Masturbazione infantile

Salve,
come da oggetto la mia questione tratta della masturbazione infantile ma a differenza di altri consulti che ho avuto modo di leggere, trattanti lo stesso argomento, la mia preoccupazione/curiosità non è quella di un genitore verso il figlio ma bensì di una ragazza verso sè stessa.
Crescendo ho maturato, e ben chiarito, nella mia testa una pratica che mi ha accompagnata per tutta la vita. All'età circa di 12 anni ho compreso che quello che pensavo, e che mi avevano fatto pensare i miei genitori, fosse solo un gioco, un vizio, come potrebbe essere il toccarsi troppo i capelli, era in verità un vero e proprio atto di masturbazione.
Non ricordo il momento esatto in cui questo "gioco" è iniziato ma so dire con certezza che all'età di 3 anni era già una pratica quotidiana.
Ciò che vorrei sapere non è tanto se questo comportamento possa essere ritenuto normale, so infatti che atti di questo tipo possono manifestarsi nei bambini anche molto piccoli, ma se possa essere stato scatenato da qualcosa. Quali possono essere i motivi di un mio comportamento così "compulsivo"( sottolineo che il "gioco" si è ripetuto tutti i giorni, anche più volte al giorno fino all'età di 15 anni, dopo questa età si è attenuato ma mai estinto).
Può questo mio, inizialmente, inconsapevole comportamento aver avuto conseguenze sulla mia vita sessuale da adulta? Ora come ora sono incapace di provare un orgasmo con il mio partner e l'unica conferma che a livello fisico non ho nulla che non va mi è data proprio da questa mia esperienza.
Questo gioco che ho praticato per questi anni può avermi resa "immune" a provare un orgasmo in modo differente da quella che per anni è stata la mia consuetudine?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Questo gioco che ho praticato per questi anni può avermi resa "immune" a provare un orgasmo in modo differente da quella che per anni è stata la mia consuetudine?
>>>

Potrebbe, ma da qui sarebbe difficile dirglielo.

La masturbazione è un comportamento normale, ma come ogni cosa diventa abnorme se portato oltre misura. Il motivo più immediato del radicarsi dell'abitudine alla masturbazione è il piacere. Ogni atto che procura piacere tende a essere ripetuto. Nel suo caso è possibile che una mancanza di freni inibitori, educativi o di altro tipo, abbia permesso l'instaurarsi di ciò che potrebbe essere diventata una vera e propria dipendenza.

Dovrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta, ad esempio a indirizzo comportamentale o strategico, per valutare il da farsi; è probabile che dovrà essere seguita per un certo tempo per disimparare il suo "vizio", se non ci riesce da sola.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie mille per la vostra risposta e il vostro parere. Ho riflettuto sulle possibili cause di questo mio comportamento e non sono riuscita ad individuare una possibile causa, che sia qualcosa dovuto alla mia educazione ecc.
Fin da piccola ho considerato questo "gioco" come un fatto del tutto privato, tra me e me, di cui nemmeno i miei genitori dovevano sapere nulla e le volte in cui venivo scoperta provavo un enorme imbarazzo.
Sono cresciuta, penso, in una famiglia aperta, senza preconcetti, non religiosa e quindi libera da una serie di costrizioni legate alla morale. Penso di essere stata cresciuta da due buoni genitori anche se per quanto riguarda questa particolare situazione non credo si siano comportati in modo...corretto diciamo.
E' sempre stato qualcosa di cui mi dovevo vergognare, che dovevo nascondere e fare di nascosto e se venivo scoperta le prendevo o venivo messa in punizione.
Con il mio attuale partner mi trovo molto bene, anche durante i nostri rapporti. Vi è sempre però qualcosa che mi impedisce di "finire" di stare bene con lui. Un vero e proprio blocco.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
da quanto tempo sta con il suo attuale partner? Da quanto tempo avete rapporti?
L'incapacità a provare un orgasmo con lui riguarda la penetrazione o qualunque altra modalità (es., masturbazione reciproca, rapporti orali...)?
Prima di lui ha avuto altre esperienze? Anche quelle sono state insoddisfacenti dal punto di vista sessuale?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ho riflettuto sulle possibili cause di questo mio comportamento e non sono riuscita ad individuare una possibile causa
>>>

Non devono per forza esserci chissà quali cause nascoste, può bastare il piacere dato dall'atto e magari (è un'ipotesi) un carattere un po' portato all'introversione o all'ossessività per generare l'abitudine.

