Chi ha l'ansia si sente cosi?
Cari Dottori, vi racconto un po la mia storia. Un giorno come un altro improvvisamente, mi sono ritrovato da paziente urologico a paziente psichiatrico.
Vi spiego. alcuni anni fa ho avuto un episodio di torsione testicolare e sono stato sottoposto ad intervento urgente di fissaggio, nei giorni seguenti, lo stesso organo e stato colpito da 4 ricadute infettive/infiammatorie, 3 orchiti e 1 epididimite, veramente dolorose e poco responsive a numerosi antibiottici e antinfiammatori e ne ho avuto per circa 2 anni consecutivi. Dolori violenti, tumefazione, rossore fino alla escoriazione della parete scrotale con sangue. ho sofferto tanto.. il piu delle notti insonne, mi pisolavo il pomeriggio piegato in 2 su una sedia, tutto ne ha risentito. appena la situazione e migliorata e quindi mi riaffacciavo a una vita normale, senza o con lieve dolore, dormendo la notte, neppure 5 gg dopo sono stato investito da un "uragano" improvviso e che e durato 10 mesi filati composto da farte spossatezza,malessere generale,cefalea,capogiri,uno strano stordimento, quasi imbambolato e vista sfuocata. nessuno a capito cosa poteva essere.. e sono stato spedito al csm dal dottore generico di allora affermando che "ero fissato" non avevo niente. non ci sono andato,sarà il caso, il tempo, e la ripresa di una vita normale senza dolori atroci ha favotito la scomparsa di questi strani fenomeni ma parallelamente, un po perche non ripreso dallo stress precedente, un po della stranezza e il fatto di avere un malessere insolito, mai provato, pergiunta non compreso e anche scambiato come "malatto immaginario" ha favorito tensione ansiosa. parlai con uno psichiatra che mi disse "fattore Ansioso" prescrivendo la paroxetina,scoprendo poi essere un antidepressivo, gia pensavo che la sola ansia per quanto sgradevole, non poteva giustificare tutto, ho pensato "e se ci fosse di mezzo la Depressione?" e qui la catastrofe, ho moltissima paura che possa essere o andare in questo modo, nelle ali della paura andai da psichiatri e assunsi farmaci, ma e stato un disastro, non risolvendo nulla ho radicato la mia paura, con essa mi sento limitato nel provare gioia, non sono sereno, mai rilassato, un po infelice forse, un po inquieto. ancora farmaci e in piu andai da uno psicoanalista ma non ho concluso alcunche. Ad oggi vado da 14 sedute da una stratega breve, ma anche cosi non concludo. il fatto e che mi ritrovo in un vicolo ceco: psichiatra=psicofarmaci=non concludo e mi becco gli effetti paradossi. psicoterapia=non effetti paradossi=non risolvo lo stesso... In genere chi ha l'ansia oltre che la paura e eventuale preoccupazione, si sente cosi? "mi sento limitato nel provare gioia, non sono sereno, mai rilassato, un po infelice forse, un po inquieto". non accetterei proprio la depressione!! mi scuso per il poema. e vi ringrazio per l'attenzione che mi dedicherete. lorenzo.
Vi spiego. alcuni anni fa ho avuto un episodio di torsione testicolare e sono stato sottoposto ad intervento urgente di fissaggio, nei giorni seguenti, lo stesso organo e stato colpito da 4 ricadute infettive/infiammatorie, 3 orchiti e 1 epididimite, veramente dolorose e poco responsive a numerosi antibiottici e antinfiammatori e ne ho avuto per circa 2 anni consecutivi. Dolori violenti, tumefazione, rossore fino alla escoriazione della parete scrotale con sangue. ho sofferto tanto.. il piu delle notti insonne, mi pisolavo il pomeriggio piegato in 2 su una sedia, tutto ne ha risentito. appena la situazione e migliorata e quindi mi riaffacciavo a una vita normale, senza o con lieve dolore, dormendo la notte, neppure 5 gg dopo sono stato investito da un "uragano" improvviso e che e durato 10 mesi filati composto da farte spossatezza,malessere generale,cefalea,capogiri,uno strano stordimento, quasi imbambolato e vista sfuocata. nessuno a capito cosa poteva essere.. e sono stato spedito al csm dal dottore generico di allora affermando che "ero fissato" non avevo niente. non ci sono andato,sarà il caso, il tempo, e la ripresa di una vita normale senza dolori atroci ha favotito la scomparsa di questi strani fenomeni ma parallelamente, un po perche non ripreso dallo stress precedente, un po della stranezza e il fatto di avere un malessere insolito, mai provato, pergiunta non compreso e anche scambiato come "malatto immaginario" ha favorito tensione ansiosa. parlai con uno psichiatra che mi disse "fattore Ansioso" prescrivendo la paroxetina,scoprendo poi essere un antidepressivo, gia pensavo che la sola ansia per quanto sgradevole, non poteva giustificare tutto, ho pensato "e se ci fosse di mezzo la Depressione?" e qui la catastrofe, ho moltissima paura che possa essere o andare in questo modo, nelle ali della paura andai da psichiatri e assunsi farmaci, ma e stato un disastro, non risolvendo nulla ho radicato la mia paura, con essa mi sento limitato nel provare gioia, non sono sereno, mai rilassato, un po infelice forse, un po inquieto. ancora farmaci e in piu andai da uno psicoanalista ma non ho concluso alcunche. Ad oggi vado da 14 sedute da una stratega breve, ma anche cosi non concludo. il fatto e che mi ritrovo in un vicolo ceco: psichiatra=psicofarmaci=non concludo e mi becco gli effetti paradossi. psicoterapia=non effetti paradossi=non risolvo lo stesso... In genere chi ha l'ansia oltre che la paura e eventuale preoccupazione, si sente cosi? "mi sento limitato nel provare gioia, non sono sereno, mai rilassato, un po infelice forse, un po inquieto". non accetterei proprio la depressione!! mi scuso per il poema. e vi ringrazio per l'attenzione che mi dedicherete. lorenzo.
