Disagio nelle decisioni

Buonasera a tutti,
sono stato per trent'anni una persona senza nessuna difficoltà nel prendere decisioni, ma poi qualcosa è cambiato ed ora sono bloccato e talmente abituato a convivere con questo problema che trascorro la vita nell'immobilismo. La questione riguarda soprattutto la sfera degli acquisti. Per esempio l'altro giorno, che mi sembrava di sentirmi più tranquillo, mi sono buttato su un acquisto in un negozio di abbigliamento, mi piaceva, mi stava bene, era un affare, insomma nessuna controindicazione apparente. Eppure uscito dal negozio, ho cominciato a stare male, non sopportavo di avere quella borsa in mano, ero tesissimo, irrequieto, sono andato a cena fuori e non ho nemmeno capito cosa ho mangiato, ho cominciato a pensare a cosa fare per liberarmene, comprendendo bene che la situazione che stavo vivendo era da me autoalimentata e mi sentivo un cretino. Ho cominciato a pensare come liberarmene, regalarlo, restituirlo e prendere qualcos'altro per la casa, per un regalo. L'ansia è iniziata già alla cassa, d'improvviso mi sono chiesto: ma cosa stò facendo? desidero veramente questa cosa? E poi che ce l'ho? avrò veramente la voglia di usarla? quando? domande di questo tipo ogni volta che devo comprare qualcosa, tranne che per i generi di prima necessità (alimentari, spese indispensabili) o i regali. Il fatto è che conscio del disagio e delle sensazioni fisiche che seguono, mi tengo il più possibile distante da queste situazioni, con la conseguenza che non riesco mai a soddsfarmi in niente. Ho pensato che si tratti di immaturità, di incapacità di prendersi responabilità, eppure un tempo non avevo questi problemi. Si può tornare indietro? Da cosa può dipendere?
Grazie per le eventuali risposte.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signore,
Sarebbe bene capire se il momento in cui sono iniziati questi dubbi che ci riferisce era inquadrato in un periodo di particolare pressione o tensione.
Un periodo di stress o di malessere fisico.
Lo ricorda?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la sua indecisione è solo in materia di acquisti o riguarda anche altri aspetti della sua vita come lavoro, relazioni interpersonali, relazioni intime ecc.?

Le chiedo questo perché altrimenti risulta molto difficile comprendere le sue preoccupazioni.

Cordiali saluti
www.psicologoaviterbo.it

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

le scelte implicano sempre una rinuncia e il tipo di scelta che la mette in crisi implica la rinuncia al denaro che consegna in cambio dell'oggetto con cui esce dal negozio.
Se il denaro rimane a lei ha potenzialmente infinite possibilità di scelta su cosa portarsi a casa nello spenderlo, ma una volta che l'ha speso non ha più alcuna scelta.
In questo senso ha posto la questione come un problema relativo alla presa di decisione?

Perchè francamente il problema potrebbe anche essere legato alla sua percezione di avere il diritto di acquistare delle cose per sè stesso o meno, e al successivo senso di colpa in caso di risposta non affermativa.
Lei ci ha detto infatti questo:

" Ho cominciato a pensare come liberarmene, regalarlo, restituirlo e prendere qualcos'altro per la casa, per un regalo"

e quindi la sua prima reazione è quella di "riparare" sostituendo l'oggetto acquistato per sè con qualcosa per la casa o per altri.

In che momento ha percepito il cambiamento che ci riferisce?
Come va la sua vita in generale?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte, anzi, per le domande! Ho cercato di ricordare il più possibile e di rifletterci un pò. Dunque, questo tipo di problemi sono iniziati circa 5 anni fa, il primo che ricordo è stato un'esperienza pazzesca fatta con l'acquisto di un'auto, per me un gran macchinone, me ne sono pentito subito, dal giorno successivo all'acquisto l'ho messo in vendita e per quindici giorni finchè non me ne sono liberato sono stato malissimo. Il periodo era bruttissimo, ero molto infelice della relazione sentimentale e ansiosissimo per i timori per la mia salute. L'episodio mi ha sconcertato, ho provato vergogna di me stesso, mi sono sentito un disabile. Poi ho cercato di dimenticare e mi sembrava tutto a posto. Invece in seguito, in occasione di un acquisto di un'altra auto ho immaginato che la storia potesse ripetersi e ho avuto molta difficoltà a concludere. Forse quel fatto può avermi segnato, non so. Ma certamente il problema si è esteso sia in termini di intensità che di tipologia. Infatti ha riguardato poi anche altri campi, per esempio la divulgazione di dati personali anche nelle transazione sicure, la sottoscrizione di contratti, e in generale le azioni atte a migliorare le condizioni di vita e i piaceri correlati. Anche se sono sempre stato attento all'uso del denaro, non credo che questo aspetto sia troppo determinante perchè quando devo spendere per fare un regalo non ho ansie o ripensamenti. Il problema non si presenta sul lavoro, sono il responsabile di un settore e devo prendere continuamente decisioni, stipulare contratti, risolvere improvvisi grattacapi, ma non mi creano ansie, faccio tutto con soddisfazione, anzi, più problemi ci sono e più mi sento realizzato.
Tornando agli acquisti, riflettevo sulla considerazione della dottoressa Massaro, non mi pare di sentirmi in colpa per la percezione di non avere diritto di comprare, ma la percezione di aver fatto un'idiozia, di aver fatto qualcosa in più che non serviva, qualcosa che stride con il mio stato d'animo, non so se riesco a rendere l'idea.
Fatto stà che ormai la difficoltà può riguardare anche cose da 1 euro, perchè trovo sempre un motivo per dirmi che non serviva. Tempo fa ho perso il bancomat e ho tentennato a lungo per decidermi ad andare a fare la denuncia alla polizia e la richiesta di uno nuovo alla banca (benchè usare la carta di credito mi costi di più), perchè ogni azione che mi riguarda mi pare superflua e rinunciabile a meno che non sia proprio indispesabile.

