La timidezza fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di
Il tempo vola e purtroppo sono ormai 3 anni che io combatto contro il mio ''essere timido'', avendo però scarssimi risultati. Tutto è iniziato da quando è cominciata per me questa maledetta scuola superiore...
Frequento il liceo classico e sono un pochettino stanco della mia ''schifosa'' vita, vengo ignorato da quasi tutti i miei compagni, sia di classe che di scuola. Mi sento uno sfigato a tutti gli effetti, non ho nemmeno un amico, nè tantomeno una ragazza, e questo mi fa indubbiamente sentire inferiore rispetto agli altri. Ogni volta che provo a socializzare con qualcuno, questo tendenzialmente si allontana, come se avessi la lebbre o se fossi invisibile! E' pazzesco!.. Eppure sono altissimo!..... L'altezza appunto, uno dei tanti aspetti del mio fisico che non sopporto così come la mia magrezza! Mi faccio schifo! Non sono brutto, però se nessuno mi viene attorno la domanda mi sorge quasi sempre spontanea, ed è così che io mi sento più ''schifoso'' dei miei compagni di classe, di cui molti di loro sono veramente brutti! ...
Ed è così che purtroppo va avanti la mia vita: rientro tutti i giorni a casa verso le 14.15, mangio poi verso le 16.00 inizio a fare i compiti fino alle 22.30...si, avete capito bene 6 ore e mezza di compiti, ma la cosa pazzesca sta nel fatto che io nonostante studi così tanto, a scuola in questo periodo sto prendendo bruttissimi voti....
Ogni qual volta che entro in classe sono nervoso e invogliato, e anche invidioso, si, geloso perchè ogni mattina devo assistere ai miei compagni di classe che non solo si scambiano baci e abbracci con le ragazze, ma fanno anche i fighi davanti ai ragazzi delle altri classi, facendoti sentire sempre più inferiore....
Adesso non so che fare, non so che dire, ma sopratutto so solo che ormai in me gioverna una totale collera, causata dal fatto di non riuscire a rispondere ad alcuni interrogativi riguardanti me stesso.
L'unica soluzione che mi è rimasta è quella di andare da uno psicologo, dato che credo molto nei medici; e cambiare scuola (sempre lo stesso indirizzo) sperando in una vita migliore, e cancellando così nella mia mente la fatidica domanda: ''Che cosa ho fatto di male?........''
A proposito non parliamo dei miei genitori, sono separati dal 2002 e sono DUE bambocci!!
Scusate lo sfogo!
Frequento il liceo classico e sono un pochettino stanco della mia ''schifosa'' vita, vengo ignorato da quasi tutti i miei compagni, sia di classe che di scuola. Mi sento uno sfigato a tutti gli effetti, non ho nemmeno un amico, nè tantomeno una ragazza, e questo mi fa indubbiamente sentire inferiore rispetto agli altri. Ogni volta che provo a socializzare con qualcuno, questo tendenzialmente si allontana, come se avessi la lebbre o se fossi invisibile! E' pazzesco!.. Eppure sono altissimo!..... L'altezza appunto, uno dei tanti aspetti del mio fisico che non sopporto così come la mia magrezza! Mi faccio schifo! Non sono brutto, però se nessuno mi viene attorno la domanda mi sorge quasi sempre spontanea, ed è così che io mi sento più ''schifoso'' dei miei compagni di classe, di cui molti di loro sono veramente brutti! ...
Ed è così che purtroppo va avanti la mia vita: rientro tutti i giorni a casa verso le 14.15, mangio poi verso le 16.00 inizio a fare i compiti fino alle 22.30...si, avete capito bene 6 ore e mezza di compiti, ma la cosa pazzesca sta nel fatto che io nonostante studi così tanto, a scuola in questo periodo sto prendendo bruttissimi voti....
Ogni qual volta che entro in classe sono nervoso e invogliato, e anche invidioso, si, geloso perchè ogni mattina devo assistere ai miei compagni di classe che non solo si scambiano baci e abbracci con le ragazze, ma fanno anche i fighi davanti ai ragazzi delle altri classi, facendoti sentire sempre più inferiore....