[#1]
Gentile sig. Lorenzo,
La sua lunga malattia, e tutto quello che ha sofferto le h portato uno stress forte, psicofisico.
Da quello che riferisce sembra che lei soffra di una sindrome mista ansioso depressiva.
E' un peccato che non possa utilizzare farmaci che avrebbero velocizzato la guarigione.
Senza farmaci puo' contare solo sulla psicoterapia che le giovera' ma occorre piu' tempo. E pazienza.
Non si scoraggi!
La sua lunga malattia, e tutto quello che ha sofferto le h portato uno stress forte, psicofisico.
Da quello che riferisce sembra che lei soffra di una sindrome mista ansioso depressiva.
E' un peccato che non possa utilizzare farmaci che avrebbero velocizzato la guarigione.
Senza farmaci puo' contare solo sulla psicoterapia che le giovera' ma occorre piu' tempo. E pazienza.
Non si scoraggi!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Caro Lorenzo,
che diagnosi ha ricevuto dai medici e dagli psicologi che si sono occupati di lei?
Deve infatti sapere che gli antidepressivi come la paroxetina sono utilizzati anche nella terapia dei disturbi d'ansia, e che aver ricevuto una tale prescrizione non significa che lei sia stato giudicato depresso.
Quante sedute ha effettuato nel corso del trattamento psicoanalitico?
Con quale cadenza?
Per quanto riguarda la TBS attuale, la collega le ha prospettato una durata indicativa della terapia?
che diagnosi ha ricevuto dai medici e dagli psicologi che si sono occupati di lei?
Deve infatti sapere che gli antidepressivi come la paroxetina sono utilizzati anche nella terapia dei disturbi d'ansia, e che aver ricevuto una tale prescrizione non significa che lei sia stato giudicato depresso.
Quante sedute ha effettuato nel corso del trattamento psicoanalitico?
Con quale cadenza?
Per quanto riguarda la TBS attuale, la collega le ha prospettato una durata indicativa della terapia?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gli antidepressivi vengono dati anche per i disturbi d'ansia. Perciò chi le ha prescritto la paroxetina avrebbe dovuto informarla al riguardo, accorgersi che tale fatto le ha amplificato l'ansia (una quota d'ansia consistente sembra ben presente nel suo racconto) e avrebbe quindi dovuto prevenirlo.
Riguardo alla terapeuta strategica (non stratega breve), che compiti ha ricevuto da eseguire? Li ha fatti come le è stato spiegato? Ha riportato i risultati alla terapeuta? La terapeuta ne ha tenuto conto?
Riguardo alla terapeuta strategica (non stratega breve), che compiti ha ricevuto da eseguire? Li ha fatti come le è stato spiegato? Ha riportato i risultati alla terapeuta? La terapeuta ne ha tenuto conto?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
Gentili dottoresse
la diagnosi posta e disturbo d'ansia generalizzata con fobia.
farmaci usati: paroxetina,cipralex,laroxyl,cymbalta,elopram,zoloft del tutto inutili
psicanalisi a cadenza settimanale per 1 anno unita a farmaci
terapia strategica breve in corso da 14 sedute a cadenza 15 gg.
al riguardo della tbs mi ha detto chiaramente che e "un miracolo" liberarmi e desensibilizzarmi dalla paura e che si puo solo gestire con gli esercizi assegnati e in piu che se non ci riesce in 15 sedute e impossibile anche in 100.
paroxetina e elopram=eccessiva sedazione diurna, assunta la notte=eccessiva sonnolenza al mattino.
cipralex=nessun effetto collaterale ma inefficace.
cymbalta= vomito ad ogni assunzione, ritenuto intollerante.
zoloft=inefficacia
laroxyl=forte tachicardia e ribasso della PA ad ogni assunzione=inefficace
questa situazione va avanti da 5 anni ininterrotamente.
"Da quello che riferisce sembra che lei soffra di una sindrome mista ansioso depressiva."
purtroppo temevo qualcosa del genere...
io gia dal mattino avverto una sgradevole tensione inprontata sulla mia paura, non ha un legame con fattori esterni, la paura di questa evenienza mi condiziona molto. non sono tristissimo e di malumore, mangio bene e dormo bene, porto avanti le mie attivita, ma non piu spensierato e non minacciato da questa maledetta paura. grazie ancora..
la diagnosi posta e disturbo d'ansia generalizzata con fobia.
farmaci usati: paroxetina,cipralex,laroxyl,cymbalta,elopram,zoloft del tutto inutili
psicanalisi a cadenza settimanale per 1 anno unita a farmaci
terapia strategica breve in corso da 14 sedute a cadenza 15 gg.
al riguardo della tbs mi ha detto chiaramente che e "un miracolo" liberarmi e desensibilizzarmi dalla paura e che si puo solo gestire con gli esercizi assegnati e in piu che se non ci riesce in 15 sedute e impossibile anche in 100.
paroxetina e elopram=eccessiva sedazione diurna, assunta la notte=eccessiva sonnolenza al mattino.
cipralex=nessun effetto collaterale ma inefficace.
cymbalta= vomito ad ogni assunzione, ritenuto intollerante.
zoloft=inefficacia
laroxyl=forte tachicardia e ribasso della PA ad ogni assunzione=inefficace
questa situazione va avanti da 5 anni ininterrotamente.
"Da quello che riferisce sembra che lei soffra di una sindrome mista ansioso depressiva."
purtroppo temevo qualcosa del genere...
io gia dal mattino avverto una sgradevole tensione inprontata sulla mia paura, non ha un legame con fattori esterni, la paura di questa evenienza mi condiziona molto. non sono tristissimo e di malumore, mangio bene e dormo bene, porto avanti le mie attivita, ma non piu spensierato e non minacciato da questa maledetta paura. grazie ancora..
