Tachicardia inspiegabile
Salve. Da 8 mesi ormai soffro di disturbi fastidiosi che consistono in tachicardia costante, battiti accelerati che a volte durano per tutto il giorno e si attivano al minimo sforzo, dispnea leggera ma sempre presente (anche se durante i primi mesi si faceva molto fastidiosa), nodo alla base della gola,come se avessi un masso nella zona alta del petto che mi causa un senso di oppressione, come se quella zona del corpo fosse "ostruita" e bloccasse anche la circolazione, mettendo il corpo in una condizione simile a quella di faticare, avere il fiato corto, insomma come essere sotto sforzo, anche se effettivamente lo sforzo non c'è).
Il tutto sembra rappresentare uno stato d'ansia(se ci aggiungiamo anche che da sempre soffro di insonnia e apnea notturna), se non fosse che la cosa è cominciata durante un viaggio di piacere in India, cioè un periodo della mia vita che avrebbe dovuto essere "spensierato" e nulla farebbe pensare che avessi dovuto vivere l'esperienza come qualcosa di stressante o angosciante.
All'inizio ho subito pensato a qualche genere di malattia infettiva(o qualche forma di anemia dovuta al malfunzionamento intestinale), visto l'ambiente in cui mi trovavo e dato che i disturbi sono iniziati in concomitanza ad una forte dissenteria durata parecchio tempo, che si è poi rivelata un infezione da giardia lamblia. I sintomi però persistono anche ora che il mio intestino è relativamente pulito e ben funzionante(anche se presento ancora una leggera colite).
Ho fatto tutti gli accertamenti consigliati dal mio medico, svariati ecg, holter, ecocardio, visita pneumologica, radiografia, tac, visita infettivologa, 3 esami del sangue e delle feci, tutto nella norma.
Il che mi ha fatto pensare che si tratti veramente di un problema psicologico e qui vi chiedo se potreste esprimervi in merito: cioè se l'ansia può causare questi sintomi persistenti, anche in modo così recidivo e se il tutto fa pensare ad un disagio "fisico" cioè sembra che il corpo faccia "fatica", con palpitazioni e giramenti di testa anche solo alzandomi in piedi per esempio.
Ho provato a rilassarmi, fare sport (ho ricominciato da 3 mesi ma mi è molto difficile praticarlo in modo "spensierato" come lo era prima, dato che le palpitazioni mi disturbano fortemente, anche senza uno sforzo protratto per un periodo di tempo consistente, ad esempio una corsa ad andamento sostenuto e o in salita) ma nulla sembra funzionare. Le dianzepamine mi danno un benessere mentale momentaneo ma il corpo sembra essere sempre in ansia.(mi sono state somministrate in qualche occasione di "emergenza" al ps)
E' il caso di rivolgermi ad uno psicoterapeuta?
Il mio disturbo è curabile con qualche tipo di farmaco specifico?
E' possibile risolverlo in modo permanente o dovrò per forza fare sempre uso di farmaci?
Scusate la lunghezza ma non è facile.. dopo ricerche sul web non ho trovato alcun caso simile al mio. Spero voi possiate dirmi qualcosa che devo ancora sapere e che mi possa servire.
Grazie.
Il tutto sembra rappresentare uno stato d'ansia(se ci aggiungiamo anche che da sempre soffro di insonnia e apnea notturna), se non fosse che la cosa è cominciata durante un viaggio di piacere in India, cioè un periodo della mia vita che avrebbe dovuto essere "spensierato" e nulla farebbe pensare che avessi dovuto vivere l'esperienza come qualcosa di stressante o angosciante.
All'inizio ho subito pensato a qualche genere di malattia infettiva(o qualche forma di anemia dovuta al malfunzionamento intestinale), visto l'ambiente in cui mi trovavo e dato che i disturbi sono iniziati in concomitanza ad una forte dissenteria durata parecchio tempo, che si è poi rivelata un infezione da giardia lamblia. I sintomi però persistono anche ora che il mio intestino è relativamente pulito e ben funzionante(anche se presento ancora una leggera colite).
Ho fatto tutti gli accertamenti consigliati dal mio medico, svariati ecg, holter, ecocardio, visita pneumologica, radiografia, tac, visita infettivologa, 3 esami del sangue e delle feci, tutto nella norma.
Il che mi ha fatto pensare che si tratti veramente di un problema psicologico e qui vi chiedo se potreste esprimervi in merito: cioè se l'ansia può causare questi sintomi persistenti, anche in modo così recidivo e se il tutto fa pensare ad un disagio "fisico" cioè sembra che il corpo faccia "fatica", con palpitazioni e giramenti di testa anche solo alzandomi in piedi per esempio.
