La scelta della via da prendere
Salve, vorrei soltanto un parere:
non ho ancora 25 anni e dopo varie esperienze di lavoro sto decidendo di reiscrivermi all'università. Non sono per niente entusiasta, anche perchè alla stessa facoltà sono stato iscritto e successivamente ho rinunciato, ma sono almeno consapevole che è una buona scelta. Ho ancora un paio di giorni per iscrivermi e sinceramente non ci riesco. Fosse gratuita lo farei senza troppi scrupoli ma sinceramente spendere per una cosa che proprio non mi piace e che comunque mi scoraggia non fa per me. Fin quì ho fatto parecchie esperienze, molte, che però non hanno un nesso logico tra loro; esperienze diverse che non mi hanno portato a fare nessuna carriera; una (la più remunerativa e seria) l'ho abbandonata. Adesso dovrei essere a lezione ma come ieri ho bidonato; non riesco proprio a frequentare seriamente. Mi sento di non costruire nulla nella mia vita. Mi sento uno scanza fatiche, di quelli che non sono persone serie.
Ma scanza fatiche non voglio esserlo. La sera vado a dormire pieno di buoni propositi e poi la mattina mi pervade un senso d'inconcludenza. Non vedo l'ora che arrivi il sabato e la domenica; la domenica sera è brutta, perchè so che il lunedì devo andare a lezione. Si contano su una mano le volte che tornato da lezione ho studiato qualcosa. Che faccio?
Vedo tanta gente costruire, ed io? Non riesco a prendere una decisione.
non ho ancora 25 anni e dopo varie esperienze di lavoro sto decidendo di reiscrivermi all'università. Non sono per niente entusiasta, anche perchè alla stessa facoltà sono stato iscritto e successivamente ho rinunciato, ma sono almeno consapevole che è una buona scelta. Ho ancora un paio di giorni per iscrivermi e sinceramente non ci riesco. Fosse gratuita lo farei senza troppi scrupoli ma sinceramente spendere per una cosa che proprio non mi piace e che comunque mi scoraggia non fa per me. Fin quì ho fatto parecchie esperienze, molte, che però non hanno un nesso logico tra loro; esperienze diverse che non mi hanno portato a fare nessuna carriera; una (la più remunerativa e seria) l'ho abbandonata. Adesso dovrei essere a lezione ma come ieri ho bidonato; non riesco proprio a frequentare seriamente. Mi sento di non costruire nulla nella mia vita. Mi sento uno scanza fatiche, di quelli che non sono persone serie.
Ma scanza fatiche non voglio esserlo. La sera vado a dormire pieno di buoni propositi e poi la mattina mi pervade un senso d'inconcludenza. Non vedo l'ora che arrivi il sabato e la domenica; la domenica sera è brutta, perchè so che il lunedì devo andare a lezione. Si contano su una mano le volte che tornato da lezione ho studiato qualcosa. Che faccio?
Vedo tanta gente costruire, ed io? Non riesco a prendere una decisione.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Caro Utente
Decidere "cosa fare da grande" è sicuramente una decisione difficile per tutti. Prendere poi una decisione "definitiva", di quelle su cui poi non si torna indietro, lo è ancora di più, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.
Quello che però non capisco dalla sua richiesta è cos'è che la blocca. Il problema è l'università, o il lavoro, o cosa? Lei dice che l'università è una buona scelta, ma anche che proprio non le piace. Ma se non le piace, per chi è una buona scelta? La buona scelta è quella che considera buona per lei... e forse non è il caso di questa università. C'è stato qualcosa, tra quello che ha fatto in passato, che le è piaciuto più delle altre cose? O qualcosa che non ha mai provato a fare ma che secondo lei potrebbe piacerle?
Decidere "cosa fare da grande" è sicuramente una decisione difficile per tutti. Prendere poi una decisione "definitiva", di quelle su cui poi non si torna indietro, lo è ancora di più, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.
Quello che però non capisco dalla sua richiesta è cos'è che la blocca. Il problema è l'università, o il lavoro, o cosa? Lei dice che l'università è una buona scelta, ma anche che proprio non le piace. Ma se non le piace, per chi è una buona scelta? La buona scelta è quella che considera buona per lei... e forse non è il caso di questa università. C'è stato qualcosa, tra quello che ha fatto in passato, che le è piaciuto più delle altre cose? O qualcosa che non ha mai provato a fare ma che secondo lei potrebbe piacerle?
