Vaginismo

gentili signori/e sono una ragazza di 20 anni ed ho un problema legato alla mia vita effettiva sessuale. Non riesco a far l'amore con il mio ragazzo che ormai stiamo da un anno e poco più. Vi spiego presso più il mio problema: ogni tal volta che proviamo a far l'amore automaticamente mi blocco e comincia ad assalirmi un ansia bestiale. Al che la penetrazione risulta impossibile. Provo dolore, o a volte è solo suggestione, ma in ogni caso per me risulta troppo difficile. Mi comincia a fare senso quando comincia a toccarmi (provando con un semplice dito) o comunque arrivati ad un certo punto non riesco a farlo scivolare dentro. C'è qualche cura per tutto ciò? ho tanto bisogno di "guarire". grazie in anticipo!
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 209 5
Gentile ragazza, ha mai avuto precedentemente altri rapporti sessuali con altri ragazzi?
E' da più di un anno che sta con questo ragazzo. E' il primo? E' un ragazzo che ha scelto anche per il piacere fisico? Cosa l'ha spinta verso di lui? cosa vi attrae ciascuno dell'altro?

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
se non ci è ancora stata, le consiglio di andare da una ginecologa per una visita, in modo da iniziare a valutare la situazione dal punto di vista fisico.
D'altro canto, però, se il suo approccio alla sessualità è così carico di ansia e di paura del dolore, è comprensibile che di piacevole ci sia ben poco.
Le cause di ciò possono essere molteplici e andrebbero indagate di persona, con l'aiuto di un professionista.
Data la sua giovane età, potrebbe rivolgersi allo Spazio Giovani del Consultorio, dove gratuitamente può trovare sia ginecologi sia psicologi:

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_913_listaFile_itemName_15_file.pdf

Si faccia accompagnare dal suo fidanzato e vedrà che potrete iniziare presto ad avere una vita sessuale più soddisfacente per entrambi.


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara utente,

certo che c'è un modo per risolvere il suo problema. innanzitutto dovrebbe escludere problemi ginecologici legati alla lubrificazione, i quali potrebbero creare dolore durante il rapporto. Fatto ciò potrebbe chiedere una consulenza con uno psicologo di persona, il quale l'aiuterà a capire l'origine del suo blocco.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
Il vaginismo o la dispeurenia( dolore coitale) , necessitano di una scolto attento e formato e, soprattutto di una diagnosi esatta per stabilire poi quale percorso terapeutico e' piu' indicato per lei e per la sua coppia.
Il vaginismo e' caratterizzato da un aspetto fobico importante, dalla paura, paura della paura e del dolore, da una totale assenza di educazione sessuale, oltre che da un' assenza di familiarita' con la propria genitalita' e piacere sessuale.
Solitamente si manifesta un " ipertono dell' elevatore dell' ano" , un grosso muscolo, che si contrae automaticamente in prossimita' del coito, rendendolo doloroso o impossibile.
Le allego qualche lettura.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html

Nel mio blog e sito, trovera' tanto materiale in merito.
Cari auguri
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Utente
Utente
Intanto ringrazio tutti per la collaborazione. Rispondo in primis alla dottoressa Daniela che mi ha fatto precise domande. Innanzitutto sono un anno e 2 mesi ormai che stiamo insieme. Tra noi fin da subito (almeno per me) c'è stato una forte attrazione fisica (come inizio, senza una conoscenza penso sia normale), in seguito, avendo io un carattere molto diffidente, abbiamo avuto modo di conoscerci ma stavo sempre "sulle mie". Dopo ho scoperto di aver conosciuto (oltre all'aspetto fisico) il mio ragazzo ideale. Lo amo e anche lui ama a me, a tal punto che anche lui vuole aiutarmi passo passo a risolvere appunto questo problema. Abbiamo provato vari modi, anche con lubrificanti ecc.. ma niente. Inoltre io ho avuto solo 3 storie prima di lui, di breve durata, senza alcun tipo di rapporto. Eccetto che con 1. Al quale avevo PROVATO la mia esperienza di un rapporto fisico ma senza conclusione, sempre legato al fatto della paura e del dolore. E questo devo aggiungere mi aveva già lasciato una "macchia" dentro me, una specie di trauma. Anche se devo ammettere che all'inzio ero meno spaventata di adesso! perchè adesso è diventata davvero una fobia che però vorrei tanto superare. E comunque ora dopo 2 anni ho conosciuto il mio ragazzo attuale, con tutta la voglia di rifarmi una vita, anche sessuale ovviamente, ma che attualmente mi è impossibile. Ho un pò di timore di consultare personalmente uno specialista, e vorrei sapere se dovrei prendermi dei tranquillanti, ansiolitici, roba del genere, insomma qualche cura, che mi aiuti innanzitutto a rilassarmi e ad a cambiare la mia idea negativa. Grazie ancora, distinti saluti!
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Utente
Utente
ps. Dottoressa Valeria e dottoressa Laura, essendo anch'io siciliana (provincia di messina) è possibile un consulto privato? tipo facebook, msn, ecc...? per poter magari approfondire meglio il problema e magari successivamente un incontro? grazie a tutti ancora.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Io personalmente non lavoro online, ne' facebook, ne' chat, la vita emotiva, psichica e sessuale di una persona e' troppo importante per relegarla all' etere, non e' affatto professionale e non so nemmeno se l' ordine acconsente .
Ha letto gli articoli?
Gli ansiolitici, in autogestione , non funzionano, eventualmente solo a diagnosi avvenuta, si puo' valutare un percorso di terapia combinata, ma sempre calibrata e soprattutto supervisionata dal clinico di riferimento.
La prima tappa e' capire se si tratta di vaginismo o di dispaurenia o di altro.
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 209 5
Credo ci sia necessità di approfondire il rapporto con se stessa e la conoscenza del suo corpo abbassando tabù, preconcetti e ansie rispetto alla possibilità di poter vivere, sentire e provare le sensazioni ed il piacere desiderato.

