Fortissima crisi inizio convivenza

Buongiorno, non so piu dove sbattere la testa, sono disperata e da due giorni piango ininterrotamente e non mangio.
Sono fidanzata da un anno con il mio attuale ragazzo, 4 mesi fa ho deciso di andare a vivere da sola, io ho 28 anni, decisione presa perche in famiglia le cose non andavano come dovevano andare e il tutto mi faceva soffrire; premetto che mio padre è morto 12 anni fa e mio fratello è sposato e viene a casa solo una volta la settimana a trovare mia mamma.
mi sono sempre sentita responsabile di come stava mia madre, in tutto e per tutto, lavoro da quando ho 15 anni e lascio la gran parte dello stipendio in casa mia per l'affitto e tutto quello che è la gestione di una casa.
Non sono mai andata particolarmente d'accordo con mia madre, perche ho un carattere molto particolare, e la mi scelta di andare a vivere da sola è venuta per provare a smuovere un po le acque nella mia famiglia, facendo capire che non solo io dovevo prenderemi le responsabilità di tutto e di lei; decisione dura perche saperla da sola in casa mi distrugge.
Quando ho parlato al mio ragazzo di tutto questo lui mi ha proposto di andare a convivere; ho subito accettato felicissima e in questi 4 mesi abbiamo sistemato la casettadove viviamo da 2 giorni; due giorni dove io sto malissimo, piango in continuazione e voglio tornare da mamma, il pensiero che sia a casa da sola mi distrugge, non poter essere li per lei sempre, anche se litighiamo in continuazione, mi manca tutto di lei, mi manca anche la mia casa, e soffro di attacchi di panico, dove mi sento incapace di portare avanti una casa da sola...
non riesco a capire perchè, fino a 3 giorni fa ero felicissima e non vedevo l'ora di vivere questa esperienza, ora vorrei non aver mai preso questa decisione.
in tutto questo c'e il mio ragazzo che sta cercando di capirmi in tutto e per tutto, ma ho paura di fare stare male anche lui cosi.
non ho piu voglia di fare nulla, nemmeno di preparare la cena, mi sento una fallita e una stupida bambina che non combinerà mai niente nella vita.
Crede che io debba andare in analisi?
vi prego aiutatemi.
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4
Gentilissima,

lei si è trovata in una situazione molto difficile da gestire in giovanissima età, trovandosi ad occuparsi davvero di tutto a soli 15 anni:

"mio fratello è sposato e viene a casa solo una volta la settimana a trovare mia mamma.
mi sono sempre sentita responsabile di come stava mia madre, in tutto e per tutto, lavoro da quando ho 15 anni e lascio la gran parte dello stipendio in casa mia per l'affitto e tutto quello che è la gestione di una casa".

Non solo non ha ricevuto quello che come figlia avrebbe dovuto ricevere in termini di sostegno e presenza, ma è stata lei ad occuparsi della mamma vedova supplendo anche alle mancanze di suo fratello.
E' quindi normale che dopo 12 anni passati in questo modo lei si senta ora schacciare dal senso di colpa per aver preso una decisione sana e legititima per il suo futuro, decisione che avrebbe potuto prendere anche prima visto che lavora da molti anni, ma che ha rimandato fino ad oggi immagino per occuparsi il più possibile della mamma e della casa.

Tutto questo non sarebbe stato suo obbligo nè suo compito, se non in parte, ma lei l'ha fatto comunque, quindi potrebbe iniziare con il prenderne coscienza.
L'abitudine ad essere indispensabile e l'unico sostegno per la mamma, che ha acquisito negli anni, non è superabile in due giorni, ma potrebbe aiutarla in questo il pensiero di aver già fatto tantissimo per lei.

Nel frattempo sua madre cosa ha fatto per sè stessa e per voi figli?
Ha chiesto un aiuto?
Ha cercato di essere in qualche modo presente o si è appoggiata al 100% su di lei?

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

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Utente
Utente
mia madre ha sempre cercato di essere forte, ha lavorato notte e giorno per cercare di non farmi mancare nulla,anche se cosi facendo è mancata a livello di presenza, sono sempre stata molto indipendente e per quello l'unica mia paura era quella di lasciarla sola, mentre ora ho paura proprio di affrontare questa nuova vita senza lei.
non ha mai chiesto aiuto a nessuno, e io mi sono sempre sentita in dovere di aiutare lei per stare bene anche io.
in piu ogni tanto mamma beve...
questa cosa mi fa tremendamente male perche mio padre per anni beveva molto e picchiava mia madre, quasi sempre in mia presenza.
quando provo a parlarne con lei, lei mi dice che è acqua passata, che non devo nemmeno piu pensarci,anche se credo che la cosa mi abbia segnata nel profondo
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4
"mi sono sempre sentita in dovere di aiutare lei per stare bene anche io"

E' comprensibile che lei leghi l'idea del proprio benessere a quello di sua madre, ma siete due persone distinte e non è necessario che la mamma stia bene perchè anche lei stia bene.
Questo tipo di pensiero dipende dal ruolo che lei ha avuto per troppo tempo, decisamente impegnativo per una ragazzina di 15 anni, che non le consente di percepirsi come soggetto separato che può dispiacersi per la sofferenza della madre senza stare male a propria volta.