Adesso non so che fare, non so che dire, ma sopratutto so solo che ormai in me gioverna una totale collera, causata dal fatto di non riuscire a rispondere ad alcuni interrogativi riguardanti me stesso.
L'unica soluzione che mi è rimasta è quella di andare da uno psicologo, dato che credo molto nei medici; e cambiare scuola (sempre lo stesso indirizzo) sperando in una vita migliore, e cancellando così nella mia mente la fatidica domanda: ''Che cosa ho fatto di male?........''
A proposito non parliamo dei miei genitori, sono separati dal 2002 e sono DUE bambocci!!
Scusate lo sfogo!
[#1]
Gentilissimo,
Non ti devi scusare per lo sfogo, siamo qui apposta per cercare di aiutare.
Leggendo tutto concordo sul finale dove dici che ti rivolgerai ad uno psicologo;
La tua autostima è quasi inesistente e dovrai cercare di lavorarci un po sopra;
Non hai fatto nulla di male.....come mai definisci i tuoi due bambocci?
Si son separati male?
Immagino che tu comunque abbia sofferto in passato per questa cosa;
Non avvilirti e non pensare che tutto vada male nella vita, non è cosi'.
Certo ci son dei periodi neri in cui va tutto storto, ma vedrai che con l'aiuto giusto troverai le tue risorse interne per riuscire a fronteggiare i problemi che si presenteranno.
Con più autostima e con una sicurezza interiore ritrovata starai meglio vedrai.
In bocca al lupo per tutto!
Non ti devi scusare per lo sfogo, siamo qui apposta per cercare di aiutare.
Leggendo tutto concordo sul finale dove dici che ti rivolgerai ad uno psicologo;
La tua autostima è quasi inesistente e dovrai cercare di lavorarci un po sopra;
Non hai fatto nulla di male.....come mai definisci i tuoi due bambocci?
Si son separati male?
Immagino che tu comunque abbia sofferto in passato per questa cosa;
Non avvilirti e non pensare che tutto vada male nella vita, non è cosi'.
Certo ci son dei periodi neri in cui va tutto storto, ma vedrai che con l'aiuto giusto troverai le tue risorse interne per riuscire a fronteggiare i problemi che si presenteranno.
Con più autostima e con una sicurezza interiore ritrovata starai meglio vedrai.
In bocca al lupo per tutto!
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#2]
Gentile ragazzo,
forse non hai mai sentito parlare di "profezia che si autodeterminano".
Questo significa che se tu per primo ti percepisci come "uno sfigato", sarai tu il primo a porti in un determinato modo (da sfigato, appunto) e gli altri, alla fine ti tratteranno così.
Ma c'è un altro passaggio: quando tu ti presenti agli altri come uno sfigato, potresti commettere l'errore (cosa che si verifica frequentemente e che è oggetto di osservazione nelle psicoterapie e di cambiamento) di fare una lettura sbagliata e distorta delle intenzioni altrui e del comportamento altrui.
In questa maniera, come conseguenza di tutto ciò, si alimenta la tua rabbia e ti senti sempre più solo ed escluso.
E' vero che non deve essere facile vivere così.
Ma è anche vero che non sarà certo cambiando scuola che cancellerai questo problema, perchè il problema risiede nel modo in cui tu elabori le informazioni: su te stesso, sugli altri, sulle relazioni tra te e gli altri, ecc...
La soluzione invece sta nell'osservare e cambiare i tuoi schemi cognitivi ( e di conseguenza comportamentali) con cui leggi il mondo e ti confronti con gli altri.
La bella notizia è che questo è possibilissimo.
Quindi anch'io ti suggerisco di rivolgerti allo psicologo.
Infine, leggi questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
potrebbe aiutarti.
Saluti,
forse non hai mai sentito parlare di "profezia che si autodeterminano".
