Reazioni ormai non improvvise

Salve Dottori,
Sono una ragazza di 20 anni e mi sono resa conto che ho problemi direi grossi ad essere esaminata.
Ho paura forse, chiedo a Voi... Vorrei capire come posso risolvere!
Vi racconto come sono arrivata a capire e quindi a rivolgermi a voi.
Sono iscritta all'università da 2 anni e fino a poco tempo fa, non capivo il motivo per il quale il totale dei miei esami è uguale a 0.
Penso all'esame di Stato, quel giorno, all'orale piansi per tutto
Il tempo. Penso quando all'università mi trovai di fronte ad un professore per la prima volta ad essere esaminata e mi Misi a piangere.
Penso di non riuscire ad avere la laurea perché all'esame mi blocco.
Quando mi trovavo a scuola non ho mai avuto questi problemi, anzi solo l'ultimo anno, per un interrogazione mi misi a piangere di fronte ad un professore, per l'agitazione ma forse anche perchè quel professore "mi odiava".
Spero che riuscite a darmi qualche consiglio.
Vi ringrazio.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
ciò che studia le piace?
Ritiene in generale che la sua preparazione sia adeguata per una potenziale buona riuscita agli esami?
Ha notato se ci sono differenze per Lei tra esami orali e esami scritti?
Ha qualche compagno di studi con cui poter condividere la preparazione degli esami da sostenere?
I suoi genitori come si pongono di fronte al fatto che, pur avendo iniziato da due anni l'università, non abbia ancora sostenuto esami?
Oltre all'episodio che ha citato, ci sono state altre occasioni in cui si è presentata e le cose non sono andate come desiderava, oppure non ha proprio più affrontato esami?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza, non sappiamo niente di lei, ma riflettendo le chiedo e mi chiedo se ha avuto un'infanzia caratterizzata da una educazione esigente.
Magari molto amata, molto seguita , ma col dovere di essere brava a scuola, a casa ecc.
Spesso la paura degli esami ha a che fare con queste dinamiche lontane.
Il professore assume a livello simbolico la figura di un padre severo e giudicante, all'universita' i professori si conoscono poco, da vicino, sono percepiti perciò con più allarme, al liceo è diverso perchè il contatto è invece costante.
Si faccia aiutare da uno psicologo anche in strutture pubbliche ed anche ne parli col suo medico che potrebbe anche pensare di darle un piccolo aiutini che l'aiuti a " partire" e che facilita il contatto col terapeuta.
Non si scoraggi, avevamo tutti paura , almeno un pò, una volta..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Care Dr.sse si mi sono inscritta ad un indirizzo che mi piace ma in un università privata, quindi studio a casa e le materie le trovo online. Ho scelto questa università perché non volevo spostarmi da casa, non mi sentivo pronta, e perché sapevo che, anche se mia mamma non mi chiedeva aiuto, mi sentivo in obbligo di aiutarla, lavora davvero tanto. ( per aiutarvi a capirmi vi dico che mentre scrivo ciò piango).
Mi trovo meglio a scrivere piuttosto che parlare, infatti se dovessi parlare con qualcuno non riuscirei a spiegarmi bene, questo mi succede tantissimo adesso.
La mia infanzia è stata normale, la mia adolescenza un po' meno. Mio padre in quest'ultima fase è stato piuttosto severo con me solo perchè stavo insieme ad un ragazzo. Per lui a parte che ero piccola, era troppo geloso.
Nonostante questo, oggi abbiamo un rapporto discreto, lui ha il suo caratterino ed io il mio perchè con lui sono abbastanza dura, quasi per fargli pagare quello che ho ricevuto.
Per gli esami non sostenuti, non ricevo nessuna lamentela da parte loro, ma pesa tantissimo a me perché so che hanno pagato affinchè io possa studiare a casa.

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Il fatto di non frequentare lezioni, non avere compagni con cui confrontarsi e condividere e emozioni potrebbe crearle un senso di estraneita' . In tale estraneita' prendono forma e quota le paure inconsce, questo super--Io severo che la giudIca invece di limitarsi a valutare la sua preparazione.
Il fatto che pianga indica che regredisce ad una fase infantile..
Forse un aiuto psicologico le sarebbe davvero utile per prendere contatto e riformulare queste rappresentazionii cosi' angosciose.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza, d'accordo con la collega sconsiglio di frequentare l'università da lontano nel suo caso, non sa cosa si perde, i compagni, nuove amicizie, l'incontro coi professori che sono anche persone, spesso interessanti, gli appunti passati ad un'amica o chiesti a quel ragazzo là..Quella vibrazione di speranza che pure c'è..e la voglia di comprare una nuova matita per gli occhi perchè...
Si faccia aiutare, cara, così ritrova "le parole per dirlo", cioè si apre un pò, tutti i papà sono un pò gelosi, ma anche cambiano..
Aiutare la mamma ? soluzioni intermedie ? ci pensi e ci faccia sapere, noi l'aspettiamo..
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
La paura degli esami, del rigore del professore, l' essersi rintanata dietro un pc, senza frequentazioni universitarie, scambi e confronti, credo abbia creato un circolo vizioso nel quale sembra essersi intrappolata.

L' aver scritto a noi, pero' fa intravedere una speranza, una luce, un disagio, che se ascoltato puo' portare a cambiamenti importanti.

I genitori severi, che amano in cambio di " prestazioni" comportamentali, scolastiche, affettive....
Creano sempre dei nuclei di insicurezza e di fragilità' psichica, con il rischio che al primo fallimento o brutto voto, lei possa crollare, identificandosi nel fallimento in toto.

Ogni esse umano, uomo o donna che sia, oltre al rendimento scolastico e lavorativo, ha tanto altro da tirare fuori e che contribuisce alla sua poliedricità' , unicita' e complessità' dell' esistenza.

Si guardi intorno e dentro, vedra' che c' e' altro , oltre lo studio , che magari puo farla star meglio ed anche studiare con piu' serenita' , godendosi quello che ha scelto di fare.

Coraggio!

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara ragazza,

oltre a quanto detto dai colleghi volevo aggiungere che spesso la fine del liceo segnala un momento di profondo sconforto. Rappresenta un momento di passaggio dall'età adolescenziale all'età adulta. Si inizieranno a prendere decisioni importanti, che costituiranno il suo futuro lavorativo. La paura è normale. C'è che vive questo momento prima, come lei, chi dopo, ma interrogarsi sul futuro non è per forza un male. Il suo blocco può fungere da momento di riflessione, di rafforzamento. Accolga i consigli fin'ora dati e rifletta un pò.

Non si preoccupi, prenderà le giuste decisioni!

Un caro abbraccio

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it