Ansia da coppia
Salve,
prima di andare al mio problema occorre descrivere la mia situazione familiare. Sono una ragazza di 23 anni, da poco laureata e che non ha mai sentito la mancanza dell'amore familiare ma la mia situazione familiare è comunque complicata. I miei genitori si sono separati quando avevo circa dieci anni, all'inizio il rapporto tra loro era complicato liti, urla, pianti e io e mia sorella che ci tappavamo le orecchie per far finta che tutto quello non stesse succedendo proprio a casa nostra. Poi la separazione effettiva e il ritorno di mio padre a Roma, sua città di origine, poi la depressione di mia madre. Mia madre ha sofferto praticamente per tutta la vita di una depressione cronica e paralizzante e il periodo subito successivo alla separazione e i dieci anni dopo,circa, per lei sono stati terribili. Era diventata letteralmente un vegetale, non si alzava più dal letto, non mangiava, non parlava, piangeva e basta ed io e mia sorella, di due anni più piccola di me, abbiamo praticamente vissuto come se fossimo sole, Io accudivo lei come avrebbe dovuto fare mia madre ma non la potrei mai accusare, considerando quello che stava passando e quello che ha passato per tutta la vita, da specificare che mia madre si impegnava moltissimo per non farci notare la cosa ma era praticamente impossibile. Ho anche un fratello più grande di 30 anni ma lui avendo trovato lavoro fuori casa c'era poco. Dopo sei anni mio padre, che in precedenza non si rese conto della situazione, tornò a vivere nel nostro paese, dopo che mia madre tentò il suicidio.La nostra vita andò avanti fra alti e bassi, fra benessere e malessere fino a quando mia madre si riprese, finì la terapia, i miei genitori ricominciarono vite separate e io trovai l'amore. Passato il primo periodo di burrasca in cui soffrii per due anni di depressione, trovammo il nostro equilibrio e passammo 4 anni meravigliosi, rapporto che ho interrotto circa 6 mesi fa per ansie e attacchi di panico continui anche mentre ero con lui. Inizialmente ero totalmente assorta dal mio amore che trascurai il resto, la famiglia, gli amici vivevo solo per lui ma questo periodo finì e io tornai quella di sempre con la mia indipendenza e le mie responsabilità. Il mio problema riguarda gli attacchi d'ansia e di panico che mi prendono continuamente e in maniera estenuante. Il rapporto con questo ragazzo mi manca a giorni alterni ma sono convinta di essere ancora innamorata di lui. La mia domanda è come posso amarlo tanto e non riuscire a starci insieme, sentire che mi manca il respiro o che non riesco a dormire con lui? Queste mie patologie possono derivare dalle esperienze di abbandono passate? Nel momento in cui mi si prospetta finalmente la possibilità di essere felice e lasciare il passato alle spalle, perchè non lo accetto e rifiuto la persona che potrebbe farmi stare bene abbandonandolo? Perdonate la lunghezza del mio post ma ho veramente bisogno di una guida.
