Delusione
buonasera
(NB: nonostante nel mio profilo vi sia scritto che ho 36 anni, ne ho 21 =) )
il titolo del consulto si riferisce a quello che sono io per me stessa e per i miei genitori, anche se per motivi diversi.....
Sono una delusione per i miei genitori ,e per mia madre in particolare, perchè sono diversa da mia sorella: mia sorella è una studentessa brillante, una ragazza molto femminile e soprattutto che ha idee sulla vita simili a quelle di mia madre
Io sono l'esatto contrario: sto a pari con gli esami universitari a fatica e non ho voti alti, sono un maschiaccio (ma io che ci posso fare se sono così?d'altronde non mi sono mica scelta il mio 'cervello')
e la mia idea sulla vita è opposta alla loro:
mia madre voleva scegliessi una facoltà letteraria e invece ne ho scelta una scientifica (a detta di mamma, da maschio)
mia madre è molto legata alla famiglia mentre io appena ho potuto mi sono trasferita fuori a studiare (anche per allontarmi da loro, dai loro modi soffocanti) e cerco di tornare il meno possibile a casa
secondo mia madre una donna per essere realizzata deve sposarsi\fidanzarsi.... io ritengo invece di dovermi realizzare come persona
Direte voi: se vivi lontano da loro, cosa te ne importa?
Purtroppo 18 anni di convivenza con loro hanno lasciato un segno. Anche lontano, quando faccio qualcosa che loro non avrebbero condiviso, mi viene in mente quello che mi avrebbero potuto dire se ci fossero stati... cioè che sono una 'vergogna' per loro (non me l'hanno mai detto, ma forse involontariamente mi ci hanno fatta sentire spesso)
E poi c'è un problema, un grande problema. Io vivo lontano da loro, ma non sono indipendente da loro. Sono loro che pagano tutti i miei conti.
Adesso studio e (forse) è giusto così... ma un giorno potrò permettermi di essere indipendente e di vivere da sola? Purtroppo viviamo in un periodo di crisi e in un paese dove va aventi solo che ha il 'pedigree'
Quindi sono molto ansiosa e preoccupata per quello che sarà il mio futuro.
Poi passiamo allo studio... sopravvivo ma non riesco ad eccellere come vorrei.
Purtroppo mi distraggo facilmente.Perto come esempio oggi:
dalle 8.30 alle 13 ho studiato in biblioteca molto bene e senza pause.
Poi sono tornata a casa, adesso sono le 21.54 e avrò studiato giusto un'oretta.
Non riesco a concentrarmi a studiare da sola, però d'altronde posso uscire sempre per andare a studiare?
Forse dovrei.... comunque i risultati scolastici non sono proprio ottimi... mi vergogno anche a dirlo ma ho la media del 23....
e poi adesso arriva natale e dovrò necessariamente tornare a casa... feste, parenti, casa... cosa posso volere di più? xD
Cmq, ci tengo a precisarlo, non ce l'ho con i miei genitori nel modo più assoluto, sono bravissime persone ( come forse ce ne sono poche) però siamo troppo diversi. io non vado bene per loro e loro non vanno bene per me. è stato un pò uno scherzo del destino
Che consigli potete darmi sulla mia vita, sulla scuola, sulle mie inquietudini sul futuro? come fare a concentrarmi a studiare anche quando sono da sola?
Grazie ;)
(NB: nonostante nel mio profilo vi sia scritto che ho 36 anni, ne ho 21 =) )
il titolo del consulto si riferisce a quello che sono io per me stessa e per i miei genitori, anche se per motivi diversi.....
Sono una delusione per i miei genitori ,e per mia madre in particolare, perchè sono diversa da mia sorella: mia sorella è una studentessa brillante, una ragazza molto femminile e soprattutto che ha idee sulla vita simili a quelle di mia madre
Io sono l'esatto contrario: sto a pari con gli esami universitari a fatica e non ho voti alti, sono un maschiaccio (ma io che ci posso fare se sono così?d'altronde non mi sono mica scelta il mio 'cervello')
e la mia idea sulla vita è opposta alla loro:
mia madre voleva scegliessi una facoltà letteraria e invece ne ho scelta una scientifica (a detta di mamma, da maschio)
mia madre è molto legata alla famiglia mentre io appena ho potuto mi sono trasferita fuori a studiare (anche per allontarmi da loro, dai loro modi soffocanti) e cerco di tornare il meno possibile a casa
secondo mia madre una donna per essere realizzata deve sposarsi\fidanzarsi.... io ritengo invece di dovermi realizzare come persona
Direte voi: se vivi lontano da loro, cosa te ne importa?
