Parlare in pubblico

Gentili dottori,
tra meno di un mese mi laureo e, già da adesso, sono in ansia non per l'evento in sé per sé, ma per un semplice e infondato motivo : la paura di non riuscire ad avere una buona dialettica durante la seduta.
Pur non essendo un genio della nostra lingua, tendenzialmente non ho questo problema se non con determinate persone.
Mi spiego meglio.
Persone che sono o appaiono autorevoli mi trasmettono molta insicurezza che si manifesta -nel mio caso- parlando male.
E' come se tutte le parole più sofisticate sparissero e, di conseguenza, il mio linguaggio diventa piatto, poco originale.
Un esempio dovrebbe sintetizzare il tutto in modo più pratico : ricordo che, prima di un esame, ripetevo gli argomenti con molta facilità e mi esprimevo molto bene e in modo efficace.
Il giorno dell'esame, davanti al professore, seppur non eccessivamente agitata e preparata sull'argomento, mi esprimevo in modo molto banale, insipido.
I professori dell'università sono solo un esempio, a volte mi capita anche con amiche che sono palesemente più preparate di me; invece, in famiglia o con amici intimi non mi capita.
Sono convinta che tutto dipenda dalla considerazione che ho degli altri nel momento in cui comunichiamo e, il solo pensiero che l'interlocutore forse mi sta valutando, esaminando, mi blocca e interrompe un'abilità che magari in quel momento c'è ma non si vede. Secondo voi dipende da questo? Cosa fare?
Cordialmente


[#1]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissima,

qui entra in gioco la paura del giudizio degli altri;
Il momento della laurea è importante e si ricorderà nel tempo con un sorriso...
provi a pensare che la gente che l'ascolterà non sarà li per metterle il bastone tra le ruote, ma solo per sentire una piacevole lezione.
il momento in se viene sempre investito da troppe aspettative.
Il mio consiglio è di considerare la gente che l'esaminerà semplicemente degli spettatori e che lei in quel momento sa più di loro;
e guardi che è proprio cosi'.
lei discutendo la sua tesi sa sicuramente più di loro sull'argomento scelto, quindi cerchi di ristrutturare cognitivamente quel momento e cerchi di disinvestirlo e renderlo neutro ai suoi occhi.
Sarà un bellissimo momento.

In bocca al lupo!

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#2]
Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta 83 2
Gentile ragazza, capisco molto bene il suo problema, così comune, soprattutto in persone che magari per un delicato periodo difficile, per molto stress, o nello specifico per come sono state abituate a vivere "l'autorità", manifestano una forte preoccupazione, di essere giudicati quando devono esprimere un concetto, anche se molto semplice.
La persona nello specifico si trova in una sorta di complesso di inferiorità. Cosa fare?
E' importante affrontare la questione con qualcuno, per entrare magari nello specifico, e risolvere il problema.
Le faccio tanti auguri per la sua laurea.

Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Penso che lei abbia consapevolizzato bene la problematica che ci propone.
L'ansia da prestazione, l'ansia sociale sono disagi che si basano proprio sul timore del giudizi altrui.
Come rimediare?
Vi sono dei metodi piu' sintomatici che indicano delle tecniche e altri metodi che tendono a depotenziare il timore del giudizio. Il giudizio dell'altro in relta' rappresenta il nostro super-io, il genitore che abbiamo interiorizzato da bambini e da cui ci aspettiamo punizoni e premi.
Un metodo discreto e' comunque l'allenamento. L'abitudine a parlare ad altri dimiuisce il potere e l'esigenza di prestare 'attenzione all'altro e lo re-indirizza sul contenuto del discrso.
Spero di averle dato degli input utili.
In bocca al lupo!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Ringrazio tutti voi per le risposte e farò tesoro dei vostri consigli!
Buon proseguimento di lavoro a tutti!!!
Buona serata