Depressione e ansia
Gentili specialisti,
ho da poco concluso una relazione molto importante durata quattro anni.
Già negli ultimi tempi di relazione avevo un senso di disagio, inadeguatezza e ansia ragion per cui abbiamo deciso che era meglio conludere la relazione per mancanza di serenità.
Sono sempre stata un soggetto ansioso e facile all'abbattimento, ma adesso non riesco a trovare più una ragione di vita, mi sento isolata ed abbandonata, in più l'idea che lui si rifaccia una vita sociale e di coppia più velocemente di me mi crea un'ansia tanto forte da rilevare un aumento di pressione e tachicardia. Ogni qual volta sento il telefono squillare o vedo un'email nella casella postale mi vengono delle crisi di pianto fortissime quando scopro che non è lui, ma al contempo temo un nuovo confronto con lui. L'idea di rimanere sola, di non troare più nessuno a cui possa piacere e che mi piaccia, di non avere più rapporti sessuali e di condurre il resto della mia vita da sola mi terrorizza.Non ho più voglia di uscire, mangiare, bere, non vedo via di uscita ma cerco di moderarmi per non risultare ossessiva e di peso a conoscenti e parenti. Aggiungo che questa estate sono stata in cura da una psicologa ma ho interrotto la cura nel momento la specialista mi ha prescritto degli psicofarmaci. Ringrazio anticipatamente per un'eventuale risposta e mi dichiaro disponibile ad eventuali chiarimenti.
ho da poco concluso una relazione molto importante durata quattro anni.
Già negli ultimi tempi di relazione avevo un senso di disagio, inadeguatezza e ansia ragion per cui abbiamo deciso che era meglio conludere la relazione per mancanza di serenità.
Sono sempre stata un soggetto ansioso e facile all'abbattimento, ma adesso non riesco a trovare più una ragione di vita, mi sento isolata ed abbandonata, in più l'idea che lui si rifaccia una vita sociale e di coppia più velocemente di me mi crea un'ansia tanto forte da rilevare un aumento di pressione e tachicardia. Ogni qual volta sento il telefono squillare o vedo un'email nella casella postale mi vengono delle crisi di pianto fortissime quando scopro che non è lui, ma al contempo temo un nuovo confronto con lui. L'idea di rimanere sola, di non troare più nessuno a cui possa piacere e che mi piaccia, di non avere più rapporti sessuali e di condurre il resto della mia vita da sola mi terrorizza.Non ho più voglia di uscire, mangiare, bere, non vedo via di uscita ma cerco di moderarmi per non risultare ossessiva e di peso a conoscenti e parenti. Aggiungo che questa estate sono stata in cura da una psicologa ma ho interrotto la cura nel momento la specialista mi ha prescritto degli psicofarmaci. Ringrazio anticipatamente per un'eventuale risposta e mi dichiaro disponibile ad eventuali chiarimenti.
[#1]
Gent.ma Utente,
la fine di una relazione importante porta sempre con sè un dolore che è necessario elaborare esattamente come accade quando si perde una persona cara.
Il lutto che ne consegue è il medesimo e in lei questo dolore ha preso la forma di sentimenti di autosvalutazione e disperazione riguardanti il futuro, che (almeno per ora) non ritiene possibile sarà felice.
Questo suo malessere richiede un percorso psicologico o psicoterapeutico e lei lo aveva intrapreso, ma lo ha molto probabilmente terminato precocemente.
Ci può dire qualcosa di più al riguardo?
In che senso ha smesso di andare in seduta quando la dottoressa le ha prescritto dei farmaci? (Quali?)
Si trattava di un medico psichiatra o di uno psicologo?
la fine di una relazione importante porta sempre con sè un dolore che è necessario elaborare esattamente come accade quando si perde una persona cara.
Il lutto che ne consegue è il medesimo e in lei questo dolore ha preso la forma di sentimenti di autosvalutazione e disperazione riguardanti il futuro, che (almeno per ora) non ritiene possibile sarà felice.
Questo suo malessere richiede un percorso psicologico o psicoterapeutico e lei lo aveva intrapreso, ma lo ha molto probabilmente terminato precocemente.
Ci può dire qualcosa di più al riguardo?
In che senso ha smesso di andare in seduta quando la dottoressa le ha prescritto dei farmaci? (Quali?)
Si trattava di un medico psichiatra o di uno psicologo?
Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359
[#2]
Gentile Ragazza,
se le sono stati prescritti degli psicofarmaci non è possibile si trattasse di una psicologa, poiché non essendo medico non avrebbe potuto farlo.
Era forse una psichiatra?
In ogni caso, insieme a questa professionista stava effettuando una psicoterapia?
Quante sedute sono state svolte?
Ha discusso con la specialista sull'opportunità del trattamento farmacologico e sul suo desiderio di evitarlo?
Saluti.
se le sono stati prescritti degli psicofarmaci non è possibile si trattasse di una psicologa, poiché non essendo medico non avrebbe potuto farlo.
Era forse una psichiatra?
In ogni caso, insieme a questa professionista stava effettuando una psicoterapia?
Quante sedute sono state svolte?
Ha discusso con la specialista sull'opportunità del trattamento farmacologico e sul suo desiderio di evitarlo?
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Gentilissimi specialisti,
vi ringrazio per le vostre risposte immediate.
La psicologa mi ha consigliato il farmaco sotto consulto del mio medico di famiglia che mi ha fatto la prescrizione. Se non erro il farmaco era a base di bromazepan, lexotan se non ricordo male. Avrei dovuto compiere più cicli il primo era di tre mesi e poi avremmo dovuto concordare il modo per sospenderlo in base alla mia risposta alla cura. Ho evitato di fare la cura per due motivi, per evitarne la dipendenza e perchè il pensiero di prendere dei farmaci che agivano sulla psiche mi spaventava e mi spaventa molto, il pensiero di non poter andare avanti senza aiuti esterni chimici. Con la psicologa ho fatto otto sedute e dopo l'ottava ho interrotto, poichè non trovavo beneficio e non volevo assumere i farmaci. Inizialmente avevamo concordato solo sei sedute ma dopo la sesta la dottoressa ha ritenuto di dover continuare, le mie sedute erano solo un versamento di lacrime, e mi lasciavano dietro il pensiero di essere malata.
Saluti
vi ringrazio per le vostre risposte immediate.
La psicologa mi ha consigliato il farmaco sotto consulto del mio medico di famiglia che mi ha fatto la prescrizione. Se non erro il farmaco era a base di bromazepan, lexotan se non ricordo male. Avrei dovuto compiere più cicli il primo era di tre mesi e poi avremmo dovuto concordare il modo per sospenderlo in base alla mia risposta alla cura. Ho evitato di fare la cura per due motivi, per evitarne la dipendenza e perchè il pensiero di prendere dei farmaci che agivano sulla psiche mi spaventava e mi spaventa molto, il pensiero di non poter andare avanti senza aiuti esterni chimici. Con la psicologa ho fatto otto sedute e dopo l'ottava ho interrotto, poichè non trovavo beneficio e non volevo assumere i farmaci. Inizialmente avevamo concordato solo sei sedute ma dopo la sesta la dottoressa ha ritenuto di dover continuare, le mie sedute erano solo un versamento di lacrime, e mi lasciavano dietro il pensiero di essere malata.
Saluti
[#7]
Gentile ragazza,
è normale che la fine di una relazione comporti tristezza, abbattimento... è un lutto che va eleborato specialmente, come nel suo caso, in cui la relazione è durata alcuni anni. Vi è un nuovo equilibrio da riorganizzare nella sua vita.
Probabilmente la collega, le ha consigliato dei faramci in quanto se il suo umore non è responsivo, la terpia può durare di più. Talvolta l'utilizzo dei farmaci abbinati ad una terapia può condurre ad esiti più duraturi e migliori.
Se non ho compreso male, in questo momento si sente abbattuta, triste e tutto sembra aver perso di senso... un percorso psicologico - psicoterapeutico potrebbe aiutarla a superare questo momento difficile indagando le sue paure, i suoi pensieri e le sue emozioni.
In bocca al lupo.
è normale che la fine di una relazione comporti tristezza, abbattimento... è un lutto che va eleborato specialmente, come nel suo caso, in cui la relazione è durata alcuni anni. Vi è un nuovo equilibrio da riorganizzare nella sua vita.
Probabilmente la collega, le ha consigliato dei faramci in quanto se il suo umore non è responsivo, la terpia può durare di più. Talvolta l'utilizzo dei farmaci abbinati ad una terapia può condurre ad esiti più duraturi e migliori.
