Suzione del pollice in età adulta: come smettere?
Salve,
Sono un ragazzo di 20 anni. Mi rivolgo a voi per un primissimo consulto medico riguardo la mia abitudine di succhiarmi il pollice dall'età di circa 3 anni. Potete immaginare quali conseguenze questo possa aver avuto nei confronti delle arcate dentali superiore e inferiore, come l'evidente spostamento in avanti degli incisivi superiori. Per quest'ultimo motivo, fino a pochi anni fa, ho dovuto portare vari apparecchi ortodontici ma, non essendo riuscito a placare il mio "vizio", ho inevitabilmente provocato le medesime conseguenze ai denti. Queste sono state le conseguenze fisiologiche più evidenti e forse le uniche sul mio sviluppo sociale, dall'infanzia fino ad oggi; vale a dire, non ho avuto ripercussioni nei rapporti interpersonali che fossero chiaramente riconducibili al vizio.
Durante l'infanzia la suzione era molto frequente e, in quanto bambino, non cercavo di contenere il vizio. Mentre fin dai principi dell'adolescenza, per una questione di accettazione sociale, ho mantenuto segreto tale abitudine a tutti i soggetti estranei alla mia famiglia.
Quello che più mi turba è la volontà di smettere che ho maturato, sia per il desiderio di un sorriso privo di imperfezioni che per non sentire più il timore di essere visto con il dito in bocca (come mi è capitato in situazioni in cui dormivo con amici).
Ora, arrivato all'età di oltre 20 anni, non c'è cosa che io desideri di più che non terminare definitivamente la suzione. L'assuefazione e il senso di rilassatezza che ne deriva mi distoglie però dalla mia volontà ma, quando riesco a vincerla, addormentandomi senza il dito in bocca, finisco per svegliarmi la mattina e rendermi conto che stavo praticando la suzione. Dunque è diventata un'abitudine e un desidero inconscio che mi tormenta.
Scusate se mi sono prolungato ma è la prima volta che espongo questo problema ai medici e vorrei che aveste degli importanti consigli da darmi.
In attesa di una Vostra gentile risposta, Vi porgo i miei più cordiali saluti.
Sono un ragazzo di 20 anni. Mi rivolgo a voi per un primissimo consulto medico riguardo la mia abitudine di succhiarmi il pollice dall'età di circa 3 anni. Potete immaginare quali conseguenze questo possa aver avuto nei confronti delle arcate dentali superiore e inferiore, come l'evidente spostamento in avanti degli incisivi superiori. Per quest'ultimo motivo, fino a pochi anni fa, ho dovuto portare vari apparecchi ortodontici ma, non essendo riuscito a placare il mio "vizio", ho inevitabilmente provocato le medesime conseguenze ai denti. Queste sono state le conseguenze fisiologiche più evidenti e forse le uniche sul mio sviluppo sociale, dall'infanzia fino ad oggi; vale a dire, non ho avuto ripercussioni nei rapporti interpersonali che fossero chiaramente riconducibili al vizio.
Durante l'infanzia la suzione era molto frequente e, in quanto bambino, non cercavo di contenere il vizio. Mentre fin dai principi dell'adolescenza, per una questione di accettazione sociale, ho mantenuto segreto tale abitudine a tutti i soggetti estranei alla mia famiglia.
Quello che più mi turba è la volontà di smettere che ho maturato, sia per il desiderio di un sorriso privo di imperfezioni che per non sentire più il timore di essere visto con il dito in bocca (come mi è capitato in situazioni in cui dormivo con amici).
Ora, arrivato all'età di oltre 20 anni, non c'è cosa che io desideri di più che non terminare definitivamente la suzione. L'assuefazione e il senso di rilassatezza che ne deriva mi distoglie però dalla mia volontà ma, quando riesco a vincerla, addormentandomi senza il dito in bocca, finisco per svegliarmi la mattina e rendermi conto che stavo praticando la suzione. Dunque è diventata un'abitudine e un desidero inconscio che mi tormenta.
Scusate se mi sono prolungato ma è la prima volta che espongo questo problema ai medici e vorrei che aveste degli importanti consigli da darmi.
