Blocco sessuale col fidanzato
Buongiorno, vorrei presentarvi il mio problema.
Frequento il mio fidanzato da più di 3 anni, e da quasi 2 i ns rapporti sessuali sono diminuiti considerevolmente.
Preciso io oggi ho 32 anni e lui va per i 34.
Io sono una donna molto attiva, vivo bene col mio corpo, e mi piace il sesso.
Col mio fidanzato però ci sono dei problemi seri. La frequenza dei ns rapporti oramai è scesa a meno di 1 al mese...
All'inizio io ho reagito male, alcune volte ero molto inistente, poi abbiam parlato, ma con molta difficoltà in quanto lui non ama parlare di se stesso.
Io cercando di rispettare di più i suoi tempi, ho provato ad aspettare, a portare pazienza.
Ma negli anni ci sono stati MOLTI alti e bassi, e ultimamente molto bassi.
Ho provato a parlarne, ma senza successo, dice che mi ama, ma che non sa il motivo per cui non gli viene di fare sesso con me.
Preciso che il mio fidanzato è solo (senza mamma ne papà) da anni.
Il padre si è suicidato quando lui era piccolo, la mamma si è ammalata di cancro e dopo 7 anni di calvario è morta 6 anni fa.
Lui nn parla mai di sè, non si apre mai, con me ha pianto poche volte, rinchiudendosi sempre in se stesso.
Io non so cosa fare, perchè nonostante il sentimento forte che provo per lui, vigliaccamente per 'risolvere' il mio bisogno di un contatto fisico soddisfacente ho un amante (ma il mio fidanzato non lo sa), con cui sfogarmi e sentirmi donna.
So che la logica porterebbe ad andare da un terapista di coppia, anche a costo di 'capire' che magari non siamo fatti l'uno per l'altra, ma almeno con un percorso capiremmo meglio noi stessi e il ns vivere assieme.
Il consiglio che chiedo è il seguente, c'è qualcosa che posso fare io, con le parole i gesti, per far sì che lui si sblocchi e accetti di fare un percorso di coppia da un terapeuta/psicologo?
Io non voglio sostituirmi ad uno specialista, primo perchè non ne ho lo conoscenze e poi perchè NON è questo il mio ruolo nella coppia.
Vi ringrazio fin d'ora.
Saluti
Frequento il mio fidanzato da più di 3 anni, e da quasi 2 i ns rapporti sessuali sono diminuiti considerevolmente.
Preciso io oggi ho 32 anni e lui va per i 34.
Io sono una donna molto attiva, vivo bene col mio corpo, e mi piace il sesso.
Col mio fidanzato però ci sono dei problemi seri. La frequenza dei ns rapporti oramai è scesa a meno di 1 al mese...
All'inizio io ho reagito male, alcune volte ero molto inistente, poi abbiam parlato, ma con molta difficoltà in quanto lui non ama parlare di se stesso.
Io cercando di rispettare di più i suoi tempi, ho provato ad aspettare, a portare pazienza.
Ma negli anni ci sono stati MOLTI alti e bassi, e ultimamente molto bassi.
Ho provato a parlarne, ma senza successo, dice che mi ama, ma che non sa il motivo per cui non gli viene di fare sesso con me.
Preciso che il mio fidanzato è solo (senza mamma ne papà) da anni.
Il padre si è suicidato quando lui era piccolo, la mamma si è ammalata di cancro e dopo 7 anni di calvario è morta 6 anni fa.
Lui nn parla mai di sè, non si apre mai, con me ha pianto poche volte, rinchiudendosi sempre in se stesso.
Io non so cosa fare, perchè nonostante il sentimento forte che provo per lui, vigliaccamente per 'risolvere' il mio bisogno di un contatto fisico soddisfacente ho un amante (ma il mio fidanzato non lo sa), con cui sfogarmi e sentirmi donna.
So che la logica porterebbe ad andare da un terapista di coppia, anche a costo di 'capire' che magari non siamo fatti l'uno per l'altra, ma almeno con un percorso capiremmo meglio noi stessi e il ns vivere assieme.
Il consiglio che chiedo è il seguente, c'è qualcosa che posso fare io, con le parole i gesti, per far sì che lui si sblocchi e accetti di fare un percorso di coppia da un terapeuta/psicologo?