Se non ho compreso male, in questo momento si sente abbattuta, triste e tutto sembra aver perso di senso... un percorso psicologico - psicoterapeutico potrebbe aiutarla a superare questo momento difficile indagando le sue paure, i suoi pensieri e le sue emozioni.
In bocca al lupo.
Dr.ssa Roberta Fuga Psicologa - Psicoterapeuta cognitivo - comportamentale e Grafologa Roma
www.psicoterapeutadiroma.it
Via San Roberto Bellarmin
[#8]
Utente
Gentili specialisti vi ringrazio tutti per le cortesi risposte.
Per il gentilissimo Dott. Pozzi non so classificare con il termine specifico che tipo di psicoterapia fosse ma era basata sulla rimozione di eventi dolorori dall'infanzia con loro metabolizzazione, questi eventi riguardavano momenti in cui mi sentivo inadeguata e sottovalutata. Con una pratica in cui la Dott.ssa mi toccava le ginocchia in modo alternato ed in cui io dovevo concentrarmi su quell'evento e poi classificare il grado di dolore emotivo che provavo a ripercorrerlo.
Mi ha dato grandi benefici. Spero di essere stata chiara.
Ringrazio la Dott.ssa Fuga per il suo augurio.
Per il gentilissimo Dott. Pozzi non so classificare con il termine specifico che tipo di psicoterapia fosse ma era basata sulla rimozione di eventi dolorori dall'infanzia con loro metabolizzazione, questi eventi riguardavano momenti in cui mi sentivo inadeguata e sottovalutata. Con una pratica in cui la Dott.ssa mi toccava le ginocchia in modo alternato ed in cui io dovevo concentrarmi su quell'evento e poi classificare il grado di dolore emotivo che provavo a ripercorrerlo.
Mi ha dato grandi benefici. Spero di essere stata chiara.
Ringrazio la Dott.ssa Fuga per il suo augurio.
[#9]
Più che di psicoterapia si trattava di EMDR, una tecnica di riabilitazione dal trauma applicabile a fronte di traumi significativi e che può non essere, da sola, risolutiva nel caso di problemi non fortemente circoscritti alle conseguenze del trauma.
Su quali scene avete lavorato?
Se si è trovata bene con la dottoressa perchè non riprende il lavoro con lei?
Su quali scene avete lavorato?
Se si è trovata bene con la dottoressa perchè non riprende il lavoro con lei?
[#10]
Utente
Gentile Dott. Pozzi,
con la Dott.ssa non mi sono trovata molto bene perchè non riuscivo a vedere la linea del suo percorso non riuscivo a trarne benefici ma anzi provavo rabbia verso me stessa perchè non riuscivo a migliorare.
Abbiamo lavorato su una scena di un ricordo infantile in cui ricordo che i miei genitori dopo una separazione tra me e loro dovuta ad un loro impegno che non mi era stata spiegata nè quantizzata, non sono venuti da me subito ma hanno bisbigliato per del tempo, che a me è parso lungo, prima di venire a vedere dov'ero. La cosa risale ai miei 5 anni.
con la Dott.ssa non mi sono trovata molto bene perchè non riuscivo a vedere la linea del suo percorso non riuscivo a trarne benefici ma anzi provavo rabbia verso me stessa perchè non riuscivo a migliorare.
Abbiamo lavorato su una scena di un ricordo infantile in cui ricordo che i miei genitori dopo una separazione tra me e loro dovuta ad un loro impegno che non mi era stata spiegata nè quantizzata, non sono venuti da me subito ma hanno bisbigliato per del tempo, che a me è parso lungo, prima di venire a vedere dov'ero. La cosa risale ai miei 5 anni.
[#13]
Immagino che se la Collega l'ha fatta lavorare su quel ricordo ci sia un legame con la sua reazione alla fine della relazione con il suo ex, tanto più considerando che ci dice che non stavate più bene assieme già da un po': questo l'ha posta di fronte alla necessità di superare la delusione e di iniziare a pensare ad un futuro diverso da quello che aveva immaginato, il che per ora non le riesce.
In ogni caso non conoscendo il caso non posso darle risposte precise, ma le consiglio sicuramente di non lascar perdere e di riprendere il lavoro su di sè.
In ogni caso non conoscendo il caso non posso darle risposte precise, ma le consiglio sicuramente di non lascar perdere e di riprendere il lavoro su di sè.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 1.8k visite dal 22/01/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.