Trauma infantile

Buongiorno gentilissimi dottori, scrivo per un consulto. Sono uno studente alla facoltà di lettere e filosofia e l'anno scorso ho dovuto dare un esame di pscicologia...nei testi si faceva spesso riferimento ad avvenimento traumatici, tra i quali "abusi sessuali" su minori. Gli argomenti mi sconvolsero tanto ed iniziai a chiedermi quanti bimbi hanno subito tali abusi e magari non se ne ricordano. Mi chiesi pure se potessi essere uno di loro...fu allora che mi ricordai di un accaduto...il ricordo lontano mi suggerisce queste immagini: ero con il mio cugino (8 anni più grande di me) ed eravamo nel bagno dell'officina di mio zio, nonchè suo padre. Ad un certo punto lui mi mostro i genitali e si sedette a terra con le spalle appoggiate al muro. Non ricordo se iniziò a masturbarsi o se mi invitò a farlo per lui, ma sicuramente dopo nemmeno 20 secondi mio zio lo chiamò da fuori e noi uscimmo. Insomma finì tutto lì. Il ricordo ripeto non è molto forte, non so nemmeno identificare quale fosse la mia età e quale la sua...forse avevo 5 anni, ma non sono sicuro. Fu l'unico avvenimento che io ricordi.Del ricordi ne parlai con mio fratello maggiore (11 anni più grande) e mi disse che magari, essendo pure mio cugino piccolo, fu un avvenimento sporadico, del quale forse si vergogna pure. Io non so se il ricordo l'ho creato, oppure fino all'età di 20 anni è rimasto sopito senza crearmi alcun fastidio. Ad ogni modo credo di aver avuto uno sviluppo sessuale normale: mi piacciono le ragazze, magari bionde e leggermente in carne eheheh, sto con una ragazza ed alla vista dei bambini provo tenerezza e non certo un impulso sessuale. Dopo un anno dal rinvenire del ricordo( cioè oggi) la preoccupazione mi è tornata, avendo capito che ciò che ho subito può rientrare tra gli "abusi sessuali" ed adesso la paura che mi sconvolge è se anch'io posso fare ad un bimbo, anche se so benissimo che non ne ho nessuna intenzione...attendo risposte, cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se Lei fino ad oggi ha avuto una vita piena e soddisfacente, può spiegare meglio in che modo tale ricordo (non sappiamo se creato, come dice Lei) è fastidioso nella Sua vita?

Inoltre per parlare di abuso sessuale devono esserci altre connotazioni: se anche Suo cugino era un bambino/ragazzino, non possiamo parlare di abuso, ma di giochi.

Probabilmente è la rilettura che Lei fa OGGI dell'evento, anche alla luce dei risvolti drammatici che ha letto sui libri di psicologia.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Il ricordo ha iniziato a darmi fastidio dal momento in cui ho iniziato a leggere quelle difficili situazioni nel libro di psicologia...Ho iniziato a legare alcune cose che mi riguardano come insonnia, ansia generalizzata e timidezza (durante il periodo adoloscenziale) a quell'avvenimento. Oggi la timidezza l'ho combattuta facendo teatro ed a volte l'ansia mi viene a far visita, ma a chi non capita. La ringrazio della risposta...quel che mi infastidiva era non riuscire a spiegare quell'avvenimento...mi si formavano dei fastidiosi pensieri in testa: Allora anch'io sono stato abusato, allora anch'io posso diventare un "mostro", fare del male ai bambini. So benissimo che non ne ho nessuna intenzione e proprio perchè il pensiero contrasta con la mia morale l'idea si trasforma in un'ossessione
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Con i limiti della distanza, l'ipotesi della suggestione non è da scartare...
L'abuso sessuale sui minori è un tema dolorosissimo e delicatissimo.

Però ciò che crea un "mostro" non sarebbe neppure eventualmente l'aver subito un abuso. Se così fosse, avremmo dei problemi con le statistiche: secondo i dati attualmente a nostra disposizione (che sono poco attendibili perchè l'abuso è un fenomeno sommerso e poco denunciato) la maggior parte delle persone abusate sono di sesso femminile.
Si stima che le bambine siano maggiormente abusate.
Pensi però che la maggior parte degli abusanti sono di sesso maschile!

Quindi con questo sappiamo che l'abusato non sempre si trasforma in abusante. Sono altri i meccanismi che scattano.

"So benissimo che non ne ho nessuna intenzione e proprio perchè il pensiero contrasta con la mia morale l'idea si trasforma in un'ossessione "
Io invece Le suggerirei di stare sereno, perchè questa consapevolezza fa propendere proprio per la Sua visione del fenomeno.