In attesa di una Vostra gentile risposta, Vi porgo i miei più cordiali saluti.
[#1]
Gentile ragazzo,
La sua problematica merita a mio avviso l'attenzione di due professionisti diversi.
Dovrebbe rivolgersi ad un dentista per verificare eventuali danni al palato o ai denti, in modo tale da avere un'opinione per cosi' dire "funzionale".
Inoltre dovrebbe avvalersi di una consulenza psicologica che le permetta di comprendere le cause di questo suo comportamento.
La suzione del pollice richiama una modalita' appresa in eta' evolutiva. Tale comportamento ha il fine di sustituire il seno materno (quando non e' disponibile), in quanto fonte di rassicurante benessere nel passaggio dalla veglia al sonno.
La sua problematica merita a mio avviso l'attenzione di due professionisti diversi.
Dovrebbe rivolgersi ad un dentista per verificare eventuali danni al palato o ai denti, in modo tale da avere un'opinione per cosi' dire "funzionale".
Inoltre dovrebbe avvalersi di una consulenza psicologica che le permetta di comprendere le cause di questo suo comportamento.
La suzione del pollice richiama una modalita' appresa in eta' evolutiva. Tale comportamento ha il fine di sustituire il seno materno (quando non e' disponibile), in quanto fonte di rassicurante benessere nel passaggio dalla veglia al sonno.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile ragazzo,
Come ha intuito questa abitudine ha delle radici inconsce, che andrebbero elaborate in una psicotertapia per essere fronteggiate con la sua personalita' attuale, da adulto.
Direi che non ha superato quello che nelle teoria freudiana si chiama lo stadio "orale". Quello nel quale il bambino trae dalla suzione del seno materno qualsiasi soddisfazione: alimentazione, cura, protezione, calore.
Spesso nel crescere questa esigenza viene "sublimata" simbolicamente con le sigarette, il cibo e altre forme di soddisfazione "orale"
Lei ha l'abitudine di fumare? O tende a ricorrere al cibo o al bere in situazioni ansiogene?
I migliori saluti
Come ha intuito questa abitudine ha delle radici inconsce, che andrebbero elaborate in una psicotertapia per essere fronteggiate con la sua personalita' attuale, da adulto.
Direi che non ha superato quello che nelle teoria freudiana si chiama lo stadio "orale". Quello nel quale il bambino trae dalla suzione del seno materno qualsiasi soddisfazione: alimentazione, cura, protezione, calore.
Spesso nel crescere questa esigenza viene "sublimata" simbolicamente con le sigarette, il cibo e altre forme di soddisfazione "orale"
Lei ha l'abitudine di fumare? O tende a ricorrere al cibo o al bere in situazioni ansiogene?
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Per quanto riguarda il suggerimento del dr. Del Signore, un ortodonzista preparato è probabilmente in grado di studiare un trattamento ortodontico che, oltre a ripristinare l'integrità dell'apparato orale, renda materialmente impossibile la suzione.
Ne parli con un ortodonzista preparato, meglio se esercita l'ortodonzia a titolo esclusivo o se specialista in tal senso.
Non è la soluzione del suo problema, ma un decondizionamento protratto per parecchi mesi in tal senso può supportare il lavoro del terapeuta.
Ne parli con un ortodonzista preparato, meglio se esercita l'ortodonzia a titolo esclusivo o se specialista in tal senso.
Non è la soluzione del suo problema, ma un decondizionamento protratto per parecchi mesi in tal senso può supportare il lavoro del terapeuta.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#4]
Gentile Utente,
come già detto dalla Collega dott.Esposito, la suzione a tarda età correla con una fissazione ad una fase orale, secondo alcune scuole di pensiero.
Dalla suzione riceve una gratificazione, auto-stimolazione, nutrimento simbolico , rappresenta un rituale che si autoperpetua perchè le da piacere .
ha una vita affettiva, sessuale?
Che rapporto ha con il cibo?
come già detto dalla Collega dott.Esposito, la suzione a tarda età correla con una fissazione ad una fase orale, secondo alcune scuole di pensiero.