Questo significa che se tu per primo ti percepisci come "uno sfigato", sarai tu il primo a porti in un determinato modo (da sfigato, appunto) e gli altri, alla fine ti tratteranno così.
Ma c'è un altro passaggio: quando tu ti presenti agli altri come uno sfigato, potresti commettere l'errore (cosa che si verifica frequentemente e che è oggetto di osservazione nelle psicoterapie e di cambiamento) di fare una lettura sbagliata e distorta delle intenzioni altrui e del comportamento altrui.
In questa maniera, come conseguenza di tutto ciò, si alimenta la tua rabbia e ti senti sempre più solo ed escluso.
E' vero che non deve essere facile vivere così.
Ma è anche vero che non sarà certo cambiando scuola che cancellerai questo problema, perchè il problema risiede nel modo in cui tu elabori le informazioni: su te stesso, sugli altri, sulle relazioni tra te e gli altri, ecc...
La soluzione invece sta nell'osservare e cambiare i tuoi schemi cognitivi ( e di conseguenza comportamentali) con cui leggi il mondo e ti confronti con gli altri.
La bella notizia è che questo è possibilissimo.
Quindi anch'io ti suggerisco di rivolgerti allo psicologo.
Infine, leggi questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
potrebbe aiutarti.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Dr. Sara Ronchi...legga questa ''domanda'' scritta da me su un altro sito internet, e capirà quanto siano infantili i miei genitori...purtroppo non sanno mai mettersi d'accordo su qualsiasi argomento!
Allora come vi ho detto frequento il terzo anno del classico, e sono tre anni che la mia vita è diventata un inferno. Non ho praticamente nessun amico, se non uno con cui gioco a pallone ogni fine settimana...sto sempre a casa, non riesco a socializzare con nessuno, tant'è vero che tutti mi evitano e mi snobbano senza motivo!. Sono purtroppo una persona estremamente timida e riservata, e il fatto che tutta la scuola mi ignora mi ha portato a essere un pò depresso; ed è per questo che qualche settimana fa ho deciso di andare da una psicologa...ho fatto solo due sedute, poi che è successo!?! Chiedetelo ai miei......Veri imbranati, imbecilli ma sopratutto infantili!!!
I miei genitori sono separati dal 2002, e dopo 10 quasi 11 anni ogni volta che litigano io sono sempre quello che deve subire..................................… .
Vi racconto quello che è successo con la psicologa...
Premetto che mio padre non è mai stato d'accordo col fatto che io dovessi frequentare una psicologa, ma tuttavia mi ha sempre appoggiato, almeno all'inizio....
Venerdi 28-12-12 ...vengo a sapere da mia madre che papà -.- non è più intenzionato a firmare la fattura...ma per quale motivo?
1. Non si fida della psicologa, soprattutto dopo l'incontro che lui stesso ha avuto con la dottoressa.
2. Mamma non vuole firmare un patto prestabilito su un foglio
Di cosa si tratta questo patto?
Questo accordo prevede che mia madre paghi da sola la psicologa. Mia madre all'inizio era d'accordo, solo che non voleva firmare nessun patto scritto poichè potrebbe succedere che lei possa trovarsi senza soldi sufficienti per pagare la dottoressa...e così va dall' avvocato!...
Mio padre? Ha chiamato la psicologa e il giorno dopo ha tolto la firma sulla fattura, sostenendo che non ''sapeva che senza la sua firma la dottoressa non potesse continuare il suo lavoro con me!!'' -.- Assurdo!! Ora IO sono costretto a risolvere la situazione con i miei genitori che mi mettono in croce:
Mio padre: ''cosa ti lamenti a fare con me se tua madre non vuole più mettere la firma su uno stupido accordo su cui lei stessa era d'accordo. Ecco lo sapevo dai sempre a me la colpa, nonostante non ho mai fatto niente di male, e ti ho sempre appoggiato su qualsiasi situazione!''
