Attacchi di panico o collera?
Carissimi dottori,
ho una questione da porre alla Vs.ra cortese attenzione. In alcuni momenti della mia vita mi è capitato di avere come degli scatti di rabbia. In tutti questi momenti avvertivo gli stessi sintomi ossia: paura, sudorazione fredda, sapore dolciastro/metallico in bocca, aumento di pressione, battito cardiaco accelerato, e a volte scatti non previsti o "ordinati" dal mio cervello al mio corpo, come ad esempio urla. Addirittura una volta, mentre ero ad una partita di mio fratello, quest'ultimo si è ritrovato in mezzo ad una discussione che stava degenerando, appena mi sono accorta che un uomo ben più grande e maleducato stava per alzargli le mani, ho percepito in pochi secondi tutte quelle sensazioni da me precedentemente descritte e senza neanche comandarlo mi sono "catapultata" dietro mio fratello tirando un pugno all'aggressore. Dopo pochi secondi mi sono resa conto di cosa avessi appena fatto e sono rimasta sbigottita e una voce nella mia testa ripeteva "diana, cosa hai fatto?". In poche parole ho fatto tutto talmente d'istinto che non me ne sono resa conto e non ho potuto neanche controllarmi o fermarmi. Cosa significa tutto questo? Sono malata? E' una reazione normale o mancanza di autocontrollo? E da cosa dipende quel sapore metallico/dolce in bocca? Dall'adrenalina prodotta? Grazie in anticipo dell'attenzione!
ho una questione da porre alla Vs.ra cortese attenzione. In alcuni momenti della mia vita mi è capitato di avere come degli scatti di rabbia. In tutti questi momenti avvertivo gli stessi sintomi ossia: paura, sudorazione fredda, sapore dolciastro/metallico in bocca, aumento di pressione, battito cardiaco accelerato, e a volte scatti non previsti o "ordinati" dal mio cervello al mio corpo, come ad esempio urla. Addirittura una volta, mentre ero ad una partita di mio fratello, quest'ultimo si è ritrovato in mezzo ad una discussione che stava degenerando, appena mi sono accorta che un uomo ben più grande e maleducato stava per alzargli le mani, ho percepito in pochi secondi tutte quelle sensazioni da me precedentemente descritte e senza neanche comandarlo mi sono "catapultata" dietro mio fratello tirando un pugno all'aggressore. Dopo pochi secondi mi sono resa conto di cosa avessi appena fatto e sono rimasta sbigottita e una voce nella mia testa ripeteva "diana, cosa hai fatto?". In poche parole ho fatto tutto talmente d'istinto che non me ne sono resa conto e non ho potuto neanche controllarmi o fermarmi. Cosa significa tutto questo? Sono malata? E' una reazione normale o mancanza di autocontrollo? E da cosa dipende quel sapore metallico/dolce in bocca? Dall'adrenalina prodotta? Grazie in anticipo dell'attenzione!
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Gentile ragazza, probabilmente stiamo parlando di una certa difficoltà nel controllare la rabbia, Quando i livelli sono alti la probabilità che sfoci in reazioni di ansia e panico è alta. Infatti la sintomatologia che descrive è paragonabile alle reazioni di panico.
Se pensa che la cosa stia diventando ingestibile non dovrà scartare l'ipotesi di portare la questione all'attenzione di un terapeuta.
saluti
Se pensa che la cosa stia diventando ingestibile non dovrà scartare l'ipotesi di portare la questione all'attenzione di un terapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Ragazza,
Oltre alla rabbia. Ha difficolta' a gestire e modulare altre reazioni?
Rapporto con il cibo, con l' emotivita' , con la sessualita' ?
Si e' rivolta ad un clinico di persona?
Oltre alla rabbia. Ha difficolta' a gestire e modulare altre reazioni?
Rapporto con il cibo, con l' emotivita' , con la sessualita' ?
Si e' rivolta ad un clinico di persona?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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"...appena mi sono accorta che un uomo ben più grande e maleducato stava per alzargli le mani, ho percepito in pochi secondi tutte quelle sensazioni da me precedentemente descritte e senza neanche comandarlo mi sono "catapultata" dietro mio fratello..."