Io andrei avanti con un processo di progressiva valutazione e conoscenza di sè partendo dall'escludere qualsiasi problema di tipo organico. Questo la motiverebbe a proseguire poi sull'aspetto personale e psicologico anche mediante il supporto del suo compagno.

Un incontro con un ginecologo o una ginecologa rientra nelle sane abitudini di prevenzione e di routine da fare alla sua età e non prevede indagini particolari, considerato che non ha avuto rapporti completi. Ma prevede però un'analisi differenziale del problema escludendo problemi organici (mediante forse la richiesta di una ecografia e di eventuali analisi di laboratorio oltre che mediante un attento colloquio clinico).
Dopodichè, esclusi altri fattori, sarà facilitata a prendere in seria considerazione le sue potenzialità personali in termini di coinvolgimento psichico, quali opportunità per risolvere queste problematiche insieme ad uno specialista, psicologo-psicoterapeuta.
Un caro saluto
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara signora,

la consulenza online lascia purtroppo il tempo che trova. Le potrà essere detto non più delle risposte che ha già ricevuto qui. Bisognerebbe approfondire vis a vis per un migliore approfondimento del caso. E' un consiglio che le diamo per aiutarla nel migliore dei modi e per non farle perdere tempo. Se è disposta a venire una volta la settimana a Catania potrà benissimo contattare o me o la collega Randone o chiunque altro.

Un caro saluto

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Utente
Utente
Gentili dottoresse,
vi ringrazio per la collaborazione ed i consigli. Dottoressa Valeria, ho letto gli articoli e li ho trovati molto interessanti, ma allo stesso tempo mi piacerebbe conoscere dei rimedi efficaci ed il prima possibile per risolvere più appropriatamente il mio caso. Una consulenza di persona sicuramente è quello che mi ci vuole, specialmente per iniziare una terapia. Ma come dovrei fare oltre a venire a Catania? non sono mai stata da 1 specialista ecc... Per me è la prima volta, e vorrei saperne di più (spese, ecc..) se è possibile aspetto vostre notizie.

Cordiali Saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Prima di parlare di "rimedi", come le ho già detto, si deve fare una diagnosi del suo disagio psico-sessuologico, de visu.

Non si possono fare nemmeno preventivi, fosse interessata e motivata, chiami per una prima consulenza, durante la quale le spiego tutto
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Utente
Utente
D'accordo, in questi giorni proverò a telefonare per una prima consulenza ecc... Mi dica lei quando posso chiamare. Se vuole e si può scrivere qui le posso dire il mio nome, così magari le farò capire che sono io.

La saluto di nuovo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non c' e" bisogno che scriva qui' , sarebbe utile che rimanesse anonima, chiami quando desidera
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile signorina,
Il vaginismo consiste in uno spasmo involontario della vagina che proprio, qui sta il punto, non si sottomette alla buona volontà della donna, ai suoi sforzi razionali; e neanche al suo dolore, alla rabbia.
Semplicemente la vagina si blocca, si irrigidisce, e qualsiasi sforzo per “addomesticarla”, per forzarla, causa dolore. Il dolore è proprio il contrario del piacere, e dunque, mese dopo mese, anche il desiderio sessuale della donna di avere un “normale” rapporto sessuale scende a picco e da idea piacevole inizia a rivestire connotati di attesa ansiosa.
Generalmente questo tipo di coppia ha una sua vita sessuale fatta di petting superficiale, di petting spinto, di rapporti orali; tutte cose che risultavano molto gratificanti prima, prima di capire che di lì non si riesce a proseguire; che oltre a questo non si può andare. Ed allora, quando si capisce che oltre l’antipasto non si avrà altro, anche quello risulta pesante e frustrante, soprattutto per la donna che si vive come “la persona con problema”..
La donna vaginistica si vergogna, non ne parla con nessuno, neanche con la propria madre, ascolta con vera sofferenza i racconti delle colleghe riguardanti la loro vita intima e talvolta inventa la sua, rifugge le amiche che rimangono incinte… tutto concorre a rammentarle il suo problema. Non avendo una “vera” vita sessuale (intesa come penetrativa), non ritiene neanche necessaria la visita ginecologica, e dunque non riceve indicazioni per risolvere. Rimane così sospesa in un limbo di attesa, di infelicità, mentre la relazione col partner perde via via il calore e la passione e diventa quasi un rapporto di amicizia.
Più fortunate le vaginistiche giovani, spesso universitarie: all’emergere del problema, il ricorso ad Internet permette loro di documentarsi, di capire di cosa si tratta e dunque di chiedere aiuto in modo corretto e veloce. Non di rado è il loro compagno a “spingerle” e/o ad aiutarle. E dunque consultano quando è intercorso un tempo breve. Ed è un grande vantaggio, se si pensa che il tempo di risoluzione del problema è direttamente proporzionale al tempo di permanenza nel problema.