Mia madre: ''e io che ti devo fare!?!? Come faccio a mettere una firma su un foglio trascritto da tuo padre!?!? Parlaci tu con lui...e vedi cosa ti dice -.-''
Insomma alla fine la colpa cadrà su di me...ma non vi sembrano persone totalmente infantili!?!!!?!?
Sono dieci anni che si continua così!!! Ogni volta che litigano io devo sempre subire!!!! Basta!! Vi giuro che succede un'altra volta vado a vivere con i nonni!!
Poi... i miei mi vogliono bene, solo che ha volte mi sembrano un pò menefreghisti!! Mio padre sta sempre con la sua nuova moglie, mio madre invece si comporta come una sedicenne, esce quasi ogni sera con le sue amiche di 25-35 anni....
[#4]
Gentile ragazzo,
per i nostri pazienti minorenni è indispensabile che ci sia il consenso di entrambi i genitori. Quindi quello che ha fatto la psicologa, cioè interrompere il trattamento con te è formalmente corretto, anche se mi dispiace che - per disaccordi in cui tu non c'entri ma che ha probabilmente radici lontane nella storia dei tuoi genitori- tu ne sia andato di mezzo.
A parte questo, com'è andata la consultazione con la psicologa?
per i nostri pazienti minorenni è indispensabile che ci sia il consenso di entrambi i genitori. Quindi quello che ha fatto la psicologa, cioè interrompere il trattamento con te è formalmente corretto, anche se mi dispiace che - per disaccordi in cui tu non c'entri ma che ha probabilmente radici lontane nella storia dei tuoi genitori- tu ne sia andato di mezzo.
A parte questo, com'è andata la consultazione con la psicologa?
[#5]
Ex utente
Dr. Angela Pileci
Si si lo so la psicologa ovviamente non ha colpe ;)....al contrario dei miei :/
Tuttavia con la psicologa ho fatto solamente 2 sedute, in cui ho parlato un pò di me soprattutto del mio passato...quindi mi sembra un pò troppo presto dare un giudizio...
Comunque lei è quasi certa che questa mia timidezza sia dovuta a traumi avvenuti nel passato..come ad esempio le liti fra i miei genitori..quando loro litigavano io non potevo fare niente e avevo un enorme paura...la dr crede che questa mia ''impotenza'' sia rimasta nel tempo e attraverso altri traumi minori (come le prese in giro che subivo alle elementari dai miei compagni) abbia generato tutti quegli aspetti deboli del mio carattere, come appunto l'insicurezza!...
Inoltre mi ha proposto anche di fare l'E.D.M.R per ricordare altri traumi avvenuti sempre nel passato..
Lei Dr. Pileci cosa ne pensa di questa tecnica?
Si si lo so la psicologa ovviamente non ha colpe ;)....al contrario dei miei :/
Tuttavia con la psicologa ho fatto solamente 2 sedute, in cui ho parlato un pò di me soprattutto del mio passato...quindi mi sembra un pò troppo presto dare un giudizio...
Comunque lei è quasi certa che questa mia timidezza sia dovuta a traumi avvenuti nel passato..come ad esempio le liti fra i miei genitori..quando loro litigavano io non potevo fare niente e avevo un enorme paura...la dr crede che questa mia ''impotenza'' sia rimasta nel tempo e attraverso altri traumi minori (come le prese in giro che subivo alle elementari dai miei compagni) abbia generato tutti quegli aspetti deboli del mio carattere, come appunto l'insicurezza!...
Inoltre mi ha proposto anche di fare l'E.D.M.R per ricordare altri traumi avvenuti sempre nel passato..
Lei Dr. Pileci cosa ne pensa di questa tecnica?
[#6]
Come ti ho indicato nell'articolo sopra sulle abilità sociali, possiamo essere socialmente poco abili (e la timidezza potrebbe rientrare anche in questo campo) per diverse ragioni:
- Mancanza di rinforzi (es. sappiamo come iniziare una conversazione, ma tutte le volte che ci abbiamo provato, gli altri ci hanno ignorato)
- Mancanza di stimoli o opportunità (se ad es. si sta sempre in casa e mancano le occasioni per diventare più abili)
- Problemi comportamentali (es. aggressività)
- Mancanza di conoscenza (non sapere come fare)
Potrebbe essere sufficiente una sola di queste possibilità...
