La vita impossibile ad entrambi
vorrei capire meglio la situazione: attualmente Lei e Suo marito siete ancora in cura dallo psicologo?
Che tipo di trattamento ha proposto il Collega? Può descrivercelo?
Quando Suo marito ha cominciato ad evitare l'intimità eravate ancora in cura e avete avuto modo di parlarne con lo psicologo? Se sì, che cosa vi ha detto?
Per rispondere invece alla Sua domanda, in linea generale è sempre opportuno che la coppia sia guidata dallo psicologo psicoterapeuta ad orientarsi sulla collaborazione per raggiungere un obiettivo congiunto: il piacere condiviso.
Pertanto i Suoi tentativi forse sono stati interpretati da Suo marito come troppo aggressivi o troppo passivi.
E' anche vero che se Suo marito non collabora ma si chiude a riccio (forse per paura? oppure per rassegnazione perchè il problema secondo lui non si risolve? o per vergogna) ecc...), la Sua posizione mi pare comprensibile ma anche difficile.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
per approfondimenti Le allego questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html
Cordiali saluti,
dal momento che vari specialisti hanno indicato lo stress come fattore causale della sintomatologia, lo psicologo consultato ha posto tra gli obiettivi da perseguire il trattamento e la diminuzione, se non la risoluzione completa, dello stress medesimo?
Sembrerebbero infatti obiettivi primari, per cui se non sono stati presi in considerazione o ritenuti irraggiungibil, forse potreste consultare un altro psicologo più esperto in problematiche di stress.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
nel leggere la sua richiesta l'impressione è che, mentre Lei sta cercando in ogni modo di trovare una soluzione al vostro problema, suo marito resti in una posizione di passività e di immobilità: è davvero così?
Nel percorso diagnostico che avete effettuato è stato valutato anche il tono dell'umore di suo marito?
Assume per caso altri farmaci?
Oltre a questo disturbo ci sono problemi in altre aree della sua vita? A cosa è dovuto lo stress a cui ha fatto cenno?
Avete preso in considerazione anche la possibilità di un percorso psicologico individuale per suo marito, da affiancare o in alternativa a quello di coppia?
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
capisco il suo disagio, ma su un lavoro già in corso fatto da un collega è difficile dare un'opinione a distanza. Lei pensa di averne tratto qualche vantaggio da questa terapia? Quante volte siete andati? Va solo suo marito e ogni tanto lei o sempre insieme? Sarebbe il caso che suo marito fosse seguito anche individualmente.
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Per la Dr. Angela Pileci: non siamo piu' in cura dallo psicologo, perche' dopo qualche seduta ha ritenuto non fosse necessario il suo intervento... Ci ha dato innanzitutto qualche consiglio per cercare di affrontare al meglio le situazioni che potevano creare stress e ci ha consigliato di cercare di vivere lo stesso l'intimita' (assolutamente sbagliato evitarci) senza l'assillo del rapporto completo. Gia' allora spesso evitava l'intimita' con me (e quando parlo di intimita' intendo qualsiasi manifestazione di affetto o quasi) ma d'accordo con il medico ha "promesso" di seguire le sue indicazioni. Successivamente all'ultima seduta, complici anche altri problemi di salute, si e' chiuso a riccio e anche quei piccoli momenti in cui sembrava un pochino lasciarsi andare sono venuti meno... Devo ammettere che specialmente all'inizio sono stata un po aggressiva, perche' mi sentivo spaesata, non capivo bene quale era il problema perche' lui ne parlava poco, e non sapevo come reagire... Poi ho cercato di stargli vicino e dargli sicurezza. Grazie per l'articolo, lo leggero' sicuramente.
