figlio gay?
salve, il figlio di mio marito di 17 anni che vive da noi da alcuni mesi mi ha confessato che forse é gay (all'80%). Dice di aver avuti rapporti sia con ragazze che con ragazzi ma che si é innamorato di un suo compagno di classe e ci é stato assieme. Su sua richiesta gli ho trovato un psicoterapeuta che l'ho aiuti innanzitutto a capire se é gay o meno e che eventualmente lo aiuti a come dirlo ai genitori. Mi ha chiesto infatti di non parlarne con il padre per il momento. Nel frattempo io che devo fare???? sono un po' agitata, il padre si é accorto che qualcosa non va e io non sono abiutata ad avere segreti con lui ma capisco le ragioni (peraltro molto mature) che mi ha esposto il ragazzo. Il padre sta facendo un sacco di ipotesi su che cos'ha il figlio e cosa potrebbe essergli successo. Io nego di sapere qualsiasi cosa ma ha sollevato anche l'ipotesi che é gay. Ho detto "non lo so" ma come procedo ora? continuo a dire non lo so o devo in qualche modo sottolineare questo suo dubbio? Non credo che se davvero é gay alla fine sarebbe un problema ma sono certa che sarebbe uno shock iniziale. vi ringrazio
[#1]
Gentile signora,
sicuramente il problema non sta nell'orientamento sessuale di questo ragazzo, ma comprendo bene che in alcuni contesti potrebbe non essere facile, almeno inizialmente, accettare la situazione da chi gli sta intorno (in primo luogo i familiari).
Come mai dice di sentirsi agitata?
sicuramente il problema non sta nell'orientamento sessuale di questo ragazzo, ma comprendo bene che in alcuni contesti potrebbe non essere facile, almeno inizialmente, accettare la situazione da chi gli sta intorno (in primo luogo i familiari).
Come mai dice di sentirsi agitata?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Sa che cosa ha concluso lo psicoterapeuta?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Ex utente
Salve, no l orientamento sessuale non è un problema. Ne per me ne per suo padre (per sua mamma e marito invece potrebbe esserlo) Sono molto affezionata al ragazzo e per me la cosa più importante che sia felice. È un ragazzo molto sensibile.
Sono in ansia perché ho letto che il processo per capire se si è omosessuali a volte dura anche tre anni e non so se riuscirò a mantenere questo segreto a lungo e non so come comportarmi.
La psicoterapia comincia lunedì prossimo
Grazie
Sono in ansia perché ho letto che il processo per capire se si è omosessuali a volte dura anche tre anni e non so se riuscirò a mantenere questo segreto a lungo e non so come comportarmi.
La psicoterapia comincia lunedì prossimo
Grazie
[#4]
Gentile signora,
non credo che esista un tempo definito per cercare di capire quale sia il proprio orientamento sessuale, anche perché è processo personale che varia da persona a persona.
La cosa importante è che questo ragazzo si senta compreso nelle sue scelte.
non credo che esista un tempo definito per cercare di capire quale sia il proprio orientamento sessuale, anche perché è processo personale che varia da persona a persona.
La cosa importante è che questo ragazzo si senta compreso nelle sue scelte.
[#5]
Oltre al periodo necessario per appurare un'eventuale omosessualità - che non è detto debba durare anni - bisogna tener conto che si tratta di un adolescente, quindi con ancora margine di assestamento per l'orientamento sessuale. In adolescenza è abbastanza frequente essere confusi anche sulla sessualità, questo il collega lo saprà certamente e ne terrà conto. A rigor di legge, visto che il ragazzo è minorenne, di qualsiasi problema di salute anche psichica dovrebbero essere informati i genitori (ogni psicologo lo sa, quindi anche il collega da cui vi siete rivolti). È chiaro però che a distanza è difficile consigliarle cosa fare. Probabilmente è meglio rispettare per ora il desiderio di riservatezza del ragazzo e, se lei si sente troppo in ansia, consultare eventualmente uno psicologo per farvi fronte.
In definitiva, se avete contattato un professionista, lasciate che sia lui a consigliarvi.
In definitiva, se avete contattato un professionista, lasciate che sia lui a consigliarvi.