Grazie mille per l'attenzione
prima di andare al mio problema occorre descrivere la mia situazione familiare. Sono una ragazza di 23 anni, da poco laureata e che non ha mai sentito la mancanza dell'amore familiare ma la mia situazione familiare è comunque complicata. I miei genitori si sono separati quando avevo circa dieci anni, all'inizio il rapporto tra loro era complicato liti, urla, pianti e io e mia sorella che ci tappavamo le orecchie per far finta che tutto quello non stesse succedendo proprio a casa nostra. Poi la separazione effettiva e il ritorno di mio padre a Roma, sua città di origine, poi la depressione di mia madre. Mia madre ha sofferto praticamente per tutta la vita di una depressione cronica e paralizzante e il periodo subito successivo alla separazione e i dieci anni dopo,circa, per lei sono stati terribili. Era diventata letteralmente un vegetale, non si alzava più dal letto, non mangiava, non parlava, piangeva e basta ed io e mia sorella, di due anni più piccola di me, abbiamo praticamente vissuto come se fossimo sole, Io accudivo lei come avrebbe dovuto fare mia madre ma non la potrei mai accusare, considerando quello che stava passando e quello che ha passato per tutta la vita, da specificare che mia madre si impegnava moltissimo per non farci notare la cosa ma era praticamente impossibile. Ho anche un fratello più grande di 30 anni ma lui avendo trovato lavoro fuori casa c'era poco. Dopo sei anni mio padre, che in precedenza non si rese conto della situazione, tornò a vivere nel nostro paese, dopo che mia madre tentò il suicidio.La nostra vita andò avanti fra alti e bassi, fra benessere e malessere fino a quando mia madre si riprese, finì la terapia, i miei genitori ricominciarono vite separate e io trovai l'amore. Passato il primo periodo di burrasca in cui soffrii per due anni di depressione, trovammo il nostro equilibrio e passammo 4 anni meravigliosi, rapporto che ho interrotto circa 6 mesi fa per ansie e attacchi di panico continui anche mentre ero con lui. Inizialmente ero totalmente assorta dal mio amore che trascurai il resto, la famiglia, gli amici vivevo solo per lui ma questo periodo finì e io tornai quella di sempre con la mia indipendenza e le mie responsabilità. Il mio problema riguarda gli attacchi d'ansia e di panico che mi prendono continuamente e in maniera estenuante. Il rapporto con questo ragazzo mi manca a giorni alterni ma sono convinta di essere ancora innamorata di lui. La mia domanda è come posso amarlo tanto e non riuscire a starci insieme, sentire che mi manca il respiro o che non riesco a dormire con lui? Queste mie patologie possono derivare dalle esperienze di abbandono passate? Nel momento in cui mi si prospetta finalmente la possibilità di essere felice e lasciare il passato alle spalle, perchè non lo accetto e rifiuto la persona che potrebbe farmi stare bene abbandonandolo? Perdonate la lunghezza del mio post ma ho veramente bisogno di una guida.
Grazie mille per l'attenzione
[#1]
Gentile Utente,
la storia di coppia e famigliare dei suoi genitori, in qualche modo può averla condizionata anche in merito alle sue scelte di come gestire le sue relazioni sentimentali.
Il suo periodo di depressione è iniziato in quale momento particolare?
Cosa è successo nella sua vita (personale, di coppia, familiare ecc), nel periodo in cui ha cominciato ad avere ansia e attacchi di panico?
Lei sembra avere atteggiamenti ambivalenti nei confronti di questo rapporto di coppia, per quale motivo ha deciso di lasciarlo?
Cordiali saluti
www.psicologoaviterbo.it
la storia di coppia e famigliare dei suoi genitori, in qualche modo può averla condizionata anche in merito alle sue scelte di come gestire le sue relazioni sentimentali.
Il suo periodo di depressione è iniziato in quale momento particolare?
Cosa è successo nella sua vita (personale, di coppia, familiare ecc), nel periodo in cui ha cominciato ad avere ansia e attacchi di panico?
Lei sembra avere atteggiamenti ambivalenti nei confronti di questo rapporto di coppia, per quale motivo ha deciso di lasciarlo?
Cordiali saluti
www.psicologoaviterbo.it
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile ragazza,
Credo che la sua ipotesi sia verosimile.
Le sue esperienze passate giocano un ruolo importante anche se non consapevole.
Dovrebbe cercare di consapevolizzare queste rappresentazioni inconsce che si proiettano sulla sua relazione attuale e riformularle.
Non e' un processo facile e forse dovrebbe farsi aiutare da uno psicoterapeuta. Che ne dice?
I migliori saluti
Credo che la sua ipotesi sia verosimile.
Le sue esperienze passate giocano un ruolo importante anche se non consapevole.
Dovrebbe cercare di consapevolizzare queste rappresentazioni inconsce che si proiettano sulla sua relazione attuale e riformularle.
