La notte non chiudo occhio

Salve,
sono una signora di 33 anni (a maggio) e soffro di ansia da prestazione, da 1 a 10 il grado è 9. Il tutto è iniziato nel 2000: ansia e probabile stato di depressione. Il vero problema è che probabilmente mi è stata diagnosticata una patologia errata e inizialmente sono stata curata solo per depressione. Ho preso continuativamente diversi psicofarmaci, seguita da psicologo e psicoterapeuta (in Calabria); sebbene stessi con un discreto umore l'ansia continuava ad aumentare tant'è che a giugno 2012 ho deciso di entrare in fondo in questa storia e di capire cosa effettivamente stesse attraversando la mia testa! Così ho iniziato a rivolgermi ad uno psicologo (un vero psicologo...), di Potenza perchè da agosto 2011 vivo a Pz. Lui parla esclusivamente di ANSIA DA PRESTAZIONE ed in effetti mi ci trovo in tutto ciò che lui dice: ho paura a fare qualsiasi cosa, anche la più banale, ad es. anche fare la spesa (cosa che si fa tutti i giorni) mi incute preoccupazione. Da quando mi sono trasferita a Pz la situazione si è aggravata probabilmente per le difficoltà di adattarmi in una nuova città, alle nuovi abitudini e stile di vita. In ogni caso ho eliminato il cipralex, ultimo approdato della lunga serie di psicofarmaci. Sto vivendo non dico male perchè comunque vivo (lavoro con una compagnia di assicurazione e curo la casa e marito da buona casalinga), ma non sono serena, tranquilla, lucida e rilassata, oltre a dire che ho un umore altalenante: succede che per molti giorni (anche 10) sono ansiosa e tutto il resto, poi d'improvviso per 2 giorni sto benissimo, sono lucida, come si spiega ciò? Oltretutto, la notte non chiudo occhio (riesco a farlo sono nei 2 giorni di benessere) ed è proprio ciò che mi ha dato spunto per scriverVi. Da 3 giorni sto prendendo le gocce di Sedivitax bio, ne prendo 30 durante il giorno e 90 la sera prima di coricarmi, ma servono a poco, dormo per qualche ora e poi mi risveglio e inizio a rimurginare tutto ciò che ho fatto nel corso della giornata appena trascora, quelle precedente e ciò che dovrò fare. Ho notato che il Sedivitax anzichè rilassarmi mi porta agitazione, formicolio alle gambe, ciò è possibile secondo Voi? Qualche settimana prima del Sedivitax ho preso le gocce di passiflora tintura madre, quelle pare mi rilassassero di più ma non mi aiutavano a dormire perciò mi sono rivolto al farmacista che mi ha consigliato il Sedivitax. Premesso che non sto qui a chiedervi consigli per eliminare l'ansia perché credo che bisogna parlarne a tu per tu e che ci vorrà del tempo, oltre alle domande di cui sopra vorrei sapere: secondo Voi è il caso che continua a prendere il Sedivitax o torni alla passiflora? E' possibile che l'assunzione continuativa per 11 anni di diversi psicofarmaci abbia offuscato la mia lucidità mentale e possa inibirla per sempre? Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
l'ansia da prestazione, è solitamente una diagnosi che si adopera per problematiche inerenti la sessualità maschile, il deficit erettivo.
Forse soffre di ansia?

La terapia migliore è sempre quella combinata: farmacoterapia e psicoterapia, non possiamo darle suggerimenti sulle eventuali modifiche, sia perchè ha scritto nella sessione di psicologia, che perchè online.

Discuta con lo psichiatra che la segue per la farmacoterapia, delle modifiche eventuali.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Concordo ampiamente con le riflessioni della collega.
Per quanto riguarda poi l'appoggio psicologico, tenga conto che i "veri" psicologi sono distinti in chi è autorizzato ad effettuare la psicoterapia (psicologi psicoterapeuti), cioè "curare", e chi non.
Lo potrà accertare entrando nel sito degli psicologi della regione e verificando quanto sopra detto.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"ho paura a fare qualsiasi cosa, anche la più banale, ad es. anche fare la spesa (cosa che si fa tutti i giorni) mi incute preoccupazione. "

Gentile signora,

per poter essere precisi nelle risposte, sarebbe gentile da fornirci qualche informazione in più per favore?

Ad esempio Lei dice che ogni cosa nel quotidiano Le crea disagio, paura e preoccupazione.

Poichè l'ansia da prestazione potrebbe avere a che fare con un certo perfezionismo in questo caso specifico (diversa l'ansia da prestazione dell'atleta o dello studente prima di un esame, circostanze più "leggibili" e più circoscritte), posso chiederLe che cosa teme nel fare queste azioni? Di essere giudicata? Di non essere all'altezza? Altro?

