Stato di ansieta'
Ho un figlio di 26 anni che da qualche mese ha iniziato ad avere stati di ansieta' quando doveva avere qualche colloquio di lavoro dato che attualmente non e' accupato.Poi negli ultimi tempi da circa un mese ha iniziato ad avere anche crisi di panico quando si trova in luoghi affollati tipo centri commerciali e lo stato di ansieta' si manifesta anche a casa quando, dice lui, gli vengono pensieri negativi, per esempio non riuscire a trovare lavoro dopo un anno di ricerca oppure non avere soldi per comprarsi qualcosa di piacevole per lui.Per ora ha preso solo qualche pasticca di valeriana per stare piu' tranquillo ma lui dice che avrebbe bisogno di ansiolitici.Vorrei sapere se da questi sintomi sarebbe meglio una terapia farmacologica o terapeutica da uno psicologo.
[#1]
Questo potrà essere stabilito solo da visite e colloqui di persona, da qui non è possibile. A occhio e croce l'aspetto psicologico sembrerebbe in evidenza e bisognoso di essere trattato. Potreste contattare direttamente uno psicologo psicoterapeuta, dato che se si trattasse di attacchi di panico sarebbe una patologia vera e propria che dev'essere curata.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile signora,
bisogna anche dire che all'età di 26 anni la ricerca del lavoro e soprattutto la mancanza di un lavoro è fonte di forte stress.
La mancanza del lavoro non genera soltanto problemi economici, ma anche problemi di ordine sociale e psicologico. Inoltre si stima che per gli uomini sia un problema più sentito perchè ovviamente fa parte del loro ruolo, cioè quello di provvedere e di proteggere (senza una base economica è impossibile).
Mi pare pertanto fisiologico che Suo figlio sia ansioso per questa circostanza e, probabilmente, anche un po' demotivato, forse arrabbiato e triste. Cercare un lavoro e sostenere dei colloqui di lavoro (che altro non sono che degli esami in cui bisogna vendersi al meglio) è per molti versi ancor più stressante che lavorare.
Perciò io non partirei in quarta a patologizzare la situazione, pur comprendendo la Sua apprensione di mamma. Spesso tali situazioni si risolvono spontaneamente nel momento in cui la persona trova un lavoro.
Tuttavia l'idea di sentire il medico di base e/o lo psicologo per una prima valutazione potrebbe ugualmente seguirla.
Accanto a questo, però, mi permetto di suggerire anche la frequentazione di altri servizi in cui lavorano gli psicologi e che sono quelli di orientamento al lavoro, in cui Suo figlio potrebbe ricevere delle indicazioni su come cercare lavoro, quali canali utilizzare, quali strategie adottare, ecc... i tratta di servizi disponibili su tutto il territorio comunale, provinciale e regionale.
Inoltre esistono delle Guide reperibili facilmente (ad esempio quelle del Il Sole 24 ore) che possono essere molto utili per avere maggiori strumenti utili per la ricerca del lavoro.
Un cordiale saluto,
bisogna anche dire che all'età di 26 anni la ricerca del lavoro e soprattutto la mancanza di un lavoro è fonte di forte stress.
La mancanza del lavoro non genera soltanto problemi economici, ma anche problemi di ordine sociale e psicologico. Inoltre si stima che per gli uomini sia un problema più sentito perchè ovviamente fa parte del loro ruolo, cioè quello di provvedere e di proteggere (senza una base economica è impossibile).
Mi pare pertanto fisiologico che Suo figlio sia ansioso per questa circostanza e, probabilmente, anche un po' demotivato, forse arrabbiato e triste. Cercare un lavoro e sostenere dei colloqui di lavoro (che altro non sono che degli esami in cui bisogna vendersi al meglio) è per molti versi ancor più stressante che lavorare.
Perciò io non partirei in quarta a patologizzare la situazione, pur comprendendo la Sua apprensione di mamma. Spesso tali situazioni si risolvono spontaneamente nel momento in cui la persona trova un lavoro.
Tuttavia l'idea di sentire il medico di base e/o lo psicologo per una prima valutazione potrebbe ugualmente seguirla.
Accanto a questo, però, mi permetto di suggerire anche la frequentazione di altri servizi in cui lavorano gli psicologi e che sono quelli di orientamento al lavoro, in cui Suo figlio potrebbe ricevere delle indicazioni su come cercare lavoro, quali canali utilizzare, quali strategie adottare, ecc... i tratta di servizi disponibili su tutto il territorio comunale, provinciale e regionale.
Inoltre esistono delle Guide reperibili facilmente (ad esempio quelle del Il Sole 24 ore) che possono essere molto utili per avere maggiori strumenti utili per la ricerca del lavoro.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Signora,
La situazuone esistenziale in cui si trova suo figlio potrebbe essere' oggettivamente pesante ma occorrerebbe comprendere come sia vissuta da lui..
il contesto di vita del ragazzo come e'? Non ha mai trovato alcuna occupazione? Neanche precaria?
Ha amicizie? Solidarizza?
I rapporti con i familiari?
Un aiuto psicologico porebbe essere utile sopratutto per inquadrare la condizione psico-esistenziale del ragazzo.
I migliori saluti
La situazuone esistenziale in cui si trova suo figlio potrebbe essere' oggettivamente pesante ma occorrerebbe comprendere come sia vissuta da lui..
il contesto di vita del ragazzo come e'? Non ha mai trovato alcuna occupazione? Neanche precaria?
Ha amicizie? Solidarizza?
I rapporti con i familiari?
Un aiuto psicologico porebbe essere utile sopratutto per inquadrare la condizione psico-esistenziale del ragazzo.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Cara signora,
come mai non è stato suo figlio a contattarci? Lui si rende conto del suo disagio e sarebbe disponibile ad intraprendere un percorso psicoterapeutico? Consideri che la motivazione del paziente è fondamentale per la riuscita di una terapia.
Ad ogni modo il circolo vizioso dovuto all'ansia in cui si trova suo figlio dovrebbe essere trattato innanzitutto da uno psicoterapeuta. Sarà poi il terapeuta a valutare se è il caso o meno di ricorrere all'uso di farmaci.
Consideri che per i disturbi di ansia (nel caso in cui si tratti realmente di questo, da qui non si può fare una diagnosi certa), il trattamento d'elezione è quello ad orientamento cognitivo-comportamentale, in cui vengono modificati i pensieri disfunzionale con altri più funzionali e vengono inoltre insegnate tecniche di gestione dell'ansia.
come mai non è stato suo figlio a contattarci? Lui si rende conto del suo disagio e sarebbe disponibile ad intraprendere un percorso psicoterapeutico? Consideri che la motivazione del paziente è fondamentale per la riuscita di una terapia.
Ad ogni modo il circolo vizioso dovuto all'ansia in cui si trova suo figlio dovrebbe essere trattato innanzitutto da uno psicoterapeuta. Sarà poi il terapeuta a valutare se è il caso o meno di ricorrere all'uso di farmaci.
Consideri che per i disturbi di ansia (nel caso in cui si tratti realmente di questo, da qui non si può fare una diagnosi certa), il trattamento d'elezione è quello ad orientamento cognitivo-comportamentale, in cui vengono modificati i pensieri disfunzionale con altri più funzionali e vengono inoltre insegnate tecniche di gestione dell'ansia.
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 29/12/2012.
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