[#2]
Ex utente
In realtà sì, c'è stato un lavoro che mi è piaciuto ma che purtroppo è finito perchè a progetto e non è più rinnovabile, inoltre ci sono occasioni per cui potrei concorrere ma essendo le possibilità molto ma molto basse, direi nulle, preferisco nel frattempo investire su di me con l'università.
Comunque si sa che l'università ti aiuta molto nel mondo del lavoro. Se io avessi un lavoro tranquillo come quello che mi è piaciuto l'università non la penserei una volta; è un ripiego doveroso affinchè non mi ritrovi a svolgere lavori che non fanno per me. Il senso è questo: esistono 100 lavori, con il diploma ne puoi svolgere solamente 50 tra questi, con la laurea 100; mi viene logico pensare che per poter fare con sicurezza un lavoro che mi piace dovrei laurearmi.
Cosa può pensare la gente vedendomi senza fare niente?
Comunque si sa che l'università ti aiuta molto nel mondo del lavoro. Se io avessi un lavoro tranquillo come quello che mi è piaciuto l'università non la penserei una volta; è un ripiego doveroso affinchè non mi ritrovi a svolgere lavori che non fanno per me. Il senso è questo: esistono 100 lavori, con il diploma ne puoi svolgere solamente 50 tra questi, con la laurea 100; mi viene logico pensare che per poter fare con sicurezza un lavoro che mi piace dovrei laurearmi.
Cosa può pensare la gente vedendomi senza fare niente?
[#3]
"Cosa può pensare la gente vedendomi senza fare niente? "
Gentile Utente,
mi pare di capire che questa Sua una grande preoccupazione per Lei e che La stia spingendo a prendere decisioni che, in altre circostanze, forse non avrebbe preso in considerazione.
Come mai non cerca un lavoro come quello che ha svolto con il solo diploma?
E come sta cercando lavoro, se lo sta facendo, in questo momento?
L'idea che con la laurea Lei possa avere 100 possibilità e con il diploma 50 a me pare un Suo pregiudizio: dipende dal lavoro ma qui non possiamo entrare troppo nel merito perchè, se Lei ci fornisse troppe informazioni a riguardo, la Sua identità potrebbe essere riconoscibile e questo non è giusto.
Pertanto io Le posso suggerire di parlare con uno psicologo di persona per farsi aiutare a capire che cosa davvero desidera.
Infatti Lei dice: "Se io avessi un lavoro tranquillo come quello che mi è piaciuto l'università non la penserei una volta...". Poichè potrebbe basarsi su dati di realtà non verificati, come Le dicevo (ci sono tantissimi laureati disoccupati), io le suggerisco di chiarirsi le idee e magari vedere che non sia il caso di iniziare una ricerca del lavoro ATTIVA e non passiva, più mirata a raggiungere gli obiettivi che Lei desidera raggiungere.
Consideri poi che se Lei comincia a studiare qualcosa che non Le piace e che non Le interessa, farà tantissima fatica e la frustrazione aumenterà.
Lei ha un progetto per la ricerca del lavoro?
Ha provato a rivolgersi ai servizi presenti nella Sua zona?
Gentile Utente,
mi pare di capire che questa Sua una grande preoccupazione per Lei e che La stia spingendo a prendere decisioni che, in altre circostanze, forse non avrebbe preso in considerazione.
Come mai non cerca un lavoro come quello che ha svolto con il solo diploma?
E come sta cercando lavoro, se lo sta facendo, in questo momento?
L'idea che con la laurea Lei possa avere 100 possibilità e con il diploma 50 a me pare un Suo pregiudizio: dipende dal lavoro ma qui non possiamo entrare troppo nel merito perchè, se Lei ci fornisse troppe informazioni a riguardo, la Sua identità potrebbe essere riconoscibile e questo non è giusto.
Pertanto io Le posso suggerire di parlare con uno psicologo di persona per farsi aiutare a capire che cosa davvero desidera.
Infatti Lei dice: "Se io avessi un lavoro tranquillo come quello che mi è piaciuto l'università non la penserei una volta...". Poichè potrebbe basarsi su dati di realtà non verificati, come Le dicevo (ci sono tantissimi laureati disoccupati), io le suggerisco di chiarirsi le idee e magari vedere che non sia il caso di iniziare una ricerca del lavoro ATTIVA e non passiva, più mirata a raggiungere gli obiettivi che Lei desidera raggiungere.
Consideri poi che se Lei comincia a studiare qualcosa che non Le piace e che non Le interessa, farà tantissima fatica e la frustrazione aumenterà.
Lei ha un progetto per la ricerca del lavoro?
