Malessere d'amore
Buongiorno,
nel mese di marzo 2012 è finita la relazione con la mia ragazza,durata circa 1 anno e 3 mesi. Mi ha lasciato lei motivando che, a livello sentimentale, andavamo in 2 direzioni diverse (non riusciva a provare certe cose che io invece sentivo).
E' stato un fulmine a ciel sereno in quanto la relazione andava a gonfie vele dal mio punto di vista e avevo raggiunto un equilibrio perfetto nella mia vita in cui non avevo più bisogno di niente e dove tutto sembrava essere al suo posto.
Quel maledetto giorno mi ha cambiato la vita.
Non riesco praticamente più a condurre una vita normale. Ogni giorno il pensiero di lei mi tormenta, mi tortura in continuazione ostacolando ogni mia attività di ripresa. Vivo costantemente la paura che lei possa iniziare a frequentare qualcun altro e contemporaneamente non riesco proprio ad accettare la fine della relazione.
Nonostante questo, ho cercato in qualche modo di far perdere le mie tracce a lei anche se ogni tanto ci sentivamo (in chat, in media una volta al mese circa) fino a quando nel dicembre 2012 non decidiamo di vederci per un saluto (il giorno dopo sarebbe partita per circa 2 settimane per andare a trovare i suoi genitori).
Nonostante la serata sia stata bellissima, si rivela un flop per gli obbiettivi che avevo in testa (l'avevo colpita sì, ma non come speravo).
Ritornata per l'epifania ci siamo risentiti e rivisti ma nonostante io la ri-voglia al mio fianco, lei dice di non volere stare con me e che non prova i sentimenti che provo io. Lo fa per non prendermi in giro perchè non vorrebbe che le cose fossero forzate (apprezzo e sono d'accordo, ma...).
Questa cosa interiormente mi fa stare molto male. Faccio fatica ad apprezzare anche le piccole cose della vita senza di lei. Suono la chitarra in una band ma da mesi non sento più lo stimolo che mi teneva vivo fino all'anno prima. Vivo in una situazione di malessere che mi priva spesso anche dell'appetito (ho perso qualche chilo), mi trovo spesso a piangere, faccio fatica a chiudere occhio la notte e ogni giorno mi faccio mille castelli in aria sul fatto che lei possa avere un'altra relazione (nella sua sincerità che ho sempre apprezzato, mi ha detto chiaramente più volte che in tutto questo tempo non ha mai avuto uscite con nessuno ecc... e anzi, mi ha confessato alcune cose che fanno ben capire che preferisce stare sola).
Al lavoro (sono pendolare tutti i giorni con Milano) non rendo come vorrei e spesso comprendo quanto le 8 ore siano molto più pesanti del normale.
Tendo a chiudermi in me stesso anche con le persone più care (genitori, amici ecc...) e dopo un anno credo oramai di essermi rassegnato a riconquistarla (ci ho provato in questo mese più e più volte ma le porte mi si sono chiuse in faccia in men che non si dica).
Dopo un anno dall'interruzione, non trovo normale questo mio stato e non so più cosa fare. Da qualche giorno sento delle vampate di calore che mi pervadono e inizio a sudare.
Cosa dovrei fare dottore?
Grazie mille
nel mese di marzo 2012 è finita la relazione con la mia ragazza,durata circa 1 anno e 3 mesi. Mi ha lasciato lei motivando che, a livello sentimentale, andavamo in 2 direzioni diverse (non riusciva a provare certe cose che io invece sentivo).
E' stato un fulmine a ciel sereno in quanto la relazione andava a gonfie vele dal mio punto di vista e avevo raggiunto un equilibrio perfetto nella mia vita in cui non avevo più bisogno di niente e dove tutto sembrava essere al suo posto.
Quel maledetto giorno mi ha cambiato la vita.
Non riesco praticamente più a condurre una vita normale. Ogni giorno il pensiero di lei mi tormenta, mi tortura in continuazione ostacolando ogni mia attività di ripresa. Vivo costantemente la paura che lei possa iniziare a frequentare qualcun altro e contemporaneamente non riesco proprio ad accettare la fine della relazione.