Io non voglio sostituirmi ad uno specialista, primo perchè non ne ho lo conoscenze e poi perchè NON è questo il mio ruolo nella coppia.
Vi ringrazio fin d'ora.
Saluti
[#1]
Gentile utente,
sembra piuttosto singolare che lei nonostante abbia un amante voglia ricucire un rapporto sostanzialmente inesistente.
Forse sarebbe piu' utile guardare in faccia la realta' e lasciarsi definitivamente.
Ad ogni modo, se il problema non viene vissuto dal suo fidanzato come tale, difficilmente e' possibile intraprendere percorsi di cura validi.
sembra piuttosto singolare che lei nonostante abbia un amante voglia ricucire un rapporto sostanzialmente inesistente.
Forse sarebbe piu' utile guardare in faccia la realta' e lasciarsi definitivamente.
Ad ogni modo, se il problema non viene vissuto dal suo fidanzato come tale, difficilmente e' possibile intraprendere percorsi di cura validi.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
La ringrazio dott. Ruggiero, so che sembra singolare, ma per l'amante non provo che semplice affetto, e non mi viene lontamanemnte neanche da pensare a costruire un futuro.
Per il mio compagno il sentimento è forte, e a parte il sesso, abbiamo una vita di coppia 'serena', in cui condividiamo molte cose, ci appoggiamo, ci sosteniamo, etc.
In ogni caso il mio compagno i problemi non li affronta, è questo il problema.
Se c'è un problema per lui, meglio nasconderlo, far finta che non ci sia, ma il problema c'è è lì, e meno lo si affronta più cresce...
Lui percepisce che è un problema, ma NON vuole affrontarlo
Apprezzo quello che ha detto in ogni caso, e forse sono io che ho necessità di un terapeuta...
Saluti
Per il mio compagno il sentimento è forte, e a parte il sesso, abbiamo una vita di coppia 'serena', in cui condividiamo molte cose, ci appoggiamo, ci sosteniamo, etc.
In ogni caso il mio compagno i problemi non li affronta, è questo il problema.
Se c'è un problema per lui, meglio nasconderlo, far finta che non ci sia, ma il problema c'è è lì, e meno lo si affronta più cresce...
Lui percepisce che è un problema, ma NON vuole affrontarlo
Apprezzo quello che ha detto in ogni caso, e forse sono io che ho necessità di un terapeuta...
Saluti
[#3]
Gentile utente,
desidero porre l'attenzione sulla sua ultima affermazione nel precedente post: "...forse sono io che ho bisogno di un terapeuta...".
E mi verrebbe da risponderle: "perchè no?!".
Questo perchè mi pare che lei esprima motivazione, desiderio e spinta verso una direzione, un cambiamento, un obiettivo. Infatti, probabilmente, più lei che il suo ragazzo potrebbe usufruire al meglio di un percorso psicoterapeutico. E magari, così facendo dimostrerebbe anche al suo ragazzo quanto lei tiene al vostro rapporto, sempre che sia così, mostrando il proprio impegno nel cercare di migliorarlo.
Questo non per spingerla senza cognizione di causa verso questa strada, bensì per farle notare che forse, tra i due, chi potrebbe accettare di buon grado la cosa pare sia proprio lei.
In ogni caso, cerchiamo di allontanarci dal vedere "il terapeuta" solamente come una figura di cui si ha la necessità solo quando si hanno gravi disturbi o quando si sta veramente male...
Un incontro con parti profonde di se stessi, normalmente nascoste, può essere sempre utile e importante anche quando non si presentano particolari patologie, anzi, alla luce di ciò può risultare anche più facile e "piacevole".
Cordiali salti.
desidero porre l'attenzione sulla sua ultima affermazione nel precedente post: "...forse sono io che ho bisogno di un terapeuta...".
E mi verrebbe da risponderle: "perchè no?!".
Questo perchè mi pare che lei esprima motivazione, desiderio e spinta verso una direzione, un cambiamento, un obiettivo. Infatti, probabilmente, più lei che il suo ragazzo potrebbe usufruire al meglio di un percorso psicoterapeutico. E magari, così facendo dimostrerebbe anche al suo ragazzo quanto lei tiene al vostro rapporto, sempre che sia così, mostrando il proprio impegno nel cercare di migliorarlo.
Questo non per spingerla senza cognizione di causa verso questa strada, bensì per farle notare che forse, tra i due, chi potrebbe accettare di buon grado la cosa pare sia proprio lei.