[#7]
Come le ripetiamo, è difficile darle una risposta convinta da qui. La sua può sembrare una domanda a cui dare una risposta è semplice, che però potrebbe avere ricadute notevoli sul vostro equilibrio familiare. Perciò, gli elementi che potevamo darle glieli abbiamo dati, adesso tocca a lei prendere una decisione. Nel frattempo può fare due cose: 1) aspettare che rispondano qui altri colleghi, oppure 2) rivolgersi di persona a uno psicologo per un parere. Non è la stessa cosa dare raccomandazioni avendo di fronte la persona o a distanza.
[#8]
Gentile Utente,
probabilmente il suo ruolo è quello di favorire il dialogo tra padre e figlio, per cui quando suo marito si confida con Lei, credo sarebbe opportuno favorire in Suo marito la propensione a parlare con il ragazzo.
In questo momento corre il rischio di rimanere invischiata in una triangolazione in cui Lei si trova tra padre e figlio. Probabilmente hanno bisogno di parlare tra di loro con Lei che fa da supervisore neutro, la cui unica funzione è quella di evitare che lo scambio degeneri.
In questo modo Lei non tradirebbe nessuno dei due: né il figlio (perché glielo hai detto) né il marito (perché non me lo hai detto).
Per uscire da questa triangolazione deve assumere una posizione esterna e permettere la comunicazione diretta. L'importante che Lei riesca a mantenere una posizione neutrale, vicina equamente a ciascuno dei due.
Che ne pensa?
probabilmente il suo ruolo è quello di favorire il dialogo tra padre e figlio, per cui quando suo marito si confida con Lei, credo sarebbe opportuno favorire in Suo marito la propensione a parlare con il ragazzo.
In questo momento corre il rischio di rimanere invischiata in una triangolazione in cui Lei si trova tra padre e figlio. Probabilmente hanno bisogno di parlare tra di loro con Lei che fa da supervisore neutro, la cui unica funzione è quella di evitare che lo scambio degeneri.
In questo modo Lei non tradirebbe nessuno dei due: né il figlio (perché glielo hai detto) né il marito (perché non me lo hai detto).
Per uscire da questa triangolazione deve assumere una posizione esterna e permettere la comunicazione diretta. L'importante che Lei riesca a mantenere una posizione neutrale, vicina equamente a ciascuno dei due.
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#9]
Ex utente
Dottori vi ringrazio,
nel frattempo ho sentito brevemente lo psicologo che incontrerà il ragazzo e mi ha detto di mantenere il segreto per il momento. Faró cosí.
Innanzitutto perché il ragazzo mi ha nuovamente confermato che non ne é sicuro.
La mia preoccupazione non riguarda il fatto che il padre non lo accetti ma il fatto che, almeno inizialmente, ne rimanga scioccato. E sono anche preoccupata che mio marito si accorga che gli sto nascondendo qualcosa poiché finora non abbiamo avuto segreti fra di noi. Comunque ho deciso, ci provo per il bene del ragazzo al quale sono molto affezionata.
Vi terró al corrente e grazie ancora
nel frattempo ho sentito brevemente lo psicologo che incontrerà il ragazzo e mi ha detto di mantenere il segreto per il momento. Faró cosí.
Innanzitutto perché il ragazzo mi ha nuovamente confermato che non ne é sicuro.
La mia preoccupazione non riguarda il fatto che il padre non lo accetti ma il fatto che, almeno inizialmente, ne rimanga scioccato. E sono anche preoccupata che mio marito si accorga che gli sto nascondendo qualcosa poiché finora non abbiamo avuto segreti fra di noi. Comunque ho deciso, ci provo per il bene del ragazzo al quale sono molto affezionata.
Vi terró al corrente e grazie ancora
[#10]
Come ho già avuto modo di esprimere, il parere del collega a cui vi siete rivolti potrebbe essere appropriato.
Mantenere per il momento il segreto non significa che la cosa dovrà rimanere segreta per sempre, significa solo avere un po' di pazienza. Significa riuscire a non sentirsi sotto pressione e spinti a prendere decisioni affrettate, sull'onda dell'ansia. C'è sempre tempo per capire, per decidere.
Mantenere per il momento il segreto non significa che la cosa dovrà rimanere segreta per sempre, significa solo avere un po' di pazienza. Significa riuscire a non sentirsi sotto pressione e spinti a prendere decisioni affrettate, sull'onda dell'ansia. C'è sempre tempo per capire, per decidere.