Purtroppo 18 anni di convivenza con loro hanno lasciato un segno. Anche lontano, quando faccio qualcosa che loro non avrebbero condiviso, mi viene in mente quello che mi avrebbero potuto dire se ci fossero stati... cioè che sono una 'vergogna' per loro (non me l'hanno mai detto, ma forse involontariamente mi ci hanno fatta sentire spesso)
E poi c'è un problema, un grande problema. Io vivo lontano da loro, ma non sono indipendente da loro. Sono loro che pagano tutti i miei conti.
Adesso studio e (forse) è giusto così... ma un giorno potrò permettermi di essere indipendente e di vivere da sola? Purtroppo viviamo in un periodo di crisi e in un paese dove va aventi solo che ha il 'pedigree'
Quindi sono molto ansiosa e preoccupata per quello che sarà il mio futuro.
Poi passiamo allo studio... sopravvivo ma non riesco ad eccellere come vorrei.
Purtroppo mi distraggo facilmente.Perto come esempio oggi:
dalle 8.30 alle 13 ho studiato in biblioteca molto bene e senza pause.
Poi sono tornata a casa, adesso sono le 21.54 e avrò studiato giusto un'oretta.
Non riesco a concentrarmi a studiare da sola, però d'altronde posso uscire sempre per andare a studiare?
Forse dovrei.... comunque i risultati scolastici non sono proprio ottimi... mi vergogno anche a dirlo ma ho la media del 23....
e poi adesso arriva natale e dovrò necessariamente tornare a casa... feste, parenti, casa... cosa posso volere di più? xD
Cmq, ci tengo a precisarlo, non ce l'ho con i miei genitori nel modo più assoluto, sono bravissime persone ( come forse ce ne sono poche) però siamo troppo diversi. io non vado bene per loro e loro non vanno bene per me. è stato un pò uno scherzo del destino
Che consigli potete darmi sulla mia vita, sulla scuola, sulle mie inquietudini sul futuro? come fare a concentrarmi a studiare anche quando sono da sola?
Grazie ;)
[#1]
>>> Purtroppo viviamo in un periodo di crisi e in un paese dove va aventi solo che ha il 'pedigree'
>>>
La realtà amara è che in questo momento, in questo paese, sarebbe difficile dire qual è la cosa che realmente sta andando avanti. Ognuno di noi però è bene che continui a fare la propria parte, perché solo così avremo speranza come nazione.
Riguardo allo studio non so che facoltà tu faccia, ma 5 ore al giorno non sono poche, né una media del 23 è da disprezzare. Ho avuto colleghi che avrebbero dato il braccio sinistro per poterla avere. E se per studiare ti occorre "l'ispirazione" della biblioteca, che sia. Può darsi che stare in casa inneschi in te dei pensieri che non ti favoriscono la concentrazione. Non a caso a chi lavora si consiglia di non portarsi il lavoro a casa, e tenere ben separati i due ambienti.
Sui tuoi genitorii sembra che ti trovi in una situazione simile a quella di altri tuoi coetanei, presi fra la voglia di crescere e andare avanti, e degli invisibili legami che ti trattengono nel ruolo di figlia, impedendoti di diventare adulta. T'invito a leggere quest'altro consulto, dove troverai tratti simili al tuo:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/322319-problemi-di-coppia-come-poter-interagire-con-dei-genitori-bigotti.html
Nota come le differenze sul modo in cui tu e l'altra utente descrivete i vostri rispettivi genitori non ha importanza, ciò che è importante è la vostra percezione di loro.