Mi pare che il problema, più che l'abitudine in se stessa, stia nella mancata soddisfazione con il suo partner. Motivo in più per cercare un aiuto specialistico.

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara utente,

lei non aveva mai fatto caso a questo suo comportamento prima di avere rapporti con il suo partner?

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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Utente
Utente
Io e il mio attuale partner stiamo assieme da 1 anno, preceduto da un'amicizia di quasi 4, e abbiamo rapporti più o meno da 10 mesi. Prima di lui ho avuto qualche esperienza e una relazione un'altra relazione importante, durante la quale ho avuto il mio primo rapporto. Ammetto che il mio rapporto con il sesso(prima del mio attuale partner) non era molto buono, anzi, non ne traevo per nulla soddisfazione o addirittura piacere. Ne ero completamente indifferente. Il desiderio c'era ma il momento del rapporto stesso diventava qualcosa di insopportabile. A volte chiedevo al mio partner di fermarsi, a volte facevo finta di nulla e "resistevo" per il bene che volevo verso l'altro e la sua felicità.
Non riuscivo a provare piacere ne attraverso la stimolazione manuale ne orale da parte del partner.
Con il mio attuale ragazzo è cambiato qualcosa, anzi molto. Durante il rapporto sto bene,provo finalmente piacere. Anche attraverso i vari tipi di stimolazione.
La sensazione però è sempre quella di venir bloccata, da me stessa probabilmente, e di non riuscire ad andare oltre. Viene quindi giustamente a verificarsi una situazione di frustrazione...verso me stessa.
Ho spiegato al mio partner che sono assolutamente convinta che sia un mio problema e che non sia dettato da qualche sua mancanza, non vorrei mai pensasse una cosa di questo tipo.
Mi sono resa conto che il mio vizio non era qualcosa di assolutamente consueto verso i 12 anni, quando ho inquadrato realmente cosa fosse...col passare del tempo però l'ho accettato come un modo di voler bene a me stessa, di trovare delle soddisfazioni e che quindi non c'era nulla di male. Pensavo sarebbe passato con l'inizio della mia vita sessuale, così però non è stato.
Ho cercato inoltre di giustificare questa cosa, del fatto che il mio comportamento non si estinguesse, con la poca esperienza in questo campo, che si trattava di prime esperienze e che quindi poteva essere naturale che non ne traessi ancora soddisfazione.
Mi rendo conto che forse avrei dovuto pormi alcune domande prima...probabilmente non ho voluto affrontare la questione ma ora mi sento un po' in dovere di capire questo comportamento, se ha qualche implicazione sulla mia vita sessuale...sopratutto nei confronti del mio partner, il quale non vorrei che a lungo andare iniziasse a pensare sia colpa sua.

Grazie mille per la vostra attenzione e per il vostro ascolto
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Sulla base di quanto scrive, penso che per se stessa prima di tutto e, in secondo luogo, per la coppia, potrebbe trarre benefici dall'effettuazione di alcuni colloqui di persona con uno psicologo.
La via più semplice ed economica (ma non meno professionale) è quella dello Spazio Giovani del Consultorio della sua Asl:

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_913_listaFile_itemName_10_file.pdf

Saluti.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ma ora mi sento un po' in dovere di capire questo comportamento
>>>

È proprio qui l'inganno: è molto probabile ci sia poco da capire. Viceversa potrebbe esserci molto da fare, in concreto, proprio per estinguerlo. Se l'ipotesi che ho fatto è corretta si tratterebbe di lavorare prima sui comportamenti e poi eventualmente sulle interpretazioni.