Gentile ragazza,
la rabbia è un'emozione sana che ci è molto utile in situazioni di questo tipo. E, come hai avuto modo di capire, vivendolo, è un'emozione dall'attivazione molto rapida. In genere la rabbia si attiva quando ad esempio subiamo un'ingiustizia, oppure quando -come in questo caso- vogliamo proteggere le persone a noi care da eventuali pericoli.
In altre circostanze (es. il capo che al lavoro fa una rimprovero, magari ingiustamente, mettendoti a disagio con altri colleghi) capiamo bene però che non possiamo sferrare un pugno. Tuttavia il nostro cervello è fatto in questa maniera, ovvero abbiamo una parte in comune con animali meno raffinati di noi (es leoni) e la tentazione di saltare alla gola del capo che ingiustamente ci rimprovera o del tizio grande e grosso che vuole aggredire il fratello minuto o, ancora, di un automobilista spericolato che ci mette in difficoltà nel traffico, è presente ed è umana.
Abbiamo però due problemi: il codice penale e. in seconda battuta, il galateo...
Come asserisce il Collega De Vincentiis, nel tuo caso potrebbe trattarsi di una difficoltà nella modulazione della rabbia, legata forse al fatto di non aver ancora imparato a farlo.
Invece le sensazioni che avverti sono tutte sane: è chiaro che il tuo corpo ti avverte e si prepara a "combattere". Questo può creare più difficoltà:
- una difficoltà di lettura dei tuoi stati interni (sono arrabbiata? è un attacco di panico? sto male? ecc...)
- di lettura del contesto a causa della velocità con cui si attiva la rabbia
- di modulazione, se mancano le prime due.
Diciamo però che la rabbia è un'emozione che può salvarci la vita perchè, ad esempio, se una persona sta per essere aggredita, ma riesce a tirare fuori la rabbia per l'ingiustizia dell'aggressione, ha più probabilità di combattere e difendersi.
Normalmente però tutti noi impariamo a modulare la rabbia: questo non significa non sentire più l'attivazione somatica di cui ci hai parlato, ma significa riconoscerla, darsi il tempo per scegliere tra diverse opzioni comportamentali e attuare la risposta più funzionale... il tutto nonostante la rapidità con cui si esprime questa emozione.
Quando ti capita di arrabbiarti in questa maniera, gli altri attorno a te che cosa fanno e che cosa ti dicono?
Come mai tuo fratello si è trovato in una discussione concitata? Come reagisce alle provocazioni? Perchè non si è allontanato?
Tieni presente dunque che è importante concedersi il tempo per calmare e riflettere.
Strategie utili possono essere lavorare sul problem solving per poter capire quali altre azioni/soluzioni (oltre al pugno) poter attuare.
Buona giornata,
Gentile ragazza,
la rabbia è un'emozione sana che ci è molto utile in situazioni di questo tipo. E, come hai avuto modo di capire, vivendolo, è un'emozione dall'attivazione molto rapida. In genere la rabbia si attiva quando ad esempio subiamo un'ingiustizia, oppure quando -come in questo caso- vogliamo proteggere le persone a noi care da eventuali pericoli.
In altre circostanze (es. il capo che al lavoro fa una rimprovero, magari ingiustamente, mettendoti a disagio con altri colleghi) capiamo bene però che non possiamo sferrare un pugno. Tuttavia il nostro cervello è fatto in questa maniera, ovvero abbiamo una parte in comune con animali meno raffinati di noi (es leoni) e la tentazione di saltare alla gola del capo che ingiustamente ci rimprovera o del tizio grande e grosso che vuole aggredire il fratello minuto o, ancora, di un automobilista spericolato che ci mette in difficoltà nel traffico, è presente ed è umana.
Abbiamo però due problemi: il codice penale e. in seconda battuta, il galateo...
Come asserisce il Collega De Vincentiis, nel tuo caso potrebbe trattarsi di una difficoltà nella modulazione della rabbia, legata forse al fatto di non aver ancora imparato a farlo.
