Esami universitari: ansia e bocciatura
Buona sera,
Sono una studentessa di 21 anni iscritta alla laurea triennale di Giurisprudenza.
Ho sempre avuto un attivo rapporto con o studio, ma se alle superiori riuscivo a recuperare, all'università ho parecchie difficoltà.
Dopo aver frequentato 2 anni di laurea magistrale sono passata alla triennale e sono molto soddisfatta della scelta.
Il problema è che è da gennaio di quest'anno che non supero gli esami.
questa situazione, oltre a mettermi parecchia ansia in qualsiasi momento, è ricordata costantemente in tempo di esami da mio padre, che a settembre, dopo essere stata bocciata dall'insegnante nonostante l'assistente mi presentasse con 25, è riuscito a dirmi questo.
Premetto che non mi sembra MAI di studiare abbastanza; cerco di fare 4 ore al giorno, ma non sono mai 4 piene perchè c'è sempre qualcosa da fare (commissioni, spesa, ecc).
Il fatto di non passare esami mi opprime e non mi sento mai abbastanza preparata; inoltre, mio padre incolpa il mio ragazzo, dicendomi che c'è tempo x vederlo, che devo prima pensare allo studio, ecc...Ma lui fa il cuoco e lo vedo o la sera (quando comunque non studio) o il suo giorno libero (giorno che io mi prendo come di riposo studiando magari la domenica uando gli altri escono). Però tanto parlare con mio padre è inutile perchè dice che non mi si può mai dire niente, che devo andare a dormire presto, che dico di studiare e poi tanto non passo esami.
Purtroppo spesso e volentieri mentre studio mi distraggo facilemente, ma se è così mi fermo 5 inuti e poi riprendo a studiare.
Adesso il 18 ridò x la quarta volta l'esame in cui a settembre sono stata bocciata con 25 e non riesco però a sentirmi abbastanza pronta, nonostante la materia mi piaccia moltissimo e pensi anche di fare la tesi con questa insegnante.
Voglio passarlo, perchè so che sarebbe uno stmolo in più per me, ma vorrei che la stessa cosa accadesse per i prossimi esami al primo colpo, non al quarto o quinto tentativo.
Avevo già pensato di smettere e andare a lavorare, ma i miei genitori non sono d'accordo e oltretutto con la maturità scientifica non trovo granchè.
So che ci sono le tecniche di training autogeno o di memorizzazione veloce, ma vorrei farcela da me.
Potete aiutarmi?
Sono una studentessa di 21 anni iscritta alla laurea triennale di Giurisprudenza.
Ho sempre avuto un attivo rapporto con o studio, ma se alle superiori riuscivo a recuperare, all'università ho parecchie difficoltà.
Dopo aver frequentato 2 anni di laurea magistrale sono passata alla triennale e sono molto soddisfatta della scelta.
Il problema è che è da gennaio di quest'anno che non supero gli esami.
questa situazione, oltre a mettermi parecchia ansia in qualsiasi momento, è ricordata costantemente in tempo di esami da mio padre, che a settembre, dopo essere stata bocciata dall'insegnante nonostante l'assistente mi presentasse con 25, è riuscito a dirmi questo.
Premetto che non mi sembra MAI di studiare abbastanza; cerco di fare 4 ore al giorno, ma non sono mai 4 piene perchè c'è sempre qualcosa da fare (commissioni, spesa, ecc).
Il fatto di non passare esami mi opprime e non mi sento mai abbastanza preparata; inoltre, mio padre incolpa il mio ragazzo, dicendomi che c'è tempo x vederlo, che devo prima pensare allo studio, ecc...Ma lui fa il cuoco e lo vedo o la sera (quando comunque non studio) o il suo giorno libero (giorno che io mi prendo come di riposo studiando magari la domenica uando gli altri escono). Però tanto parlare con mio padre è inutile perchè dice che non mi si può mai dire niente, che devo andare a dormire presto, che dico di studiare e poi tanto non passo esami.