Lei percepisce questo come paura di non farcela senza la mamma, ma è probabile che il reale timore sia che la mamma non ce la faccia senza di lei.

Penso che nel suo farsi forza sua madre abbia sottovalutato la portata del proprio dolore e delle conseguenze che nel frattempo si riversavano su di lei (e suo fratello), trovando intanto un palliativo nell'uso di alcool come sedativo della sofferenza.
Non so se si tratti di una forma di alcolismo e se è sorta dopo la morte del marito o era in misura minore anche prima, ma quel che è certo è che è necessario che inizi a farsi aiutare per il bene di entrambe.

Cerchi di concentrarsi sulla ricerca di un aiuto per sua mamma e di mettere da parte l'idea di tornare sui suoi passi, che non servirebbe a nessuna delle due.
Se riuscirà ad avere un atteggiamento produttivo e a convincerla ad affrontare i problemi che sta trascinando da tempo ne trarrete entrambe un grosso beneficio.
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Utente
Utente
ho provato un sacco di volte a parlare per aiutarla, ma lei nega tutto oppure dice che smetterà.
anche per questo motivo avevo deciso di vivere da sola, per far si che lei capisse che cosi non mi andava e perche speravo che non essendo piu in casa io, mio fratello capisse che era venuto il momento anche per lui di ricordarsi di avere una mamma..sola..

ora però il problema è solo mio,, lei mi appoggia in tutto e mi sostiene in queste mie crisi distruttive... mi dice di non preoccuparmi, che lei è forte ed è felice per me.

io sto male... io voglio essere felice. io voglio il mio bene adesso
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4
Se sua mamma le dice che è felice per lei e che non ha alcun problema perchè è una donna forte sta di fatto negando l'importanza del ruolo che lei ha avuto fino a due giorni fa.
Questo può alimentare la sua rabbia e il suo sconforto più di quanto immagini.

Non è da escludere che lei possa ottenere dei risultati allontanandosi, ma non in due giorni, perchè il cambiamento è troppo recente.

Per quanto riguarda suo fratello è importante che gli parli chiaramente e che non si aspetti che, dopo tutti questi anni in cui il ruolo di accudimento è stato svolto solo da lei, abbia un improvviso moto d'affetto verso la mamma o un risveglio spontaneo del senso di responsabilità.
E' più facile che, in caso problemi, accusi lei di aver abbandonato vostra madre a sè stessa.

Per questo è fondamentale che la sua posizione sia chiara, ha già fatto tantissimo per la sua famiglia e questo evidentemente non le è riconosciuto in maniera adeguata. Inizi a pretendere che lo sia.
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Utente
Utente
come posso fare a pretendere che lo sia quando sono io la prima a sentirmi in difetto per la scelta fatta?

secondo lei devo seguire un particolare percorso psicologico/psicoterapeutico per superare questo momento che mi sembra insuperabile ??? o posso farcela da sola come ho sempre fatto?

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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4
Il problema è che lei si sente ancora in difetto nonostante tutto quello che ha fatto per la sua famiglia negli anni.
Per cambiare questo suo vissuto è consigliabile una psicoterapia e che lei inizi a pensare che non può fare tutto da sola, perchè questo non è sempre possibile e perchè chi esagera nel non chiedere aiuto quando ne avrebbe bisogno si trova poi a pagarne le conseguenze.

Personalmente le consiglierei una psicoterapia ad orientamento psicoanalitico/psicodinamico, che le permetterebbe di esplorare le cause del suo malessere e di intervenire su di esse per risolverle.
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Utente
Utente
grazie mille dottore, provero a cercare uno specialista in questo campo nella mia zona. lei potrebbe darmi qualche consiglio ?
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4
Mi spiace ma non possiamo suggerire pubblicamente dei nominativi.

Può cercare uno psicologo fra gli iscritti al sito oppure consultando l'albo del nostro Ordine:
www.medicitalia.it/specialisti/Psicologia
www.opl.it
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Utente
Utente
la ringrazio comunque infinitamente per l'appoggio morale di ieri, mi è stato di grande aiuto.
grazie di cuore
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4
Mi fa piacere esserle stato d'aiuto e spero che si senta un po' meglio.

Le faccio tanti auguri per il suo futuro,