Blocco psicologico

Salve, mi rendo conto di avere un blocco psicologico nel rapportarmi con i miei genitori e vorrei qualche consiglio per liberarmi da questo peso assurdo.
Sono una ragazza, ho 33 anni, ho un bimbo di 4 anni nato da una storia di 13 annii circa che purtroppo è finita male.
La stora col padre di mio figlio è finita da un anno e mezzo circa, io ho comprato casa, con l'aiuto dei miei, pago il mutuo e cresco il mio bambino con gran serenità.
Il problema è il seguente, ho conosciuto un ragazzo, lui non vive nella mia stessa città, vorrebbe venire a trovarmi per il periodo natalizio, io ne sarei strafelice ma mi viene il panico perche so che devo comunicarlo ai miei genitori, per una forma di rispetto ed anche perchè dentro di me sento che loro devoro darmi una sorta di benestare per questa cosa.
Ne ho parlato con mia madre, la quale ha detto che non è d'accordo ma dopo aver insistito mi ha detto fai quel che vuoi ma devi dirlo a tuo padre.
Io già mi sento male, non trovo le parole, mi sembra di sbagliare tutto, forse davvero non è la persona che fa per me e quindi perchè scatenare l'inferno a casa per una storia che può finire male ma penso anche che non c'è nulla di male... mamma mia sono nel panico più totale ... e poi cosa dire al padre del bambino quando verrà a prenderlo per Natale e vedrà un altro uomo a casa mia, anche se non dovrebb eimportargli nulla io mi faccio mille problemi.
Per cortesia datemi qualche consiglio, non so come devo comportarmi e se sto sbagliando tutto come dicono ii miei.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"...so che devo comunicarlo ai miei genitori, per una forma di rispetto ed anche perchè dentro di me sento che loro devoro darmi una sorta di benestare per questa cosa."

Gentile Utente,

perchè dice di dover comunicare questo ai Suoi genitori?
E' una donna adulta, autonoma e che ha già fatto le proprie scelte.

Piuttosto, c'è il timore di cominciare una nuova storia per paura che possa andare male?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Si, sicuramente anche il comunicare una nuova storia mi incute timore ma sono riuscita a dirlo ai miei, cercando di spiegare che in tutte le scelte di vita c'è sempre la probalilità che vadano male ma se non si vivono i propri desideri allora è finita.
Il discorso è che io adesso non riesco a vivermela bene perchè mi sento giudicata, è come se per i miei fossi una ragazzina irresponsabile che sta facendo l'ennesima cretinata e se mai dovesse finire male me lo rinfacceranno a vita come tutto il resto.
Per loro io non sono normale ed io invece non vedo nulla di anormale nel provare a rifarmi una vita.
So solo che sto male, sono nervosissima, non riesco ad affrontare mio padre e sicuramente anche il bambino ne risente di questo mio stato d'umore.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

immagino che i Suoi non abbiano preso così bene la rottura col precedente compagno, dico bene?

Ma la cosa più importante mi pare sia la totale dipendenza dai Suoi genitori, sia in termini emotivi sia in termini economici: il fatto che i Suoi Le abbiano comprato una casa che cosa significa per Lei? Si sente in debito con loro?
E si sente anche in dovere di NON dare loro preoccupazioni?

Lei si sente davvero una ragazzina irresponsabile? Questa visione dei SUOI genitori viene dal fatto che Lei ha rotto la relazione con il Suo compagno o ha una spiegazione d'altro tipo? oppure per i Suoi genitori provare a rifarsi una vita è qualcosa di sbagliato? Loro vorrebbero che Lei ritornasse col papà di Sua figlia?
[#4]
Utente
Utente
Sì, i miei non hanno accetto la fine del rapporto col mio ex compagno perchè da questa relazione è nato un bambino e secondo loro dovevamo evitare che questo accadesse dato che già da tempo avevamo alti e bassi nel rapporto di coppia.

Preciso che non ho una dipendenza economica dai miei, io lavoro e mi mantengo benissimo da sola, addirittura non chiedo nulla neppure al padre del bambino, ogni tanto lui gli compra qlc ma senza che io avanzi pretese di alcun genere.

i miei hanno costruito casa mia ma solo fino al rustico per il resto io ho fatto il mutuo e lo sto pagando, sicuramente per l'impegno, l'interesse ed i sacrifici che hanno fatto per me (ed anche per mia sorella) io mi sento in debito con loro e vorrei dargli dele soddisfazioni, e conoscendo la loro mentalità molto antica (essendo siciliani) faccio veramente fatica a parlare con loro.

io non mi sento una ragazzina irresponsabile, mi rendo conto di aver commesso un errore, il mio rapporto con quello che doveva essere mio marito è andato male, ma io adesso più che prendermi le mie responsabilità di madre che devo fare?
loro non voglio che io torni col mio ex compagno e allo stesso tempo vorrebbero che io frequentassi una persona che però deve rimanere per il momento una sorta di fantasma.
ma io come faccio con un bambino a fare una cosa di questo tipo?
è normale che a 34 anni se esco, il bambino lo porto con me, e credo sia anche normale far venire il mio nuovo compagno o amico chiamiamolo come vogliamo ( che comunque sto frequentando da poco) a cena a casa mia.

mi dica lei, sono veramente così anormale, irresponsabile, combina guai?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"...ma io adesso più che prendermi le mie responsabilità di madre che devo fare? "

Nient'altro, solamente una cosa per se stessa e per il Suo bimbo: perdonarsi tutte le colpe che Lei PENSA di avere e volersi bene.

Se una storia sentimentale va male diventa la cosa peggiore che ci possa capitare soltanto se noi permettiamo che sia così, se nel nostro sistema di significati personali equivale a un fallimento o a una colpa. Razionalmente sappiamo benissimo tutti che questi, invece, sono fatti che possono accadere nella vita.

Per Lei invece la relazione e rottura dal Suo ex è stato un errore...

Magari potrebbe riformularlo e ripensarlo e rileggere il tutto come un'occasione o un'opportunità, un pezzo di strada percorsa accanto a una persona che è stata per Lei, in un certo momento della Sua vita, importante.

Rileggere questa storia, però prevede impegno e, forse, anche l'aiuto di uno psicologo di persona.

Ancora aggiunge: "...io non mi sento una ragazzina irresponsabile..."

e poi chiede a me di falsificare questa Sua idea: "mi dica lei, sono veramente così anormale, irresponsabile, combina guai?"

Ma davvero l'opinione degli altri (anche di chi neppure La conosce!) è così importante per Lei? Ha notato come cozzano le due opinioni, quella che Lei ha di se stessa -in quanto mamma responsabile e donna che vuole continuare a vivere la vita serenamente con un compagno- e quella degli altri attorno a Lei?

Probabilmente ci sono molte questioni dietro alle Sue preoccupazioni, non ultima la paura di sentirsi giudicata...

Tenga invece presente che, dal momento che Lei vuole costruire una vita con il Suo compagno, è ovvio, anzi d'obbligo che Suo figlio ne sia coinvolto da subito e che il Suo compagno sia al corrente dell'esistenza del piccolo. Entrambi, infatti, devono avere il tempo di incontrarsi, frequentarsi e anche di... piacersi! Qui può capire e garantirsi per se stessa e per il Suo bimbo di aver scelto l'uomo giusto.

Ma i genitori, perchè dovrebbero darLe il permesso di fare la Sua vita?

Se Lei organizzasse le prossime feste col Suo compagno e Suo figlio, che cosa teme potrebbe accadere?

E perchè teme anche la reazione del papà del bimbo?
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