Nel vaginismo sono quasi presenti sempre componenti psichiche (mentali, affettive, emozionali); oppure le cause psichiche rappresentano una parte rilevante di un evento multifattoriale; altre volte sono il versante interiore di patologie fisiche precoci, quale ad esempio l’endometriosi. E’ pur vero che un’imene particolarmente spesso – disturbo puramente fisico - può produrre gli stessi disturbi ma, da mia esperienza, l’intervento chirurgico – peraltro necessario – non è determinante per eliminare il vaginismo.
La presenza di tale forte componente psichica porta la ragazza o donna che ne soffre a rivolgersi allo psicologo, che fiducioso utilizza i suoi strumenti classici al fine di rimuovere blocchi, elaborare traumi, rendere accettabile l’ansia. Io stessa, molti anni fa giovane laureata operante in un consultorio, trattavo il vaginismo attraverso un approccio psicoanalitico, quello di cui allora si disponeva; peraltro con risultati incerti e imprevedibili, pur a fronte di una terapia prolungata.
Alla base stava un implicito: “capire, capirsi, porta a risolvere”.
Questo postulato non risulta sempre vero: capire non equivale automaticamente a risolvere, cioè a cambiare; ogni giorno ce ne rendiamo conto sulla nostra pelle nelle cose piccole e grandi; ciò accade maggiormente quando il disagio interiore ha imboccato una strada somatica, al punto tale che nemmeno rimuovendo la situazione scatenante si risolve il problema fisico prodotto, perché nel frattempo il sintomo fisico - che sia l’ulcera, la cefalea, l’insonnia o altro (ad es. il vaginismo) – ha preso una sua strada autonoma, vive ormai di vita propria, si è strutturato in percorsi fisici ed interiori specifici.

Ecco i motivi per cui un approccio in cui il sessuologo clinico si integra in qualche passaggio con il ginecologo ed eventualmente con lo psichiatra è il più efficace, direi altamente efficace nel caso del vaginismo. Perché si rivolge contemporaneamente al corpo e alla psiche, all’organo malato e ai conflitti che lo hanno fatto ammalare, alla malattia e alla persona, alla donna e alla coppia; e perché invita tutti questi numerosi attori non solo a capire, ma a mettere in atto strategie di cambiamento. Tali strategie, prescritte dal terapeuta, sono ormai consolidate ed ampiamente collaudate, considerato che le utilizziamo dalla metà degli anni ’80.

 

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa Carla Maria,
La ringrazio per la collaborazione, è stata molto chiara e ben approfondita che ha centrato proprio la mia situazione. Purtroppo è così ke la vivo.. ormai da tempo.. e vorrei uscirne sebbene non ho mai fatto nessun tipo di incontro con psicologi o sessuologi, nè da ginecologi ecc... Pertanto non saprei dove "mettere mano" per poter iniziare seriamente una cura che porti alla "guarigione"... e sarei disposta alla qualsiasi cosa se ci riuscissi.

un caro saluto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

La cosa migliore è proprio una consulenza con una professionista perfezionata in sessuologia clinica della sua zona: occorre andarci di persona... Vada fiduciosa: è altamente risolvibile!
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Utente
Utente
ringrazio ancora e mi scuso per l'assenza. A volte non mi è possibile collegarmi spesso. Comunque ho capito perfettamente.. vediamo se riuscirò a farmi qualche seduta personalmente da uno specialista.. Intanto se voi avreste qualsiasi novità utile che possa servirmi o anche semplicemente un proprio punto di vista potete benissimo scrivermi sarei lieta di leggere e capirne di più.

Baci. Saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Le abbiamo già detto abbstanza, le abbiamo fornito articoli scientifici e suggerimenti terapeutici, ora sta a lei decidere il da farsi.
Nè qualche seduta, nè altre letture , nè altri punti di vista la potranno aiutare, ma solo diagnosi certe e terapie mirate, ma non certo online.
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