Purtroppo spesso e volentieri mentre studio mi distraggo facilemente, ma se è così mi fermo 5 inuti e poi riprendo a studiare.
Adesso il 18 ridò x la quarta volta l'esame in cui a settembre sono stata bocciata con 25 e non riesco però a sentirmi abbastanza pronta, nonostante la materia mi piaccia moltissimo e pensi anche di fare la tesi con questa insegnante.
Voglio passarlo, perchè so che sarebbe uno stmolo in più per me, ma vorrei che la stessa cosa accadesse per i prossimi esami al primo colpo, non al quarto o quinto tentativo.
Avevo già pensato di smettere e andare a lavorare, ma i miei genitori non sono d'accordo e oltretutto con la maturità scientifica non trovo granchè.
So che ci sono le tecniche di training autogeno o di memorizzazione veloce, ma vorrei farcela da me.
Potete aiutarmi?
[#1]
Gentile Utente,
Non so se ha notato che anche Lei cade nella trappola del voler far da sola chiedendo aiuto agli altri... come si concilia il fare da soli chiedendo aiuto agli altri?
Devo farle notare che facendo da sola Lei ottiene il risultato che ottiene, e quindi è neccessario adottare una nuova strategia, cosa che ha intuito chiedendo un consulto on-line.
Nella frase " ridò x la quarta volta l'esame in cui a settembre sono stata bocciata con 25" il 25 è il voto o sono il numero di persone assieme alle quali è stata bocciata?
E che esame è?
A giurisprudenza ci sono esami molto difficili che effettivamente richiedono buone abilità di memorizzazione e di studio ed i corsi di mnemotecnica possono aiutare e fornire un metodo di studio efficace. Ma le conviene fare da sola, o forse è meglio frequentare uno di questi corsi? Credo che la seconda opzione sia quella più adatta, dato che avrebbe lìopportunità di utilizzare un metodo sperimentato e costruito negli anni.
Poi se sceglierà la via dell'avvocatura, sappia che altro scoglio difficile da superare sarà l'esame di stato, notoriamente generatore di migrazioni regionali alla ricerca della sede più *buona*, e notoriamente luogo di ripetizioni... di tutti gli avvocati che conosco solo uno l'ha passato al primo tentativo.
Ma perchè importante passare gli esami al primo colpo e non semplicemente passarli quando li passa? Certo, senza avere come prospettiva l'eternità, ma un tempo ragionevole.
Non so se ha notato che anche Lei cade nella trappola del voler far da sola chiedendo aiuto agli altri... come si concilia il fare da soli chiedendo aiuto agli altri?
Devo farle notare che facendo da sola Lei ottiene il risultato che ottiene, e quindi è neccessario adottare una nuova strategia, cosa che ha intuito chiedendo un consulto on-line.
Nella frase " ridò x la quarta volta l'esame in cui a settembre sono stata bocciata con 25" il 25 è il voto o sono il numero di persone assieme alle quali è stata bocciata?
E che esame è?
A giurisprudenza ci sono esami molto difficili che effettivamente richiedono buone abilità di memorizzazione e di studio ed i corsi di mnemotecnica possono aiutare e fornire un metodo di studio efficace. Ma le conviene fare da sola, o forse è meglio frequentare uno di questi corsi? Credo che la seconda opzione sia quella più adatta, dato che avrebbe lìopportunità di utilizzare un metodo sperimentato e costruito negli anni.
Poi se sceglierà la via dell'avvocatura, sappia che altro scoglio difficile da superare sarà l'esame di stato, notoriamente generatore di migrazioni regionali alla ricerca della sede più *buona*, e notoriamente luogo di ripetizioni... di tutti gli avvocati che conosco solo uno l'ha passato al primo tentativo.
Ma perchè importante passare gli esami al primo colpo e non semplicemente passarli quando li passa? Certo, senza avere come prospettiva l'eternità, ma un tempo ragionevole.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#2]
Gentile ragazza,
come lei saprà bene, lo studio all'università richiede un impegno e una programmazione diversi da quello delle superiori.