Nonostante questo, ho cercato in qualche modo di far perdere le mie tracce a lei anche se ogni tanto ci sentivamo (in chat, in media una volta al mese circa) fino a quando nel dicembre 2012 non decidiamo di vederci per un saluto (il giorno dopo sarebbe partita per circa 2 settimane per andare a trovare i suoi genitori).
Nonostante la serata sia stata bellissima, si rivela un flop per gli obbiettivi che avevo in testa (l'avevo colpita sì, ma non come speravo).
Ritornata per l'epifania ci siamo risentiti e rivisti ma nonostante io la ri-voglia al mio fianco, lei dice di non volere stare con me e che non prova i sentimenti che provo io. Lo fa per non prendermi in giro perchè non vorrebbe che le cose fossero forzate (apprezzo e sono d'accordo, ma...).
Questa cosa interiormente mi fa stare molto male. Faccio fatica ad apprezzare anche le piccole cose della vita senza di lei. Suono la chitarra in una band ma da mesi non sento più lo stimolo che mi teneva vivo fino all'anno prima. Vivo in una situazione di malessere che mi priva spesso anche dell'appetito (ho perso qualche chilo), mi trovo spesso a piangere, faccio fatica a chiudere occhio la notte e ogni giorno mi faccio mille castelli in aria sul fatto che lei possa avere un'altra relazione (nella sua sincerità che ho sempre apprezzato, mi ha detto chiaramente più volte che in tutto questo tempo non ha mai avuto uscite con nessuno ecc... e anzi, mi ha confessato alcune cose che fanno ben capire che preferisce stare sola).
Al lavoro (sono pendolare tutti i giorni con Milano) non rendo come vorrei e spesso comprendo quanto le 8 ore siano molto più pesanti del normale.
Tendo a chiudermi in me stesso anche con le persone più care (genitori, amici ecc...) e dopo un anno credo oramai di essermi rassegnato a riconquistarla (ci ho provato in questo mese più e più volte ma le porte mi si sono chiuse in faccia in men che non si dica).
Dopo un anno dall'interruzione, non trovo normale questo mio stato e non so più cosa fare. Da qualche giorno sento delle vampate di calore che mi pervadono e inizio a sudare.
Cosa dovrei fare dottore?
Grazie mille
[#1]
Gentilissimo,
-----------Faccio fatica ad apprezzare anche le piccole cose della vita senza di lei. Suono la chitarra in una band ma da mesi non sento più lo stimolo che mi teneva vivo fino all'anno prima. Vivo in una situazione di malessere che mi priva spesso anche dell'appetito (ho perso qualche chilo), mi trovo spesso a piangere, faccio fatica a chiudere occhio la notte e ogni giorno mi faccio mille castelli in aria sul fatto che lei possa avere un'altra relazione.................
Posso capire il suo malessere e il fatto che stia somatizzando la sua perdita in questo modo;
dico perdita perchè è un distacco da elaborare simile ad un lutto.
La persona amata non fa più parte della nostra esistenza e tutto sembra nero, malinconico e senza stimoli.
Ha provato a chiedere un aiuto psicologico?
In questi casi serve per riprendere in mano la propria vita e risorse personali e un benessere psicofisico che sembra averci abbandonato.
Cordialmente
-----------Faccio fatica ad apprezzare anche le piccole cose della vita senza di lei. Suono la chitarra in una band ma da mesi non sento più lo stimolo che mi teneva vivo fino all'anno prima. Vivo in una situazione di malessere che mi priva spesso anche dell'appetito (ho perso qualche chilo), mi trovo spesso a piangere, faccio fatica a chiudere occhio la notte e ogni giorno mi faccio mille castelli in aria sul fatto che lei possa avere un'altra relazione.................
Posso capire il suo malessere e il fatto che stia somatizzando la sua perdita in questo modo;
dico perdita perchè è un distacco da elaborare simile ad un lutto.
La persona amata non fa più parte della nostra esistenza e tutto sembra nero, malinconico e senza stimoli.
Ha provato a chiedere un aiuto psicologico?
In questi casi serve per riprendere in mano la propria vita e risorse personali e un benessere psicofisico che sembra averci abbandonato.
Cordialmente
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#2]
Utente
Buonasera dott.ssa Ronchi,
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta.
