Presenza ex-vita
Buongiorno,mi rivolgo a voi perchè trovo che risolvere questa "curiosità" con uno specialista implichi costi eccessivi rispetto alla gravità. Sono una ragazza di quasi 28 anni che da sette mesi ha iniziato una storia con un uomo che ha trent'anni in più. Devo(e voglio) combattere ogni giorno col parere contrario dei miei genitori,liti furiose,tensioni,ansie...derivate dal fatto che loro vedono un non-futuro in questa relazione,anzi,ritengono che lui mi stia rovinando la vita. Ma il punto non è questo:il punto è che,seppur lui riconosca la difficoltà nella quale mi trovo,lo riconosce e basta,tendendo a darlo a volte per scontato. Vorrei sapere da voi se tutto questo è il frutto della mia esagerazione oppure veramente ho "diritto" a sentirmi in questo modo. Io ho sempre detto a lui che per lui è tutto "più facile",poiché non ha genitori a cui rendere conto. Il disagio per me è la sua ex moglie,con la quale ha un figlio quasi maggiorenne. Ci siamo viste una volta con il figlio,ma il tutto si è svolto nel massimo menefreghismo, quando io invece ero arrivata all'incontro con tutte le accortezze e premure (perchè sono fatta così); la sensazione che ho avvertito,anche se eravamo in un luogo pubblic,è stata quella di sentirmi di troppo,di dover lasciare entrambi i genitori da soli,a parlare. Difatti mi sono allontanata da lui,ho camminato e sono ritornata. L'ex moglie pensavo fosse sensibile in egual maniera ma oggi,alla luce degli ultimi fatti,posso dire che verso di me non ha riservato alcuna minima accortezza: non mi ha fatto domande,non mi considera,anzi,pubblica su facebook foto o canzoni che in qualche modo ricordano il loro passato ed io sto iniziando a stufarmi. Io e lui abbiamo litigato perchè gli ho solo fatto presente che da ex moglie,per sensibilità verso la nuova donna,non invio foto che ricordano la loro vita passata e il loro matrimonio,perchè questo non ha nulla a che vedere col figlio,così come chiamare di notte x cose non gravi x il figlio senza preoccuparsi di stare a disturbare,senza chiedersi se è con me.insomma,come se lei fosse la Prima ed io una di poco conto,l'ultima arrivata. Non dico che non debba farlo,dico solo che ho notato che lei continua ad andare avanti fregandosene della mia presenza. Quindi vi domando: è giusto che io mi lasci prendere dalle insicurezze su ciò che lei potrebbe dire e mi adoperi per non urtare la sensibilità del figlio e della mamma o è meglio che anche io inizi a fregarmene? Aggiungo che sono separati legalmente.
[#1]
Gentile Utente,
è comprensibile che i suoi non siano contenti che lei abbia iniziato una storia e pensi a un futuro con un uomo che magari è anche più anziano di suo padre.
E' però giusto che lei prenda le sue decisioni, valutandone tutti i pro e contro.
La mia domanda però è questa: avete gli stessi progetti o lei sta immaginando un futuro che lui non ha interesse a costruire perchè ormai ha fatto la sua vita?
è comprensibile che i suoi non siano contenti che lei abbia iniziato una storia e pensi a un futuro con un uomo che magari è anche più anziano di suo padre.
E' però giusto che lei prenda le sue decisioni, valutandone tutti i pro e contro.
La mia domanda però è questa: avete gli stessi progetti o lei sta immaginando un futuro che lui non ha interesse a costruire perchè ormai ha fatto la sua vita?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Lui ha otto anni in meno dei miei genitori e anche a lui ne ho parlato di questo,ma lui sostiene che possiamo avere lo stesso il nostro futuro e crearci la nostra famiglia. Dice che è tutta questione di mentalità. Quando gli avanzo le mie preoccupazioni,lui dice che esagero io,che è consapevole delle mie esigenze e che vorrebbe che i miei desideri li realizzassi con lui.
[#3]
Gentile Utente,
potrebbe essere che nonostante il suo compagno e la sua ex-moglie siano separati legalmente da anni, lei provi ancora qualcosa nei confronti di quello che ora è il suo compagno?
Se è davvero convinta della sua scelta, ovvero creare un futuro insieme a quest'uomo, nessuno può dissuaderla dal farlo, nè i suoi genitori, nè la ex di lui: l'importante è che i vostri progetti siano di entrambi e non solo di uno di voi.