Per il Dr. Valentina Sciubba: lo psicologo ha consigliato come prima cosa di eliminare lo stress, ma siccome e' causato dal lavoro dovrebbe cambiare mestiere e la cosa e' assolutamente impossibile... Ci ha dato anche dei consigli riguardo alle situazioni all'interno della coppia che potevano creare stress (non sto a dilungarmi, ma ad esempio "corse" che si potevano evitare, il fatto che magari lui si sentiva stanco e avrebbe voluto andare a dormire alle 8 e invece non lo faceva per non lasciarmi sola... ecc ecc), e in questo sto cercando il piu' possibile di aiutarlo. Cordiali saluti
Per il Dr. Laura Mirona: e' andato tre volte lui dallo psicologo ed una volta sono andata anche io. Dopo quest'ultima seduta ci ha detto che non era necessario un suo intervento.
Cordiali saluti.
Lei è d'accordo su questa decisione?
E suo marito?
Con così poche sedute, si riesce a malapena a valutare la situazione e impostare sommariamente un'ipotesi di intervento: non si può parlare di terapia.
A me pare che ci sarebbe invece un ampio margine di lavoro, se ovviamente da parte vostra c'è la motivazione farlo.
Pensa che lui sarebbe disponibile se Lei gli chiedesse di andare da un altro professionista?
E sinceramente sono un po' perplessa, perchè la prima indicazione mi pare corretta ("...ci ha consigliato di cercare di vivere lo stesso l'intimita' (assolutamente sbagliato evitarci) senza l'assillo del rapporto completo..."), però poi i risultati, le difficoltà, ecc... devono essere discussi e monitorati con lo psicologo psicoterapeuta.
Sinceramente capita spesso che, davanti ad un problema di erezione o di ansia da prestazione, l'uomo preferisca evitare le situazioni che lo mettono a disagio perchè potrebbe far riemergere il problema.
Questo è sbagliato per due ragioni:
- l'evitamento aumenta paure, ansie e insicurezze e soprattutto non dà modo di sperimentare eventuali successi. Più si evita, più si vuole evitare (in maniera inconsapevole...);
- in genere la compagna fa fatica a leggere chiaramente la situazione e lo vive come un rifiuto e si adopera per cercare di cambiare la situazione con soluzioni fallimentari.
Tutto questo chiaramente mantiene il problema e lo amplifica.
Qui è indispensabile allora sentire di persona uno psicologo psicoterapeuta.
Un cordiale saluto,
senza un clinico di riferimento e con qualche consiglio, non si effettuano nè cure, nè cambiamenti.
Il deficit erettivo, sine causa organica, può avere cause psichiche poliedriche, liquidare il paziente\coppia con qualche buon consiglio non serve a nulla.
La diagnosi psicologica della sfera della sessualità è complessa e prevede almeno un paio di colloqui.
Eliminare lo stress non vuol dire nulla e non è fattibile facilmente, anche perchè se ha danneggiato la sfera della sessualità, si è innescata una memoria corporea del fallimento sessuale, che non passa da sola.
Il deficit erettivo , è l’espressione manifesta di un “profondo disagio esistenziale” , relazionale e sessuale, con ovvie e conseguenti ripercussioni sull’autostima, narcisismo ed identità maschile, affrontarlo e curarlo, è un lavoro mirato al recupero della qualità di vita del paziente e della coppia .
Senza la volontà di suo marito di farsi curare, nessuno spescilaista però può intervenire
Le allego qualche lettura, per approfondimenti.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
dire che lo stress è dovuto al lavoro è un po' generico, nel senso che potrebbe derivare da vari fattori come ad es. da ritmi e orari, dalle relazioni interpersonali con colleghi, superiori, clienti, dalla crisi economica ecc.. D'altronde presumo che suo marito svolga il suo lavoro da anni per cui andrebbe approfondito il perchè lo stress da lavoro si manifesti oggi e quale aspetto è maggiormente implicato.
Nella migliore delle ipotesi non è necessario cambiare lavoro, ma semplicemente correggere i fattori di stress e anche uno psicologo clinico può aiutarlo.
Cordiali saluti
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