Ti suggerisco, per ricevere un aiuto concreto, di rivolgerti a un consultorio giovani come ad es. quello nella tua città:
http://www.aslbrescia.it/bin/index.php?id=533
Un'alternativa è lo sportello di ascolto psicologico della tua facoltà.
>>>
La realtà amara è che in questo momento, in questo paese, sarebbe difficile dire qual è la cosa che realmente sta andando avanti. Ognuno di noi però è bene che continui a fare la propria parte, perché solo così avremo speranza come nazione.
Riguardo allo studio non so che facoltà tu faccia, ma 5 ore al giorno non sono poche, né una media del 23 è da disprezzare. Ho avuto colleghi che avrebbero dato il braccio sinistro per poterla avere. E se per studiare ti occorre "l'ispirazione" della biblioteca, che sia. Può darsi che stare in casa inneschi in te dei pensieri che non ti favoriscono la concentrazione. Non a caso a chi lavora si consiglia di non portarsi il lavoro a casa, e tenere ben separati i due ambienti.
Sui tuoi genitorii sembra che ti trovi in una situazione simile a quella di altri tuoi coetanei, presi fra la voglia di crescere e andare avanti, e degli invisibili legami che ti trattengono nel ruolo di figlia, impedendoti di diventare adulta. T'invito a leggere quest'altro consulto, dove troverai tratti simili al tuo:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/322319-problemi-di-coppia-come-poter-interagire-con-dei-genitori-bigotti.html
Nota come le differenze sul modo in cui tu e l'altra utente descrivete i vostri rispettivi genitori non ha importanza, ciò che è importante è la vostra percezione di loro.
Ti suggerisco, per ricevere un aiuto concreto, di rivolgerti a un consultorio giovani come ad es. quello nella tua città:
http://www.aslbrescia.it/bin/index.php?id=533
Un'alternativa è lo sportello di ascolto psicologico della tua facoltà.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Cara Ragazza,
per trovare la tua strada è necessario che ti distacchi dai tuoi genitori e dalle idee della famglia, per non ritrovarti un giorno a pensare di aver vissuto seguendo pensieri e desideri che non sono i tuoi e che ti sono stati inculcati o imposti.
Forse l'idea di essere una delusione di arriva dal confronto con tua sorella, che sembrerebbe aderire sostanzialmente ai dettami di vostra madre, ma non esiste un solo modello di "brava figlia" da seguire.
Considera che alcuni figli (di solito i primogeniti) tendono a identificarsi maggiormente con le idee dei genitori, mentre altri trovano prima la propria strada, ma questo non significa che una tipologia sia meglio dell'altra: entrambi i casi presentano pro e contro, e possono prima o poi deludere i genitori.
Tutto sommato non credo che tu rappresenti una grossa delusione per i tuoi, se no non ti avrebbero concesso di iscriverti al corso di laurea che preferivi e non ti manterrebbero lontano da casa.
Ci hai detto qual è la visione della vita e del ruolo della donna di tua madre, ma tuo padre che idee ha?
Ti senti più simile o vicina a lui?
per trovare la tua strada è necessario che ti distacchi dai tuoi genitori e dalle idee della famglia, per non ritrovarti un giorno a pensare di aver vissuto seguendo pensieri e desideri che non sono i tuoi e che ti sono stati inculcati o imposti.
Forse l'idea di essere una delusione di arriva dal confronto con tua sorella, che sembrerebbe aderire sostanzialmente ai dettami di vostra madre, ma non esiste un solo modello di "brava figlia" da seguire.
Considera che alcuni figli (di solito i primogeniti) tendono a identificarsi maggiormente con le idee dei genitori, mentre altri trovano prima la propria strada, ma questo non significa che una tipologia sia meglio dell'altra: entrambi i casi presentano pro e contro, e possono prima o poi deludere i genitori.
Tutto sommato non credo che tu rappresenti una grossa delusione per i tuoi, se no non ti avrebbero concesso di iscriverti al corso di laurea che preferivi e non ti manterrebbero lontano da casa.
Ci hai detto qual è la visione della vita e del ruolo della donna di tua madre, ma tuo padre che idee ha?
Ti senti più simile o vicina a lui?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 14/12/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.