Ho provato a rilassarmi, fare sport (ho ricominciato da 3 mesi ma mi è molto difficile praticarlo in modo "spensierato" come lo era prima, dato che le palpitazioni mi disturbano fortemente, anche senza uno sforzo protratto per un periodo di tempo consistente, ad esempio una corsa ad andamento sostenuto e o in salita) ma nulla sembra funzionare. Le dianzepamine mi danno un benessere mentale momentaneo ma il corpo sembra essere sempre in ansia.(mi sono state somministrate in qualche occasione di "emergenza" al ps)
E' il caso di rivolgermi ad uno psicoterapeuta?
Il mio disturbo è curabile con qualche tipo di farmaco specifico?
E' possibile risolverlo in modo permanente o dovrò per forza fare sempre uso di farmaci?
Scusate la lunghezza ma non è facile.. dopo ricerche sul web non ho trovato alcun caso simile al mio. Spero voi possiate dirmi qualcosa che devo ancora sapere e che mi possa servire.
Grazie.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
l'aspetto farmacologico è di competenza dei medici, quindi non possiamo darle nessuna indicazione a riguardo.
Per l'aspetto psicologico, può decidere Lei se sia il caso di interpellare uno psicologo per valutare eventuali situazioni che possano causare una condizione ansiosa, e successivamente approfondirle attraverso la psicoterapia.
l'aspetto farmacologico è di competenza dei medici, quindi non possiamo darle nessuna indicazione a riguardo.
Per l'aspetto psicologico, può decidere Lei se sia il caso di interpellare uno psicologo per valutare eventuali situazioni che possano causare una condizione ansiosa, e successivamente approfondirle attraverso la psicoterapia.
[#2]
Caro Utente,
la pervasività e la persistenza dei suoi sintomi sono compatibili con una diagnosi di disturbo d'ansia, ma visto qual è stato l'esordio del suo malessere fossi in lei chiederei un consulto a un medico specializzato in malattie tropicali, ad esempio presso questo ospedale:
http://www.qsalute.it/malattie-infettive-e-tropicali-ospedale-vicenza/
Questo giusto per essere sicuri che non abbia contratto dell'altro e che non stia perdendo tempo nella ricerca di forse inesistenti cause psicologiche.
Il mio consiglio è quello di sentire dei medici esperti e, se non emergerà nulla, di rivolgersi ad uno psicologo per una valutazione del suo quadro clinico, facendolo in quest'ordine.
Ci tenga informati!
la pervasività e la persistenza dei suoi sintomi sono compatibili con una diagnosi di disturbo d'ansia, ma visto qual è stato l'esordio del suo malessere fossi in lei chiederei un consulto a un medico specializzato in malattie tropicali, ad esempio presso questo ospedale:
http://www.qsalute.it/malattie-infettive-e-tropicali-ospedale-vicenza/
Questo giusto per essere sicuri che non abbia contratto dell'altro e che non stia perdendo tempo nella ricerca di forse inesistenti cause psicologiche.
Il mio consiglio è quello di sentire dei medici esperti e, se non emergerà nulla, di rivolgersi ad uno psicologo per una valutazione del suo quadro clinico, facendolo in quest'ordine.
Ci tenga informati!
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
"...qui vi chiedo se potreste esprimervi in merito: cioè se l'ansia può causare questi sintomi persistenti, anche in modo così recidivo e se il tutto fa pensare ad un disagio "fisico" cioè sembra che il corpo faccia "fatica", con palpitazioni e giramenti di testa anche solo alzandomi in piedi per esempio..."
Gentile Utente,
l'ansia è semplicemente un'emozione che segnala uno stato di pericolo, in condizioni normali. Se ad esempio Lei deve sostenere un esame, una competizione sportiva, ecc.. è sensato provare una discreta quota d'ansia. A dire il vero proviamo ansia anche quando dobbiamo attraversare il semaforo, sebbene sia un'ansia decisamente più gestibile e controllata. Bisogna anche precisare che se non ci fosse l'ansia, noi tutti saremmo incoscienti di fronte al pericolo. E' grazie all'ansia che posso essere più lucida in determinate situazioni (es prima di un esame).
In tali condizioni l'ansia si esprime sul corpo? Sì, perchè le emozioni hanno sempre un'attivazione fisica. E' possibile pertanto percepire il battito cardiaco accelerato, oppure la sudorazione eccessiva, una fitta allo stomaco, un nodo alla gola, ecc...