Invece le sensazioni che avverti sono tutte sane: è chiaro che il tuo corpo ti avverte e si prepara a "combattere". Questo può creare più difficoltà:
- una difficoltà di lettura dei tuoi stati interni (sono arrabbiata? è un attacco di panico? sto male? ecc...)
- di lettura del contesto a causa della velocità con cui si attiva la rabbia
- di modulazione, se mancano le prime due.
Diciamo però che la rabbia è un'emozione che può salvarci la vita perchè, ad esempio, se una persona sta per essere aggredita, ma riesce a tirare fuori la rabbia per l'ingiustizia dell'aggressione, ha più probabilità di combattere e difendersi.
Normalmente però tutti noi impariamo a modulare la rabbia: questo non significa non sentire più l'attivazione somatica di cui ci hai parlato, ma significa riconoscerla, darsi il tempo per scegliere tra diverse opzioni comportamentali e attuare la risposta più funzionale... il tutto nonostante la rapidità con cui si esprime questa emozione.
Quando ti capita di arrabbiarti in questa maniera, gli altri attorno a te che cosa fanno e che cosa ti dicono?
Come mai tuo fratello si è trovato in una discussione concitata? Come reagisce alle provocazioni? Perchè non si è allontanato?
Tieni presente dunque che è importante concedersi il tempo per calmare e riflettere.
Strategie utili possono essere lavorare sul problem solving per poter capire quali altre azioni/soluzioni (oltre al pugno) poter attuare.
Buona giornata,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Cara ragazza,
non sono presenti le caratteristiche fondamentali affinchè si possa parlare di un attacco di panico.
Senza dubbio è però evidente una somatizzazione relativa alla rabbia, per cui quando si trova in situazioni che potrebbero farla "scattare" inizia a percepire una serie di sintomi a livello corporeo.
Come già accennato dai colleghi, la rabbia, seppur poco accettata socialmente,è un'emozione sana,positiva, laddove ci permette di manifestare i nostri bisogni e i nostri disappunti, non contenendoli del tutto dentro,evitando con il tempo di andare incontro a problemi di ordine ansioso che manifestano normalmente uno stato di impotenza del soggetto verso se stesso e verso le situazioni esterne.
Al contempo però,se mal gestita, la rabbia può rientrare in un problema di discontrollo degli impulsi e creare una serie di difficoltà alla persona e a chi le sta accanto.
Difficoltà assolutamente risolvibili attraverso una psicoterapia, la quale ha lo scopo di identificare cosa si interpone tra lo stimolo scatenante e la reazione impulsiva.
Cosa ha pensato la persona? (si tratta di pensieri velocissimi, automatici,non semplici da riconoscere subito), quali immagini mentali si sono presentate?, che tipo di emozione o sensazione ha percepito prima della reazione rabbiosa?
Queste sono modalità afferenti alla psicoterapia cognitiva, ma qualunque tipo di psicoterapia risulta efficace nell'affrontare tali dinamiche.
Sperando di esserle stata utile,
la saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
non sono presenti le caratteristiche fondamentali affinchè si possa parlare di un attacco di panico.
Senza dubbio è però evidente una somatizzazione relativa alla rabbia, per cui quando si trova in situazioni che potrebbero farla "scattare" inizia a percepire una serie di sintomi a livello corporeo.
Come già accennato dai colleghi, la rabbia, seppur poco accettata socialmente,è un'emozione sana,positiva, laddove ci permette di manifestare i nostri bisogni e i nostri disappunti, non contenendoli del tutto dentro,evitando con il tempo di andare incontro a problemi di ordine ansioso che manifestano normalmente uno stato di impotenza del soggetto verso se stesso e verso le situazioni esterne.
Al contempo però,se mal gestita, la rabbia può rientrare in un problema di discontrollo degli impulsi e creare una serie di difficoltà alla persona e a chi le sta accanto.