Non e' un processo facile e forse dovrebbe farsi aiutare da uno psicoterapeuta. Che ne dice?
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Il mio periodo di depressione coincise praticamente con l'inizio dell'università e dei miei problemi con il mio ragazzo. Inizialmente lui era piuttosto schivo all'impegno della coppia, considerando anche la giovane età, e il rapporto con lui mi faceva stare male dato l'amore folle che provavo.
L'ansia e gli attacchi di panico sono praticamente una costante nella mia vita da quando ho finito la scuola superiore e anche questi coincidono con il periodo in cui con il mio ragazzo le cose andavano male. Forse serve anche sapere che il rapporto con mio padre è sempre stato piuttosto complicato, dato il mio temperamento ribelle e il suo da padre-professore.
La decisione di lasciarlo è venuta dopo che per molti mesi ho avuto un perenne stato d'ansia nello stare in sua compagnia, dopo che in alcun suoi atteggiamenti riscontravo un'irragionevolezza e una superficialità, caratteristiche che non ho mai sopportato e che a volte aveva mio padre. L'ansia cominciò più precisamente durante le vacanze del capodanno 2011 quando partimmo per quattro giorni verso Parigi con un'altra coppia di amici, cominciò a sembrarmi un'uscita fra coppiette usanza che sia io che il mio ragazzo abbiamo sempre odiato ed evitato. Passarono mesi fra alti e bassi fra dubbi e smentite, fino a quando quest'estate presi la decisione di lasciarlo, In tutto questo periodo l'ansia e l'angoscia sono sempre state presenti.Ora ci stiamo riavvicinando ma io sono costantemente dominata dalla paura delle mie azioni, ho paura di ferirlo ancora, cosa che non voglio assolutamente fare, ho paura del mio umore altalenante nei suoi confronti e delle sensazioni che posso provare la mattina quando mi alzo.Dire che ho sensazioni ambivalenti è giustissimo e questo mi sta logorando giorno dopo giorno.
L'ansia e gli attacchi di panico sono praticamente una costante nella mia vita da quando ho finito la scuola superiore e anche questi coincidono con il periodo in cui con il mio ragazzo le cose andavano male. Forse serve anche sapere che il rapporto con mio padre è sempre stato piuttosto complicato, dato il mio temperamento ribelle e il suo da padre-professore.
La decisione di lasciarlo è venuta dopo che per molti mesi ho avuto un perenne stato d'ansia nello stare in sua compagnia, dopo che in alcun suoi atteggiamenti riscontravo un'irragionevolezza e una superficialità, caratteristiche che non ho mai sopportato e che a volte aveva mio padre. L'ansia cominciò più precisamente durante le vacanze del capodanno 2011 quando partimmo per quattro giorni verso Parigi con un'altra coppia di amici, cominciò a sembrarmi un'uscita fra coppiette usanza che sia io che il mio ragazzo abbiamo sempre odiato ed evitato. Passarono mesi fra alti e bassi fra dubbi e smentite, fino a quando quest'estate presi la decisione di lasciarlo, In tutto questo periodo l'ansia e l'angoscia sono sempre state presenti.Ora ci stiamo riavvicinando ma io sono costantemente dominata dalla paura delle mie azioni, ho paura di ferirlo ancora, cosa che non voglio assolutamente fare, ho paura del mio umore altalenante nei suoi confronti e delle sensazioni che posso provare la mattina quando mi alzo.Dire che ho sensazioni ambivalenti è giustissimo e questo mi sta logorando giorno dopo giorno.
[#4]
Gentile Utente,
questo stato di cose richiederebbe una consulenza psicologica oppure una psicoterapia che le dia l'opportunità di elaborare questi suoi stati d'ansia, che vengono fuori (da quello che lei scrive) ogni qualvolta emerge la tematica della separazione dalle figure significative, come quella del suo partner.
Quando dice che ci sono degli aspetti del suo ragazzo che le ricordano suo padre, stia ben attenta a discriminare questa sensazione dalla realtà, perché talvolta e in maniera del tutto inconsapevole potrebbe essere lei ad attivare queste dinamiche nel rapporto di coppia.