[#5]
I farmaci che ha preso appartengono tutti alla medesima classe (ssri), e non è da escludere che un farmaco di classe differente le possa invece fare effetto.
Questo comunque deve essere valutato dal medico psichiatra.
Per quanto riguarda la psicoanalisi, come mai effettuava una sola seduta a settimana?
Sedeva sul lettino con l'analista alle sue spalle?
Questo comunque deve essere valutato dal medico psichiatra.
Per quanto riguarda la psicoanalisi, come mai effettuava una sola seduta a settimana?
Sedeva sul lettino con l'analista alle sue spalle?
[#6]
Ex utente
per la dott.Massaro
Anche le benzodiazepine non hanno mai funzionato..neppure al momento.
del perche si praticava una sola seduta settimanale non saprei.. nessun lettino scrivania e uno di fronte all altro anche perche la praticava lo psichiatra stesso a parte dalle solite visite "farmacologiche"...cercava di scoprire e capire eventuali conflitti pregressi o attuali alla base, attribuendoli a cause sociali e familiari,affermando che una volta scoperto e che io essendone a conoscenza avrei poteto agire per risolverli ma non e questo il punto.
altri farmaci? sono a conoscenza delle classi rimaste e sarebbe ancora peggio in ogni senso...
Al dott Santonocito: E gia ma non mi ha detto nulla... ricettario alla mano 15min circa di visita e apposto, mi ha detto che sarebbe stata per tempi piuttosto lunghi e forse a vita..
anche una volta saputo che veniva prescritta pure per l'ansia non ho affatto superato la mia paura.. mi sono seriamente sforzato di assumere farmaci controvoglia e "violentando la mia volonta" in cambio ho avuto i risultati citati prima e sforzandomi le ho pure assunte per tanti mesi.. assumerne altri sarebbe riviolentarmi e amplificare sempre di piu... riguardo la terapia strategica breve, ho ricevuto, nel corso del tempo 4 tipi di esercizi il primo e il diario degli stati d'animo. il secondo immaginare, prima per 10 minuti x 3 volte al gg come sarebbe la mia vita se la mia paura fosse realta. il terzo appena si presenta la mia paura, volontariamente sforzarmi di non pensarci, facendo o pensando a qualcos'altro.. ottengo solo risultati lievi, momentanei e di scarsa durata. il gg prima della seduta fare un resoconto soggettivo dei 15 gg di terapia domiciliare cercando di dare un voto che poi verra discusso in seduta. ritengo di compiere gli esercizi come insegnatomi..sicuramente la terapeuta ne ha tenuto conto..all ultima seduta mi ha detto che si puo solo puntare al controllo della paura con gli esercizi, e non provare piu paura per questa tematica (niente mi spaventa e preoccupa come la depressione, non perche ci siano casi in famiglia, ma perche e terribile,accetterei tutto tranne quella) sarebbe un miracolo. non mi preoccupo per qualsiasi cosa, ma solo di questa tremenda evenienza. la terapeuta strategica breve non mi ha mai voluto porre una diagnosi, nonostante gli e l'abbia chiesta, riferendomi che un etichetta non sarebbe stata utile, ma sarebbe stato utile risolvere il problema da allora non ho piu chiesto. pero gia da 4 sedute non ha piu modificato gli esercizi riferendomi di automatizzarli di piu...io mi trovo molto bene con la dottoressa, e stata l'unica che ci ha provato veramente ad aiutarmi...ci vado volentieri. ma pare che la cosa sia cronica...non conosco altri ragazzi ansiosi per capire un po come si sentono. conosco molto bene la sofferenza fisica, ma questa e senza dubbio peggiore... gentilissimi a rispondere, grazie infinite..
Anche le benzodiazepine non hanno mai funzionato..neppure al momento.
del perche si praticava una sola seduta settimanale non saprei.. nessun lettino scrivania e uno di fronte all altro anche perche la praticava lo psichiatra stesso a parte dalle solite visite "farmacologiche"...cercava di scoprire e capire eventuali conflitti pregressi o attuali alla base, attribuendoli a cause sociali e familiari,affermando che una volta scoperto e che io essendone a conoscenza avrei poteto agire per risolverli ma non e questo il punto.
altri farmaci? sono a conoscenza delle classi rimaste e sarebbe ancora peggio in ogni senso...
Al dott Santonocito: E gia ma non mi ha detto nulla... ricettario alla mano 15min circa di visita e apposto, mi ha detto che sarebbe stata per tempi piuttosto lunghi e forse a vita..
anche una volta saputo che veniva prescritta pure per l'ansia non ho affatto superato la mia paura.. mi sono seriamente sforzato di assumere farmaci controvoglia e "violentando la mia volonta" in cambio ho avuto i risultati citati prima e sforzandomi le ho pure assunte per tanti mesi.. assumerne altri sarebbe riviolentarmi e amplificare sempre di piu... riguardo la terapia strategica breve, ho ricevuto, nel corso del tempo 4 tipi di esercizi il primo e il diario degli stati d'animo. il secondo immaginare, prima per 10 minuti x 3 volte al gg come sarebbe la mia vita se la mia paura fosse realta. il terzo appena si presenta la mia paura, volontariamente sforzarmi di non pensarci, facendo o pensando a qualcos'altro.. ottengo solo risultati lievi, momentanei e di scarsa durata. il gg prima della seduta fare un resoconto soggettivo dei 15 gg di terapia domiciliare cercando di dare un voto che poi verra discusso in seduta. ritengo di compiere gli esercizi come insegnatomi..sicuramente la terapeuta ne ha tenuto conto..all ultima seduta mi ha detto che si puo solo puntare al controllo della paura con gli esercizi, e non provare piu paura per questa tematica (niente mi spaventa e preoccupa come la depressione, non perche ci siano casi in famiglia, ma perche e terribile,accetterei tutto tranne quella) sarebbe un miracolo. non mi preoccupo per qualsiasi cosa, ma solo di questa tremenda evenienza. la terapeuta strategica breve non mi ha mai voluto porre una diagnosi, nonostante gli e l'abbia chiesta, riferendomi che un etichetta non sarebbe stata utile, ma sarebbe stato utile risolvere il problema da allora non ho piu chiesto. pero gia da 4 sedute non ha piu modificato gli esercizi riferendomi di automatizzarli di piu...io mi trovo molto bene con la dottoressa, e stata l'unica che ci ha provato veramente ad aiutarmi...ci vado volentieri. ma pare che la cosa sia cronica...non conosco altri ragazzi ansiosi per capire un po come si sentono. conosco molto bene la sofferenza fisica, ma questa e senza dubbio peggiore... gentilissimi a rispondere, grazie infinite..