Tu però aggiungi importanti informazioni: aver visto le liti tra i tuoi. Ma che tipo di litigi erano? Mi spiego meglio. Bene o male tutti i figli hanno visto almeno una volta litigare i genitori. Da una parte questo non crea traumi. Anzi, prova ad immaginare se un figlio non ha mai visto i propri genitori litigare o discutere e poi, all'età di 18 anni si sente dire dai propri genitori che hanno intenzione di separarsi... E di casi del genere ce ne sono: si fa fatica a sistemare nella mente l'accaduto.
E' vero anche che per un bimbo piccolo non va bene vedere i propri genitori litigare magari in maniera accesa o, peggio, violenta.
La psicologa ipotizza traumi perchè hai assistito a scene violente?
Ad ogni modo questo lo collega con la timidezza?
Per quanto riguarda l'EMDR è una tecnica che si può utilizzare quando si verificano traumi di altro tipo, come un disturbo da stress post traumatico ( https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html ).
Nel tuo caso, nonostante i limiti del consulto, non credi che la spiegazione più semplice sia quella fornita sopra riguardo la mancanza di opportunità da una parte e la poca abilità a sfruttare quelle occasioni?
A volte scavare nel passato con l'idea di cercare traumi irrisolti, potrebbe confondere le idee e perdere di vista il focus: imparare a relazionarsi in maniera adeguata con i coetanei e vincere la timidezza. Non credi?
Inoltre, capisco come ti senti nei riguardi dei tuoi genitori, ma considera anche che nessuno di noi ha i genitori perfetti. Con ciò non voglio giustificarli in alcun modo, ma non è corretto addebitare a loro e ai problemi che loro hanno incontrato come coppia alle tue difficoltà odierne. Altrimenti non potremmo spiegarci come mai ci sono tantissimi ragazzi della tua età che come te hanno i genitori divorziati e sono pieni di amici.
Perchè ti dico questo?
Perchè devi fare attenzione a come ti racconti gli eventi. La narrativa che noi utilizziamo può generare il problema e mantenerlo nel tempo.
Ad esempio se tu dici: "Sono sfigato perchè i miei sono divorziati e sono destinato ad una vita di sfighe...", è chiaro che non ne uscirai molto bene ma tenderai a comportarti esattamente secondo questo copione che tu hai scritto.
Ma se, al contrario, tu riesci a fare un cambiamento (e qui la psicologa può aiutarti) e a raccontarti la tua storia in altri termini, ad es. "Nonostante i continui battibecco che ci sono stati in casa e i mille problemi, io mi ritengo una persona molto sensibile e aperta, ecc..." allora la prospettiva e soprattutto l'immagine che hai di te stesso si modifica immediatamente.
Ci vuole un po' di pazienza, ma puoi uscire da questo modo di vederti e di vedere la vita.
Saluti,
- Mancanza di rinforzi (es. sappiamo come iniziare una conversazione, ma tutte le volte che ci abbiamo provato, gli altri ci hanno ignorato)
- Mancanza di stimoli o opportunità (se ad es. si sta sempre in casa e mancano le occasioni per diventare più abili)
- Problemi comportamentali (es. aggressività)
- Mancanza di conoscenza (non sapere come fare)
Potrebbe essere sufficiente una sola di queste possibilità...
Tu però aggiungi importanti informazioni: aver visto le liti tra i tuoi. Ma che tipo di litigi erano? Mi spiego meglio. Bene o male tutti i figli hanno visto almeno una volta litigare i genitori. Da una parte questo non crea traumi. Anzi, prova ad immaginare se un figlio non ha mai visto i propri genitori litigare o discutere e poi, all'età di 18 anni si sente dire dai propri genitori che hanno intenzione di separarsi... E di casi del genere ce ne sono: si fa fatica a sistemare nella mente l'accaduto.
