Mi ama ma non mi desidera, e io impazzisco
Gentili medici, vengo subito al sodo. sono un ragazzo (gay), ho una relazione da quasi un anno con un uomo piu grande e ci vogliamo un bene immenso. io lo amo e desidero avere rapporti con lui, lui mi ama ma non ha desiderio sessuale verso di me. sono sicuro dell'affetto enorme che proviamo reciprocamente e la nostra relazione è molto profonda, ma non riusciamo a fare sesso. già nelle prime settimane abbiamo cominciato a capire che c'era un problema a letto, io non lo eccitavo abbastanza, lo capivo e mi intimidivo.
ora è passato quasi un anno e in tutto questo tempo siamo "riusciti a fare l'amore" una decina di volte. ne abbiamo parlato piu volte, senza mai risolvere nulla. per molto tempo abbiamo quasi fatto finta di nulla e si sono consolidate delle dinamiche malsane, io non riesco piu ad avere approcci sessuali nei suoi confronti perchè l'idea di non riuscire ad eccitarlo e sapere che lo voglio soltanto io, mi blocca terribilmente.
lui capisce quello che provo, si sente frustrato e in colpa per non riuscire a rendermi felice e chiaramento questo non fa che inibire ulteriormente quel briciolo di desiderio che potrebbe provare per me. negli ultimi mesi, le pochissime volte che abbiamo avuti rapporti, è successo solo perche io, essendo troppo eccitato, sono riuscito a vincere il mio blocco e ad avere un approccio sessuale un po piu esplicito. a me è piaciuto molto, lui mi eccita sempre, lo amo e vorrei esprimere tutto quello che provo anche attraverso il sesso. credevo che il problema fosse solo il blocco che abbiamo nel cominciare un rapporto sessuale, e che una volta iniziato piacesse ad entrambi, ma adesso lui mi ha detto che durante i rapporti non è pienamente eccitato e che non lo appagano. (il problema , però, lo vive solo con me, gli altri lo eccitano e non ha problemi di erezione) l'unica soluzione, a questo punto, sembrerebbe quella di lasciarci, ma non ci riusciamo perchè proviamo un affetto reciproco totalizzante. la situazione è diventata veramente insostenibile. ne soffro terribilmente, la sola idea di allontanarmi da lui o di fargli del male mi angoscia ma allo stesso tempo, continuando così, rischio di distruggermi. comincio ad avere seri problemi di autostima, le insicurezze che credevo di avere superato con l'adolescenza riafforano e comincio ad avere istinti autolesionisti, cosa che non mi era mai capitata. mi rendo perfettamente conto che con un semplice messaggio su un sito non posso aspettarmi grande comprensione, ma sento l'esigenza di esterne quello che provo, e scrivere qui è un primo passo. spero davvero che qualcuno mi risponda. grazie
ora è passato quasi un anno e in tutto questo tempo siamo "riusciti a fare l'amore" una decina di volte. ne abbiamo parlato piu volte, senza mai risolvere nulla. per molto tempo abbiamo quasi fatto finta di nulla e si sono consolidate delle dinamiche malsane, io non riesco piu ad avere approcci sessuali nei suoi confronti perchè l'idea di non riuscire ad eccitarlo e sapere che lo voglio soltanto io, mi blocca terribilmente.
lui capisce quello che provo, si sente frustrato e in colpa per non riuscire a rendermi felice e chiaramento questo non fa che inibire ulteriormente quel briciolo di desiderio che potrebbe provare per me. negli ultimi mesi, le pochissime volte che abbiamo avuti rapporti, è successo solo perche io, essendo troppo eccitato, sono riuscito a vincere il mio blocco e ad avere un approccio sessuale un po piu esplicito. a me è piaciuto molto, lui mi eccita sempre, lo amo e vorrei esprimere tutto quello che provo anche attraverso il sesso. credevo che il problema fosse solo il blocco che abbiamo nel cominciare un rapporto sessuale, e che una volta iniziato piacesse ad entrambi, ma adesso lui mi ha detto che durante i rapporti non è pienamente eccitato e che non lo appagano. (il problema , però, lo vive solo con me, gli altri lo eccitano e non ha problemi di erezione) l'unica soluzione, a questo punto, sembrerebbe quella di lasciarci, ma non ci riusciamo perchè proviamo un affetto reciproco totalizzante. la situazione è diventata veramente insostenibile. ne soffro terribilmente, la sola idea di allontanarmi da lui o di fargli del male mi angoscia ma allo stesso tempo, continuando così, rischio di distruggermi. comincio ad avere seri problemi di autostima, le insicurezze che credevo di avere superato con l'adolescenza riafforano e comincio ad avere istinti autolesionisti, cosa che non mi era mai capitata. mi rendo perfettamente conto che con un semplice messaggio su un sito non posso aspettarmi grande comprensione, ma sento l'esigenza di esterne quello che provo, e scrivere qui è un primo passo. spero davvero che qualcuno mi risponda. grazie
[#1]
Gentile ragazzo,
Quello che capita fra lei e il suo compagno capita in molte relazionni eterosessuiali.