[#7]
"nessun lettino scrivania e uno di fronte all altro anche perche la praticava lo psichiatra stesso a parte dalle solite visite "farmacologiche"...
Le assicuro allora che non si è affatto trattato di una psicoanalisi, il che si desume dalla frequenza delle sedute, dal setting e anche dalla confusione fra il ruolo dello psicoterapeuta e quello del medico.
Tenga presente che di solito perfino le strutture pubbliche cercano di garantire che farmaci e psicoterapia siano gestiti da due professionisti diversi, proprio per evitare confusioni e sovrapposizioni.
Lavorando nelle condizioni che ha riferito non mi meraviglia il fatto che non abbia concluso nulla.
Ho capito male o anche la seconda dottoressa è un medico psichiatra e non uno psicologo psicoterapeuta?
Riguardo ai farmaci mi riferivo ad es. agli antidepressivi triciclici, più datati rispetto agli ssri ma prescritti a chi non li tollera.
Ad ogni modo di questo deve parlare con un medico.
Le assicuro allora che non si è affatto trattato di una psicoanalisi, il che si desume dalla frequenza delle sedute, dal setting e anche dalla confusione fra il ruolo dello psicoterapeuta e quello del medico.
Tenga presente che di solito perfino le strutture pubbliche cercano di garantire che farmaci e psicoterapia siano gestiti da due professionisti diversi, proprio per evitare confusioni e sovrapposizioni.
Lavorando nelle condizioni che ha riferito non mi meraviglia il fatto che non abbia concluso nulla.
Ho capito male o anche la seconda dottoressa è un medico psichiatra e non uno psicologo psicoterapeuta?
Riguardo ai farmaci mi riferivo ad es. agli antidepressivi triciclici, più datati rispetto agli ssri ma prescritti a chi non li tollera.
Ad ogni modo di questo deve parlare con un medico.
[#8]
Ex utente
Chiaramente io non ne sapevo nulla, in pratica tale psichiatra mi ha preso in giro? mi faceva andare a seduta ogni settimana, mi da un farmaco e non mi dice il resto.
nell ordine: la prima esperienza e stata con questo.
poi 2 altri psichiatri prescrittori degli altri farmaci no psicoterapie che asserivano non utili e che con farmaci avrei risolto la carenza di serotonina alla base di tutto che causa uno squilibrio di neurotrasmettitori,....chiara matrice biologica..
stanco sia di stare ancora cosi, non concludere nulla e beccarmi appunto gli effetti tossici. cercai, leggendo informazioni su internet su terapie psicologiche piu brevi ed incisive, trovai una terapeuta strategica breve della scuola di G. Nardone che non e psichiatra e ho intrappreso questo tipo di cura. il laroxyl e un triciclico ed e quello che mi ha fatto peggio..Lei Mi dice: "Le assicuro allora che non si è affatto trattato di una psicoanalisi, il che si desume dalla frequenza delle sedute, dal setting e anche dalla confusione fra il ruolo dello psicoterapeuta e quello del medico"
questo anni fa, ora so bene la differenza..quando questo mi disse che ci voleva un farmaco piu psicoterapia individuale psicoanalittica, ha aggiunto "la puoi fare anche con me io la pratico" mi sono fidato e pare sia stato un errore.. questo e l'iter di prassi terapeutica seguita da allora fino ad oggi....
nell ordine: la prima esperienza e stata con questo.
poi 2 altri psichiatri prescrittori degli altri farmaci no psicoterapie che asserivano non utili e che con farmaci avrei risolto la carenza di serotonina alla base di tutto che causa uno squilibrio di neurotrasmettitori,....chiara matrice biologica..
stanco sia di stare ancora cosi, non concludere nulla e beccarmi appunto gli effetti tossici. cercai, leggendo informazioni su internet su terapie psicologiche piu brevi ed incisive, trovai una terapeuta strategica breve della scuola di G. Nardone che non e psichiatra e ho intrappreso questo tipo di cura. il laroxyl e un triciclico ed e quello che mi ha fatto peggio..Lei Mi dice: "Le assicuro allora che non si è affatto trattato di una psicoanalisi, il che si desume dalla frequenza delle sedute, dal setting e anche dalla confusione fra il ruolo dello psicoterapeuta e quello del medico"
questo anni fa, ora so bene la differenza..quando questo mi disse che ci voleva un farmaco piu psicoterapia individuale psicoanalittica, ha aggiunto "la puoi fare anche con me io la pratico" mi sono fidato e pare sia stato un errore.. questo e l'iter di prassi terapeutica seguita da allora fino ad oggi....
[#9]
Non appuntii esageratamente l'attenzione su questo particolare.
Per noi psicologi il setting (lettino si/no, num di sedute settimanali, durata ect) e' molto importante.