E' vero anche che per un bimbo piccolo non va bene vedere i propri genitori litigare magari in maniera accesa o, peggio, violenta.
La psicologa ipotizza traumi perchè hai assistito a scene violente?
Ad ogni modo questo lo collega con la timidezza?
Per quanto riguarda l'EMDR è una tecnica che si può utilizzare quando si verificano traumi di altro tipo, come un disturbo da stress post traumatico ( https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html ).
Nel tuo caso, nonostante i limiti del consulto, non credi che la spiegazione più semplice sia quella fornita sopra riguardo la mancanza di opportunità da una parte e la poca abilità a sfruttare quelle occasioni?
A volte scavare nel passato con l'idea di cercare traumi irrisolti, potrebbe confondere le idee e perdere di vista il focus: imparare a relazionarsi in maniera adeguata con i coetanei e vincere la timidezza. Non credi?
Inoltre, capisco come ti senti nei riguardi dei tuoi genitori, ma considera anche che nessuno di noi ha i genitori perfetti. Con ciò non voglio giustificarli in alcun modo, ma non è corretto addebitare a loro e ai problemi che loro hanno incontrato come coppia alle tue difficoltà odierne. Altrimenti non potremmo spiegarci come mai ci sono tantissimi ragazzi della tua età che come te hanno i genitori divorziati e sono pieni di amici.
Perchè ti dico questo?
Perchè devi fare attenzione a come ti racconti gli eventi. La narrativa che noi utilizziamo può generare il problema e mantenerlo nel tempo.
Ad esempio se tu dici: "Sono sfigato perchè i miei sono divorziati e sono destinato ad una vita di sfighe...", è chiaro che non ne uscirai molto bene ma tenderai a comportarti esattamente secondo questo copione che tu hai scritto.
Ma se, al contrario, tu riesci a fare un cambiamento (e qui la psicologa può aiutarti) e a raccontarti la tua storia in altri termini, ad es. "Nonostante i continui battibecco che ci sono stati in casa e i mille problemi, io mi ritengo una persona molto sensibile e aperta, ecc..." allora la prospettiva e soprattutto l'immagine che hai di te stesso si modifica immediatamente.
Ci vuole un po' di pazienza, ma puoi uscire da questo modo di vederti e di vedere la vita.
Saluti,
[#7]
Ex utente
No guardi io non credo che sia timido per colpa dei miei genitori, anzi....ne forse convinta la mia psicologa....io credo solamente che il mio problema maggiore sia quello di dare troppo peso ai giudizi altrui..
Tuttavia io non ho mai assistito a scene violente tra i miei, ma solo a grosse litigate...certo gurdando scene di film avevo paura realmente che mio padre potesse picchiare mia madre, essendo comnque l'uomo di casa...ma questa è una cosa che non è mai successa!!..e non so se la mia psicologa lo ipotizzi...cmq collega ciò con la mia timidezza...lei pensa che il mio ''essere bambino triste'' è ancora dentro di me, chiuso in una gabbia ed è per questo che bisogna ''liberarlo''.....
''A volte scavare nel passato con l'idea di cercare traumi irrisolti, potrebbe confondere le idee e perdere di vista il focus: imparare a relazionarsi in maniera adeguata con i coetanei e vincere la timidezza.'' Non credi? Si d'accordo!..
Tuttavia io non ho mai assistito a scene violente tra i miei, ma solo a grosse litigate...certo gurdando scene di film avevo paura realmente che mio padre potesse picchiare mia madre, essendo comnque l'uomo di casa...ma questa è una cosa che non è mai successa!!..e non so se la mia psicologa lo ipotizzi...cmq collega ciò con la mia timidezza...lei pensa che il mio ''essere bambino triste'' è ancora dentro di me, chiuso in una gabbia ed è per questo che bisogna ''liberarlo''.....
