Uno come lui non ci sara mai un futuro perchè i miei genitori non si possono permettere neppure

salve , mi chiamo Mary e vi ringrazio anticipatamente per tutto l'aiuto che mi potrete dare.
Vi spiego in breve l problema, che non riguarda personalmente me ma mio fratello di 22 anni.
Circa 4 anni fa gli è stata diagnosticata una forma di diabete giovanile con annesso ipotiroidismo.
Per lui è stato uno choc indescrivibile ..e sicuramente anche per noi.
Infatti circa 7 anni prima, (avevo circa 24 anni) avevano diagnosticato la stessa cosa anche a me.Ma abbiamo reagito in modo diverso...io ho cercato di vivere piu "forte" di prima e dimostrare sopratutto a me se stessa che nulla era cambiato nella mia vita, anzi sono stata ancora piu propositiva accettando un lavoro che ancora svolgo a circa 1000 km di distanza da casa.Per lui invece è cominciato l'esilio.
Inizialmente ha continuato a frequentare le sue amicizie finchè una sera che ha avuto un episodio di ipoglicemia, facilmente risolvibile tra l'altro, ha deciso di estraniarsi sempre piu' dal mondo.
Sono praticamente due anni che vive segregato in casa come se fosse agli arresti domiciliari, non ha nessuno contatto con il mondo esterno tranne il suo computer , che è l'unico suo amico, non si lava ed è come uno zombie...cammina da una camera all'altra della casa...senza fare niente.Io ho provato a parlargli e a spiegargli che non è la fine del mondo , portando proprio il mio esempio, ma lui dice che per lui è diverso che non ci sono prospettive e che tanto morirà presto colpito da qualche complicanza della malattia.
In famiglia ci sono problemi economici e quindi lui accentua il tutto dicendo che per uno come lui non ci sara mai un futuro perchè i miei genitori non si possono permettere neppure di pagargli la patente....io sono molto preoccupata ... quest'estate sono riuscita a convincerlo a passare un po' di tempo con me qui in emilia romagna ed effettivamente le cose erano migliorate,,usciva si lavava e io pensavo che magari una volta tornato a casa gli sarebbe venuta voglia di fare qualcosa o di trovare un lavoro, ma a casa è stato peggio.
Lui mi dice che da me è diverso perchè io riuscivo, con grandi sacrifici, a dargli qualche spicciolo e poi io abito in città e invece lui abita in un paesino con una sola via...dove va?Dovrebbe prendere il pullman...e poi mi dice a che serve lavorare?TAnto, mi risponde, che i miei genitori gli chiederebbero i soldi che guadagna ,e questa cosa lui , avendo anche un rapporto conflittuale con mio padre anzi non avendolo perchè non si parlano , non puo' accettarlo...
Io sono disperata piango sempre pensando a lui.Esiste un centro dove posso rivolgermi che magari effettua anche consulenze domiciliari...cosa posso fare?Per favore aiutatemii
Scusate la mia prolissità.
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Mary,
ha già parlato con i Servizi Sociali del Comune di residenza di suo fratello e contattato l'Asl di riferimento per conoscere quali opportunità esistano sul territorio?
I suoi genitori in che termini le parlano della situazione?
Ha altri fratelli o sorelle a casa?


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Oltre ai Servizi Sociali non esistono presidi che possano farsi carico di un soggetto depressoche non ne fa richiesta.
Puo" interessare il medico di base e con lui cercare una via per ottenere una presa in carico da parte della ASL.
Ma soporattutto lei che ha un rapporto privilegiato con questo suo fratello condividendone l'esperienza della malattia, dovrebbe cercare di entrare in contatto con lui per stimolarne la vitalita'.
Ci faccia sapere se crede

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132