La vita impossibile ad entrambi

Buongiorno. Vorrei sottoporre un problema che mi assilla da tempo. Mio marito (40 anni) da un anno circa soffre di disfunzione erettile, probabilmente dovuta (a quanto hanno detto diversi medici da noi consultati) allo stress. Ha effettuato una cura con Cialis qualche mese fa ottenendo qualche piccolo risultato. Terminata la cura dopo qualche tempo, complici altri problemi di salute, il problema si e' ripresentato. Abbiamo anche consultato uno psicologo, ma da allora invece di tentare, come ci e' stato consigliato, di ricominciare a vivere l'intimita' poco per volta incominciando dall'"abc", lui rifiuta qualsiasi contatto con me, ormai viviamo come due amici. Ho provato a chiedergli se il problema inconsciamente ero io, ho provato a non parlarne, a parlarne, a tentare qualche piccolo approccio, a lasciarlo in pace, a cercare di fargli vedere che non ero preoccupata, ma nulla. La sua risposta e' che mi ama sempre tanto e non ho nulla che non va, ma non prova piu' nessun desiderio sessuale nei confronti miei e di qualsiasi altra donna. Penso ormai di avere fatto (e che abbiamo) fatto tutto quello che era in mio potere. Questa situazione mi ha creato anche molti complessi e sentimenti di gelosia e possessivita' mai provati prima. Tutto cio' sta rendendo la vita impossibile ad entrambi e minando il rapporto di coppia che e' sempre stato bellissimo. Vorrei capire come posso comportarmi per aiutarci a risolvere questo problema e quali errori devo evitare. Esiste qualche consiglio che ancora non mi e' stato dato? Grazie in anticipo.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Cara signora,
giro il post agli psicologi del sito. Che somno più indicati di noi medici.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

vorrei capire meglio la situazione: attualmente Lei e Suo marito siete ancora in cura dallo psicologo?
Che tipo di trattamento ha proposto il Collega? Può descrivercelo?

Quando Suo marito ha cominciato ad evitare l'intimità eravate ancora in cura e avete avuto modo di parlarne con lo psicologo? Se sì, che cosa vi ha detto?

Per rispondere invece alla Sua domanda, in linea generale è sempre opportuno che la coppia sia guidata dallo psicologo psicoterapeuta ad orientarsi sulla collaborazione per raggiungere un obiettivo congiunto: il piacere condiviso.

Pertanto i Suoi tentativi forse sono stati interpretati da Suo marito come troppo aggressivi o troppo passivi.

E' anche vero che se Suo marito non collabora ma si chiude a riccio (forse per paura? oppure per rassegnazione perchè il problema secondo lui non si risolve? o per vergogna) ecc...), la Sua posizione mi pare comprensibile ma anche difficile.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

per approfondimenti Le allego questo articolo:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile signora,
dal momento che vari specialisti hanno indicato lo stress come fattore causale della sintomatologia, lo psicologo consultato ha posto tra gli obiettivi da perseguire il trattamento e la diminuzione, se non la risoluzione completa, dello stress medesimo?
Sembrerebbero infatti obiettivi primari, per cui se non sono stati presi in considerazione o ritenuti irraggiungibil, forse potreste consultare un altro psicologo più esperto in problematiche di stress.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Signora,
nel leggere la sua richiesta l'impressione è che, mentre Lei sta cercando in ogni modo di trovare una soluzione al vostro problema, suo marito resti in una posizione di passività e di immobilità: è davvero così?
Nel percorso diagnostico che avete effettuato è stato valutato anche il tono dell'umore di suo marito?
Assume per caso altri farmaci?
Oltre a questo disturbo ci sono problemi in altre aree della sua vita? A cosa è dovuto lo stress a cui ha fatto cenno?
Avete preso in considerazione anche la possibilità di un percorso psicologico individuale per suo marito, da affiancare o in alternativa a quello di coppia?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara signora,

capisco il suo disagio, ma su un lavoro già in corso fatto da un collega è difficile dare un'opinione a distanza. Lei pensa di averne tratto qualche vantaggio da questa terapia? Quante volte siete andati? Va solo suo marito e ogni tanto lei o sempre insieme? Sarebbe il caso che suo marito fosse seguito anche individualmente.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#7]
Utente
Utente
Grazie innanzitutto per le cortesi e sollecite risposte.
Per la Dr. Angela Pileci: non siamo piu' in cura dallo psicologo, perche' dopo qualche seduta ha ritenuto non fosse necessario il suo intervento... Ci ha dato innanzitutto qualche consiglio per cercare di affrontare al meglio le situazioni che potevano creare stress e ci ha consigliato di cercare di vivere lo stesso l'intimita' (assolutamente sbagliato evitarci) senza l'assillo del rapporto completo. Gia' allora spesso evitava l'intimita' con me (e quando parlo di intimita' intendo qualsiasi manifestazione di affetto o quasi) ma d'accordo con il medico ha "promesso" di seguire le sue indicazioni. Successivamente all'ultima seduta, complici anche altri problemi di salute, si e' chiuso a riccio e anche quei piccoli momenti in cui sembrava un pochino lasciarsi andare sono venuti meno... Devo ammettere che specialmente all'inizio sono stata un po aggressiva, perche' mi sentivo spaesata, non capivo bene quale era il problema perche' lui ne parlava poco, e non sapevo come reagire... Poi ho cercato di stargli vicino e dargli sicurezza. Grazie per l'articolo, lo leggero' sicuramente.
Per il Dr. Valentina Sciubba: lo psicologo ha consigliato come prima cosa di eliminare lo stress, ma siccome e' causato dal lavoro dovrebbe cambiare mestiere e la cosa e' assolutamente impossibile... Ci ha dato anche dei consigli riguardo alle situazioni all'interno della coppia che potevano creare stress (non sto a dilungarmi, ma ad esempio "corse" che si potevano evitare, il fatto che magari lui si sentiva stanco e avrebbe voluto andare a dormire alle 8 e invece non lo faceva per non lasciarmi sola... ecc ecc), e in questo sto cercando il piu' possibile di aiutarlo. Cordiali saluti
[#8]
Utente
Utente
Per il Dr. Paola Scalco: mio marito ha cercato di risolvere il problema in passato, ora pero' sembra come se fosse "rassegnato". Quando gli faccio presente che ogni tanto dovrebbe tentare di venirmi vicino, anche solo per darmi una carezza si trincera dietro al fatto che "non sta bene"... Lo stress come ho scritto sopra e' dovuto al lavoro. Ora non seguiamo piu' nessuna terapia.
Per il Dr. Laura Mirona: e' andato tre volte lui dallo psicologo ed una volta sono andata anche io. Dopo quest'ultima seduta ci ha detto che non era necessario un suo intervento.
Cordiali saluti.
[#9]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<ci ha detto che non era necessario un suo intervento>>