Dice che è da gennaio che non supera esami.
Prima di quello che suo padre le contesta (settembre) cosa è successo di preciso? Si tratta sempre dello stesso esame che non riesce a superare?
Capita di imbattersi in un esame ostico sul quale ci si blocca, l'importante è non partire con l'idea di non farcela, tanto più se lei ha studiato e conosce i contenuti.
Può darsi che debba trovare un metodo di studio migliore, organizzarsi meglio o/e superare il blocco che sta sperimentando.
Bisognerebbe capire meglio se lei non supera l'esame perché non è abbastanza preparata o perché non si sente preparata (come dice) pur avendo studiato, in questo secondo caso il timore di non farcela potrebbe invalidare le sue prestazioni.
Sa se alla sua facoltà c'è uno sportello di ascolto al quale potersi rivolgere?
come lei saprà bene, lo studio all'università richiede un impegno e una programmazione diversi da quello delle superiori.
Dice che è da gennaio che non supera esami.
Prima di quello che suo padre le contesta (settembre) cosa è successo di preciso? Si tratta sempre dello stesso esame che non riesce a superare?
Capita di imbattersi in un esame ostico sul quale ci si blocca, l'importante è non partire con l'idea di non farcela, tanto più se lei ha studiato e conosce i contenuti.
Può darsi che debba trovare un metodo di studio migliore, organizzarsi meglio o/e superare il blocco che sta sperimentando.
Bisognerebbe capire meglio se lei non supera l'esame perché non è abbastanza preparata o perché non si sente preparata (come dice) pur avendo studiato, in questo secondo caso il timore di non farcela potrebbe invalidare le sue prestazioni.
Sa se alla sua facoltà c'è uno sportello di ascolto al quale potersi rivolgere?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Ex utente
In merito alla domanda del dott. Bellizzi, 25 era il voto con che mi aveva dato l'assistente dell'insegnante. L'esame è diritto ecclesiastico, materia a scelta da 6 crediti, non difficile. La bocciatura di settembre è però stata difficile da digerire.
In merito invece alla risposta della dott. ssa Rinella, l'esame è diverso, però la frase di mio padre ( e talvolta anche di mia madre) non era la prima volta che la sentivo. E più la sento più mi scoraggio perchè mi sembra di deluderli e di far sprecare loro dei soldi.
Non so se la facoltà ha uno sportello d'ascolto, dovrei informarmi.
In merito invece alla risposta della dott. ssa Rinella, l'esame è diverso, però la frase di mio padre ( e talvolta anche di mia madre) non era la prima volta che la sentivo. E più la sento più mi scoraggio perchè mi sembra di deluderli e di far sprecare loro dei soldi.
Non so se la facoltà ha uno sportello d'ascolto, dovrei informarmi.
[#4]
<questa situazione, oltre a mettermi parecchia ansia.... la frase di mio padre ...più la sento più mi scoraggio perchè mi sembra di deluderli >
Un insieme di fattori potrebbero contribuire alla situazione attuale, gli insuccessi sperimentati, la paura di non farcela, quello che dicono i suoi genitori (magari con l'intenzione di spronarla) e quanto detto in precedenza.
Provi ad informarsi presso la sua facoltà per lo sportello di ascolto, potrebbe esserle utile per esporre di persona la sua situazione e sentire un parere diretto.
Se crede ci può aggiornare.
Cari auguri
Un insieme di fattori potrebbero contribuire alla situazione attuale, gli insuccessi sperimentati, la paura di non farcela, quello che dicono i suoi genitori (magari con l'intenzione di spronarla) e quanto detto in precedenza.
Provi ad informarsi presso la sua facoltà per lo sportello di ascolto, potrebbe esserle utile per esporre di persona la sua situazione e sentire un parere diretto.
Se crede ci può aggiornare.
Cari auguri
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 35.2k visite dal 10/12/2012.
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