[#11]
Ex utente
Salve,
sono qua a riscrivervi perché il ragazzo é andato dal vostro collega ma non glie piaciuto per nulla e non ci vuole piú andare. Non so se insistere nel provare una seconda volta o se il rapporto psicologi-paziente deve basarsi anche su un feeling alla prima seduta. Lo psicologo non gli è piaciuto perché gli ha chiesto di dargli del lei (mentre egli gli da del tu) e perché ha subito premesso di non aver mai avuto casi simili. Secondo il ragazzo è troppo inesperto e non sa dargli i consigli di cui avrebbe bisogno. Lo psicologo ha anche detto che, stando a quanto gli ha raccontato, non c'é quasi nessunissima probabilità che sia eterosessuale.
Come vi ho già scritto il ragazzo da bambino era già stato seguito da una psicologa molto brava che gli era piaciuta moltissimo ma ora non ne vuole sapere di parlare con le e non ne capisco il motivo. Io sto un po’ insistendo che la senta perché lei lo ha seguito per anni, sa dei problemi che aveva con sua mamma, col patrigno, con la gestione della rabbia ecc.
Quanto a mio marito era troppo agitato tanto che per calmarlo gli ho detto che ero a conoscenza del problema ma che il ragazzo e lo psicologo erano d’accordo sul fatto che per il momento poteva non saperlo. Lui si è sentito sollevato e non mi ha chiesto niente dicendo che per il bene di suo figlio aspetta.
Ora peró la situazione mi sta sfuggendo di mano. Nel giro di qualche giorno il ragazzo è diventato depresso, non mangia, non vuole uscire, dimentica le cose e fa molta fatica a dormire di notte. Dice che il problema principale ora è il non sapere “che cos’è”.
Io non so come aiutarlo, ho mal di testa da tutta la settimana e non so piú che cosa fare. Mi date un consiglio?
grazie
sono qua a riscrivervi perché il ragazzo é andato dal vostro collega ma non glie piaciuto per nulla e non ci vuole piú andare. Non so se insistere nel provare una seconda volta o se il rapporto psicologi-paziente deve basarsi anche su un feeling alla prima seduta. Lo psicologo non gli è piaciuto perché gli ha chiesto di dargli del lei (mentre egli gli da del tu) e perché ha subito premesso di non aver mai avuto casi simili. Secondo il ragazzo è troppo inesperto e non sa dargli i consigli di cui avrebbe bisogno. Lo psicologo ha anche detto che, stando a quanto gli ha raccontato, non c'é quasi nessunissima probabilità che sia eterosessuale.
Come vi ho già scritto il ragazzo da bambino era già stato seguito da una psicologa molto brava che gli era piaciuta moltissimo ma ora non ne vuole sapere di parlare con le e non ne capisco il motivo. Io sto un po’ insistendo che la senta perché lei lo ha seguito per anni, sa dei problemi che aveva con sua mamma, col patrigno, con la gestione della rabbia ecc.
Quanto a mio marito era troppo agitato tanto che per calmarlo gli ho detto che ero a conoscenza del problema ma che il ragazzo e lo psicologo erano d’accordo sul fatto che per il momento poteva non saperlo. Lui si è sentito sollevato e non mi ha chiesto niente dicendo che per il bene di suo figlio aspetta.
Ora peró la situazione mi sta sfuggendo di mano. Nel giro di qualche giorno il ragazzo è diventato depresso, non mangia, non vuole uscire, dimentica le cose e fa molta fatica a dormire di notte. Dice che il problema principale ora è il non sapere “che cos’è”.
Io non so come aiutarlo, ho mal di testa da tutta la settimana e non so piú che cosa fare. Mi date un consiglio?
grazie
[#12]
"Lo psicologo non gli è piaciuto perché gli ha chiesto di dargli del lei (mentre egli gli da del tu)"
Neppure a me sarebbe piaciuto.
"ha subito premesso di non aver mai avuto casi simili."
Ecco cosa succede a laurearsi con CEPU.
Neppure a me sarebbe piaciuto.
"ha subito premesso di non aver mai avuto casi simili."
Ecco cosa succede a laurearsi con CEPU.
[#14]
gentile signora,
il mondo è vario e non c'è una regola in tal senso, anche se molti manuali suggeriscono di non essere troppo formali con il Lei agli adolescenti, è evidente che ci sono ancora tanti colleghi che preferiscono differentemente.