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

il fatto che lei si senta prevalentemente insicuro/indeciso sugli acquisti che la riguardano, quindi per le cose che deve comperare per se, è come se lei dovesse sopperire ad una mancanza di altro genere (ad es. la sua vita affettiva).

Può capitare che acquistare oggetti abbia lo scopo di colmare un vuoto interiore e la sua indecisione per tali acquisti indica che forse non è il modo giusto di affrontare la cosa.

Cordiali saluti,
www.psicologoaviterbo.it
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
FRANCA EsGentile Signore,
L'associazione che ha fatto fra l'acquisto della macchina e il brutto periodo in cui si trovava potrebbe avere innescato delle rappresentazioni sgradevoli che si ripropongoo inconsciamente (posso ipotizzare una fantasia inconscia di impotenza a risolvere il suo malessere nonnostante l'acqisto di una macchina "potente' ).
Sono rappresentazioni che andrebbero esplorate ed elaborate in contesti psicoterapeutici al fine di controllarle razionalmente.
Il suo sintomo purtroppo la costringe ad occuparsi di questo disagio, e anche io la invito a farlo.
I migliori saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ogni azione che mi riguarda mi pare superflua e rinunciabile a meno che non sia proprio indispensabile"

Questo può anche segnalare la presenza di un disturbo di tipo depressivo, e il fatto che si liberi dal disagio convertendo l'acquisto nella scelta di qualcosa per altri o per la casa mi fa pensare che la sua autostima non sia particolarmente alta.

L'episodio del macchinone ha probabilmente dato il via alla manifestazione di un malessere che lei già covava e che, in caso contrario, non sarebbe stato probabilmente così pervasivo.

Che ne dice di parlarne di persona con uno psicologo?
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
E' vero dottori, trovo le vostre considerazioni molto interessanti. Leggendo il dr. Del Signore e la dr.ssa Esposito, ho notato che quando mi compro qualcosa ho la sensazione che non sarà quello che potrà farmi stare meglio, mettendo maggiormente in risalto il mio malessere, che non potrà mai essere compensato con un acquisto, anzi, più questo sarà grande e più grande sarà il divario tra il malessere e il piacere che teoricamente si dovrebbe trarre. Questo potrebbe spiegare il perchè di solo acquisti indispensabili. E questo sbatte in faccia con una spietatezza agghiacciante un senso di vuoto e impotenza. A lungo andare, negli anni, questo può avermi logorato fino a far emergere sintomi depressivi come ipotizzato dalla dr.ssa Massaro, minando un'autostima che forse già prima era altalenante. Che ne dite? ne ho capito qualcosa? Per favore non ditemi che la soluzione risiede solo in una psicoterapia, devono esserci delle alternative.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Il ricorrere ad una psicoterapia penso che nel suo caso sia un consiglio obbligato da parte nostra.
Purtroppo non e' da solo che puo' venire a capo del disagio che cova dentro da tempo.
Altre soluzioni non saprei proporgliene.
Le auguro di trovare un collega che sappia darle fiducia e stare meglio in breve tempo.
I migliori saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cosa la preoccupa o la mette a disagio all'idea di prendere contatto di persona con un nostro collega?

Può leggere questo articolo per qualche spunto di riflessione al riguardo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/849-perche-non-andare-dallo-psicologo.html

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Lei è molto gentile, la ringrazio per l'articolo, ci rifletterò.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, ci rifletta e se vuole ci aggiorni.

Le faccio tanti auguri,