Lei è d'accordo su questa decisione?

E suo marito?

Con così poche sedute, si riesce a malapena a valutare la situazione e impostare sommariamente un'ipotesi di intervento: non si può parlare di terapia.
A me pare che ci sarebbe invece un ampio margine di lavoro, se ovviamente da parte vostra c'è la motivazione farlo.

Pensa che lui sarebbe disponibile se Lei gli chiedesse di andare da un altro professionista?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Anch'io, come la dott.ssa Scalco, ritengo che ci sia ancora un po' di lavoro da fare.
E sinceramente sono un po' perplessa, perchè la prima indicazione mi pare corretta ("...ci ha consigliato di cercare di vivere lo stesso l'intimita' (assolutamente sbagliato evitarci) senza l'assillo del rapporto completo..."), però poi i risultati, le difficoltà, ecc... devono essere discussi e monitorati con lo psicologo psicoterapeuta.

Sinceramente capita spesso che, davanti ad un problema di erezione o di ansia da prestazione, l'uomo preferisca evitare le situazioni che lo mettono a disagio perchè potrebbe far riemergere il problema.

Questo è sbagliato per due ragioni:

- l'evitamento aumenta paure, ansie e insicurezze e soprattutto non dà modo di sperimentare eventuali successi. Più si evita, più si vuole evitare (in maniera inconsapevole...);

- in genere la compagna fa fatica a leggere chiaramente la situazione e lo vive come un rifiuto e si adopera per cercare di cambiare la situazione con soluzioni fallimentari.

Tutto questo chiaramente mantiene il problema e lo amplifica.

Qui è indispensabile allora sentire di persona uno psicologo psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,

[#11]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Bè un pò sbrigativo l'intervento di questo specialista. E' evidente che non vi è stato di aiuto e supporto. Può capitare purtroppo.Consiglio un ulteriore consulto altrove. Il lavoro è certamente di coppia, ma anche individuale, e per entrambi avere una supervisione di uno specialista, che monitora i cambiamenti ritengo sia raccomandabile.

[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
senza un clinico di riferimento e con qualche consiglio, non si effettuano nè cure, nè cambiamenti.

Il deficit erettivo, sine causa organica, può avere cause psichiche poliedriche, liquidare il paziente\coppia con qualche buon consiglio non serve a nulla.
La diagnosi psicologica della sfera della sessualità è complessa e prevede almeno un paio di colloqui.

Eliminare lo stress non vuol dire nulla e non è fattibile facilmente, anche perchè se ha danneggiato la sfera della sessualità, si è innescata una memoria corporea del fallimento sessuale, che non passa da sola.

Il deficit erettivo , è l’espressione manifesta di un “profondo disagio esistenziale” , relazionale e sessuale, con ovvie e conseguenti ripercussioni sull’autostima, narcisismo ed identità maschile, affrontarlo e curarlo, è un lavoro mirato al recupero della qualità di vita del paziente e della coppia .

Senza la volontà di suo marito di farsi curare, nessuno spescilaista però può intervenire
Le allego qualche lettura, per approfondimenti.


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#13]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile signora,
dire che lo stress è dovuto al lavoro è un po' generico, nel senso che potrebbe derivare da vari fattori come ad es. da ritmi e orari, dalle relazioni interpersonali con colleghi, superiori, clienti, dalla crisi economica ecc.. D'altronde presumo che suo marito svolga il suo lavoro da anni per cui andrebbe approfondito il perchè lo stress da lavoro si manifesti oggi e quale aspetto è maggiormente implicato.
Nella migliore delle ipotesi non è necessario cambiare lavoro, ma semplicemente correggere i fattori di stress e anche uno psicologo clinico può aiutarlo.
Cordiali saluti
[#14]
Utente
Utente
Ringrazio tutti di cuore per le risposte e per i consigli. Penso anche io che sia necessario consultare altri specialisti, ho provato a cercare di fargli capire che poche sedute non erano sufficienti, vedremo se riusciro' con calma a convincerlo... Grazie anche per le letture. Cordiali saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lieti di esserle stati d' aiuto
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