Dubbio da molto tempo e contraddizione
Sono un ragazza di 20 anni,con un passato d agonista nel mondo dello sport ed un'ottima carriera universitaria,che sto ancora ffrontando,una persona con la testa sulle spalle, molto sensibile,emotiva e forse eccessivamente profonda.La profondità è sempre stata una costante della mia vita,ho sempre sofferto di ansia tendo a rimuginare sui miei pensieri il piu delle volte drammatizzandoli . ,come mi vi ho detto in passato praticavo uno sport agonisticamente ed in questo contestoall' età di 14 anni, ho conosciuto un ragazzo di 10 anni piu grandi di me,che mi allenava,mi accompagnava ai tornei. Si è instaurato un rapporto molto bello,di forte intesa a livello sportivo di condivisione di passione,amicizia,direi..negli anni successivi progressivamente le cose sono cambiate,senza rendermene conto era diventato molto di più di un affetto eravamo innamorati,negandolo a noi stessi per diverso tempo,fin quando poi ce ne siamo resi conto,e abbiamo deciso di accettare il sentimento di viverlo senza remore e timore dei giudizi.Io avevo 17 anni,eravamo molto innamorati,avvo gia avuto una storia di due anni in precedenza molto importante per me,ma nulla a che vedere con quello che stavo vivendo,mi sono sentita catapultata in una relazione più adultà con una persona che stimo,con cui la sessualità e l'intimità era molto bella e intensa,.In quello stesso periodo stava cominciando il corso di specializzazione in psicoterapia,è stato un anno molto difficile per lui,ha affrontato l'esperienza della disoccupazione dell'incertezza,si tratta di una persona tra l'altro estrememamente complessa,ha perso il padre all'età di 15 anni e solo ora credo abbia risolto davvero.In quesa fase difficile,io mi sono resa conto di quando l'amassi ma allo stesso tempo di come non fossi in grado di vivere liberamente il sentimento in maniera matura,ad oggi mi rendo conto,che ho annullato parte di me della mia vita da 17 enne non perchè costretta,assolutamente,ma perchè innamorata forse in maniera poco matura per via della mia giovane età dell'inesperienza,c erano cose che non mi stavano bene,o meglio soffrivo del suo umore depresso,della sua distanza dettata da altri problemi,lasciandomi prendere dal suo stato d'animo senza capire che era importante dialogare e amare in maniera piu consapevole della mia individualità ,senza timore.Negli ultimi tempi ho cominciato a soffrirne sempre più,e un giorno immpprovvisamentesono sorti dei dubbi ossessivi in testa,la paura di non amarlo più,mi hanno tormentata per mesi,ansia ,ero bloccata non volevo perderlo ma si era rotto quell'idillio che oggi sono consapevole che non poteva durare,perchè non mi avrebbe permessi di coltivare una relazione matura.L'ansia è aumentata al punto che ho dovuto lasciarlo,sono seguti dei tira e molla,dopo sei mesi di distanza abbiamo deciso di riprovarci perchè ci manchiamo,ma perchè ho il terrore di questi dubbi,sono cambiata sono me stessa,indipendente piu donna,ma ho il terrore di questi dubbi e di non liberarmene
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Utente
dopo un anno e mezzo di tira e molla,in cui provo ambivalenza,non capisco perchè se continua a mancarmi e non ho voluto qualcun'altro accanto,questo dubbio interiore mi tormenta,le cose sono cmabiate io stessa adesso che ci siamo riavvicinati sono cambiata,matura autonoma,sento,la necessità di essere accettata per come sono senza piu veli,ma perchè questi dubbi mi logorano,mi bloccano,mi mettono ansia,passo da momenti in cui sono tranquilla,ad altri in cui ho la paura che queste domande tornino ed automaticamente avviene,a distanza questi dubbi si annullano e o meglio sono superati dalla mancanza da questo forte legame che sento,quand mi riavvicino mi prende il terrore,pensa che questi dubbi che io esprimo con la domanda sul se lo amo ancora,in realtà sia una domanda che dovrei rivolgere a me stessa,mi sono amata in questo rapporto?
