Problema sessuale

Buonasera, ho 34 anni e convivo con il mio fidanzato di 35, che, in passato, ha avuto problemi di pornodipendenza e ha fatto largo uso di chat erotiche, nelle quali "incontrava" donne e ragazze parlando di fantasie erotiche. Aveva anche progettato di incontrare realmente una di queste persone, senza dover concretizzare nulla a suo dire, incuriosito dal fatto che lei avesse avuto rapporti con due uomini contemporaneamente, ma lei non ha poi voluto conoscerlo di persona. Questo fatto mi ha sempre disturbata molto anche perché, in passato, ho spesso incontrato uomini dalla sessualità "particolare"(benché abbia avuto anche fidanzati con cui c'è stata una buona intesa e compatibilità), inclini a richieste a me assolutamente sgradite (come, appunto, la presenza di un altro uomo/donna nel rapporto) e a pratiche per me umilianti, con cui ho sempre scelto di troncare la relazione. Posso dire di non aver certo accolto con piacere queste "inclinazioni" del mio ragazzo, ma ho scelto di restare con lui perché, quando mi ha conosciuta, ha preso completamente le distanze dalla pornografia e dalle chat e ha scelto di concentrarsi solo su di me. I nostri rapporti sono sempre stati all'insegna della "normalità", anche se all'inizio mi chiedeva spesso piccole variazioni (posizioni, biancheria, sex toys) a cui acconsentivo più che altro per fargli piacere. Ho sempre cercato, razionalmente, di dimenticare il suo passato ma evidentemente non ci sono riuscita, perché, se all'inizio della storia la nostra sessualità era soddisfacente (anche se condizionata dalle esperienze da me vissute in passato, che hanno cambiato in negativo la mia percezione del sesso), con il tempo mi sono "bloccata" sempre di più nei suoi confronti, fino ad arrivare a non riuscire più ad avere rapporti senza scoppiare in lacrime o comunque sentire un disagio profondissimo. Ormai sono due mesi che evitiamo l'intimità e lui spera che questo possa servire a dimostrarmi che non è un "maniaco" e che può aspettare, senza ritornare alla pornografia o ad altro. Non penso possa servire, però... non ho di paura di ciò che lui è oggi, ma di ciò che è stato in passato. Ormai sono tre anni che stiamo insieme e il nostro rapporto è felice, ma quest'ombra non ha mai smesso di tormentarmi. Devo aggiungere che lui ha avuto poche esperienze sessuali reali (mi sembra con 5-6 donne al massimo) e che alcuni dei miei partners precedenti, citati in precedenza, hanno avuto con me comportamenti al limite dell'abuso. A volte sento di avere un'enorme paura della sessualità maschile. Non so cosa fare e non so se sarà mai possibile per noi avere un' intesa serena. Grazie.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
come Lei stessa scrive, mi pare che il problema sia antecedente alla relazione con l'attuale compagno.
Il suo modo di vivere la sessualità non è per Lei fonte di piacere, ma semmai di disagio e quindi, al di là della ricerca di un'intesa serena con il suo partner, ritengo sarebbe opportuno che Lei se ne occupasse innanzitutto per se stessa.
Pensa che riuscirebbe ad affrontare il discorso di persona con uno/a psicologo/a?

Le allego in proposito un articolo per ulteriori spunti di riflessione.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

anche secondo me sarebbe il caso di iniziare proprio da se stessa, perchè il punto cruciale sembra la mancanza di assertività nelle relazioni, più che un problema sessuale.

Infatti Lei dice di accettare anche con l'attuale fidanzato richieste, ma per le RAGIONI sbagliate ("...a cui acconsentivo più che altro per fargli piacere..."): mi sto domandando se riesce a tenere conto del Suo (di Lei che scrive) piacere e dei Suoi desideri oltre a quello del partner.

E rientra nella stessa modalità anche ciò che è accaduto in passato ("...alcuni dei miei partners precedenti, citati in precedenza, hanno avuto con me comportamenti al limite dell'abuso..."). Il punto è questo: gli altri ci trattano come noi ci lasciamo trattare e questo ha a che vedere con il Suo modo di funzionare nel mondo, forse con la Sua autostima, con le credenze che ha riguardo la vita di coppia, riguardo la sessualità e il piacere.

Vuole aggiungere qualche informazione a riguardo?

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Gentilissime Dottoresse, grazie per l'attenzione e per la velocità con cui mi avete risposto. Ho già intrapreso un percorso psicoterapico in passato, da me abbandonato perché avevo la sensazione che i veri problemi non venissero compresi; per fare un esempio pratico, il mio primo fidanzato (avevo 17 anni) mi picchiava, mi aveva allontanato da tutti gli amici e mi costringeva ad atti sessuali contro la mia volontà. Questo ha condizionato -credo- tutte le mie esperienze successive, ma la psicologa a cui mi sono rivolta ha assolutamente minimizzato il problema e ci sono rimasta male. Ovviamente so anche di avere una scarsa autostima. Paradossalmente le mie convinzioni riguardo alla vita di coppia sarebbero improntate verso il massimo rispetto reciproco, mi sono anche impegnata in attività di volontariato nell'ambito di gruppo femminili per aiutare le vittime di abusi ad uscire da situazioni di dominio e disparità... ho avuto anche relazioni molto felici, una in particolare durata 5 anni, in cui non si è mai verificato alcun problema di questo tipo. Anche il mio attuale fidanzato è premuroso, dolce, collaborativo. Ciò che mi stupisce è, ripeto, ciò che è stato in passato...
La sessualità e il piacere sono comunque temi molto scomodi per me, proprio perché le mie prime esperienze sono state brutali, totalmente insoddisfacenti e comunque sempre impostate verso la sola soddisfazione di lui. Successivamente ho sempre fatto molta fatica ad individuare cosa mi possa piacere, anzi, ora come ora ho la sensazione che il sesso non mi interessi affatto...
Nell'ipotesi in cui decidessi di riprendere la terapia, come posso individuare lo specialista più adatto a me?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Intanto, sta a Lei decidere se rivolgersi ad una donna o ad un uomo.
Il consiglio è poi certamente quello di verificare che sia anche psicoterapeuta e, se preferisce (seppur non sia strettamente indispensabile), che abbia anche una formazione specifica in sessuologia.

