Senso di vuoto, ansia e rabbia improvvisa
Buonasera,
sono una studentessa di 22 anni e scrivo perchè penso che la mia situazione non sia normale. A seguito della sofferta fine di una rocambolesca storia d'amore, finita 3 anni fa, mi ritrovo in una vita che non mi dà alcuna soddisfazione. Spesso la mattina avverto un malessere particolare, che apparentemente sparisce durante la giornata, se sono impegnata con le lezioni, tristemente la mia unica occupazione, e riappare verso le 17-18 del pomeriggio protraendosi per tutta la sera, causando oltretutto difficoltà ad addormentarmi. Questo malessere è per me una profonda sensazione di vuoto e di inutilità, con la convizione che quella giornata non porterà nulla di buono, tantomeno l'amore, che ricerco ormai disperatamente. Il mio problema è la gestione delle emozioni, in situazioni di stress non riesco a contenere la rabbia e la frustrazione lasciandomi andare spesso a reazioni esagerate che hannu un effetto palesemente autodistruttivo e distruttivo dei miei rapporti con gli altri. Inoltre molto spesso sono ansiosa, non riesco a rapportarmi con altri perchè non riesco a vederne i lati positivi e, in particolare, ricerco continuamente il mio ex in tutti i ragazzi che conosco, e inevitabilmente ne rimango delusa non trattandosi loro della persona che cerco. Ho la convizione che non mi innamorerò mai più di nessuno perchè nessuno è come lui e lui era perfetto per me, e con questa idea sto perdendo gli anni più belli della mia vita ad aspettare che le giornate finiscano, e questo non fa che aumentare la mia frustrazione perchè non mi godo la vita. Ho una visione assolutamente pessimista del mondo e della vita, ritengo tutto destinato a finire e a lasciare solo dolore dietro di sè. Inoltre ho forti dubbi riguardo alla volontà di continuare il cammino universitario da me intrapreso, ma il senso di colpa che scaturirebbe dal lasciare tutto e cambiare (in sostanza per i soldi buttati al vento che avrei fatto spendere ai miei genitori per pagarmi gli studi) mi opprime. Mi sento felice solo quando ho contatti (molto sporadici) con il mio ex, ma ovviamente la durata di questa felicità si aggira sui millisecondi, prevalendo subito la consapevolezza che quel momento finirà a breve e perciò non c'è nessun motivo per gioire. Inoltre questa persona non ha nessun rispetto nè sentimento positivo verso di me, quindi al mio malessere si aggiunge la consapevolezza che mi sto autoconvincendo che mi voglia almeno bene. Reputo quest'ultima cosa particolarmente triste. Di fronte agli altri cerco di mostrarmi sorridente e piena di vita, anche se dentro di me sento un vuoto incolmabile.
Grazie mille per la vostra attenzione, apprezzo molto il vostro lavoro.