La mia paura più grande è che tutto questo possa trasformarsi in qualcosa di più grave. E' normale secondo lei essere in queste condizioni a distanza di un anno?
Inoltre, rispondendo alla sua domanda: no, non ho ancora chiesto un aiuto psicologico e sinceramente il solo pensiero di farlo mi fa sentire "strano"...
Mi spiego meglio: è la prima volta in vita mia che vivo una situazione del genere (ho avuto altre delusioni, ma mai così segnate) ed escludendo il momento che sto passando da un anno a questa parte, ritengo di essere una persona estremamente positiva e ottimista. Ogni momento difficile l'ho superato sempre grazie al mio modo di fare e di essere...
Ma adesso, adesso non sento più tutto questo e il pensiero di rivolgermi ad una persona, per quanto possa essere professionalmente preparata e sicuramente di grande aiuto, mi mette un po' "paura" (forse il termine non è correttissimo ma spero di avere reso l'idea)
Grazie mille
Cordiali saluti
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta.
La mia paura più grande è che tutto questo possa trasformarsi in qualcosa di più grave. E' normale secondo lei essere in queste condizioni a distanza di un anno?
Inoltre, rispondendo alla sua domanda: no, non ho ancora chiesto un aiuto psicologico e sinceramente il solo pensiero di farlo mi fa sentire "strano"...
Mi spiego meglio: è la prima volta in vita mia che vivo una situazione del genere (ho avuto altre delusioni, ma mai così segnate) ed escludendo il momento che sto passando da un anno a questa parte, ritengo di essere una persona estremamente positiva e ottimista. Ogni momento difficile l'ho superato sempre grazie al mio modo di fare e di essere...
Ma adesso, adesso non sento più tutto questo e il pensiero di rivolgermi ad una persona, per quanto possa essere professionalmente preparata e sicuramente di grande aiuto, mi mette un po' "paura" (forse il termine non è correttissimo ma spero di avere reso l'idea)
Grazie mille
Cordiali saluti
[#3]
Gentilissimo,
Ricercare l'aiuto di un professionista a volte è l'unica strada percorribile.
Non deve aver timore o paura come lei stesso afferma;
Ma se crede di trovare le forze per riuscire ad uscirne da solo va bene, ma cerchi di monitorare i suoi comportamenti.
Cordialmente
Ricercare l'aiuto di un professionista a volte è l'unica strada percorribile.
Non deve aver timore o paura come lei stesso afferma;
Ma se crede di trovare le forze per riuscire ad uscirne da solo va bene, ma cerchi di monitorare i suoi comportamenti.
Cordialmente
[#4]
Utente
Gentilissima Dr.ssa Ronchi,
Le do pienamente ragione su tutto. Quello che ho io potrebbe essere un semplice blocco interiore che mi impedisce di fare questo passo.
Comunque, rifletterò sui suoi consigli. Spero solo di potermi rialzare da questo oblìo...
La ringrazio di cuore
Cordiali saluti
Le do pienamente ragione su tutto. Quello che ho io potrebbe essere un semplice blocco interiore che mi impedisce di fare questo passo.
Comunque, rifletterò sui suoi consigli. Spero solo di potermi rialzare da questo oblìo...
La ringrazio di cuore
Cordiali saluti
[#5]
Gentile Ragazzo,
il mal d'amore è tra le sofferenze più atroci che l'animo umano possa sperimentare,
è paragonabile esattamente ad un lutto.
Lutto per la perdita della persona amata, lutto per quella parte di lei che viveva solo tra le sua braccia e, per finire "lutto dell'immaginario", cioè un lutto per come quella ragazza la faceva sentire, emozionare, esistere.
Il tempo, si dice essere la migliore medicina, ma a seconda della struttura di personalità, delle pregresse esperienze amorose, della fragilità psichica, i traumi si possono o non possono elaborare , in maniera soggettiva .
Un supporto psicologico, credo sarebbe indicato, soprattutto per riappropriarsi di quella parte di lei,c he ancora ha proiettato nella sua ragazza, nella speranza di riprendersela.
il mal d'amore è tra le sofferenze più atroci che l'animo umano possa sperimentare,
è paragonabile esattamente ad un lutto.