Per gli psichiatri psiocoterapeuti (che utilizzano i farmaci) lo e' di meno. Integrano la terapia farmacologica con i colloqui. Possono avere dei buoni risultati se il paziente e' "Compliante" (tollera farmaci e ne trae giovamento).
Per lei gli effetti collaterali non sono stati tollerabili. Non distrugga tutto il lavoro che ha fatto.
Potrebbe avere avuto delle resistenze forti ma averne tratto giovamenti!
Cordiali salutI
Per noi psicologi il setting (lettino si/no, num di sedute settimanali, durata ect) e' molto importante.
Per gli psichiatri psiocoterapeuti (che utilizzano i farmaci) lo e' di meno. Integrano la terapia farmacologica con i colloqui. Possono avere dei buoni risultati se il paziente e' "Compliante" (tollera farmaci e ne trae giovamento).
Per lei gli effetti collaterali non sono stati tollerabili. Non distrugga tutto il lavoro che ha fatto.
Potrebbe avere avuto delle resistenze forti ma averne tratto giovamenti!
Cordiali salutI
[#11]
Ha ragione, non erano solo ssri.
Per quanto riguarda la psicoanalisi, come le ho detto prevede un setting molto preciso che non corrisponde a quello che lei ci ha riferito.
In genere chi effettua trattamenti psicoanalitici ha frequentato la formazione della SPI (Società Psicoanalitica Italiana) o una Scuola di Psicoterapia ad orientamento psicoanalitico, non è possibile improvvisarsi psicoanalisti perchè il metodo è complesso e impegnativo.
Questo comunque non significa che non avrebbe potuto ugualmente trarre beneficio da quel rapporto terapeutico.
Per quanto riguarda la psicoanalisi, come le ho detto prevede un setting molto preciso che non corrisponde a quello che lei ci ha riferito.
In genere chi effettua trattamenti psicoanalitici ha frequentato la formazione della SPI (Società Psicoanalitica Italiana) o una Scuola di Psicoterapia ad orientamento psicoanalitico, non è possibile improvvisarsi psicoanalisti perchè il metodo è complesso e impegnativo.
Questo comunque non significa che non avrebbe potuto ugualmente trarre beneficio da quel rapporto terapeutico.
[#12]
Ex utente
Per il Dott. Santonocito
il passato e passato, non e questo il punto. invece la mia paura è più verso ciò che sento oggi, ovvero la paura stessa di poter avere, attualmente in qualsiasi forma e manifestazione la Depressione, ed anche verso ciò che di catastrofico potrebbe capitarmi, se non e depressione ora, quanto ancora posso resistere alle condizioni imposte dalla mia paura stessa? sembra come un istinto asfissiante di autoprotezione da questa eventualita per me, in qualche modo drammatica... che semplicemente mi schiaccia sempre di piu.. in sintesi il circolo vizioso e questo:
sgradevole tensione gia dal mattino=presentarsi della mia solita paura=sentirmi immediatamente in balia di essa=preoccuparmene come se fosse un "presagio"= per certi versi a rischio "farmaci"= non riuscire con nessuna tipologia di intevento, che sia medico, che sia psicologico, ne a liberarmene, ma neppure a conviverci un po piu in simbiosi, senza eccessivi condizionamenti= andando ogni giorno su questa scaletta da anni, a volte mi sento demoralizzato, sembra che la presenza di questa faccia da "limitatore" non in senso quantitativo ma qualitativo della mia vita e delle mie attivita, e del mio stato d'animo appunto sentendomi non proprio sereno, libero da questa paura, anche le gioie e gli entusiasmi risentono di questo limite, non dico di essere tristissimo, e infelice totale, ma scioccamente me ne faccio condizionare..e come una gabbia..
Per la Dottoressa Massaro
"Questo comunque non significa che non avrebbe potuto ugualmente trarre beneficio da quel rapporto terapeutico".
dopo un anno circa di intervento di questo medico, in ogni caso non ho tratto alcunche, probabilmente chiunque, risultati alla mano, avrebbe scelto un cambio di strategia..poi indipendentemente da psicoanalisi o no. una cosa e certa, e evidente che non si trattava dello stesso metodo.
Per la Dottoressa Esposito
"Non appuntii esageratamente l'attenzione su questo particolare.
Per noi psicologi il setting (lettino si/no, num di sedute settimanali, durata ect) e' molto importante".
ho compreso la differenza, ormai quel che fatto e fatto, non e una tragedia...
"Non distrugga tutto il lavoro che ha fatto". Ovviamente non e cio che voglio, mi creda io c'e la sto mettendo tutta, mi sono sempre affidato e fidato delle figure professionali al quale mi sono rivolto, pero e altrettanto importante, dopo determinati tempi arrivare quantomeno ad un minimo di beneficio..
tirando le somme, ad oggi, non assumendo farmaci sono scomparsi gli effetti negativi, con gli esercizi di TBS distolgo almeno per qualche momento l'attenzione dalla mia solita paura, ma non riesco proprio a superarla, la presenza e l'impatto che ha su di me, e la resistenza negli anni, e l'influenza che genera, fa si che io ne risenta e ne sia completamente catturato. ringrazio ancora.
il passato e passato, non e questo il punto. invece la mia paura è più verso ciò che sento oggi, ovvero la paura stessa di poter avere, attualmente in qualsiasi forma e manifestazione la Depressione, ed anche verso ciò che di catastrofico potrebbe capitarmi, se non e depressione ora, quanto ancora posso resistere alle condizioni imposte dalla mia paura stessa? sembra come un istinto asfissiante di autoprotezione da questa eventualita per me, in qualche modo drammatica... che semplicemente mi schiaccia sempre di piu.. in sintesi il circolo vizioso e questo:
sgradevole tensione gia dal mattino=presentarsi della mia solita paura=sentirmi immediatamente in balia di essa=preoccuparmene come se fosse un "presagio"= per certi versi a rischio "farmaci"= non riuscire con nessuna tipologia di intevento, che sia medico, che sia psicologico, ne a liberarmene, ma neppure a conviverci un po piu in simbiosi, senza eccessivi condizionamenti= andando ogni giorno su questa scaletta da anni, a volte mi sento demoralizzato, sembra che la presenza di questa faccia da "limitatore" non in senso quantitativo ma qualitativo della mia vita e delle mie attivita, e del mio stato d'animo appunto sentendomi non proprio sereno, libero da questa paura, anche le gioie e gli entusiasmi risentono di questo limite, non dico di essere tristissimo, e infelice totale, ma scioccamente me ne faccio condizionare..e come una gabbia..