Può trovare i nominativi sull'Albo degli Psicologi della sua regione:

http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/albo/



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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

è vero che alcune esperienze, soprattutto così traumatiche, possono restare nella memoria e influenzare le relazioni future. Ma è ancora più importante andare a capire come mai Lei ha scelto (seppur inconsapevolmente, sia chiaro) un ragazzo del genere e ha permesso di farsi trattare così. Ovviamente questo non serve a colpevolizzare nessuno, ma a capire e di conseguenza ad evitare che in futuro si riattivino gli stessi schemi cognitivi e comportamentali.

Ad esempio, quando Lei scrive: "La sessualità e il piacere sono comunque temi molto scomodi per me, proprio perché le mie prime esperienze sono state brutali, totalmente insoddisfacenti e comunque sempre impostate verso la sola soddisfazione di lui. Successivamente ho sempre fatto molta fatica ad individuare cosa mi possa piacere, anzi, ora come ora ho la sensazione che il sesso non mi interessi affatto..."

a me viene in mente un'osservazione che spesso si ritrova in donne che, come Lei, hanno avuto esperienze del genere: la difficoltà a capire che cosa possa piacere adesso, piuttosto che la noia se il fidanzato non è "aggressivo" (tema altrettanto frequente), perchè ci si è sintonizzati su quella modalità relazionale dell'altra persona e non sulla propria. Questo può avere origine in relazioni del passato, ma che viene poi ripetuto anche in altre relazioni significative in modo automatico e inconsapevole.

Poichè la vita sessuale è importante e implica anche la qualità di vita di una persona, potrebbe decidere di parlarne con uno psicologo che sia anche psicoterapeuta e che possa aiutarLa a vedere queste dinamiche relazionali e il Suo modo di funzionare (quindi quali schemi automatici e inconsapevoli si attivano e vengono messi in atto, in modo tale da modificarli e renderli più funzionali).

Un cordiale saluto,
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Utente
Utente
Vi ringrazio davvero per le risposte. Credo che valuterò l'ipotesi di ritornare in terapia e cercare di sciogliere questi nodi. Posso chiedervi nel frattempo un consiglio per contrastare i pensieri negativi che ho sul mio attuale fidanzato? Mi spiacerebbe rovinare una relazione a cui comunque tengo... Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

forse anche questa Sua richiesta ha radici nel passato e nelle Sue convinzioni su cosa sia la sessualità "normale" e quella "perversa".

Lei stessa dice del Suo fidanzato che "...quando mi ha conosciuta, ha preso completamente le distanze dalla pornografia e dalle chat e ha scelto di concentrarsi solo su di me..."

Mi pare che questa relazione stia girando piuttosto bene da questo punto di vista, nonostante i problemi che state incontrando recentemente.

Il problema potrebbe risiedere nel fatto che dal Suo punto di vista sia sbagliato o degno di biasimo che il Suo fidanzato abbia guardato filmati porno in passato o che abbia conosciuto in chat delle ragazze. Se questa è una Sua credenza è su questa che deve lavorare, non permettendo che una credenza di questo tipo possa creare un problema nella relazione, laddove altrimenti non ci sarebbe.

E forse il nodo della questione Lei stessa lo ha espresso molto bene qui : "A volte sento di avere un'enorme paura della sessualità maschile..."

Dico bene?
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Utente
Utente
In parte sicuramente sì. Come forse ho detto, più che il "biasimo" per la visione di film porno (che comunque non giudico positivamente soprattutto per il "trattamento" che di solito subiscono le donne), ho sofferto il fatto che avrebbe voluto conoscere di persona una ragazza (a suo dire anche solo per parlarci e capire se avesse veramente vissuto certe esperienze) come quella della chat. Non riesco a capire chi è il mio ragazzo: quello incuriosito dalle situazioni estreme o quello di ora, a cui certe cose fanno (cito testualmente: "schifo")? Credo che sia questo, oltre alle esperienze da me vissute in passato, ad aver condotto a questa situazione. Non nego che questa concomitanza di fattori mi abbia, appunto, portata ad aver paura della sessualità maschile...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

è legittimo che Lei possa sentirsi turbata, però tenga presente che praticamente non esiste un uomo che non abbia fatto uso di materiale porno, a prescindere dalle ragioni. Mi pare di aver capito che ora il Suo fidanzato ha chiuso col mondo delle chat (ovvero un mondo che permette di conoscere ma anche di vivere situazioni poco o per nulla impegnate, cosa che NON ha nulla a che vedere con la vostra relazione). Poichè il passato del Suo fidanzato (che, per carità, è sensato che Lei conosca) non possiamo modificarlo e la turba, e poichè possiamo ipotizzare qui con i limiti di una consulenza on line che abbia a che vedere col Suo di passato, sarebbe opportuno affrontare la questione con uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Un cordiale saluto,
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Utente
Utente
Grazie mille, prenderò in considerazione questa ipotesi non appena possibile. Ringrazio nuovamente tutti per l'attenzione e la velocità!