Lutto per la perdita della persona amata, lutto per quella parte di lei che viveva solo tra le sua braccia e, per finire "lutto dell'immaginario", cioè un lutto per come quella ragazza la faceva sentire, emozionare, esistere.
Il tempo, si dice essere la migliore medicina, ma a seconda della struttura di personalità, delle pregresse esperienze amorose, della fragilità psichica, i traumi si possono o non possono elaborare , in maniera soggettiva .
Un supporto psicologico, credo sarebbe indicato, soprattutto per riappropriarsi di quella parte di lei,c he ancora ha proiettato nella sua ragazza, nella speranza di riprendersela.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Utente
Gentilissima Dr.ssa Randone,
Grazie infinite per la sua risposta.
Ha ragione quando dice che il tempo sistema le cose, ma dopo un anno mi sento stanco e affranto da questa situazione. Non riesco proprio ad uscirne e ogni cosa mi ricorda lei. Insomma, è come se vivessi quel maledetto giorno, ogni giorno (anche se non con la stessa intensità)...ed è una sensazione orribile.
Personalmente non credo di essere una persona particolarmente fragile, anzi...è solo che è la prima volta nella mia vita che vengo segnato così tanto.
Stando con lei avevo trovato un equilibrio davvero perfetto che non sono mai riuscito a trovare in vita mia. Addirittura la mattina mi svegliavo sempre col sorriso anche se dovevo andare al lavoro e fare 4 ore di viaggio tra andata e ritorno assieme alle 8 ore di lavoro. Insomma tutto andava bene: massima fiducia reciproca, andavamo d'accordo su tutto, i litigi si potevano contare sulle dita di una mano, c'era tantissima intimità e non ci facevamo mancare nulla. Poi un giorno è arrivata la frase "ti devo parlare"...così, proprio come un fulmine a ciel sereno. Mi ha detto che dopo tutto questo tempo non è mai riuscita a provare quello che magari potevo sentire io...e per me è stata una mazzata indecifrabile.
Il mio problema è che oggi ci spero ancora. Spero sempre in un suo ritorno o in un suo cambio di idea (lei è consapevole di aver lasciato tantissimo, se ne è assunta tutta la responsabilità e questa cosa non la vive bene nemmeno lei) ma oramai ho capito che non arriverà, nonostante io sia tornato all'attacco nell'ultimo mese.
Credo che prenderò in considerazione l'idea di ricevere un supporto psicologico...
Grazie mille
Cordiali saluti
Grazie infinite per la sua risposta.
Ha ragione quando dice che il tempo sistema le cose, ma dopo un anno mi sento stanco e affranto da questa situazione. Non riesco proprio ad uscirne e ogni cosa mi ricorda lei. Insomma, è come se vivessi quel maledetto giorno, ogni giorno (anche se non con la stessa intensità)...ed è una sensazione orribile.
Personalmente non credo di essere una persona particolarmente fragile, anzi...è solo che è la prima volta nella mia vita che vengo segnato così tanto.
Stando con lei avevo trovato un equilibrio davvero perfetto che non sono mai riuscito a trovare in vita mia. Addirittura la mattina mi svegliavo sempre col sorriso anche se dovevo andare al lavoro e fare 4 ore di viaggio tra andata e ritorno assieme alle 8 ore di lavoro. Insomma tutto andava bene: massima fiducia reciproca, andavamo d'accordo su tutto, i litigi si potevano contare sulle dita di una mano, c'era tantissima intimità e non ci facevamo mancare nulla. Poi un giorno è arrivata la frase "ti devo parlare"...così, proprio come un fulmine a ciel sereno. Mi ha detto che dopo tutto questo tempo non è mai riuscita a provare quello che magari potevo sentire io...e per me è stata una mazzata indecifrabile.
Il mio problema è che oggi ci spero ancora. Spero sempre in un suo ritorno o in un suo cambio di idea (lei è consapevole di aver lasciato tantissimo, se ne è assunta tutta la responsabilità e questa cosa non la vive bene nemmeno lei) ma oramai ho capito che non arriverà, nonostante io sia tornato all'attacco nell'ultimo mese.
Credo che prenderò in considerazione l'idea di ricevere un supporto psicologico...
Grazie mille
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.3k visite dal 22/01/2013.
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