In ogni caso, cerchiamo di allontanarci dal vedere "il terapeuta" solamente come una figura di cui si ha la necessità solo quando si hanno gravi disturbi o quando si sta veramente male...
Un incontro con parti profonde di se stessi, normalmente nascoste, può essere sempre utile e importante anche quando non si presentano particolari patologie, anzi, alla luce di ciò può risultare anche più facile e "piacevole".
Cordiali salti.
Dr. ALBERTO MAZZOTTI
- PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA a Forlì T.331/2394517
info@albertomazzotti.it - www.AlbertoMazzotti.it
[#4]
Gentile utente
Sebbene in una situazione come la sua si possa avere la tendenza a non accorgersene, posso assicurarle che problemi di questo tipo sono molto più diffusi di quanto non s'immagini. Questo vuol dire che il "mal comune, mezzo gaudio" dovrebbe confortarla?
Certamente no.
Quello che voglio dirle è che ognuno di noi ha la propria sensibilità, le proprie modalità e soprattutto i propri tempi di affrontare le scelte. Ci sono persone che non hanno alcuna difficoltà a lasciare, anche se fino all'altro ieri erano innamorate. Per altre persone lasciare è più difficile. Altre ancora non lasciano mai, qualunque cosa accada.
Solo lei è in grado di decidere se è quando sarà giunto il momento di prendere eventualmente questa decisione. Uno psicoterapeuta può esserle senz'altro d'aiuto per aiutarla a prenderla, ma non sarà lui a decidere per lei.
Potrebbe provare a spiegare al suo fidanzato che fra voi c'è un problema che va risolto e tentare una terapia di coppia, ma dalle sue parole mi pare di capire che sia soprattutto lei a dover decidere. In ogni caso può sempre iniziare una terapia individuale, e sarà poi il terapeuta a suggerire di coinvolgere anche il suo fidanzato, qualora lo ritenesse opportuno.
Cordiali saluti
Sebbene in una situazione come la sua si possa avere la tendenza a non accorgersene, posso assicurarle che problemi di questo tipo sono molto più diffusi di quanto non s'immagini. Questo vuol dire che il "mal comune, mezzo gaudio" dovrebbe confortarla?
Certamente no.
Quello che voglio dirle è che ognuno di noi ha la propria sensibilità, le proprie modalità e soprattutto i propri tempi di affrontare le scelte. Ci sono persone che non hanno alcuna difficoltà a lasciare, anche se fino all'altro ieri erano innamorate. Per altre persone lasciare è più difficile. Altre ancora non lasciano mai, qualunque cosa accada.
Solo lei è in grado di decidere se è quando sarà giunto il momento di prendere eventualmente questa decisione. Uno psicoterapeuta può esserle senz'altro d'aiuto per aiutarla a prenderla, ma non sarà lui a decidere per lei.
Potrebbe provare a spiegare al suo fidanzato che fra voi c'è un problema che va risolto e tentare una terapia di coppia, ma dalle sue parole mi pare di capire che sia soprattutto lei a dover decidere. In ogni caso può sempre iniziare una terapia individuale, e sarà poi il terapeuta a suggerire di coinvolgere anche il suo fidanzato, qualora lo ritenesse opportuno.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Ex utente
Buongiorno a tutti, ringrazio il Dr.Ruggiero il Dr.Mazzotti e il Dr.Santonocito per la loro consulenza.
Volevo precisare che col mio compagno non desidero lasciarmi, in quanto il sentimento è forte, da parte di entrambi.
Il problema è che lui sia per carattere che per le esperienze tragiche che la vita gli ha posto davanti, ora è assolutamente handicappato nel parlare di sè...
Io vorrei fargli capire che un percorso di conoscenza di se non può che fargli del bene, che aprirsi fa in modo che sì i dolori riaffiorino, ma che una volta riafforati si affrontano, e si superano.
Vorrei capire la chiave per 'aprirlo', tutto qui.
Poi sono perfettamene cosciente che costruire un futuro con una persona così sarebbe un grave errore per il mio bene.
Cordiali Saluti
Volevo precisare che col mio compagno non desidero lasciarmi, in quanto il sentimento è forte, da parte di entrambi.