DI psicologi ce ne sono tanti per fortuna.
il mondo è vario e non c'è una regola in tal senso, anche se molti manuali suggeriscono di non essere troppo formali con il Lei agli adolescenti, è evidente che ci sono ancora tanti colleghi che preferiscono differentemente.
DI psicologi ce ne sono tanti per fortuna.
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#15]
>>> la situazione mi sta sfuggendo di mano
>>>
Dovrebbe farsi convinta che non è lei la persona chiamata a risolvere il problema, quindi sarebbe fuori luogo affermare che le sarebbe sfuggito di mano. Non è mai stato in mano sua, malgrado possa percepirlo come tale a causa dell'ansia.
Se il professionista a cui vi siete rivolti non vi ha soddisfatti, dovreste cercarne un altro. E a questo punto potrebbe essere non solo il ragazzo ad aver bisogno di aiuto psicologico, ma ad esempio anche lei se si sente così a disagio. Ma sarebbe poco realistico, mi perdoni la franchezza, sperare di trovare online l'aiuto necessario per risolvere una questione così delicata.
>>>
Dovrebbe farsi convinta che non è lei la persona chiamata a risolvere il problema, quindi sarebbe fuori luogo affermare che le sarebbe sfuggito di mano. Non è mai stato in mano sua, malgrado possa percepirlo come tale a causa dell'ansia.
Se il professionista a cui vi siete rivolti non vi ha soddisfatti, dovreste cercarne un altro. E a questo punto potrebbe essere non solo il ragazzo ad aver bisogno di aiuto psicologico, ma ad esempio anche lei se si sente così a disagio. Ma sarebbe poco realistico, mi perdoni la franchezza, sperare di trovare online l'aiuto necessario per risolvere una questione così delicata.
[#16]
Gentile Utente,
il nervosismo di questi giorni è comprensibile data la portata della notizia e degli eventi che si stanno succedendo.
Credo che la Sua responsabilità sia circoscrivibile al fatto che è stata usata come tramite\canale di comunicazione tra padre e figlio.
Lei, a mio avviso, ha egregiamente svolto il suo compito.
Sta succedendo quello che aveva previsto il 18.01, cioè lo shock della notizia ed il suo senso di colpa non ha ragione di essere in quanto Suo marito ha compreso il Suo comportamento.
Si ricordi che Lei è stata triangolata dal padre e dal figlio.
Verifichi se il Suo ruolo di canale mediatore di comunicazione è ancora utile, oppure chieda a ciascuno come può essere loro d'aiuto.
Che ne pensa?
il nervosismo di questi giorni è comprensibile data la portata della notizia e degli eventi che si stanno succedendo.
Credo che la Sua responsabilità sia circoscrivibile al fatto che è stata usata come tramite\canale di comunicazione tra padre e figlio.
Lei, a mio avviso, ha egregiamente svolto il suo compito.
Sta succedendo quello che aveva previsto il 18.01, cioè lo shock della notizia ed il suo senso di colpa non ha ragione di essere in quanto Suo marito ha compreso il Suo comportamento.
Si ricordi che Lei è stata triangolata dal padre e dal figlio.
Verifichi se il Suo ruolo di canale mediatore di comunicazione è ancora utile, oppure chieda a ciascuno come può essere loro d'aiuto.
Che ne pensa?
[#17]
Cara signora,
lei ha svolta egregiamente il ruolo che le si è venuto a creare. Per di più il ragazzo ha avuto estrema fiducia in lei e non è una cosa da sottovalutare. Non è il caso di tradire la sua fiducia solo per paura che suo marito potrebbe infuriarsi per la piccola bugia. Un giorno capirà e non potrà certo biasimarla. Mettersi dal punto di vista dell'altro è importantissimo e se lei si mette nei panni di suo marito sono certa che anche lui avrebbe fatto lo stesso.
In questo momento non è il suo ruolo quello che potrebbe stravolgere l'equilibrio familiare, ma lo svelare una verità ancora incerta per il ragazzo al padre. Non è ancora il momento per lui. Ogni scelta va ponderata con calma. E' consigliabile dunque cercare un altro psicoterapeuta con il quale il ragazzo si possa sentire compreso e sostenuto.
lei ha svolta egregiamente il ruolo che le si è venuto a creare. Per di più il ragazzo ha avuto estrema fiducia in lei e non è una cosa da sottovalutare. Non è il caso di tradire la sua fiducia solo per paura che suo marito potrebbe infuriarsi per la piccola bugia. Un giorno capirà e non potrà certo biasimarla. Mettersi dal punto di vista dell'altro è importantissimo e se lei si mette nei panni di suo marito sono certa che anche lui avrebbe fatto lo stesso.