Non esistono manuali su come comportarsi con le ex o con i figli nati da unioni precedenti, nè su come si debbano "gestire", ma valuti attentamente il disagio che ciò le procura disagio, lo ascolti e lo affronti, sia con se stessa, che con il suo compagno.
Cordialmente,
potrebbe essere che nonostante il suo compagno e la sua ex-moglie siano separati legalmente da anni, lei provi ancora qualcosa nei confronti di quello che ora è il suo compagno?
Se è davvero convinta della sua scelta, ovvero creare un futuro insieme a quest'uomo, nessuno può dissuaderla dal farlo, nè i suoi genitori, nè la ex di lui: l'importante è che i vostri progetti siano di entrambi e non solo di uno di voi.
Non esistono manuali su come comportarsi con le ex o con i figli nati da unioni precedenti, nè su come si debbano "gestire", ma valuti attentamente il disagio che ciò le procura disagio, lo ascolti e lo affronti, sia con se stessa, che con il suo compagno.
Cordialmente,
Dr.ssa Alice CANDIA LONGO
Psicologa-Psicoterapeuta, Messina
[#4]
Gentile Utente,
se ha scelto un uomo di 58 anni come compagno, cioè più del doppio dei suoi anni, non può non tenere da conto che è diverso il modo di concepire il mondo ed i rapporti e che le esperienze di vita sono molto diverse.
> Io ho sempre detto a lui che per lui è tutto "più facile",poiché non ha genitori a cui rendere conto
...e le posso assicurare che non è solo questo il motivo della vita più facile!
Mi corregga se sbaglio.
Mentre Lei a 28 anni può pure avere degli ex e questi essere fuori dalla sua vita o reincontrarli avendo concluso la storia, per un uomo divorziato (o solo separato) di 58 anni - con un figlio quasi maggiorenne (potrebbe esserne la sorella maggiore) - e per i di lui famigliari, le cose stanno in modo diverso.
Ora, mentre Lei si percepisce, giustamente, come la donna del Suo compagno, la ex moglie, molto probabilmente, vede lei come una figlia grande o come una ragazzina, nella migliore delle ipotesi.
Lei stessa scrive:
> è stata quella di sentirmi di troppo,di dover lasciare entrambi i genitori da soli,a parlare.
Ora è ovvio che se si parlavano da *genitori* del figlio, Lei non c'entrasse niente e non dovesse essere presa in considerazione, nè, mi scusi, avesse qualche diritto d'intervenire nella conversazione. Nè, credo, potesse apportare alcuna esperienza materna personale, se non da figlia.
Sul fatto che ex-moglie e figlio siano ostili o comunque poco ben disposti nei suoi confronti, è la cosa più probabile: i nuovi compagni degli ex rappresentano una fetta di eredità che se ne va, ed il fattore economico ha il proprio peso, specialmente legato a questioni di mantenimento. Per non parlare dei possibili progetti di ricostruire la coppia, specialmente se separati e non divorziati.
Sicuramente è una storia complicata, ma Lei vede anche altri aspetti positivi per i quali vale la pena lottare contro i propri genitori.
Comunque la differenza di età e di esperienza esistono e vanno tenute da conto.
se ha scelto un uomo di 58 anni come compagno, cioè più del doppio dei suoi anni, non può non tenere da conto che è diverso il modo di concepire il mondo ed i rapporti e che le esperienze di vita sono molto diverse.
> Io ho sempre detto a lui che per lui è tutto "più facile",poiché non ha genitori a cui rendere conto
...e le posso assicurare che non è solo questo il motivo della vita più facile!
Mi corregga se sbaglio.
Mentre Lei a 28 anni può pure avere degli ex e questi essere fuori dalla sua vita o reincontrarli avendo concluso la storia, per un uomo divorziato (o solo separato) di 58 anni - con un figlio quasi maggiorenne (potrebbe esserne la sorella maggiore) - e per i di lui famigliari, le cose stanno in modo diverso.
Ora, mentre Lei si percepisce, giustamente, come la donna del Suo compagno, la ex moglie, molto probabilmente, vede lei come una figlia grande o come una ragazzina, nella migliore delle ipotesi.