"E' possibile che l'assunzione continuativa per 11 anni di diversi psicofarmaci abbia offuscato la mia lucidità mentale e possa inibirla per sempre?"
Risposte decisamente più accurate saranno fornite dai medici, ma dubito che possa accadere una cosa del genere: attorno agli psicofarmaci ci sono molti pregiudizi e comunque i medici che hanno prescritto i farmaci erano a conoscenza della Sua storia.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Ci tengo a premettere che il mio problema lo ritengo particolare,quasi non riesco a spiegarlo. Il mio psicologo parla di ansia. Cerco di spiegare nel dettaglio i miei disagi: ogni giorno la mia testa è pesante, piena di pensieri, è un continuo rimurginare di tutto ciò che ho fatto nei giorni precedenti e tutto ciò che devo fare, rifletto anzitempo su tutti i minimi particolari delle cose che devo fare (appuntamenti, fare la spesa, cucinare per gli invitati) e agisco di conseguenza, nel senso che anziché fare le cose spontaneamente così come dovrebbero accadere da sé, mi pongo diecimila problemi del tipo: "cosa diranno gli altri se ho fatto così anziché colì" e quindi agisco in modo da accondiscendere il giudizio altrui (non riesco a far valere pienamente le mie idee), organizzo gli appuntamenti di lavoro facendo attenzione a non creare disagio agli altri (sia ai colleghi che ai clienti; la mia preoccupazione principale è quella di evitare di far perdere loro tempo e quindi mi preoccupo a non sgarrare l'appuntamento di un solo minuto), quando faccio la spesa penso che mi manchi tutto e quindi vorrei prendere un pezzo di qualunque cosa (sono brava a cucinare ma ho sempre la paura di fare brutta figura con i commensali e quindi vorrei avere ogni tipo di alimento per variare menù nel caso in cui un piatto non mi venga bene; oppure mi preoccupo di scegliere il menù in base ai commensali per evitare di essere giudicata negativamente). Diciamo insomma che ogni cosa che faccia è come se la facessi sempre per la prima volta: seppur al lavoro ogni mese porta i risultati, seppur faccia sempre bella figura con gli invitati, la volta successiva è un muro enorme che riesco a scavalcare con difficoltà, è come se tutto fosse più grande di me. Per intenderci ancora meglio si innesca nella mia testa questo meccanismo: appena apro gli occhi (ammesso che la notte abbia dormito...) sono libera dai pensieri, immediatamente qualche secondo dopo mi viene in mente che soffro di ansia e automaticamente inizio a pensare a tutte le situazioni preoccupanti; so di conoscere la strada “brutta” (come la chiamo) e mi ci immetto con la mente. Penso che devo andare in ufficio e mi viene il formicolio allo stomaco, penso che devo ritagliarmi un'ora per fare la spesa e mi viene il formicolio, insomma è un accavallarsi di pensieri e alla fine mi viene da piangere perché ho paura di non riuscire a fare tutte le cose, anche se le ho fatte con successo nei giorni precedenti. Un'altra cosa che mi fa venire il formicolio e quindi che mi induce a programmare anzitempo il mio atteggiamento è il rapporto con mia suocera; mi spiego meglio: si è innescato tra me e lei un rapporto imbarazzato, nel senso che sia io che lei siamo imbarazzate nel vederci nei primi minuti dell'incontro, dopodiché ci sciogliamo e va meglio. In particolare, prima di mettere piede fuori casa penso se fuori possa esserci lei, o se suona il campanello penso che possa essere lei e mi viene il formicolio e la tachicardia all'idea che possa vederla. Quando mi ritiro penso anzitempo se fuori possa esserci lei e anche il quel caso mi viene la tachicardia all'idea di vederla, è come se in quella persona ci vedo un malvagio; eppure riconosco la sua bravura, la sua gentilezza, il suo volermi bene, però è un po' impicciosetta e mi dà fastidio. Un'altra cosa: sono gelosa del rapporto bellissimo che ha mia suocera con la nipote; da quando è nata questa bambina tutto è passato in secondo piano (o almeno è ciò che vedo io), ogni domenica che si va a pranzo da lei (altra cosa che mi infastidisce) si parla solo ed esclusivamente di questa bambina, le si fanno enormi elogi come se fosse una star di holliwood, cose normalissime fatte da una bambina di 2 anni vengono reputate da loro (suocera, suocero, mamma e papà della bambina) come traguardi dell'altro mondo e tra me e me dico “ma è possibile che non avete mai visto prima una cosa simile?”; e ridono, la riempiono di complimenti e quant'altro. Il disturbo di cui soffro (sostanzialmente l'ansia) a parer del mio psicologo (e anche del mio) è dovuto alla cattiva, se non addirittura assente, educazione impartitami dai miei genitori, dato probabilmente dalla mentalità di paese e quindi chiusa. Mi sono state inculcate per la maggiore paure, non ho ricevuto conforto, stimolazioni, incoraggiamenti, promozioni, oltreché l'affetto desiderato tant'è che io ancor oggi non riesco a dire ti voglio bene a mia mamma e la cosa mi fa star male perché penso che è cosa naturale avere un buon rapporto con la propria madre. Il tutto è dovuto, oltreché al carattere dei mie, anche al fatto che ad 8 anni sono stata “abbandonata” da mia madre a causa dei suoi problemi di salute (celiachia) e quindi del suo fare avanti e indietro dagli ospedali; ho sofferto tantissimo la sua mancanza e ancora oggi parlarne mi fa star male, ma è una cosa che non ci siamo mai dette. Aggiungo un'altra particolarità: questi disturbi si ripetono ogni giorno per circa 10 giorni, poi mi capitano 2-3 giorni di benessere (come oggi e spero anche domani...) e poi a furia di pensare che soffro di qualcosa torno a stare male, a non essere felice della vita che conduco, insomma vedo tutto con occhio negativo. Mi sforzo a pensare l'origine del mio stare male, del provare ansia nel fare anche le piccole cose, del perché sono gelosa di mia suocera, mi do' delle risposte ma è come se non bastassero perché dopo qualche istante torna tutto punto e a capo. Cosa posso fare secondo voi? Se prendo la passiflora mi rilasso ma non basta. Grazie.
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