Non riesco ad essere felice

Buongiorno,
sono una ragazza di 32 anni, sposata da 4 con un figlio di 2. Da 8 anni vivo in una città diversa da quella di nascita.
Apparentemente tutto bene, sembro felice e sorridente, ho un lavoro a tempo indeterminato come impiegata. Faccio poca vita sociale, ufficialmente per mancanza di tempo, tra lavoro, marito e figlio, il mio grande alibi.
La realtà è diversa: appena trasferita, per un amore ora finito che forse non è mai esistito, ho cominciato a chiudermi in casa, senza amici e senza lavoro. Ho abbandonato l'università e ora mi pesa non avere un titolo. A rapporto concluso ho trovato lavoro e ho conosciuto il mio attuale marito..è stato un periodo molto stimolante in cui avevo forze mentali ed energia fisica.
Ho sposato un uomo che considero la mia roccia, mi ama e io amo lui, forse con poca passione, più che altro è tenerezza e comprensione, siamo una squadra. Mi sopporta e non è poco.
Poi non so cosa sia successo: pian piano ho cominciato a non stare bene, mentalmente e soprattutto fisicamente. Arrivo a sera stravolta, spesso sono incapace di fare qualsiasi cosa, cucinare, uscire..ho quasi sempre disturbi digestivi, aerofagia, giramenti, brividi e sudori freddi. Ho il terrore di stare male, in borsa ho sempre antiemetici e antidolorifici. Ho cominciato a disdire gli impegni fino ad arrivare a non prenderne più.
Ho vissuto la gravidanza in stato di grazia, stavo bene, mi riposavo nonostante abbia lavorato fino all'8° mese, quando è nato il bambino ho vissuto un periodo stancante ma magico...poi col ritorno al lavoro sono cominciati i problemi ancora più grossi, i sensi di colpa nei confronti del bambino lasciato all'asilo e al lavoro mi fanno pesare le assenze, molte, per malattia, mie e del bimbo. Spesso ho disturbi intestinali che non mi permettono di muovermi da casa per ore, quando manco so che in ufficio parlano male di me ed è il mio chiodo fisso che mi rende ansiosa e così peggioro solo le cose... è un cane che si morde la coda.
ultimamente non ho più stimoli di nessun tipo, non riesco a godermi mio figlio, non gli dò l'attenzione che merita, non sto dietro alle faccende di casa, non esco, non ho stimoli sessuali. Mio marito è un angelo, vede che non sto bene e non mi chiede più di quello che posso dargli, ma non voglio pesare così sulla mia famiglia.

ho parlato col mio medico di base che è anche psicoterapeuta, abbiamo fatto una prima seduta in cui ha puntato il dito principalmente sul problema sessuale. Magari ha ragione ma io mi sento peggio nei confronti del lavoro, attualmente, sia perché non mi piace e non trovo altro, sia perché vedo le mie colleghe come nemiche ormai. Mi ha proposto di cominciare la psicoterapia con lui, ma non me la potrei permettere. Già tolgo molto alla mia famiglia, non vorrei chiedergli anche un sacrificio economico così pesante.
La domanda è: dovrei? sono veramente arrivata al punto di dovermi appoggiare ad un professionista? o c'è qualcosa che posso fare prima?

grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Signora,
l'aspetto sessuale potrebbe effettivamente non costituire IL problema, ma esserne una delle tante manifestazioni. Mi pare davvero che il discorso sia più ampio e riguardi soprattutto il tono del suo umore.
Per se stessa in primo luogo e, naturalmente, anche per i suoi cari penso sarebbe opportuno non trascinare oltre la situazione.
Se non può permettersi una psicoterapia privatamente, può rivolgersi alle strutture pubbliche presenti sul suo territorio e che il suo medico saprà di certo indicarle, abbattendo così decisamente i costi ma non la professionalità di chi potrà seguirla.


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
Come suggerito dalla Collega, una psicoterapia presso una struttura pubblica, potrebbe esse utile.
Il,disagio sembra poliedrico, investe anche, ma non solo, la sfera della sessualità ' , ma si estende a tanti altri ambiti della sua vita privata, lavorativa, affettiva e di coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Vi ringrazio entrambe per la tempestiva risposta, mi avete convinta a parlarne col mio medico. Pensavo di chiedere a un vostro collega un consulto per combattere i disturbi di stomaco, o almeno un rimedio d'emergenza, pensate possa essere utile? Credo mi aiuterebbe a livello psicologico..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

Lei ci ha fatto una sintesi veloce, e da qui ci sono troppi limiti per poter approfondire bene, ma mi è parso di capire che quando qualcosa non va (es rottura col precedente fidanzato, disaccordo con le colleghe e lavoro che non piace, ecc...) Lei ha la tendenza a chiudersi a riccio e a lasciar scorrere tutto attorno a sè, facendo troppa fatica ad occuparsene.

Dico bene?

In che senso per il Suo medico il problema è di tipo sessuale?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Sì, in un certo senso è così, mi sono spesso fatta sopraffare dai problemi senza trovare le risorse necessarie a risolverli. Non so se sia bassa autostima o pigrizia. Sto cercando di reagire facendo corsi per tentare una nuova strada lavorativa, ma nel profondo sono io la prima a pensare di non farcela. Per il medico migliorando la sfera sessuale dovrei star meglio, per me è il contrario!!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Potrebbe aiutarLa uno psicologo per fare il punto della situazione in maniera decisamente più approfondita e per lavorare sugli aspetti che sembrano problematici: il problem solving (imparabile) e l' autostima.
Cosa ne pensa?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Solitamente risolvendo "altro" dalla sfera della sessualità, migliora anche la sessualità, non il contrario.

I disturbi della sfera sessuale, sono "sintomi" di altro che sia psichico, fisico, relazionale, intra-psichico.....non è lavorando solo sul sintomo che si risolvono le cauuse.
La sua mi sembra, con gli ovvi limiti del mezzo online, una situazione più complessa di insoddisfazione globale.
Le faccio un esempio al maschile:
molti uomini prendono le pillole dell'amore( viagra e simili), per risolvere il deficit erettivo ed essendo la terapia sintomatica, a sospensione avvenuta, l'erezione torna ad essere disfunzionale.