Per la Dottoressa Massaro
"Questo comunque non significa che non avrebbe potuto ugualmente trarre beneficio da quel rapporto terapeutico".
dopo un anno circa di intervento di questo medico, in ogni caso non ho tratto alcunche, probabilmente chiunque, risultati alla mano, avrebbe scelto un cambio di strategia..poi indipendentemente da psicoanalisi o no. una cosa e certa, e evidente che non si trattava dello stesso metodo.
Per la Dottoressa Esposito
"Non appuntii esageratamente l'attenzione su questo particolare.
Per noi psicologi il setting (lettino si/no, num di sedute settimanali, durata ect) e' molto importante".
ho compreso la differenza, ormai quel che fatto e fatto, non e una tragedia...
"Non distrugga tutto il lavoro che ha fatto". Ovviamente non e cio che voglio, mi creda io c'e la sto mettendo tutta, mi sono sempre affidato e fidato delle figure professionali al quale mi sono rivolto, pero e altrettanto importante, dopo determinati tempi arrivare quantomeno ad un minimo di beneficio..
tirando le somme, ad oggi, non assumendo farmaci sono scomparsi gli effetti negativi, con gli esercizi di TBS distolgo almeno per qualche momento l'attenzione dalla mia solita paura, ma non riesco proprio a superarla, la presenza e l'impatto che ha su di me, e la resistenza negli anni, e l'influenza che genera, fa si che io ne risenta e ne sia completamente catturato. ringrazio ancora.
[#13]
La sua descrizione del circolo vizioso a cui si sente sottoposto mi sembra chiara. La paura per ciò che di catastrofico potrebbe capitarle, la Depressione scritta con la maiuscola, Il fastidio per le sensazioni che si sente costretto a provare.
>>> con gli esercizi di TBS distolgo almeno per qualche momento l'attenzione dalla mia solita paura, ma non riesco proprio a superarla
>>>
L'obiettivo della TBS in caso di paura non è far finta che non esista, ma invece accompagnare la persona ad affrontarla affinché essa perda il suo potere patogeno (abituazione). Chiunque può essere colto qualche volta dal pensiero: "E se mi ammalassi gravemente?" La differenza fra l'ansioso e il non ansioso è che il primo non riesce a tollerarlo, mentre il secondo dopo 5 sec sta già pensando ad altro.
Per questo, sia pur nel rispetto del lavoro fatto finora con la collega che a suo dire ha portato benefici, e con tutte le riserve del caso dato che non è possibile giudicare l'operato altrui a distanza, il mio parere è che potrebbero esserci altre "armi" psicoterapeutiche, magari più efficaci, di cui potrebbe essere dotato. Il suggerimento è pertanto di riparlarne con la terapeuta.
>>> con gli esercizi di TBS distolgo almeno per qualche momento l'attenzione dalla mia solita paura, ma non riesco proprio a superarla
>>>
L'obiettivo della TBS in caso di paura non è far finta che non esista, ma invece accompagnare la persona ad affrontarla affinché essa perda il suo potere patogeno (abituazione). Chiunque può essere colto qualche volta dal pensiero: "E se mi ammalassi gravemente?" La differenza fra l'ansioso e il non ansioso è che il primo non riesce a tollerarlo, mentre il secondo dopo 5 sec sta già pensando ad altro.
Per questo, sia pur nel rispetto del lavoro fatto finora con la collega che a suo dire ha portato benefici, e con tutte le riserve del caso dato che non è possibile giudicare l'operato altrui a distanza, il mio parere è che potrebbero esserci altre "armi" psicoterapeutiche, magari più efficaci, di cui potrebbe essere dotato. Il suggerimento è pertanto di riparlarne con la terapeuta.
[#14]
Ex utente
Si anche la dottoressa mi ha parlato di abituazione e saturazione del sintomo.
durante gli esercizi succede questo: per esempio nell'esercizio di scrittura improntato sulla "simulazione di vita da depresso" la prima settimana mi capitava di provare mentre scrivevo una sorta di disagio,di situazione insolita, mi sembrava strano scrivere quelle frasi un po terrificanti, d'altro canto sapevo che era un esercizio e ne reggevo bene l'impatto.. poi man mano, anche descrivendo contesti e situazioni sempre piu forti e drammatici, ho perso quella sensibilita e disagio e mi viene di scrivere senza particolari problemi..quindi perdendo in quel momento impatto, allento la tensione, e per un po riesco anche ad avere la meglio su essa, ma non piu di 15 minuti. per non "assuefarmi" alle solite frasi modifico, su consiglio della dottoressa il contenuto, il contesto la storia e la drammaticita, e sperimento sempre ma con andamento decrescente il solito disagio descritto in precedenza. lo stesso effetto lo ottengo con l'esercizio di pura immaginazione della situazione.. in pratica lo saturo al momento, ma non in ottica "preventiva o piu completa". credo che all' affermazione "Chiunque può essere colto qualche volta dal pensiero: "E se mi ammalassi gravemente?" La differenza fra l'ansioso e il non ansioso è che il primo non riesce a tollerarlo, mentre il secondo dopo 5 sec sta già pensando ad altro".