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Utente
questo pormi continuamente domande sul se lo amo,se riusciamo a ritrovare un equilibrio,sul perchè non riesco a vivere con piu leggerezza il riavvicinamenti,mi creano angoscia smontano l'entusiasmo.Quel blocco dei sentimenti delle emozioni che ho subito tempo fa,mi ha messa in crisi,non riuscivo a capire il perché?e ora che credo di averlo compreso,come potevo vivere una relazione pensando solo all'altro ma anche se a livello razionale lo capisco,questa angoscia di non potere ritrovare un sentimento pieno mi distrugge
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Utente
qualcuno potrebbe rispondere,avrei bisogno di qualche spunto di riflessione,qualcuno che mi orientasse nel riuscire a capire.Aggiungo oltre cio che ho già scritto che nella relazione se lui prende le distanze o per ualche ragione è piu distaccato (è un atteggiamento tipico del suo carattere,non è una persona particolarmente espansiva) in me subentra esattamente il dubbio oppostp cioè la paura di perderlo,quindi passo da uno stato in cui temo un suo allontanamento come succedeva in passato,ad uno in cui sono ad avere dubbi
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"questo pormi continuamente domande sul se lo amo,se riusciamo a ritrovare un equilibrio,sul perchè non riesco a vivere con piu leggerezza il riavvicinamenti, mi creano angoscia smontano l'entusiasmo"
Non è possibile risponderle con sicurezza, ma si può trattare o della difficoltà di prendere atto che non lo ama più oppure di pensieri ossessivi e quindi di una forma d'ansia che deve essere diagnosticata e curata.
Può anche trattarsi di una dinamica di coppia che alterna avvicinamento e allontanamento, e che potrebbe continuare in questo modo all'infinito.
Senza poterla incontrare e parlarle però non è possibile fstabilire nulla, quindi le suggerisco di rivolgersi di persona ad uno psicologo se non riesce a chiaririsi le idee in autonomia su questi punti.
Non è possibile risponderle con sicurezza, ma si può trattare o della difficoltà di prendere atto che non lo ama più oppure di pensieri ossessivi e quindi di una forma d'ansia che deve essere diagnosticata e curata.
Può anche trattarsi di una dinamica di coppia che alterna avvicinamento e allontanamento, e che potrebbe continuare in questo modo all'infinito.
Senza poterla incontrare e parlarle però non è possibile fstabilire nulla, quindi le suggerisco di rivolgersi di persona ad uno psicologo se non riesce a chiaririsi le idee in autonomia su questi punti.
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Utente
La ringrazio della risposta,è comunque passato un anno e mezzo da quella fase in cui è crollato quello che io ho chiamato prima "idillio",e non sono mai riuscita a slegarmi da lui definitivamente ne a coltivare altre relazioni,perché non riuscivo a capire come da un momento all'altro potessero insinuarsi dei dubbi cosi angocianti se fino a qualche giorni prima io soffrivo esattamente per il contrario cioè perchè avevo paura di perderlo..e da li quel mio mettere in dubbio mi ha fatta soffrire maledettamente,come se si fosse rotto un equilibrio,e niente potesse tornare come prima,ma non potrebbe e non vorrei tornasse come prima,ero troppo immatura dipendente,non lasciavo spazio al mio alle mie esigenze vivevo solo dell'amore che davo..senza capire che in una relazione si è in due,vorrei che le cose fossero piu semplici,all'inizio quando ci riavviciniamo sono contenta,poi subentra questo malessere e mi genera forte disagio
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Utente
ma se davvero non lo amassi più,è possibile che dopo un anno e mezzo continuo a pensarci,e speri in una nuova tranquillità con lui,qualcosa ci riporta sempre indietro a riprovarci a sperare di stare bene insieme...in so come se faccia a trovare un nuovo equilibrio un nuovo benessere insieme e capisco anche che non esistono ricette,ma solo io posso capirlo...non lo voglio perdere questo è il punto e sento che questa paura mi opprime...scusi se continuo a scrivere,è solo uno sfogo e capisco che come lei stesso scrive non sia possibile capire via mail,ma tutto si riconduce a quella giornata in cui io ho messo in dubbio da li è cominciato tutto...
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Ci possono essere tanti motivi per i quali lei può desiderare che le cose fra voi funzionino, ma il risultato è che "all'inizio quando ci riavviciniamo sono contenta, poi subentra questo malessere e mi genera forte disagio".
Non sottovaluterei il fatto che lei è giovanissima e la "crisi" della quale parla è avvenuta quando aveva solo 18 anni: sarebbe comprensibilissimo che fosse semplicemente cresciuta e cambiata, essendo appunto così giovane, e che avesse desiderato comunque salvaguardare il rapporto con lui, che è molto più grande, anche quando in realtà i suoi sentimenti erano cambiati.
Il suo ragazzo può aver rappresentato quel primo grande amore dal quale può essere difficile separarsi?
E' al corrente della sua confusione?
Se sì, cosa ne pensa?
Non sottovaluterei il fatto che lei è giovanissima e la "crisi" della quale parla è avvenuta quando aveva solo 18 anni: sarebbe comprensibilissimo che fosse semplicemente cresciuta e cambiata, essendo appunto così giovane, e che avesse desiderato comunque salvaguardare il rapporto con lui, che è molto più grande, anche quando in realtà i suoi sentimenti erano cambiati.
Il suo ragazzo può aver rappresentato quel primo grande amore dal quale può essere difficile separarsi?
E' al corrente della sua confusione?
Se sì, cosa ne pensa?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.5k visite dal 22/01/2013.
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