sono una studentessa di 22 anni e scrivo perchè penso che la mia situazione non sia normale. A seguito della sofferta fine di una rocambolesca storia d'amore, finita 3 anni fa, mi ritrovo in una vita che non mi dà alcuna soddisfazione. Spesso la mattina avverto un malessere particolare, che apparentemente sparisce durante la giornata, se sono impegnata con le lezioni, tristemente la mia unica occupazione, e riappare verso le 17-18 del pomeriggio protraendosi per tutta la sera, causando oltretutto difficoltà ad addormentarmi. Questo malessere è per me una profonda sensazione di vuoto e di inutilità, con la convizione che quella giornata non porterà nulla di buono, tantomeno l'amore, che ricerco ormai disperatamente. Il mio problema è la gestione delle emozioni, in situazioni di stress non riesco a contenere la rabbia e la frustrazione lasciandomi andare spesso a reazioni esagerate che hannu un effetto palesemente autodistruttivo e distruttivo dei miei rapporti con gli altri. Inoltre molto spesso sono ansiosa, non riesco a rapportarmi con altri perchè non riesco a vederne i lati positivi e, in particolare, ricerco continuamente il mio ex in tutti i ragazzi che conosco, e inevitabilmente ne rimango delusa non trattandosi loro della persona che cerco. Ho la convizione che non mi innamorerò mai più di nessuno perchè nessuno è come lui e lui era perfetto per me, e con questa idea sto perdendo gli anni più belli della mia vita ad aspettare che le giornate finiscano, e questo non fa che aumentare la mia frustrazione perchè non mi godo la vita. Ho una visione assolutamente pessimista del mondo e della vita, ritengo tutto destinato a finire e a lasciare solo dolore dietro di sè. Inoltre ho forti dubbi riguardo alla volontà di continuare il cammino universitario da me intrapreso, ma il senso di colpa che scaturirebbe dal lasciare tutto e cambiare (in sostanza per i soldi buttati al vento che avrei fatto spendere ai miei genitori per pagarmi gli studi) mi opprime. Mi sento felice solo quando ho contatti (molto sporadici) con il mio ex, ma ovviamente la durata di questa felicità si aggira sui millisecondi, prevalendo subito la consapevolezza che quel momento finirà a breve e perciò non c'è nessun motivo per gioire. Inoltre questa persona non ha nessun rispetto nè sentimento positivo verso di me, quindi al mio malessere si aggiunge la consapevolezza che mi sto autoconvincendo che mi voglia almeno bene. Reputo quest'ultima cosa particolarmente triste. Di fronte agli altri cerco di mostrarmi sorridente e piena di vita, anche se dentro di me sento un vuoto incolmabile.
Grazie mille per la vostra attenzione, apprezzo molto il vostro lavoro.
[#1]
Gentile ragazza,
Da quello che ci dice direi che si trova in uno stato depressivo reattivo alla delusione e che si sta riverberando su tutti gli aspetti della sua vita.
Come mai e naufragata la sua storia d'amore?
Da quello che ci dice direi che si trova in uno stato depressivo reattivo alla delusione e che si sta riverberando su tutti gli aspetti della sua vita.
Come mai e naufragata la sua storia d'amore?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Mi rendo conto che una storia che naufraga cosi' senza una ragione condivisibile ne' comprensibile non possa essere digerita facilmente.
Si sara' fatta mille domande e si sara' data tutte le colpe senza trovare una risposta per alleviare i suo dubbi.
E' una situazione molto critica. Gliene do atto.
Ma tre anni mi sembrano davvero troppi per dedicarli tutti a soffrire.
Intanto dovrebbe cercare di mettere un punto alla sua "assunzione di responsabilita".
Avra' avuto la sua quota di "colpa" ma non sara' stata solo sua.
E quanto e' accaduto non testimonia la su inadeguatezza. Potra' non essere stata compatibile con quel ragazzo ma lo sara' con altri.
Penso pero' che debba farsi aiutare in questo prcorso di recupero di fiducia in se' stessa.
Vada alla ASL e si informi sulle modalita' di fruizione di psicoterapie. Il costo da sostenere sara' solo quello del ticket.
Ci faccia sapere! Auguri
Si sara' fatta mille domande e si sara' data tutte le colpe senza trovare una risposta per alleviare i suo dubbi.
E' una situazione molto critica. Gliene do atto.
Ma tre anni mi sembrano davvero troppi per dedicarli tutti a soffrire.
Intanto dovrebbe cercare di mettere un punto alla sua "assunzione di responsabilita".
Avra' avuto la sua quota di "colpa" ma non sara' stata solo sua.
E quanto e' accaduto non testimonia la su inadeguatezza. Potra' non essere stata compatibile con quel ragazzo ma lo sara' con altri.
Penso pero' che debba farsi aiutare in questo prcorso di recupero di fiducia in se' stessa.
Vada alla ASL e si informi sulle modalita' di fruizione di psicoterapie. Il costo da sostenere sara' solo quello del ticket.
Ci faccia sapere! Auguri
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 21/01/2013.
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