Ha provato a rivolgersi ai servizi presenti nella Sua zona?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Il caso vuole che proprio in questi giorni abbia letto che, tra i giovani sotto i 30 anni, il tasso di disoccupazione sia più alto tra i laureati che tra i diplomati (può leggere i dati dell'ISTAT per esempio qui http://www.lapresse.it/economia/lavoro-istat-piu-disoccupati-under-30-tra-laureati-che-diplomati-1.259040) quindi il suo ragionamento sembra proprio non essere fondato, come suggerisce la collega.
La scelta dell'università non è "doverosa": è uno strumento (e pure costoso, sia in termini economici che di risorse) per raggiungere un obiettivo. Se l'obiettivo non c'è, perde di senso anche lo strumento. E soprattutto, se l'obiettivo non è chiaro, è difficile riuscire ad individuare lo strumento giusto.
Rifletta, da solo o con l'aiuto di un collega, su quello che realmente vuole fare (lei, non i genitori o "la gente" in generale) e successivamente si attivi per farlo.
In bocca al lupo
La scelta dell'università non è "doverosa": è uno strumento (e pure costoso, sia in termini economici che di risorse) per raggiungere un obiettivo. Se l'obiettivo non c'è, perde di senso anche lo strumento. E soprattutto, se l'obiettivo non è chiaro, è difficile riuscire ad individuare lo strumento giusto.
Rifletta, da solo o con l'aiuto di un collega, su quello che realmente vuole fare (lei, non i genitori o "la gente" in generale) e successivamente si attivi per farlo.
In bocca al lupo
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Qui https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/309965-non-essere-motivato-a-fare-nulla.html aveva già espresso il Suo disagio.
Evidentemente in questi due mesi non ha risolto il problema, ma a mio avviso non lo ha neppure messo a fuoco...
Forse non si tratta di non avere voglia di non fare nulla, ma di difficoltà a capire quale strada percorrere.
Che cosa ne pensa?
Evidentemente in questi due mesi non ha risolto il problema, ma a mio avviso non lo ha neppure messo a fuoco...
Forse non si tratta di non avere voglia di non fare nulla, ma di difficoltà a capire quale strada percorrere.
Che cosa ne pensa?
[#7]
Caro utente,
ci sono troppe cose non chiare. Se lei aveva un lavoro che le piaceva, potrebbe cercarne un altro credo. Ha già manifestato il suo interesse per il mondo del lavoro, ha chiari i suoi interessi al riguardo e ciò che le piace. Allora perchè andare a cercare un percorso di studio, che per altro non le piace, quando sa già il lavoro che vorrebbe fare e che aveva già trovato in passato? Perchè pensa che avendo la laurea sarebbe più semplice trovare un altro lavoro? In fondo con il diploma non lo aveva trovato ugualmente?
Avere la laurea farebbe la differenza per lei o per il resto della società?
ci sono troppe cose non chiare. Se lei aveva un lavoro che le piaceva, potrebbe cercarne un altro credo. Ha già manifestato il suo interesse per il mondo del lavoro, ha chiari i suoi interessi al riguardo e ciò che le piace. Allora perchè andare a cercare un percorso di studio, che per altro non le piace, quando sa già il lavoro che vorrebbe fare e che aveva già trovato in passato? Perchè pensa che avendo la laurea sarebbe più semplice trovare un altro lavoro? In fondo con il diploma non lo aveva trovato ugualmente?
Avere la laurea farebbe la differenza per lei o per il resto della società?
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#10]
Gentile utente,
lei non sembra uno scanza fatiche dal momento che ci dice che ha fatto molte esperienze. Piuttosto è possibile che ci siano in lei fattori interni che la ostacolano, la boicottano e le impediscono di trovare una soddisfacente realizzazione in ambito lavorativo, considerato che comunque gli studi sono propedeutici ad esso.
Le consiglio perciò di consultare uno psicoterapeuta che possa aiutarla a rimuovere eventuali "blocchi" che le impediscono di estrinsecare al meglio le sue potenzialità.
lei non sembra uno scanza fatiche dal momento che ci dice che ha fatto molte esperienze. Piuttosto è possibile che ci siano in lei fattori interni che la ostacolano, la boicottano e le impediscono di trovare una soddisfacente realizzazione in ambito lavorativo, considerato che comunque gli studi sono propedeutici ad esso.
Le consiglio perciò di consultare uno psicoterapeuta che possa aiutarla a rimuovere eventuali "blocchi" che le impediscono di estrinsecare al meglio le sue potenzialità.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.2k visite dal 19/12/2012.
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