In questo momento non è il suo ruolo quello che potrebbe stravolgere l'equilibrio familiare, ma lo svelare una verità ancora incerta per il ragazzo al padre. Non è ancora il momento per lui. Ogni scelta va ponderata con calma. E' consigliabile dunque cercare un altro psicoterapeuta con il quale il ragazzo si possa sentire compreso e sostenuto.
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#18]
Ex utente
Salve, vi ringrazio.
Non volevo trovare una soluzione online ma solo sentire il parere di qualche professionista.
Il ragazzo ha deciso di tornare dalla psicologa che lo ha seguito neglio anni scorsi. Io ne sono molto contenta perché mi sembra una brava persona e una brava psicologa e sono convinta che lo potrà aiutare. Inoltre noi tutti la conosciamo e se ancora mi sentiró in ansia la chiameró io stessa per avere dei consigli su come comportarmi.
Lo so che non sono io che devo risolvere il problema ma che il ragazzo stesso deve innanzitutto capire se stesso e poi successivamente dire se é gay.Quando dico che "la situazione mi sta sfuggendo di mano" intendevo dire che il ragazzo mi sembra depresso e non so cosa fare. Certo abbiamo già l'appuntamento dalla psicologa ma visti i tempi, dobbiamo aspettare ancora 2 settimane e non so cosa potrebbe succedere nel frattempo. Spero niente
@Dott.Bellizzi: credo di si. Quando siamo soli il ragazzo continua a tirare fuori l'argomento per parlarne. Io sono l'unica persona adulta a cui l'ha detto e credo che il mio ruolo sia solo di ascoltarlo e di rassicurarlo che se é gay nessuno lo sbatterà fuori di casa ma che gli vogliamo bene lo stesso.
cordiali saluti
Non volevo trovare una soluzione online ma solo sentire il parere di qualche professionista.
Il ragazzo ha deciso di tornare dalla psicologa che lo ha seguito neglio anni scorsi. Io ne sono molto contenta perché mi sembra una brava persona e una brava psicologa e sono convinta che lo potrà aiutare. Inoltre noi tutti la conosciamo e se ancora mi sentiró in ansia la chiameró io stessa per avere dei consigli su come comportarmi.
Lo so che non sono io che devo risolvere il problema ma che il ragazzo stesso deve innanzitutto capire se stesso e poi successivamente dire se é gay.Quando dico che "la situazione mi sta sfuggendo di mano" intendevo dire che il ragazzo mi sembra depresso e non so cosa fare. Certo abbiamo già l'appuntamento dalla psicologa ma visti i tempi, dobbiamo aspettare ancora 2 settimane e non so cosa potrebbe succedere nel frattempo. Spero niente
@Dott.Bellizzi: credo di si. Quando siamo soli il ragazzo continua a tirare fuori l'argomento per parlarne. Io sono l'unica persona adulta a cui l'ha detto e credo che il mio ruolo sia solo di ascoltarlo e di rassicurarlo che se é gay nessuno lo sbatterà fuori di casa ma che gli vogliamo bene lo stesso.
cordiali saluti
[#19]
>>> Quando dico che "la situazione mi sta sfuggendo di mano" intendevo dire che il ragazzo mi sembra depresso e non so cosa fare.
>>>
Era chiaro che si stesse riferendo a questo, ed è proprio a questo che anch'io mi riferivo: se vi state mettendo nelle mani di un professionista è lui che dovrà fornire aiuto. Lei sta già facendo molto, perciò attendete le 2 settimane senza lasciarvi sopraffare dall'ansia. Continui a fare ciò che stava facendo e a rassicurare per quanto possibile il ragazzo, poi lasciate che sia collega a occuparsene.
>>>
Era chiaro che si stesse riferendo a questo, ed è proprio a questo che anch'io mi riferivo: se vi state mettendo nelle mani di un professionista è lui che dovrà fornire aiuto. Lei sta già facendo molto, perciò attendete le 2 settimane senza lasciarvi sopraffare dall'ansia. Continui a fare ciò che stava facendo e a rassicurare per quanto possibile il ragazzo, poi lasciate che sia collega a occuparsene.
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 4.6k visite dal 16/01/2013.
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