Laddove subentrano i sentimenti decresce la possibilita' di provare eccitazione, come un meccanismo on-off.
Lei pero' non e' lusingato da tale salto di livello, lo vive come un rifiuto.
Il verificarsi dell'eccitazione verso altri "rivalii" la ferisce.
Non e" certo pensabile darle un "consiglio" in tal senso.
Se lei non si sente appagato dall'amore e non comprende empaticamente cio' che prova il suo compagno forse deve davvero riflettere sulla vostra relazione che per vivere ed evolvere deve essere rispettosa della rappresentazione di entrambi.
I migliori saluti
Quello che capita fra lei e il suo compagno capita in molte relazionni eterosessuiali.
Laddove subentrano i sentimenti decresce la possibilita' di provare eccitazione, come un meccanismo on-off.
Lei pero' non e' lusingato da tale salto di livello, lo vive come un rifiuto.
Il verificarsi dell'eccitazione verso altri "rivalii" la ferisce.
Non e" certo pensabile darle un "consiglio" in tal senso.
Se lei non si sente appagato dall'amore e non comprende empaticamente cio' che prova il suo compagno forse deve davvero riflettere sulla vostra relazione che per vivere ed evolvere deve essere rispettosa della rappresentazione di entrambi.
I migliori saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
Conciliare erotismo e stabilita' di coppia e' tra le sfide piu' complessa che una coppia debba affrontare.
Da quello che leggo, sembra pero' che la vostra sessualita' stenti a cecollare per assenza di empatia sotto le lenzuola.
Le cause possono essre svariate, intrapsichiche,relazionali, correlate agli stili di affettivita' - sessualita' , ad inibizioni reciproche, a cattivi apprendimenti sessuali, a copioni che si auto- perpetuano....
Una consulenza di coppia, sarebbe indicata
Conciliare erotismo e stabilita' di coppia e' tra le sfide piu' complessa che una coppia debba affrontare.
Da quello che leggo, sembra pero' che la vostra sessualita' stenti a cecollare per assenza di empatia sotto le lenzuola.
Le cause possono essre svariate, intrapsichiche,relazionali, correlate agli stili di affettivita' - sessualita' , ad inibizioni reciproche, a cattivi apprendimenti sessuali, a copioni che si auto- perpetuano....
Una consulenza di coppia, sarebbe indicata
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
grazie per le risposte, già comunicare la mia condizione affettiva a qualcuno che sembra capirmi e sa di cosa parlo mi fa sentire meno solo.
Gentile Dr. Esposito, leggendo le sue parole mi sono sentito immediatamente capito. Vivo la nostra relazione in maniera appagante sotto tutti gli altri aspetti, ma allo stesso tempo vivere come un costante rifiuto la sfera sessuale ha risvegliato e accresciuto le mie insicurezze. Nonostante ciò, in questi mesi, ho fatto un percorso interiore di razionalizzazione che mi porta, adesso, a non mettere in dubbio il suo amore nei miei confronti. Il fatto è che io sento questo amore in maniera totale, e l'affetto che provo per lui, che non potrei descrivere se non con una moltitudine di aggettivi superlativi, è pari al desiderio sessuale che nutro nei suoi confronti. Vengo spesso corroso dalla gelosia, perchè l'dea che gli altri possano dargli qualcosa che lui non cerca da me, e di cui ha fisiologicamente bisogno, mi fa sentire inadeguato, mi causa una sofferenza mai provata prima e, ultimamente, mi sta portando a vivere la mia sessualità in un modo che so non farmi bene. inizialmente ricorrevo all'autoerotismo, durante il quale pensavo solamente a lui, che è l'unica persona con cui vorrei fare sesso. ma poi sentirmi continuamente rifiutato ha messo in moto meccanismi diversi. sfogo la mia tristezza e la mia frustrazione in rapporti occasionali ai quali ricorro per necessità fisiologiche e nei quali proietto, in maniera in parte inconsapevole, la mia piccola vendetta per quello che vivo come un amore non corrisposto. rapporti che mi lasciano soltanto una grande tristezza e senso di vuoto. l'affetto che sento da parte sua è in grado di colmare quasi qualsiasi cosa, e il rapporto che abbiamo, sebbene senza sesso, mi da goie immense. del sesso, però, non riesco e non voglio fare a meno, e non so se, a 23 anni, mi sento pronto a scindere totalmente il sesso dall'amore, continuando ad amare lui ma facendo sesso con chiunque altro.
