Eritrofobia
Salve a tutti! sono un ragazzo di 22 anni, che soffre, penso da sempre, di eritrofobia. Premetto che penso che ci sia un po' di genetica di mezzo perché ho diversi parenti che hanno rossore diffuso al viso e cose del genere... Comunque ho ammesso a me stesso questo problema a 19 anni finito il liceo, quando mi sono guardato indietro e ho visto due amici in croce, zero ragazze, uscite la sera in 5 anni che si potevano contare sulle dita delle mani ecc. ecc. Tutto dovuto al fatto che non mi "buttavo" e adottavo comportamenti evitanti pur di non arrossire. Mi ricordo ancora che ogni volta che sentivo anche solo certe parole, tipo "emozione", diventavo tutto rosso e volevo "sparire"... Bene! Adesso probabilmente non sarà stata la strada più intelligente però mi sono rimboccato le maniche e ho cercato di trovare una soluzione 'fai da te' poiché all'epoca il solo pensiero di andare dallo psicologo mi terrorizzava. Fatto sta che a distanza di 3 anni ho migliorato molti ambiti della mia vita, adesso non voglio star qui a fare un elenco, però ho capito che arrossire non è poi così una gran piaga, e se si ha un po' di umorismo si può anche rendere la cosa divertente. Il problema restano le ragazze, ad oggi non ho mai avuto rapporti sessuali, né esperienze vagamente confrontabili con questi. Ultimamente poi mi sono accorto che questo problema di arrossire mi blocca tantissimo nel conoscere ragazze nuove che mi piacciono, cioè non è che scappo via però ho proprio un blocco (che mi fa star male anche fisicamente...). Non ho scritto qui per chiedere un consulto online, penso di dubbia utilità, anche se qualche consiglio lo accetterei volentieri. Tuttavia vorrei capire bene a chi rivolgermi, e che psicoterapia consigliate... cioè giusto per evitare di restare fregato e buttare solo via soldi... altra cosa dove devo rivolgermi? Esistono solo psicologi a pagamento? Perdonate queste domande, forse un po' stupide (soprattutto l'ultima mi sembra), però sono proprio cose che non so.
Ancora Saluti!
Ancora Saluti!
[#1]
Gentile Ragazzo,
inizi col chiedere un primo consulto diretto finalizzato a valutare la sua situazione e a sentire un primo parere sul modo più efficace per affrontarlo.
Può anche rivolgersi al servizio pubblico, presso il Consultorio Familiare della sua ASL di appartenenza, senza prescrizione medica. Non potrà scegliere direttamente lo specialista e in genere il numero di incontri è limitato, ma può trovarvi comunque ottimi professionisti.
Se invece vuole rivolgersi a un professionista privato può sceglierlo liberamente. Le segnalo due articoli utili per informarsi sui vari approcci terapeutici.
Dal mio punto di vista potrebbero fare al suo caso ad esempio approcci come quello cognitivo-comportamentale, breve strategico o sistemico-relazionale.
Controlli sempre che lo specialista che sceglie sia iscritto all'Ordine degli Psicologi al link: www.psy.it (albo nazionale):
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Se crede ci può aggiornare dopo la lettura.
Cordiali saluti
inizi col chiedere un primo consulto diretto finalizzato a valutare la sua situazione e a sentire un primo parere sul modo più efficace per affrontarlo.
Può anche rivolgersi al servizio pubblico, presso il Consultorio Familiare della sua ASL di appartenenza, senza prescrizione medica. Non potrà scegliere direttamente lo specialista e in genere il numero di incontri è limitato, ma può trovarvi comunque ottimi professionisti.
Se invece vuole rivolgersi a un professionista privato può sceglierlo liberamente. Le segnalo due articoli utili per informarsi sui vari approcci terapeutici.
Dal mio punto di vista potrebbero fare al suo caso ad esempio approcci come quello cognitivo-comportamentale, breve strategico o sistemico-relazionale.
Controlli sempre che lo specialista che sceglie sia iscritto all'Ordine degli Psicologi al link: www.psy.it (albo nazionale):
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Se crede ci può aggiornare dopo la lettura.
Cordiali saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile ragazzo,
dal momento che descrivi comportamenti di evitamento per affrontare le tue difficoltà (es scappare via o NON fare determinate cose), un primo passo è proprio evitare di evitare.
Poi dici di essere stato molto bravo a cambiare direzione nel momento in cui ti sei reso conto, in seguito ad un bilancio della tua vita, che quel tipo di esistenza non ti piaceva.
Secondo te, che cosa ti ostacola nell'approccio con le ragazze e che in altre situazioni sociali non costituisce un problema (es. amici)?
Ti suggerisco anche la lettura di questo articolo, perchè molti dei comportamenti che adesso non metti in atto (per ragioni che qui non conosciamo) sono imparabili, esattamente come hai fatto a partire dai 19 anni.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Infine quello che tu descirivi così "...ho proprio un blocco (che mi fa star male anche fisicamente...)...." sembra una vera reazione ansiosa, che però potrebbe essere leggibile e sensata se ad esempio vuoi avvicinare una ragazza che ti piace, perchè quando si smuovono i sentimenti è molto facile che accada quello che descrivi.
Saluti,
dal momento che descrivi comportamenti di evitamento per affrontare le tue difficoltà (es scappare via o NON fare determinate cose), un primo passo è proprio evitare di evitare.
Poi dici di essere stato molto bravo a cambiare direzione nel momento in cui ti sei reso conto, in seguito ad un bilancio della tua vita, che quel tipo di esistenza non ti piaceva.
Secondo te, che cosa ti ostacola nell'approccio con le ragazze e che in altre situazioni sociali non costituisce un problema (es. amici)?
Ti suggerisco anche la lettura di questo articolo, perchè molti dei comportamenti che adesso non metti in atto (per ragioni che qui non conosciamo) sono imparabili, esattamente come hai fatto a partire dai 19 anni.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Infine quello che tu descirivi così "...ho proprio un blocco (che mi fa star male anche fisicamente...)...." sembra una vera reazione ansiosa, che però potrebbe essere leggibile e sensata se ad esempio vuoi avvicinare una ragazza che ti piace, perchè quando si smuovono i sentimenti è molto facile che accada quello che descrivi.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 13/12/2012.
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