Buona giornata,
[#5]
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Scusi se insisto; quindi nonostante gli 8 anni di differenza può anche non essere definito un abuso?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Legga qui:

http://www.altrodiritto.unifi.it/devianza/furfaro/

Qui trova tutto il materiale sulla Legge.

Da un punto di vista psicologico mi colpiscono diverse cose:
- non ricordo dell'evento
- Lei non lo dice a nessuno, nemmeno alla mamma o al papà
- reazione di Suo cugino

Che rapporto c'è tra voi oggi?
[#7]
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Dell'evento ricordo pochissime cose, ma non riesco a dargli una definita posizione in un arco temporale...cioè ero piccolo, ma non so se avevo 5,6,7 o 8 anni o forse 9. Ai miei genitori non ho mai detto nulla ed oggi con mio cugino il rapporto è normale...non ci frequentiamo molto, ma quando lo incontro si scherza, si rimane un po' a discutere
[#8]
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Forse mio cugino mi raccomandò di non dire niente, ma di questo non sono certo
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

è possibile che il fenomeno sia frutto di suggestione e, forse, che ci sia un problema d'ansia.

Se Lei chiedesse a uno psicologo di persona, crede che si sentirebbe più sereno?
[#10]
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Magari si, comunque la ringrazio per la sua cortesia.Una buona giornata
[#11]
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Comunque ci ho ripensato ed in effetti credo che l'accaduto sia reale, solo che quando ci ripensavo (precedentemente allo studio di quella materia) lo ricordavo come una sorta di gioco, come niente di sconvolgente. E' stato in seguito alla lettura di quel testo e ad approfondimenti fatti su internet che ho ricordato l'accaduto in modo angoscioso. Ricordo precisamente che cercando definizioni legati alla pedofilia, wikipedia ne forniva una precisando che se la differenza di età tra l'abusato e l'abusante è superiore a sette allora trattasi di abuso. E' stato allora che in me è sorto questa paura dell'accadduto. Ma da quello che ho capito una definizione di abuso difficilmente è possibile ed il mio avvenimento probabilmente non ci rientra
[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

la questione a me sembra un altra: a parte la definizione di abuso sessuale ( https://www.medicitalia.it/dizionario-medico/abuso-sessuale/ )
mi pare che Lei stia facendo molto per ricostruire un ricordo pieno d'angoscia.

Invece dice che il ricordo che hai si riferisce ad una specie di gioco tra bambini/ ragazzini.

Anche altri fenomeni frequenti tra i ragazzini, quali la masturbazione, non rientrano tra l'abuso sessuale.

Se c'è l'adulto, che invece è responsabile e sa bene che cos'è un atto sessuale, la questione cambia.

Ma a parte questa puntualizzazione, c'è il rischio di rileggere oggi la storia come un evento traumatico. L'evento traumatico è connotato dall'impotenza di poter gestire l'evento in sè. Cioè io posso trovarmi in una situazione estremamente grave (oggettivamente), ma se so di avere gli strumenti per padroneggiare il pericolo, allora non la vivrò come traumatica.

Diverso se io non ho alcun modo per padroneggiare l'evento.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html

Ora, avendo fatto questo "gioco" con il cugino più grande, non è mica detto che quell'evento sia stato vissuto in questa maniera.

Bisogna anche aggiungere che, nonostante quello che il cugino Le ha potuto dire sul fatto di tacere, un bimbo di 5 anni in genere queste cose le riferisce ugualmente alla mamma.

Vorrei infatti che fosse chiarissimo che l'abuso sessuale è un fenomeno particolare: purtroppo piove sempre sul bagnato, nel senso che i bambini scelti con cura dall'abusante sono bambini con determinate caratteristiche.
L'abusante sa bene che il bimbo non riceverà alcuna protezione dagli adulti significativi. Se Lei ha voglia di leggere qualche sentenza in merito o qualche testimonianza, come quelle che trova nei testi citati nei miei articoli (Le consiglio i lavori di Alberto Pellai, che è un medico psicoterapeuta che ha ricevuto un riconoscimento dal Ministero della Salute proprio per i lavori sull'abuso sessuale), vedrà chiaramente che:

- entrambi i genitori sono complici e non sono protettivi anche davanti alle evidenze (cioè se il papà è abusante ad esempio, la mamma è connivente e non riesce a portare via il figlio, lasciando il marito, ma teme di perdere il marito o subire ritorsioni e piuttosto non fa nulla, neppure proteggere i propri figli) ;
- il bambino sa già che non sarà creduto qualora dicesse di essere stato molestato;
- si tratta di famiglie in cui il genitore o è assente o è troppo debole per potersi occupare e proteggere il figlio.

Inoltre ci sono tantissime caratteristiche delle storie di abuso che sono sempre puntualmente presenti.

Saluti,

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