Gentile Dr. Esposito, leggendo le sue parole mi sono sentito immediatamente capito. Vivo la nostra relazione in maniera appagante sotto tutti gli altri aspetti, ma allo stesso tempo vivere come un costante rifiuto la sfera sessuale ha risvegliato e accresciuto le mie insicurezze. Nonostante ciò, in questi mesi, ho fatto un percorso interiore di razionalizzazione che mi porta, adesso, a non mettere in dubbio il suo amore nei miei confronti. Il fatto è che io sento questo amore in maniera totale, e l'affetto che provo per lui, che non potrei descrivere se non con una moltitudine di aggettivi superlativi, è pari al desiderio sessuale che nutro nei suoi confronti. Vengo spesso corroso dalla gelosia, perchè l'dea che gli altri possano dargli qualcosa che lui non cerca da me, e di cui ha fisiologicamente bisogno, mi fa sentire inadeguato, mi causa una sofferenza mai provata prima e, ultimamente, mi sta portando a vivere la mia sessualità in un modo che so non farmi bene. inizialmente ricorrevo all'autoerotismo, durante il quale pensavo solamente a lui, che è l'unica persona con cui vorrei fare sesso. ma poi sentirmi continuamente rifiutato ha messo in moto meccanismi diversi. sfogo la mia tristezza e la mia frustrazione in rapporti occasionali ai quali ricorro per necessità fisiologiche e nei quali proietto, in maniera in parte inconsapevole, la mia piccola vendetta per quello che vivo come un amore non corrisposto. rapporti che mi lasciano soltanto una grande tristezza e senso di vuoto. l'affetto che sento da parte sua è in grado di colmare quasi qualsiasi cosa, e il rapporto che abbiamo, sebbene senza sesso, mi da goie immense. del sesso, però, non riesco e non voglio fare a meno, e non so se, a 23 anni, mi sento pronto a scindere totalmente il sesso dall'amore, continuando ad amare lui ma facendo sesso con chiunque altro.
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E' comprensibiissima la sua domanda.
E soprattutto la sua richiesta. Assolutamente legittima.
Gli lasci un po' di tempo.
Lasci che in lui le due rappresentazioni si integrino.
Sia li' quando quel momento arrivera', senza forzare, ma con pazienza e sicurezza.
Puo' darsi che il sentimento stia creando nel suo compago delle perturbazioni che non sa gestire. I sentimenti sono sempre "perturbanti" e bisogna che il cuore si plachi un po' per poterli toccare senza scottarsi.
Le faccio i migliori auguri!
E soprattutto la sua richiesta. Assolutamente legittima.
Gli lasci un po' di tempo.
Lasci che in lui le due rappresentazioni si integrino.
Sia li' quando quel momento arrivera', senza forzare, ma con pazienza e sicurezza.
Puo' darsi che il sentimento stia creando nel suo compago delle perturbazioni che non sa gestire. I sentimenti sono sempre "perturbanti" e bisogna che il cuore si plachi un po' per poterli toccare senza scottarsi.
Le faccio i migliori auguri!
[#5]
Utente
Gentile Dr. Randone, credo che nel mio caso ci siano almeno 3 o 4 delle possibile cause da lei citate. la mancanza di empatia sotto le lenzuole è qualcosa che lui, con me, ha sempre provato e di cui mi ha subito avvertito. non sente comunicazione fra i nostri corpi e, provabilmente anche a causa della differenza d'età (20 anni) abbiamo approcci sessuali piuttosto differenti. mi ha detto che quando abbiamo fatto sesso lui ha piu volte avuto la sensazione che io fossi altrove, che fossi poco concentrato su di lui, poco attento a scoprire la sua sessualità ed il suo corpo e troppo concentrato sul raggiungimento dell' orgasmo. io non sono riuscito a percepire in tempo questo suo "segnale d'allarme" e, percependo esclusivamente che lui non fosse sufficientemente attratto da me mi sono ulteriormente inibito, ho inizato ad avere difficoltà a comunicare serenamente il mio desiderio sessuale rendendo ancora piu difficili i rapporti, abbiamo cominciato a provare pudore rispetto alla sfera sessuale ed il sesso è diventato una sorta di argomente tabù, perchè nel sesso abbiamo visto la causa della non totale felicità nel nostro rapporto. si sono quindi instaurati e consolidati dei meccanismi complessi, "copioni che si auto-perpetuano", sensi di colpa e frustrazioni. lui sente di non riuscire a rendermi felice, a causa della mancanza di sesso, e questo,che si confonde con i sensi di colpa, non puo far altro che ridurre ulteriormente il suo desiderio nei miei confronti. io, vivendolo come un rifiuto, piuttosto che cercare di scoprire la sua sessualità, mi sono chiuso, lasciando trasparire soltanto la tristezza e rabbia al mattino, rendendo ancora piu difficle un approccio sereno alla sessualità. penso proprio che una consulenza di coppia sarebbe piu che indicata, e spero che riusciremo presto a fare questo passo. la ringrazio in ogni caso per la risposta. cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.3k visite dal 05/12/2012.
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