Depersonalizzazione

Salve a tutti

Scrivo di seguito in maniera esemplificativa alcuni sintomi che mi inducano a pensare che il mio si tratti di un disturbo depersonalizzativo.

Innanzitutto, sono un ragazzo molto introspettivo, riflessivo e preciso, somatizzante ogni avvenimento che lo circonda. I sintomi da me avvertiti sono:

Percezione visiva alterata (sembra tutto fittizio intorno a me, ma solo a livello visivo).
Paura di non poter tornare allo stato di serenità precedente.
Avvertenza di un leggero contrasto emotivo e apatico (avverto meno direttamente le emozioni e riscontro una mancanza di volontà nelle attività quotidiane).
Esagerata razionalizzazione di ogni sintomo precedentemente descritto da me.

Tutto cominciò 6 mesi fa, quando assunsi mio malgrado per la prima volta, una sostanza stupefacente categorizzabile come droga "leggera" (cerdo abbiate ben chiaro di cosa io stia parlando). Il sintomo si era presentato allora in maniera lieve, poi scomparve quasi del tutto. A settembre, esattamente il 22, ho ripetuto l'azione, con conseguenze peggiori. All'inizio non avvertivo nulla di insolito, ma dopo 2 mesi all'incirca è ricominciato tutto da capo, in maniera persistente e in "dimensioni" più amplificate. Frequento uno studio di psicologia nel mio paese e ho parlato alla vostra Collega di tale sensazione. Mi ha risposto che sono condizioni di mutamenti, di crescita. Secondo voi è plausibile tale affermazione o riscontrate pareri diversi? In definitiva, la mia può essere classificata come depersonalizzazione, derealizzazione o è un semplice disturbo d'ansia? E' possibile guarirne in via del tutto definitiva oppure rimarrano cicatrici inequivocabilmente presenti? Essendo io giovane di età, è possibile una guarigione senza l'assunzione di farmaci ansiolitici? Gli episodi che ho raccontato sono riscontrabili nel mio presunto disturbo?

Aggiungo che inoltre, ne ho parlato a mia madre e che mi sta enormemente sostenendo nelle ricerche.

Ringraziamenti anticipati e spero in una risposta amplia e rincuorante.
Con affetto, Il Sottoscritto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
I suoi sembrano sintomi d'ansia probabilmente slatentizzati dall'uso di cannabis, se è a quella che si riferiva. Per diagnosi e cura deve rivolgersi a uno specialista di persona.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
grazie 1000 dottore per il suo consulto, un'altra domanda... la mia ansia è definibile come patologica?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il solo fatto che se lo chieda fa propendere per una risposta positiva, perché tutte le volte che ci si chiede: "Ma la mia paura è patologica?" significa che l'ansia è presente, e l'ansia può essere una patologia.

Quanto patologica? Dipende anche da quanto ne sta soffrendo, ma una risposta precisa può solo essere data di persona. Solo vedendo in faccia una persona il clinico può cogliere molti segni che non sono disponibili a distanza.

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Utente
Utente
Ah ecco... Capisco... E' necessaria una cura di farmaci ben specifica oppure può essere trattata in maniera più lieve con gli stessi risultati?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non è che i farmaci siano la cura "forte" e la psicoterapia la cura "leggera": ogni psicoterapia riuscita provoca modificazioni misurabili nel cervello. Alcuni casi si possono risolvere solo con i farmaci, altri solo con la psicoterapia, altri ancora con una combinazione di entrambe.

Ma la risposta è la stessa: non è possibile dirglielo senza vederla.

Quanto ai cosiddetti rimedi "naturali", lasci pure perdere.

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Utente
Utente
Bhe i rimedi naturali a quanto pare non mi hanno giovato granchè.

Grazie ancora.