Dalla suzione riceve una gratificazione, auto-stimolazione, nutrimento simbolico , rappresenta un rituale che si autoperpetua perchè le da piacere .
ha una vita affettiva, sessuale?
Che rapporto ha con il cibo?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Buongiorno,
Innanzitutto voglio ringraziare uno ad uno i SIgnori Dottori per la tempestività e per i consigli.
Risponderò singolarmente.
Dr. Del Signore, lei giustamente mi consiglia l'opinione di un dentista, ma avendone già ricevute so e vedo quali sono le inevitabili conseguenze. Nonostante mi sia reso conto dei danni non ho saputo smettere, perciò il suo secondo consiglio, ovvero una consulenza psicologica è l'unica soluzione per far sì che le cause di questo mio problema affiorino dal mio inconscio, ne prendo atto. Comunque, che fosse un'attività praticata dall'infante per compensare la mancanza del seno o del semplice affetto materno mi era già chiaro, ma, in età adulta, cos'è che spinge un soggetto a conservare questa abitudine?
Dr.ssa Esposito, lei ha posto la mia attenzione sullo stadio di una teoria di Freud chiamato "orale". Dunque, il mio vizio è paragonabile a quello del fumo, o del cibo, che in molti hanno? Si tratta della medesima necessità di piacere orale in entrambi i casi ('pollice = sigaretta')? Inoltre, in quanto psicologa, conosce delle terapie che di solito vengono usate in questi casi e che hanno portato ad una soluzione completamente risolutiva del problema? Crede che "il decondizionamento protratto per parecchi mesi" (cit. Dr. Formentelli) possa essere conciliato con una terapia psicologica? Spero di averle posto le domande nel giusto modo.
Dr. Formentelli, in quanto odontoriatra, saprebbe parlarmi nello specifico di conseguenze diverse da quelle che sono: la restrizione del palato con conseguente sovrapposizione dei denti ( in special modo degli incisivi)?
Dr.ssa Randone, ho una regolare vita affettiva/sessuale ma non credo di averla anche col cibo. La mia dieta comprende poche verdure e poca frutta contro una grande quantità di carboidrati e di ferro (carne), quindi non posso definirla equilibrata. I cibi crudi (come le verdure crude) mi causano da molto tempo un rifiuto psicologico e quindi un rifiuto fisiologico, per questo motivo le uniche verdure che mangio devono essere rigorosamente cotte. E' da considerare comunque il fatto che il mio peso sia di 70kg per 180cm di altezza, il mio peso forma è perciò nella norma e quindi non ho conseguenze psicologiche dovute al sovrappeso (questo forse svia dall'argomento o forse può rivelare delle relazioni con la suzione). L'elemento forse più rilevante del mio rapporto con il cibo è che alla fine di ogni pasto, e in alcuni momenti della giornata, sento la necessità di un alimento zuccherino che in un certo senso mi "consoli". Non riesco comunque a fare un'autoanalisi molto precisa e dettagliata, credo che un percorso psicoterapeutico resti l'unico rimedio.
Attendendo una vostra seconda e Gent.ma risposta, Vi porgo Cordiali Saluti.
Innanzitutto voglio ringraziare uno ad uno i SIgnori Dottori per la tempestività e per i consigli.
Risponderò singolarmente.
Dr. Del Signore, lei giustamente mi consiglia l'opinione di un dentista, ma avendone già ricevute so e vedo quali sono le inevitabili conseguenze. Nonostante mi sia reso conto dei danni non ho saputo smettere, perciò il suo secondo consiglio, ovvero una consulenza psicologica è l'unica soluzione per far sì che le cause di questo mio problema affiorino dal mio inconscio, ne prendo atto. Comunque, che fosse un'attività praticata dall'infante per compensare la mancanza del seno o del semplice affetto materno mi era già chiaro, ma, in età adulta, cos'è che spinge un soggetto a conservare questa abitudine?
