Dolori psicosomatici e vomito

Gentili Dottori
io davvero non ce la faccio più. E' più di 1 anno ke il mio stomaco mi da problemi, vomito continuamente, per lo più sono succhi gastrici, la sensazione di nausea è costante e spesso sono io che mi induco il vomito per toglirmi quel peso e quel bruciore dallo stomaco. Ho serie difficoltà a lavare i denti perchè la posizione e l'introduzione dello spazzolino mi fanno star peggio. Il problema è iniziato in cocomitanza di alcuni problemi seri, forse mai risolti. Sono un tipo ansioso e da anni somatizzo completamente ogni avvenimento della mia vita avendo problemi di schiena cervicale e d'intestino, ho fatto psicoterapia sia 10 anni fa per 2 anni e 3 anni fa per qualche mese trovando dei benifici sia mentali che fisici. Ma evidentemente non è servito affinchè ne uscissi completamente. Ho fatto anche dei controlli specialistici da un gastroenterolo con annessa gastroscopia e ovviamente la diagnosi è stata una forte gastrite, ma le cure non sono state sufficienti. Mi piacerebbe sapere cosa sta cercando di comunicarmi il mio corpo, visto ke spesso resto a letto anche a causa della schiena e del collo. Io suppongo che parta tutto dalla mente. Dovrei forse rivolgermi a centri più specializzati su questo tipo di problemi?? Una buona terapia potrebbe risolvere il problema dell'ansia definitivamente senza assunzione di psicofarmaci cui sono decisamente contraria? Grazie mille
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Signora,

immagino quanto tutta questa situazione le pesi e quanto desideri risolverla.

In linea di massima il dolore nella zona cervicale indica simbolicamente la presenza di una "testa pesante", piena di pensieri e preoccupazioni, mentre nausea e vomito indicano il desiderio di liberarsi da qualcosa che non si riesce a "mandar giù", a digerire, e di cui ci si vuole liberare anche a costo di manifestare aggressività (la fuoriuscita dell'acido cloridrico) nei confronti del mondo esterno.

Visto che sono state escluse particolari cause mediche per i suoi problemi la strada della psicoterapia è la più indicata, integrandola magari con un supporto farmacologico prescritto dal medico psichiatra, perchè suppongo che quanto sta soffrendo derivi dalla presenza di conflitti consci o inconsci che non riesce a risolvere, .

E' possibile che i percorsi di psicoterapia già effettuati siano stati interrotti troppo precocemente: ci può dire nel dettaglio di che psicoterapie si è trattato, per quale specifico motivo le ha intraprese e come mai le ha interrotte?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

se le visite mediche che ha sostenuto non hanno accertato cause prettamente organiche per i sintomi che descrive, allora è opportuno approfondire gli aspetti psicologici connessi a certi eventi che risultano per Lei inaccettabili.

Gli approfondimenti vanno ovviamente svolti di persona, per poter definire adeguatamente un piano di cura, sia in senso medico sia in senso psicologico.

Per quest'ultimo aspetto, Le consiglierei di contattare uno/a psicoterapeuta che si occupa di psicosomatica.
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Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile Signora,
ovviamente, come avrà già sentito, sarebbe il caso che lei facesse tutti gli esami del caso per escludere una causa di tipo fisiologica al suo malessere.
Ovviamente però non si può non considerare che la sua è una domanda di aiuto che verte perlopiù su un' analisi di tipo psicologica.
Se lei sostiene che il suo corpo voglia comunicarle qualcosa non abbandoni la possibilità di poterlo ascoltare con l'aiuto di uno specialista.
Le auguro una serena giornata,
Antonio Raia
329.80.29.784
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

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Utente
Utente
Gentili Dottori,
intanto grazie per le vostre celeri risposte e come sempre molto esaustive. La mia insofferenza alla cosa mi ha indotto a scrivervi per avere un primo consiglio ed ovvio che mi sembra chiaro che debba risolverlo attraverso altri cicli di terapia. In effetti avrei voluto risolverli da sola e per quanto assurdo possa sembrare avrei preferito avere qualche patologia "reale" perchè quando è la nostra testa a gestire il corpo è davvero molto difficile. Alla Dott.ssa Flavia Massaro oltre che ringraziarla volevo darle qualche informazioni in più rispetto alle mie terapie come mi ha richiesto. Iniziai un percorso terapeutico (1998) perkè non riuscivo ad allontanarmi da un uomo che stavi distruggendo la mia vita, che mi plagiava e mi picchiava (avevo perso mio padre da poco). Dopo 2 anni di terapia (scuola di jung) andai via io perchè incominciai a non accettare dei suoi discorsi, poi forse ho capito che la cosa fu fatta apposta, poichè da una dipendenza ero passata ad un'altra..Lei, ricordo che un giorno mi disse che ci avrebbe pensato a lei a distaccarmi. E comunque la terapia sortì l'effetto dovuto. Dopo dieci anni circa ci sono ritornata per analoghi motivi cui si è unito un inizio di depressione. Ma andai via io dopo qualche mese, perchè mi sentivo davvero meglio. Ed ora quando mi dice che vomitare significa "desiderio di liberarsi da qualcosa che non si riesce a "mandar giù" " penso sia proprio il mio problema, solo che forse non potrò mai risolverlo. Ora quello che più m'intristisce e sapere di essere una persona così vulnerabile che forse ha bisogno sempre di un supporto incapace d'affrontare la vita e i suoi problemi da sola. Ma se ne può davvero uscire da questa situazione? Ho talmente paura delle persone e del male che queste possono farmi che ho creato un'altra me! Mi scuso un pò anche per lo sfogo e davvero grazie delle risposte a tutti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Perchè pensa che non ci sia soluzione?
A quanto ci dice risponde bene alla psicoterapia, ha già ottenuto dei risultati e quindi penso che avrà altri risultati positivi se intraprenderà e porterà a termine un percorso con l'obiettivo di cambiare questo aspetto di lei:

"Ho talmente paura delle persone e del male che queste possono farmi che ho creato un'altra me!"

Capiamo benissimo che a volte l'idea di rivolgersi ad uno psicologo sia vissuta come una dichiarazione di debolezza o vulnerabilità, ma in realtà è segno di consapevolezza dei propri limiti e difficoltà (tutti ne hanno!), che in questo modo vengono affrontate e non accantonate.