''A volte scavare nel passato con l'idea di cercare traumi irrisolti, potrebbe confondere le idee e perdere di vista il focus: imparare a relazionarsi in maniera adeguata con i coetanei e vincere la timidezza.'' Non credi? Si d'accordo!..
[#8]
Bene, allora penso che la soluzione migliore sarebbe lavorare su:
- problema del giudizio altrui (io credo solamente che il mio problema maggiore sia quello di dare troppo peso ai giudizi altrui). Forse questo potrebbe essere giustificato da mancanza di esperienze che ti renderebbero più sicuro di te stesso e meno permeabile al giudizio altrui. Abituati a sentire le tue emozioni: l'opinione dell'altro puoi certamente ascoltarla, ma la tua pancia che cosa ti dice?
- timidezza. Come ti ho spiegato nel link sopra ( https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html ) è possibilissimo imparare a stare con gli altri. Considera soltanto di non averlo fatto fin qui.
Secondo la teoria che spiega l'apprendimento delle abilità sociali, esattamente come abbiamo imparato a salutare, a ringraziare, ecc... possiamo imparare anche abilità più raffinate, come stare con gli altri e quindi iniziare una conversazione, gestire un conflitto, negoziare, collaborare, essere assertivi, ec...
Visto che sei giovanissimo e che c'è stato anche un problema per continuare con la psicologa, perchè non provi a iscriverti a un corso di teatro?
E successivamente, perchè non provi a proporre di fare i compiti con qualcuno? A proporti per delle attività insieme, a praticare uno sport di squadra, ecc...? Considera che più EVITI di fare queste cose, più agli occhi degli altri potresti apparire quello che non sei, magari snob e strafottente. Vai a spiegare invece che incontri solo delle difficoltà... :-)
La gente non è nella tua testa e queste cose non può saperle: sta a te farti conoscere per chi sei davvero!
In bocca al lupo!
- problema del giudizio altrui (io credo solamente che il mio problema maggiore sia quello di dare troppo peso ai giudizi altrui). Forse questo potrebbe essere giustificato da mancanza di esperienze che ti renderebbero più sicuro di te stesso e meno permeabile al giudizio altrui. Abituati a sentire le tue emozioni: l'opinione dell'altro puoi certamente ascoltarla, ma la tua pancia che cosa ti dice?
- timidezza. Come ti ho spiegato nel link sopra ( https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html ) è possibilissimo imparare a stare con gli altri. Considera soltanto di non averlo fatto fin qui.
Secondo la teoria che spiega l'apprendimento delle abilità sociali, esattamente come abbiamo imparato a salutare, a ringraziare, ecc... possiamo imparare anche abilità più raffinate, come stare con gli altri e quindi iniziare una conversazione, gestire un conflitto, negoziare, collaborare, essere assertivi, ec...
Visto che sei giovanissimo e che c'è stato anche un problema per continuare con la psicologa, perchè non provi a iscriverti a un corso di teatro?
E successivamente, perchè non provi a proporre di fare i compiti con qualcuno? A proporti per delle attività insieme, a praticare uno sport di squadra, ecc...? Considera che più EVITI di fare queste cose, più agli occhi degli altri potresti apparire quello che non sei, magari snob e strafottente. Vai a spiegare invece che incontri solo delle difficoltà... :-)
La gente non è nella tua testa e queste cose non può saperle: sta a te farti conoscere per chi sei davvero!
In bocca al lupo!
[#9]
Ex utente
Scusi Dottoressa vorrei un chiarimento su due ultime questioni:
1. Quando incontro una nuova persona la prima cosa che penso sono le cosidette ''seghe mentali''...del tipo: Cosa pensa di me questo ragazzo/a? Come faccio a esserli simpatico? Che cosa devo dire? Che cosa devo fare? ecc...secondo lei ''l'interlocutore'' se ne accorge di ciò magari anche a causa di alcuni miei atteggiamenti sbagliati, come ad esempio tenere sempre la testa bassa?