Dr.ssa Esposito, lei ha posto la mia attenzione sullo stadio di una teoria di Freud chiamato "orale". Dunque, il mio vizio è paragonabile a quello del fumo, o del cibo, che in molti hanno? Si tratta della medesima necessità di piacere orale in entrambi i casi ('pollice = sigaretta')? Inoltre, in quanto psicologa, conosce delle terapie che di solito vengono usate in questi casi e che hanno portato ad una soluzione completamente risolutiva del problema? Crede che "il decondizionamento protratto per parecchi mesi" (cit. Dr. Formentelli) possa essere conciliato con una terapia psicologica? Spero di averle posto le domande nel giusto modo.
Dr. Formentelli, in quanto odontoriatra, saprebbe parlarmi nello specifico di conseguenze diverse da quelle che sono: la restrizione del palato con conseguente sovrapposizione dei denti ( in special modo degli incisivi)?
Dr.ssa Randone, ho una regolare vita affettiva/sessuale ma non credo di averla anche col cibo. La mia dieta comprende poche verdure e poca frutta contro una grande quantità di carboidrati e di ferro (carne), quindi non posso definirla equilibrata. I cibi crudi (come le verdure crude) mi causano da molto tempo un rifiuto psicologico e quindi un rifiuto fisiologico, per questo motivo le uniche verdure che mangio devono essere rigorosamente cotte. E' da considerare comunque il fatto che il mio peso sia di 70kg per 180cm di altezza, il mio peso forma è perciò nella norma e quindi non ho conseguenze psicologiche dovute al sovrappeso (questo forse svia dall'argomento o forse può rivelare delle relazioni con la suzione). L'elemento forse più rilevante del mio rapporto con il cibo è che alla fine di ogni pasto, e in alcuni momenti della giornata, sento la necessità di un alimento zuccherino che in un certo senso mi "consoli". Non riesco comunque a fare un'autoanalisi molto precisa e dettagliata, credo che un percorso psicoterapeutico resti l'unico rimedio.
Attendendo una vostra seconda e Gent.ma risposta, Vi porgo Cordiali Saluti.
[#7]
Gentile ragazza,
Il ricorso al fumo o ad altre soddisfazioni orali e' una evoluzione del piacere della suzione. Infatti l'esigenza viene spostata su un oggetto utilizzato in eta' adulta.
In lei e' invece tale desiderio e' rimasto fissato ad uno stadio precoce dello sviluppo. Questo fa ipotizzare che proprio in "quella" sensazione lei ritrovi i significati simbolici che desidera e non in altre sensazioni sublimanti simbolicamente .
I simbolismi legti alla fase orale sono diversi e coinvolgono aree importanti della personalita'. Gliene accenno una fra tutte. La disponibilita' del seno materno nel momento che lo desidera da' al bambino la sensazione di essere riconosciuto nel proprio bisogno di nutrizione, affetto, piacerem Ed e' una sensazione che struttura la personalita' dell'individuo. Se tale disponibilita' non e' costante cio' puo' dare origine a vari problemi di dipendenza, di " stato di bisogno" costante, perche' quel desiderio resta sempre vivo e insaturo.
Il decondizionamento protratto propostole dal Dott. Formentelli puo' essere un metodo di supporto o comunque da provare. Il rischio che puo' comportare e' che l'esigenza profonda resti presente e possa spostarsi su un altro oggetto sostitutivo (appunto cibo, sigarette, alimenti dolci).
Una soluzione piu' completa sarebbe una psicoterapia che la metta a contatto delle esigenze profonde e insoddisfatte che lei "risolve" con la suzione del pollice.
I migliori saluti
Il ricorso al fumo o ad altre soddisfazioni orali e' una evoluzione del piacere della suzione. Infatti l'esigenza viene spostata su un oggetto utilizzato in eta' adulta.
In lei e' invece tale desiderio e' rimasto fissato ad uno stadio precoce dello sviluppo. Questo fa ipotizzare che proprio in "quella" sensazione lei ritrovi i significati simbolici che desidera e non in altre sensazioni sublimanti simbolicamente .
I simbolismi legti alla fase orale sono diversi e coinvolgono aree importanti della personalita'. Gliene accenno una fra tutte. La disponibilita' del seno materno nel momento che lo desidera da' al bambino la sensazione di essere riconosciuto nel proprio bisogno di nutrizione, affetto, piacerem Ed e' una sensazione che struttura la personalita' dell'individuo. Se tale disponibilita' non e' costante cio' puo' dare origine a vari problemi di dipendenza, di " stato di bisogno" costante, perche' quel desiderio resta sempre vivo e insaturo.