Deve darsi l'opportunità di spezzare questo circolo vizioso, altrimenti per lei sarà difficile vivere una relazione di coppia soddisfacente e gratificante.
le auguro una buona vita.
questo stato di cose richiederebbe una consulenza psicologica oppure una psicoterapia che le dia l'opportunità di elaborare questi suoi stati d'ansia, che vengono fuori (da quello che lei scrive) ogni qualvolta emerge la tematica della separazione dalle figure significative, come quella del suo partner.
Quando dice che ci sono degli aspetti del suo ragazzo che le ricordano suo padre, stia ben attenta a discriminare questa sensazione dalla realtà, perché talvolta e in maniera del tutto inconsapevole potrebbe essere lei ad attivare queste dinamiche nel rapporto di coppia.
Deve darsi l'opportunità di spezzare questo circolo vizioso, altrimenti per lei sarà difficile vivere una relazione di coppia soddisfacente e gratificante.
le auguro una buona vita.
[#5]
Cara Ragazza,
Le scrive :
" Nel momento in cui mi si prospetta finalmente la possibilità di essere felice e lasciare il passato alle spalle, perchè non lo accetto e rifiuto la persona che potrebbe farmi stare bene abbandonandolo"
Il punto e' proprio questo il passato alle spalle, piu ' o meno rimosso , doloroso ed ingombrante, non va seppellito o dimenticato, ma elaborato, affinche' non dia piu' fastidio e le consenta di riappropriarsi della sua vita, affettiva, relazionale, intrapsichica, familiare.
La paura piu' grande, quando si forma una coppia e ' quella di riproporre il " copione familiare "
Le scrive :
" Nel momento in cui mi si prospetta finalmente la possibilità di essere felice e lasciare il passato alle spalle, perchè non lo accetto e rifiuto la persona che potrebbe farmi stare bene abbandonandolo"
Il punto e' proprio questo il passato alle spalle, piu ' o meno rimosso , doloroso ed ingombrante, non va seppellito o dimenticato, ma elaborato, affinche' non dia piu' fastidio e le consenta di riappropriarsi della sua vita, affettiva, relazionale, intrapsichica, familiare.
La paura piu' grande, quando si forma una coppia e ' quella di riproporre il " copione familiare "
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Utente
Proprio l'altra sera abbiamo passato del tempo insieme e come immaginavo sono stata posseduta da un'ansia totalizzante, eravamo insieme e lui con me è stato dolcissimo e molto affettuoso e questo mi provocava un'ansia e un senso di colpa che mi facevano letteralmente mancare il respiro. L'affetto che ho per lui è grande molto grande, ma la paura e l'ansia sono molto più profonde e significative rispetto al bene che provo nei suoi confronti. Io mi sento molto cambiata e non vorrei che questo stia portando a galla delle differenze caratteriali che fino ad ora non c'erano, soprattutto in ambito intimo a momenti lo desidero tantissimo e in altri la sola idea di spogliarmi mi terrorizza e mi provoca una nausea inverosimile. Sentirlo mi fa piacere e sapere che lui c'è mi fa sentire al sicuro ma spesso il pensiero che dobbiamo vederci mi fa stare male e mi rende iper-critica nei confronti nei suoi atteggiamenti, guardo e analizzo tutto quello che fa per vedere se è qualcosa di lui che mi fa stare male. Lui è una persona meravigliosa e non merita di soffrire così per una persona che volendo o meno gli sta facendo passare un periodo d'inferno.
Vorrei capire se tutto questo è derivato dal brutto momento che sto passando o se in effetti c'è qualcosa che mi manca.
Grazie ancora per tutti i consulti ricevuti
Vorrei capire se tutto questo è derivato dal brutto momento che sto passando o se in effetti c'è qualcosa che mi manca.
Grazie ancora per tutti i consulti ricevuti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.6k visite dal 15/01/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.