2.E' sbagliato o no seguire un modello di comportamento di un tuo amico o compagno di un altra classe? Per cercare di capire quantomeno i punti forza del suo ''successo sociale''.......
La gente mi dice spesso ''sii te stesso'', ma io non so proprio che significhi :/, in quanto non so mai come definire il mio carattere..
1. Quando incontro una nuova persona la prima cosa che penso sono le cosidette ''seghe mentali''...del tipo: Cosa pensa di me questo ragazzo/a? Come faccio a esserli simpatico? Che cosa devo dire? Che cosa devo fare? ecc...secondo lei ''l'interlocutore'' se ne accorge di ciò magari anche a causa di alcuni miei atteggiamenti sbagliati, come ad esempio tenere sempre la testa bassa?
2.E' sbagliato o no seguire un modello di comportamento di un tuo amico o compagno di un altra classe? Per cercare di capire quantomeno i punti forza del suo ''successo sociale''.......
La gente mi dice spesso ''sii te stesso'', ma io non so proprio che significhi :/, in quanto non so mai come definire il mio carattere..
[#10]
1. Tieni presente che è impossibile NON comunicare, quindi certamente tu comunichi qualcosa quando tieni la testa bassa, ecc...
Ora, non ci sono interpretazioni che vanno bene sempre e per tutti, del tipo "tenere la testa bassa" significa ..... sempre.
Però mi sembra chiaro che sei a disagio o in difficoltà quando incontri qualcuno e anzichè concentrarti sull'incontro che potrebbe anche essere piacevole, sei tutto preso dalle preoccupazioni su cosa pensa l'altro e come piacere all'altro.
Inoltre noi tutti comunichiamo in modo automatico, ad esempio diventando rossi in volto, oppure con lo sguardo...
Comunichiamo anche con il non verbale (es postura).
Ma comunichiamo anche in modo indiretto, attraverso il modo in cui ci vestiamo, pettiniamo, ecc...
2. No, non è sbagliato. Tutti noi impariamo anche attraverso dei modelli (ad es. se voglio evitare una punizione, non posso permettermi il lusso di sbagliare tutte le volte, ma posso apprenderlo dagli errori degli altri). Che cosa fanno le persone socialmente abili e competenti?
Poi chiaramente tu troverai la tua strada e il tuo modo di relazionarti, via via sempre più sicuro.
Essere se stesso potrebbe voler dire essere ASSERTIVO, cioè esprimere serenamente e in maniera garbata i propri sentimenti e le proprie idee, senza rompere la relazione con l'altro e senza il timore di poterla rompere (comportamento remissimo o passivo).
Saluti,
Ora, non ci sono interpretazioni che vanno bene sempre e per tutti, del tipo "tenere la testa bassa" significa ..... sempre.
Però mi sembra chiaro che sei a disagio o in difficoltà quando incontri qualcuno e anzichè concentrarti sull'incontro che potrebbe anche essere piacevole, sei tutto preso dalle preoccupazioni su cosa pensa l'altro e come piacere all'altro.
Inoltre noi tutti comunichiamo in modo automatico, ad esempio diventando rossi in volto, oppure con lo sguardo...
Comunichiamo anche con il non verbale (es postura).
Ma comunichiamo anche in modo indiretto, attraverso il modo in cui ci vestiamo, pettiniamo, ecc...
2. No, non è sbagliato. Tutti noi impariamo anche attraverso dei modelli (ad es. se voglio evitare una punizione, non posso permettermi il lusso di sbagliare tutte le volte, ma posso apprenderlo dagli errori degli altri). Che cosa fanno le persone socialmente abili e competenti?
Poi chiaramente tu troverai la tua strada e il tuo modo di relazionarti, via via sempre più sicuro.
Essere se stesso potrebbe voler dire essere ASSERTIVO, cioè esprimere serenamente e in maniera garbata i propri sentimenti e le proprie idee, senza rompere la relazione con l'altro e senza il timore di poterla rompere (comportamento remissimo o passivo).
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.2k visite dal 12/01/2013.
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