Comportamenti sentimentalmente e sessualmente scorretti
Salve, ho 28 anni e da 2 anni e mezzo fa ho conosciuto B in Italia. Dopo esserci entrambi laureati ci siamo trasferiti a Londra per lavoro. Dato che non volevamo correre troppo, non siamo andati a vivere insieme ma abbiamo preso due stanze in due diverse case in appartmenti in condivisione. Abbiamo vissuto nella stessa città per un altro anno e mezzo, durante il quale io ho ripetutamente chiesto di vivere insieme ed in particolare a Novembre 2011 l’occasione si é presentata perché il suo coinquilino ha lasciato la casa e contemporaneamente il mio contratto d’affitto nell’altra casa era terminato. Ma ha preferito affittare la stanza ad uno studente ed io ho cercato un’altra casa. La ragione é che aveva paura che non fossimo pronti per un passo del genere dato che litigavamo molto spesso. Ho sofferto molto di questa scelta ma non ho chiuso la relazione perché intanto sono accaduti altri fatti spiacevoli tipo la morte di un suo parente e la fine del suo contratto di lavoro a dicembre. Pero’ da allora ho iniziato a covare un rancore ingestibile nei suoi confronti che mostravo ad ogni occasione di lite. A febbraio gli é stato offerto un posto di lavoro a Cipro e dato che si trattava di un esperienza molto qualificante per la sua professione, ha accettato e si é trasferito. E cosi’ a Febbraio io mi sono ritrovata sola a Parigi e mi sono accorta di quanti pochi amici avessi e di quanto fino ad allora avessi fatto girare la mia vita attorno a lui. Ma ho cercato di rifarmi una vita, crearmi contatti, divertirmi. Tutto questo mi ha reso meno sola ma ho iniziato ad assumere comportamenti sentimentalmente e sessualmente scorretti : da febbraio ad oggi l’ho tradito 4 volte con 4 persone diverse, conosciute una sera e mai più richiamate. Non riesco più a controllarmi.É come se dopo aver visto infranto il mio sogno di avere una relazione seria, convivere e magari creare una famiglia, io adesso mi voglia almeno prendere il diritto di divertirmi. Ed uso il sesso per divertirmo. Solo che intanto con B continuamo a sentirci ogni giorno e programmare le ferie per vederci. Lui dice che sta trovando il modo di tornare a Parigi perché adesso anche lui vuole vivere assieme a me. Io non so piu’ chi sono. Sono sempre nervosa con lui e pronta a trovare una scusa per incolparlo di essersene andato. Gli ho detto che non sono più sicura dei miei sentimenti e che ho bisogno di tempo. Lui ha accettato che io mi prenda del tempo (tanto, essendo distanti già non ci vediamo) ma non so cosa fare. Vorrei capire me stessa: se voglio essere una single in cerca di occasioni o se voglio gestire con onesta questo rapporto a distanza. Vorrei essere felice, uscire da questo limbo di inettitudine che che non mi fa essere né carne e né pesce e prendere una decisione: lasciarlo o rispettarlo, in or out. Ma non so da dove cominciare, aiuto!
[#1]
Cara Utente,
forse i suoi comportamenti rappresentano una sorta di ripicca nei confronti del suo fidanzato, o forse sono un modo per gestire il dolore derivato dalla fine del sogno di una vita a due con lui, che non sente più come realistico e realizzabile.
Non glielo so dire, non conoscendo nè lei nè la situazione, am entrambe le possibilità sono valide soprattutto se le sembra di perdere il controllo di sè stessa e della situazione e di fare cose che non avrebbe mai pensato di fare prima.
Visto però che ci dice questo:
"aveva paura che non fossimo pronti per un passo del genere dato che litigavamo molto spesso"
le suggerisco di iniziare a riflettere su quei litigi che vi hanno impedito di andare a convivere.
Cosa non andava fra voi?
Quali erano i motivi di disaccordo?
Non ritiene in qualche misura possibile che la lontananza del suo ragazzo le abbia solamente aperto gli occhi circa il desiderio di avere una vita diversa?
forse i suoi comportamenti rappresentano una sorta di ripicca nei confronti del suo fidanzato, o forse sono un modo per gestire il dolore derivato dalla fine del sogno di una vita a due con lui, che non sente più come realistico e realizzabile.
Non glielo so dire, non conoscendo nè lei nè la situazione, am entrambe le possibilità sono valide soprattutto se le sembra di perdere il controllo di sè stessa e della situazione e di fare cose che non avrebbe mai pensato di fare prima.
Visto però che ci dice questo:
"aveva paura che non fossimo pronti per un passo del genere dato che litigavamo molto spesso"
le suggerisco di iniziare a riflettere su quei litigi che vi hanno impedito di andare a convivere.
Cosa non andava fra voi?
Quali erano i motivi di disaccordo?
Non ritiene in qualche misura possibile che la lontananza del suo ragazzo le abbia solamente aperto gli occhi circa il desiderio di avere una vita diversa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 10/12/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.