Lei stessa scrive:
> è stata quella di sentirmi di troppo,di dover lasciare entrambi i genitori da soli,a parlare.
Ora è ovvio che se si parlavano da *genitori* del figlio, Lei non c'entrasse niente e non dovesse essere presa in considerazione, nè, mi scusi, avesse qualche diritto d'intervenire nella conversazione. Nè, credo, potesse apportare alcuna esperienza materna personale, se non da figlia.
Sul fatto che ex-moglie e figlio siano ostili o comunque poco ben disposti nei suoi confronti, è la cosa più probabile: i nuovi compagni degli ex rappresentano una fetta di eredità che se ne va, ed il fattore economico ha il proprio peso, specialmente legato a questioni di mantenimento. Per non parlare dei possibili progetti di ricostruire la coppia, specialmente se separati e non divorziati.
Sicuramente è una storia complicata, ma Lei vede anche altri aspetti positivi per i quali vale la pena lottare contro i propri genitori.
Comunque la differenza di età e di esperienza esistono e vanno tenute da conto.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#5]
Avete fatto dei progetti concreti?
Se lui è separato legalmente nulla osta a che conviviate e magari ipotizziate di sposarvi quando avrà ottenuto il divorzio.
L'ex moglie rappresenta un problema nel momento in cui il suo compagno non intende porle un freno.
Se prova a guardare la situazione dalla prospettiva della signora capirà benissimo come si possa sentire e quanto probabilmente la soddisfi il poterle dimostrare che lei è solo una ragazzina di passaggio, o simili, mentre lei è la donna con la quale lui ha costruito una famiglia e avuto dei figli.
Spetta a lui intervenire in modo tale da non permettere all'ex moglie di interferire con il vostro rapporto e di mettere lei a disagio nel modo che ci ha descritto.
Riguardo alla sua domanda:
"è giusto che io mi lasci prendere dalle insicurezze su ciò che lei potrebbe dire e mi adoperi per non urtare la sensibilità del figlio e della mamma o è meglio che anche io inizi a fregarmene?"
penso che comportandosi civilmente e gentilmente si sia mantentua in una posizione corretta e ineccepibile dando probabilmente una lezione alle altre persone coinvolte.
Non sarà certo cambiando registro e apparendo ostile o scortese che otterrà qualcosa.
Al massimo potrà mostrarsi più ferma nel pretendere rispetto, ma prima di tutto dal suo compagno.
Se lui è separato legalmente nulla osta a che conviviate e magari ipotizziate di sposarvi quando avrà ottenuto il divorzio.
L'ex moglie rappresenta un problema nel momento in cui il suo compagno non intende porle un freno.
Se prova a guardare la situazione dalla prospettiva della signora capirà benissimo come si possa sentire e quanto probabilmente la soddisfi il poterle dimostrare che lei è solo una ragazzina di passaggio, o simili, mentre lei è la donna con la quale lui ha costruito una famiglia e avuto dei figli.
Spetta a lui intervenire in modo tale da non permettere all'ex moglie di interferire con il vostro rapporto e di mettere lei a disagio nel modo che ci ha descritto.
Riguardo alla sua domanda:
"è giusto che io mi lasci prendere dalle insicurezze su ciò che lei potrebbe dire e mi adoperi per non urtare la sensibilità del figlio e della mamma o è meglio che anche io inizi a fregarmene?"
penso che comportandosi civilmente e gentilmente si sia mantentua in una posizione corretta e ineccepibile dando probabilmente una lezione alle altre persone coinvolte.
Non sarà certo cambiando registro e apparendo ostile o scortese che otterrà qualcosa.
Al massimo potrà mostrarsi più ferma nel pretendere rispetto, ma prima di tutto dal suo compagno.