A cosa serve? A comunicare immediatamente il pericolo circostante.
Vede, una parte del nostro cervello -da un punto di vista evolutivo- funziona come quello dei rettili e come quello dei mammiferi inferiori.
Pertanto, non utilizzando la neocorteccia, la reazione può sembrare "esagerata", ma serve a preservare la nostra vita dai pericoli. In altre parole è utile per noi avvertire questa attivazione fisica sul corpo. Perchè? Perchè il solo ragionamento sarebbe insufficiente per salvarci. Ad esempio, se mi trovo in situazioni particolarmente minacciose e, col ragionamento, vado a verificare che sia davvero un pericolo, è probabile che io non riesca neppure ad effettuare la verifica... Ma se io mi fido delle emozioni di ansia e paura che sto provando e ho imparato a riconoscerle, allora avrò una possibilità in più di farcela. In questo senso le emozioni sono degli strumenti, degli "amici" che ci aiutano.
Il problema nasce quando l'attivazione è veramente esagerata rispetto alla fonte, oppure se non siamo in grado di intercettare la fonte o se apparentemente assente. Ovvero se l'ansia arriva quando siamo in un ambiente sereno e confortevole e -apparentemente- non avremmo alcuna ragione per provare ansia.
In questo caso è indispensabile l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, in quanto certamente le ragioni ci sono, ma si tratta di ragioni che non sono immediatamente alla portata della persona che prova ansia.
Quindi, per rispondere alla Sua domanda, sapendo che l'ansia ha tale attivazione, è possibile risolvere il problema, ma dopo un'accurata valutazione.
Se davvero si tratta di un disturbo d'ansia è possibile trattarlo con psicoterapie attive e focalizzate come ad esempio la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
Un saluto cordiale,
Gentile Utente,
l'ansia è semplicemente un'emozione che segnala uno stato di pericolo, in condizioni normali. Se ad esempio Lei deve sostenere un esame, una competizione sportiva, ecc.. è sensato provare una discreta quota d'ansia. A dire il vero proviamo ansia anche quando dobbiamo attraversare il semaforo, sebbene sia un'ansia decisamente più gestibile e controllata. Bisogna anche precisare che se non ci fosse l'ansia, noi tutti saremmo incoscienti di fronte al pericolo. E' grazie all'ansia che posso essere più lucida in determinate situazioni (es prima di un esame).
In tali condizioni l'ansia si esprime sul corpo? Sì, perchè le emozioni hanno sempre un'attivazione fisica. E' possibile pertanto percepire il battito cardiaco accelerato, oppure la sudorazione eccessiva, una fitta allo stomaco, un nodo alla gola, ecc...
A cosa serve? A comunicare immediatamente il pericolo circostante.
Vede, una parte del nostro cervello -da un punto di vista evolutivo- funziona come quello dei rettili e come quello dei mammiferi inferiori.
Pertanto, non utilizzando la neocorteccia, la reazione può sembrare "esagerata", ma serve a preservare la nostra vita dai pericoli. In altre parole è utile per noi avvertire questa attivazione fisica sul corpo. Perchè? Perchè il solo ragionamento sarebbe insufficiente per salvarci. Ad esempio, se mi trovo in situazioni particolarmente minacciose e, col ragionamento, vado a verificare che sia davvero un pericolo, è probabile che io non riesca neppure ad effettuare la verifica... Ma se io mi fido delle emozioni di ansia e paura che sto provando e ho imparato a riconoscerle, allora avrò una possibilità in più di farcela. In questo senso le emozioni sono degli strumenti, degli "amici" che ci aiutano.
Il problema nasce quando l'attivazione è veramente esagerata rispetto alla fonte, oppure se non siamo in grado di intercettare la fonte o se apparentemente assente. Ovvero se l'ansia arriva quando siamo in un ambiente sereno e confortevole e -apparentemente- non avremmo alcuna ragione per provare ansia.
In questo caso è indispensabile l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, in quanto certamente le ragioni ci sono, ma si tratta di ragioni che non sono immediatamente alla portata della persona che prova ansia.
Quindi, per rispondere alla Sua domanda, sapendo che l'ansia ha tale attivazione, è possibile risolvere il problema, ma dopo un'accurata valutazione.
Se davvero si tratta di un disturbo d'ansia è possibile trattarlo con psicoterapie attive e focalizzate come ad esempio la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Un cordiale saluto,
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 11/01/2013.
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