Il problema è che lui sia per carattere che per le esperienze tragiche che la vita gli ha posto davanti, ora è assolutamente handicappato nel parlare di sè...
Io vorrei fargli capire che un percorso di conoscenza di se non può che fargli del bene, che aprirsi fa in modo che sì i dolori riaffiorino, ma che una volta riafforati si affrontano, e si superano.
Vorrei capire la chiave per 'aprirlo', tutto qui.
Poi sono perfettamene cosciente che costruire un futuro con una persona così sarebbe un grave errore per il mio bene.
Cordiali Saluti
[#6]
Gentile utente,
la sua preoccupazione per il suo fidanzato, legittima sotto vari aspetti, non puo' essere motivo per vicariare a Lei un eventuale trattamento da intraprendere.
Se Lei ritiene di dover dividere la vita con questo signore, puo' proporgli di affrontare alcuni argomenti con un esperto, senza pero' pretendere che lo faccia ed accettando questa caratteristica del suo modo di essere ed affrontare le cose.
Diversamente, probabilmente per Lei si impone una scelta di vita considerando cio' che desidera Lei per il suo futuro.
Le ribadisco che i percorsi di cura devono necessariamente essere condivisi dal suo fidanzato piuttosto che da Lei e, nonostante anche Lei possa iniziare un percorso, quest ultimo potrebbe non essere utile alla soluzione del problema del suo fidanzato.
Pertanto, probabilmente si impongono a Lei delle scelte di vita differenti.
la sua preoccupazione per il suo fidanzato, legittima sotto vari aspetti, non puo' essere motivo per vicariare a Lei un eventuale trattamento da intraprendere.
Se Lei ritiene di dover dividere la vita con questo signore, puo' proporgli di affrontare alcuni argomenti con un esperto, senza pero' pretendere che lo faccia ed accettando questa caratteristica del suo modo di essere ed affrontare le cose.
Diversamente, probabilmente per Lei si impone una scelta di vita considerando cio' che desidera Lei per il suo futuro.
Le ribadisco che i percorsi di cura devono necessariamente essere condivisi dal suo fidanzato piuttosto che da Lei e, nonostante anche Lei possa iniziare un percorso, quest ultimo potrebbe non essere utile alla soluzione del problema del suo fidanzato.
Pertanto, probabilmente si impongono a Lei delle scelte di vita differenti.
[#7]
Gentile Utente,
immagino che la situazione che sta vivendo sia davvero difficile da affrontare ogni mattina. Quando una relazione si complica in questo modo, diventa pesante anche tutto il resto, comprese le normali attività quotidiane
Lei ci chiede cosa potrebbe fare in prima persona per sbloccare la situazione: purtroppo la risposta è quella che lei teme, ovvero che temporaneamente sarebbe il caso di interrompere l'altra relazione sessuale e concentrarsi sul suo fidanzato
Si tratta certamente di una rinuncia per lei, lo capisco, ma senz'altro sarebbe una scelta che la aiuterebbe a lenire, forse, i sensi di colpa normali in queste situazioni.
Un valido strumento, in questi casi, è la consulenza psicologica, che io le consiglio per ora, soprattutto se non se la sente di smettere da sola la relazione sessuale. Ovviamente tutto questo ha senso se davvero lei sente profondamente di voler riprovare col fidanzato
Altrimenti aspetti, il tempo farà succedere qualcosa...
immagino che la situazione che sta vivendo sia davvero difficile da affrontare ogni mattina. Quando una relazione si complica in questo modo, diventa pesante anche tutto il resto, comprese le normali attività quotidiane
Lei ci chiede cosa potrebbe fare in prima persona per sbloccare la situazione: purtroppo la risposta è quella che lei teme, ovvero che temporaneamente sarebbe il caso di interrompere l'altra relazione sessuale e concentrarsi sul suo fidanzato
Si tratta certamente di una rinuncia per lei, lo capisco, ma senz'altro sarebbe una scelta che la aiuterebbe a lenire, forse, i sensi di colpa normali in queste situazioni.
Un valido strumento, in questi casi, è la consulenza psicologica, che io le consiglio per ora, soprattutto se non se la sente di smettere da sola la relazione sessuale. Ovviamente tutto questo ha senso se davvero lei sente profondamente di voler riprovare col fidanzato
Altrimenti aspetti, il tempo farà succedere qualcosa...
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 9.8k visite dal 10/04/2008.
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