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Utente
ringraziando voi tutti,posso dirvi che è stata lei a lasciarlo,andando ad abitare fuori città col figlio. So che è impegnata con un uomo più giovane di lei da qualche anno... La separazione, infatti, non è recente. Le vostre risposte mi hanno fatto riflettere ma anche se a lui ho detto quello che penso,non me la sento di dirgli di dare un frenoa meno che lei non faccia qualcosa di eclatante. E' logico che non debbo intromettermi se parlano da genitori, ovvio.loro stanno mantenendo rapporti civili e negli anni lei,dice lui, si è molto più ammorbidita nei suoi confronti. Io non capisco, ci sono rapporti e rapporti. Non discuto il rivolgersi a lui per il figlio,ma anche come amica: se è ammalata è lui che la porta dal dottore se è a casa, lei chiama anche per parlare dei suoi sintomi...sono tutte sfumature che fatico a concepire. Quando poi lui la cerca lei non risponde se è col suo uomo. Quindi la signora preserva il suo orto senza problemi. C'È anche da aggiungere che all'inizio del mio rapporto con lui, lei era presente nei suoi racconti con malinconia dato che lui ha fatto di tutto x salvare il suo matrimonio. Ora dice che l'ha totalmente superata
[#7]
Utente
aggiungo che suo figlio non è ostile nei miei riguardi,è educato e rispettoso. Poi magari dentro di sè prova tutt'altro. Lui dice che io mi preoccupo troppo,che suo figlio non pensa niente ed è contento,ma io ribatto sempre che un figlio di genitori separati non è mai contento di questo..
[#8]
Gentile Utente,
> Non discuto il rivolgersi a lui per il figlio,ma anche come amica: se è ammalata è lui che la porta dal dottore se è a casa, lei chiama anche per parlare dei suoi sintomi...sono tutte sfumature che fatico a concepire.
Credo che qui entri in gioco non solo la differenza di età, ma anche l'esperienza di vita.
Mentre Lei sta costruendo una storia importante (sotto molti punti di vista), lui una storia importante l'ha costruita ed esiste una prova vivente di tale unione rappresentata dal figlio.
Le confesso che la risposta precedente era *deformata* dal preconcetto dello stereotipo di lui che lascia la moglie per una ragazza più giovane, dato che non aveva scritto che invece è successo l'opposto.
Le sfumature difficili da concepire sono il frutto di un'esperienza di vita molto diversa, e di una prospettiva, altrettanto diversa, da dove viene vista la vita. E non dimentichi che quelle due persone hanno convissuto per X anni ed hanno fatto un figlio insieme e l'hanno cresciuto. È quella la forza del loro legame. E senza offesa, ma mentre lui sa cosa vuol dire avere 28 anni, Lei non sa cosa vuol dire avere 58 anni. E delle volte un coetaneo sa comprendere meglio di altri cosa si prova e cosa si sente. A maggior ragione se la separazione non è conflittuale, ma consapevole, matura, anche se pur sempre sofferta e dolorosa.
> Non discuto il rivolgersi a lui per il figlio,ma anche come amica: se è ammalata è lui che la porta dal dottore se è a casa, lei chiama anche per parlare dei suoi sintomi...sono tutte sfumature che fatico a concepire.
Credo che qui entri in gioco non solo la differenza di età, ma anche l'esperienza di vita.
Mentre Lei sta costruendo una storia importante (sotto molti punti di vista), lui una storia importante l'ha costruita ed esiste una prova vivente di tale unione rappresentata dal figlio.
Le confesso che la risposta precedente era *deformata* dal preconcetto dello stereotipo di lui che lascia la moglie per una ragazza più giovane, dato che non aveva scritto che invece è successo l'opposto.
Le sfumature difficili da concepire sono il frutto di un'esperienza di vita molto diversa, e di una prospettiva, altrettanto diversa, da dove viene vista la vita. E non dimentichi che quelle due persone hanno convissuto per X anni ed hanno fatto un figlio insieme e l'hanno cresciuto. È quella la forza del loro legame. E senza offesa, ma mentre lui sa cosa vuol dire avere 28 anni, Lei non sa cosa vuol dire avere 58 anni. E delle volte un coetaneo sa comprendere meglio di altri cosa si prova e cosa si sente. A maggior ragione se la separazione non è conflittuale, ma consapevole, matura, anche se pur sempre sofferta e dolorosa.