Difficoltà assolutamente risolvibili attraverso una psicoterapia, la quale ha lo scopo di identificare cosa si interpone tra lo stimolo scatenante e la reazione impulsiva.
Cosa ha pensato la persona? (si tratta di pensieri velocissimi, automatici,non semplici da riconoscere subito), quali immagini mentali si sono presentate?, che tipo di emozione o sensazione ha percepito prima della reazione rabbiosa?
Queste sono modalità afferenti alla psicoterapia cognitiva, ma qualunque tipo di psicoterapia risulta efficace nell'affrontare tali dinamiche.
Sperando di esserle stata utile,
la saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#5]
Utente
Carissimi dottori,
Vi ringrazio tantissimo per le delucidazioni sono state molto costruttive. Per quanto riguarda le domande fattemi dalla Dott.ssa Randoni, no non penso di avere difficoltà ulteriori, peso 50 kg e sono alta 1,65 m ho avuto problemi con il cibo tanti anni fa perchè sono stata bulimica ma la dottoressa dalla quale ero in cura mi ha detto che la mia bulimia era solo una specie di autopunizione dato che mi sentivo in colpa per il suicidio di un amico e per una relazione terminata male, ma avevo solo 15 anni ed è stata una fase veramente negativa. Ora sono felicemente fidanzata da due anni, con la sessualità penso di avere un rapporto normale, anche se tendo a voler avere rapporti più spesso di quanto non voglia il mio "lui". In ogni caso non credo che questo sia qualcosa di patologico, o almeno spero XD. Per quanto riguarda la mia rabbia, ciò che mi incuriosisce di più è che ci sono invece momenti in cui sono più calma e paziente di quanto non dovrei essere..
Vi ringrazio tantissimo per le delucidazioni sono state molto costruttive. Per quanto riguarda le domande fattemi dalla Dott.ssa Randoni, no non penso di avere difficoltà ulteriori, peso 50 kg e sono alta 1,65 m ho avuto problemi con il cibo tanti anni fa perchè sono stata bulimica ma la dottoressa dalla quale ero in cura mi ha detto che la mia bulimia era solo una specie di autopunizione dato che mi sentivo in colpa per il suicidio di un amico e per una relazione terminata male, ma avevo solo 15 anni ed è stata una fase veramente negativa. Ora sono felicemente fidanzata da due anni, con la sessualità penso di avere un rapporto normale, anche se tendo a voler avere rapporti più spesso di quanto non voglia il mio "lui". In ogni caso non credo che questo sia qualcosa di patologico, o almeno spero XD. Per quanto riguarda la mia rabbia, ciò che mi incuriosisce di più è che ci sono invece momenti in cui sono più calma e paziente di quanto non dovrei essere..
[#7]
Utente
Bhe sono una persona molto paziente in genere. Sono molto permissiva con gli amici, non mi offendo facilmente, anzi ho sempre permesso agli altri di trattarmi quasi "male" o comunque di abusare della mia pazienza e comprensività. Forse è a causa del fatto che ho sempre represso e controllato la rabbia che in situazioni estreme esce fuori in maniera incontrollata.. non so. Però, ripensandoci, per quanto riguarda la questione della mia sessualità, forse un problema c'è. Ed è lo stesso di quello della rabbia, cioè tendo a controllarla, ho paura di smettere di piacere al mio ragazzo e per questo motivo a volte rimango molto male quando lui si rifiuta di avere un rapporto magari per la stanchezza o perchè non è il momento. Ed io stessa mi rendo conto di non volerlo tanto fare perchè ne ho voglia, piuttosto perchè voglio controllare la frequenza dei nostri rapporti e non voglio che sia bassa, dato che, quando ci fidanzammo, lui mi raccontò che aveva lasciato la prima ex perchè erano arrivati ad avere rapporti solo una volta al mese e solo perchè lo voleva lei. Da tutto questo ne ricavo solo delusione e umiliazione tutte le volte che mi dice di no e questa mania del controllo di tutto ciò che mi circonda e che poi vorrebbe uscire da tutti i miei pori in maniera più che esplosiva...
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 12/12/2012.
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