sia successo questo, come si e presentata la paura, non e tanto il perche si e presentata che mi ha turbato, quanto che l'ho vissuta come una minaccia, una terribile evenienza dalla quale farei di tutto per starne alla larga, la vedo come un qualcosa di davvero irreparabile, e che distruggerebbe veramente in definitivo la mia esistenza..una vera e propria catastrofe Le sembrera assurdo e pensera che mi sono "bevuto il cervello", ma potrei sopravvivere a tutto, accetterei anche un male grave, ma non questa,,, il perche lo scritto Depressione in maiuscolo, mi e stato gia fatto notare dalla dottoressa stessa, mi dice che, a suo parere, volendo fare interpretazione, e un modo di mantenere le distanze da essa, un po come darle del "lei".. prima di allora non ci avevo mai badato, non lo facevo con uno scopo.. Mi permette una curiosita? riguardo l'averla scritta in maiuscolo, anche lei me l'ha fatto notare, avrebbe un significato particolare? in genere non mi preoccupo per tutto indiscriminatamente, in svariate occasioni anche piu toste mantengo sempre il "sangue freddo" e le gestisco piuttosto bene, questa paura pero e il mio "cono d'ombra".
"il mio parere è che potrebbero esserci altre "armi" psicoterapeutiche, magari più efficaci, di cui potrebbe essere dotato. Il suggerimento è pertanto di riparlarne con la terapeuta."
Non manchero di riparlarne con la dottoressa, queste armi di cui parla le posso trovare con la stessa tbs?
non vorrei ricambiare ancora dottore....
durante gli esercizi succede questo: per esempio nell'esercizio di scrittura improntato sulla "simulazione di vita da depresso" la prima settimana mi capitava di provare mentre scrivevo una sorta di disagio,di situazione insolita, mi sembrava strano scrivere quelle frasi un po terrificanti, d'altro canto sapevo che era un esercizio e ne reggevo bene l'impatto.. poi man mano, anche descrivendo contesti e situazioni sempre piu forti e drammatici, ho perso quella sensibilita e disagio e mi viene di scrivere senza particolari problemi..quindi perdendo in quel momento impatto, allento la tensione, e per un po riesco anche ad avere la meglio su essa, ma non piu di 15 minuti. per non "assuefarmi" alle solite frasi modifico, su consiglio della dottoressa il contenuto, il contesto la storia e la drammaticita, e sperimento sempre ma con andamento decrescente il solito disagio descritto in precedenza. lo stesso effetto lo ottengo con l'esercizio di pura immaginazione della situazione.. in pratica lo saturo al momento, ma non in ottica "preventiva o piu completa". credo che all' affermazione "Chiunque può essere colto qualche volta dal pensiero: "E se mi ammalassi gravemente?" La differenza fra l'ansioso e il non ansioso è che il primo non riesce a tollerarlo, mentre il secondo dopo 5 sec sta già pensando ad altro".
sia successo questo, come si e presentata la paura, non e tanto il perche si e presentata che mi ha turbato, quanto che l'ho vissuta come una minaccia, una terribile evenienza dalla quale farei di tutto per starne alla larga, la vedo come un qualcosa di davvero irreparabile, e che distruggerebbe veramente in definitivo la mia esistenza..una vera e propria catastrofe Le sembrera assurdo e pensera che mi sono "bevuto il cervello", ma potrei sopravvivere a tutto, accetterei anche un male grave, ma non questa,,, il perche lo scritto Depressione in maiuscolo, mi e stato gia fatto notare dalla dottoressa stessa, mi dice che, a suo parere, volendo fare interpretazione, e un modo di mantenere le distanze da essa, un po come darle del "lei".. prima di allora non ci avevo mai badato, non lo facevo con uno scopo.. Mi permette una curiosita? riguardo l'averla scritta in maiuscolo, anche lei me l'ha fatto notare, avrebbe un significato particolare? in genere non mi preoccupo per tutto indiscriminatamente, in svariate occasioni anche piu toste mantengo sempre il "sangue freddo" e le gestisco piuttosto bene, questa paura pero e il mio "cono d'ombra".
"il mio parere è che potrebbero esserci altre "armi" psicoterapeutiche, magari più efficaci, di cui potrebbe essere dotato. Il suggerimento è pertanto di riparlarne con la terapeuta."
Non manchero di riparlarne con la dottoressa, queste armi di cui parla le posso trovare con la stessa tbs?
non vorrei ricambiare ancora dottore....
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>>> come si e presentata la paura, non e tanto il perche si e presentata che mi ha turbato, quanto che l'ho vissuta come una minaccia [...] potrei sopravvivere a tutto, accetterei anche un male grave, ma non questa
>>>
Sì, perché *questa* è la sua paura, ma il discorso generale non cambia: l'ansioso-ossessivo è spaventato dall'evenienza di qualcosa di potenzialmente terribile che potrebbe accadergli, e quindi se ne pre-occupa. Si fascia la testa prima che sia rotta.
Ma non serve cercare di capire come mai la sua paura sia questa e non un'altra. Anche perché, è bene che lo sappia, l'ansia tende a essere mutevole e manifestarsi nel tempo in modi diversi. Quindi è la tendenza ansiosa di base che va sconfitta completamente, altrimenti domani potrebbe alzarsi e avere paura di qualcos'altro, così, "dal nulla". Le passa la paura della depressione e gli viene - faccio per dire - quella delle contaminazioni o del cancro.
>>> riguardo l'averla scritta in maiuscolo, anche lei me l'ha fatto notare, avrebbe un significato particolare?
>>>
Si torna a quanto appena detto: se non fosse ansioso, non se lo chiederebbe neppure.