Il decondizionamento protratto propostole dal Dott. Formentelli puo' essere un metodo di supporto o comunque da provare. Il rischio che puo' comportare e' che l'esigenza profonda resti presente e possa spostarsi su un altro oggetto sostitutivo (appunto cibo, sigarette, alimenti dolci).
Una soluzione piu' completa sarebbe una psicoterapia che la metta a contatto delle esigenze profonde e insoddisfatte che lei "risolve" con la suzione del pollice.
I migliori saluti
[#8]
Utente
Gent.mo Dr.,
Non posso far altro che trovarmi in accordo con lei. Spero di riuscire a intraprendere presto tale trattamento. Se riterrò opportuno che lei e i suoi colleghi commentiate l'eventuale diagnosi non esiterò a pubblicarla su medicitalia.it.
La ringrazio per la sua attenzione.
Buon lavoro e buone cose.
Non posso far altro che trovarmi in accordo con lei. Spero di riuscire a intraprendere presto tale trattamento. Se riterrò opportuno che lei e i suoi colleghi commentiate l'eventuale diagnosi non esiterò a pubblicarla su medicitalia.it.
La ringrazio per la sua attenzione.
Buon lavoro e buone cose.
[#9]
Concordo con la Collega, il lavoro dovrebbe essere fatto congiunto.
Un lavoro di fondo, che ricerchi le possibili cause correlate a questa sua consolatoria abitudine e mediante una psicoterapia rivisitarla ed elaborarla al fne di poter andare avanti nella ricerca del piacere .
Un lavoro di fondo, che ricerchi le possibili cause correlate a questa sua consolatoria abitudine e mediante una psicoterapia rivisitarla ed elaborarla al fne di poter andare avanti nella ricerca del piacere .
[#10]
Allungamento del palato (NON restrizione) --->
sventagliamento dei denti in avanti --->
malocclusione, perdita della guida incisiva --->
problematiche all'Articolazione Temporo-Mandibolare, mobilità e perdita dei denti.
Io sto suggerendo di farsi vedere da un ortodonzista, lei replica che è stato già visto da dei dentisti.
Se il dentista non ha profonde conoscenze di ortodonzia, il suo parere conta come quello di un veterinario.
sventagliamento dei denti in avanti --->
malocclusione, perdita della guida incisiva --->
problematiche all'Articolazione Temporo-Mandibolare, mobilità e perdita dei denti.
Io sto suggerendo di farsi vedere da un ortodonzista, lei replica che è stato già visto da dei dentisti.
Se il dentista non ha profonde conoscenze di ortodonzia, il suo parere conta come quello di un veterinario.
[#11]
Utente
Dr. Formentelli,
Mi perdoni dei miei errori in termini tecnici. Provvederò a contattare un ortodonzista specializzato il quale possa darmi delle indicazioni e delle terapie specifiche.
La ringrazio infinitamente per l'attenzione concessami.
Le porgo Cordiali Saluti e le auguro un Buon Lavoro.
Mi perdoni dei miei errori in termini tecnici. Provvederò a contattare un ortodonzista specializzato il quale possa darmi delle indicazioni e delle terapie specifiche.
La ringrazio infinitamente per l'attenzione concessami.
Le porgo Cordiali Saluti e le auguro un Buon Lavoro.
[#12]
Gentile utente,
mi unisco ai colleghi riguardo l'iter medico e psicologico da seguire.
Volevo altresì chiederle, come vive questa sua abitudine chi sta intorno a lei? Amici, compagna, ecc? Ne sono al corrente o ha sempre tenuto tutto per sè?
mi unisco ai colleghi riguardo l'iter medico e psicologico da seguire.
Volevo altresì chiederle, come vive questa sua abitudine chi sta intorno a lei? Amici, compagna, ecc? Ne sono al corrente o ha sempre tenuto tutto per sè?
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 77k visite dal 18/01/2013.
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