramente la scelta più opportuna in questi casi.
molto spesso trovarsi a contatto con persone che manifestano sentimenti depressivi così intensi, porta ad un doppio vincolo. Se da una parte riceve delle richieste di vicinanza, affetto e cure, dall'altra può trovarsi invasa da un profondo senso di impotenza che non le permette di aiutare ne tanto meno di chiarire questa situazione.
Il suo consiglio di consultare uno specialista è sicuramente la scelta più opportuna in questi casi.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 24/01/2013.
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