È l'ansia che fa *sembrare* importanti i dettagli, non il dettaglio a essere importante di per sé. Ed è evidente che per lei la Depressione è più che una possibilità, è una possibilità che sta maledettamente dietro l'angolo, in agguato.
>>> queste armi di cui parla le posso trovare con la stessa tbs?
>>>
Sì, mi riferivo a quello. Ne riparli con la dottoressa.
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Sì, perché *questa* è la sua paura, ma il discorso generale non cambia: l'ansioso-ossessivo è spaventato dall'evenienza di qualcosa di potenzialmente terribile che potrebbe accadergli, e quindi se ne pre-occupa. Si fascia la testa prima che sia rotta.
Ma non serve cercare di capire come mai la sua paura sia questa e non un'altra. Anche perché, è bene che lo sappia, l'ansia tende a essere mutevole e manifestarsi nel tempo in modi diversi. Quindi è la tendenza ansiosa di base che va sconfitta completamente, altrimenti domani potrebbe alzarsi e avere paura di qualcos'altro, così, "dal nulla". Le passa la paura della depressione e gli viene - faccio per dire - quella delle contaminazioni o del cancro.
>>> riguardo l'averla scritta in maiuscolo, anche lei me l'ha fatto notare, avrebbe un significato particolare?
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Si torna a quanto appena detto: se non fosse ansioso, non se lo chiederebbe neppure.
È l'ansia che fa *sembrare* importanti i dettagli, non il dettaglio a essere importante di per sé. Ed è evidente che per lei la Depressione è più che una possibilità, è una possibilità che sta maledettamente dietro l'angolo, in agguato.
>>> queste armi di cui parla le posso trovare con la stessa tbs?
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Sì, mi riferivo a quello. Ne riparli con la dottoressa.
[#16]
Ex utente
Ok, il 31 di questo mese vado alla seduta e parlero con lei di eventuali strategie nuove. leggendo le varie risposte fornite, in effetti va proprio cosi, come si dice "scottato all' acqua calda si teme pure quella fredda".
"è evidente che per lei la Depressione è più che una possibilità, è una possibilità che sta maledettamente dietro l'angolo, in agguato"
questo e in effetti e l'esatta traduzione che mi tiene in costante scompiglio, alimentata da questa equivalenza: Se elimino la paura vivo meglio e allontano quello spettro che aleggia su di me della Depressione. se non ci riesco, vivo cosi-cosi e non come vorrei, e su questa rotta, esasperato, mi colpisce inevitabilmente. Non ho mai pensato di "farcela da solo" proprio perche cosi mi sarei solo esposto all eventualita temuta, mi sono sempre rivolto agli specialisti con l'obiettivo primario, quasi vitale, citato qualche riga prima... La ringrazio ancora tanto per la sua chiarezza disponibilita. Lorenzo.
"è evidente che per lei la Depressione è più che una possibilità, è una possibilità che sta maledettamente dietro l'angolo, in agguato"
questo e in effetti e l'esatta traduzione che mi tiene in costante scompiglio, alimentata da questa equivalenza: Se elimino la paura vivo meglio e allontano quello spettro che aleggia su di me della Depressione. se non ci riesco, vivo cosi-cosi e non come vorrei, e su questa rotta, esasperato, mi colpisce inevitabilmente. Non ho mai pensato di "farcela da solo" proprio perche cosi mi sarei solo esposto all eventualita temuta, mi sono sempre rivolto agli specialisti con l'obiettivo primario, quasi vitale, citato qualche riga prima... La ringrazio ancora tanto per la sua chiarezza disponibilita. Lorenzo.
[#17]
Ex utente
Salve, ieri sono stato alla seduta psicoterapica, nella quale ho riesposto la mia situazione, ho chiesto ulteriori possibilita di intervento riguardo la tbs, ma non ho ottenuto alcuna novita,nessun nuovo esercizio (da tempo ormai non ne ricevo) secondo lei posso solo controllare, attraverso gli esercizi la mia paura ma che essa sara quasi impossibile annullarla, mi ha detto chiaro e tondo che ci devo convivere, tentare di controllarla con gli esercizi e dirle nell arco dei 15 gg che separano una seduta dall altra quante volte ci sono riuscito (sono sempre esigue). Anche al livello terapeutico la situazione gia da diverse sedute e stagnante, io ho chiesto, all'inizio del "contratto terapeutico" che il mio obbiettivo quantomeno era annullare il piu possibile questa paura,ma ad oggi non ho ottenuto cio che cercavo. Ma se non si puo eliminare questa paura, a cosa ci vado a fare? non voglio trastullarmi a scrivere ogni momento su un foglio tanto per non pensarci, cosi non vado da nessuna parte... Non so se valga ancora la pena di continuare.... il Dott Santonocito afferma "Quindi è la tendenza ansiosa di base che va sconfitta completamente" questo punto, date le premesse, in pratica e impossibile da applicare... Mah.... saluti.
[#18]
>>> Ma se non si puo eliminare questa paura, a cosa ci vado a fare?
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Ha perfettamente ragione. Le terapie brevi hanno fra i loro presupposti che se dopo un numero contenuto di sedute non si riesce a sbloccare il problema, dovrebbe essere lo stesso terapeuta a dirle chiaramente che non è in grado di aiutarla. Magari suggerendole il nominativo di qualche collega, ma poi lasciando a lei la scelta su cosa fare.
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Ha perfettamente ragione. Le terapie brevi hanno fra i loro presupposti che se dopo un numero contenuto di sedute non si riesce a sbloccare il problema, dovrebbe essere lo stesso terapeuta a dirle chiaramente che non è in grado di aiutarla. Magari suggerendole il nominativo di qualche collega, ma poi lasciando a lei la scelta su cosa fare.
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 11.1k visite dal 21/01/2013.
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