Un consiglio sul mio rapporto con mio figlio

Mio figlio ha 16 mesi. E' stato cercato e voluto.
La mia gravidanza è stata un po' come un viaggio in paradiso. Il mio compagno in quel periodo stava spesso fuori per lavoro, quindi ero coccolata e viziata dalla mia mamma. Ho passato quei mesi a pensare solo ed esclusivamente a lui che cresceva dentro di me.
I primi mesi li ho passati con una terribile ansia di perderlo. Avevo la paura fortissima che qualcosa andasse storto, mi svegliavo di notte piangendo al pensiero che se ne potesse andare.
Poi giorno dopo giorno siamo arrivati agli ultimi mesi ed io mi sono tranquillizzata.
Ho passato serate intere con la mano sul pancione ad accarezzare quell'esserino che era dentro di me, a pensare a lui, solo ed esclusivamente a lui.
Alla fine ho dovuto partorire con 10 giorni di anticipo e con taglio cesareo programmato, perché lui era podalico.
Questo è stato per me un trauma. Il trauma del parto non tanto a livello fisico, nonostante non sia stato certo una passeggiata. Ma io ho sentito che quel bambino mi è stato portato via quando né io né lui eravamo pronti. Io avrei voluto ancor averlo dentro di me, e infatti ogni giorno che ci separava dal giorno fatidico io non riuscivo a vederlo come un giorno in meno al momento in cui ci saremmo visti, ma un giorno in meno da passare insieme con il pancione.
Ho subito avuto paura, ho subito sentito che lui non era più mio, che non eravamo più una cosa sola. Ed ho avuto nuovamente paura di perderlo, che lui si sarebbe affezionato più ad altri che a me.
Il latte non c'era, e questo è stato per me fonte di grande stress. Per un mese e mezzo ho continuato a dargli il biberon ma senza rinunciare ad attaccarlo al seno, e finalmente ce l'ho fatta. Ora lo allatto ancora, e di questo sono orgogliosissima.
Nel frattempo ho sempre avuto il timore che lui si allontanasse da me, e, lo ammetto, sono stata e sono tutt'ora gelosa di lui.
Io lavoro mezza giornata e quando sono al lavoro lui sta con mia mamma. Lei abita al piano di sotto, e sono legatissimi. Ora che è più grande la chiama, va sulla porta e fa il gesto di uscire dicendo nona nona.
Sono felice del loro rapporto speciale, ma c'è una cosa che mi fa male. Lui sembra non averlo altrettanto speciale con me.
Io ho sempre creduto che tra mamma e figlio ci fosse qualcosa di speciale che va oltre qualsiasi cosa... ma temo che per noi non sia cosi. Quando siamo soli lui fa tante lagne, sembra non avere voglia di fare nulla. Ama stare attaccato alla tetta, ma dopo un po' per quanto abbia voglia di ciucciare si stanca. Ma con me è sempre annoiato mentre da mia mamma gioca molto, ha le sue piccole tradizioni. con me invece ogni cosa lo stanca, ogni gioco non lo guarda per più di un secondo e vuole stare in braccio, ma senza fare nulla di particolare. Io lo tengo in braccio, ma a parte il fatto che pesa 11 kg, girare per casa, che non è nemmeno grande, dopo un po' stanca anche lui. Mi chiedo sempre perché fa cosi e lo fa solo con me.
Grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente

Ho l'impressione che faccia un po' fatica ad accettare il fatto che suo figlio sia una persona vera e propria, con i suoi desideri, i suoi bisogni, e le sue preferenze, e che lo consideri piuttosto un'appendice di se stessa o, usando le sue parole, "una cosa sola" con lei.
Probabilmente suo figlio, che ha già 16 mesi, in questa fase della vita ha bisogno di qualcosa di più stimolante dell'essere preso in braccio o attaccato al seno. Da quello che dice sembra che con la nonna giochi molto, e questo può essere il motivo per cui lui è molto legato a lei.
Il rapporto tra madre e figlio è sicuramente qualcosa di speciale, anche nel suo caso. Ma speciale non vuol dire esclusivo...
Che cosa ci dice del papà?
[#2]
Utente
Utente
Il papà lo vede la sera, perchè a pranzo non torna a casa, e nei weekend e nelle feste ecc.
Stanno bene insieme, E. è molto curioso e gli piace vedere cosa fa il papà.

Vorrei precisare però che anche io vorrei giocare con mio figlio e fare altro, ma lui con me sembra non voler fare altro che attaccarsi al seno o essere portato in braccio. Io lo interpreto come una voglia di contatto e ne sono felice, però vorrei avere con lui un rapporto più ampio...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,m
Cosa intende per " rapporto speciale" ?
Cosa si aspetta da questo rapporto?
Non credo che ci sia nulla di male nel volere il seno e nel fare i capricci, lei e' la madre ed in questa fase della vita di suo figlio, rappresenta il nutrimento ed il contenimento.
Si hoda, senza troppe domande la relazione magica travmadre e figlio, con alti, bassi e fatiche

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it