[#9]
Utente
nessuna offesa,ci mancherebbe. Tutto giusto quello che lei sostiene; e la parte sulle diverse prospettive che abbiamo,sono io che le ho sempre fatte presenti a lui. Tra i due il più utopistico è lui: mi ha sempre detto che anche se ha vissuto questa esperienza io sono più importante della ex moglie,la nostra storia è totalmente nuova ai suoi occhi, non ha mai avuto queste modalità di amore nemmeno con lei. Insomma sembra più lui il ragazzino,a volte,dei due. L'ultima mia domanda è: devo quindi assumere un atteggiamento neutro di fronte alle mail,interventi o scritte EXTRA figlio della ex moglie? Ad esempio,per Natale da due anni lui viene invitato da lei al pranzo di natale presso la casa del fratello di lei e genitori di lei. Quindi suoceri e cognati,compreso il figlio. Se,e presumo di sì, lei lo invitasse anche quest'anno,io "dovrò" lasciarlo andare,perchè non abitiamo insieme,vivo coi miei e passerò il Natale con loro,e andrò a Santo STefano con lui da sua sorella. Ecco il senso di minorità: quel giorno per lui sarà come ritornare alla vecchia famiglia,quindi io non ho senso,il mio ruolo non è più importante come mi si vuol far credere. Ne abbiamo parlato tempo fa e lui mi disse che le alternative ci sono,ad esempio potrebbe chiedere al figlio di passarlo con me e sua zia. Sono combattuta. Non voglio che il figlio rinunci alla mamma. Forse le cose si sistemeranno il prossimo Natale.
[#10]
Gentile Utente,
non è possibile darLe una risposta ad una domanda così specifica.
Può valutare se e quanto manifestare quello che sente e continuare nel dialogo con il compagno, alla ricerca di una soluzione che soddisfi entrambi, tenendo presente le differenze di ruolo; le difficoltà sorgono quando i ruoli si mischiano e quando viene meno il rispetto reciproco.
Quello che ha più obblighi nella coppia è lui, dato che deve gestire una diversità di ruoli non indifferente.
non è possibile darLe una risposta ad una domanda così specifica.
Può valutare se e quanto manifestare quello che sente e continuare nel dialogo con il compagno, alla ricerca di una soluzione che soddisfi entrambi, tenendo presente le differenze di ruolo; le difficoltà sorgono quando i ruoli si mischiano e quando viene meno il rispetto reciproco.
Quello che ha più obblighi nella coppia è lui, dato che deve gestire una diversità di ruoli non indifferente.
[#11]
"anche se a lui ho detto quello che penso, non me la sento di dirgli di dare un freno a meno che lei non faccia qualcosa di eclatante"
"quel giorno per lui sarà come ritornare alla vecchia famiglia, quindi io non ho senso, il mio ruolo non è più importante come mi si vuol far credere. Ne abbiamo parlato tempo fa e lui mi disse che le alternative ci sono, ad esempio potrebbe chiedere al figlio di passarlo con me e sua zia. Sono combattuta. Non voglio che il figlio rinunci alla mamma"
Le faccio notare che lei sta mantenendo un atteggiamento ambiguo e indeciso perchè vorrebbe che tutti foste contenti e, soprattutto, mi sembra che vorrebbe non essere responsabile di nessuna reazione negativa o sentimento spiacevole che il suo compagno e il figlio potrebbero provare.
In questo modo però sta sacrificando il suo punto di vista e i suoi desideri, non riuscendo tuttavia ad accettare di rinunciarvi.
Se ha parlato solo a metà con il suo compagno ha fatto male, perchè in una coppia le cose devono essere dette in modo chiaro, se si vogliono evitare fraintendimenti e rancori.
Allo stesso modo, se il suo compagno ha proposto di passare il Natale con lei e il figlio, perchè rinunciare prima ancora di aver sentito cosa ne pensa il ragazzo, dando per scontato che soffrirebbe?
E, sempre a proposito del ragazzo, perchè dovrebbe essere cortese con lei per poi covare ostilità in silenzio?
Non è piuttosto lei a fare (involontariamente) così?
"quel giorno per lui sarà come ritornare alla vecchia famiglia, quindi io non ho senso, il mio ruolo non è più importante come mi si vuol far credere. Ne abbiamo parlato tempo fa e lui mi disse che le alternative ci sono, ad esempio potrebbe chiedere al figlio di passarlo con me e sua zia. Sono combattuta. Non voglio che il figlio rinunci alla mamma"
Le faccio notare che lei sta mantenendo un atteggiamento ambiguo e indeciso perchè vorrebbe che tutti foste contenti e, soprattutto, mi sembra che vorrebbe non essere responsabile di nessuna reazione negativa o sentimento spiacevole che il suo compagno e il figlio potrebbero provare.
In questo modo però sta sacrificando il suo punto di vista e i suoi desideri, non riuscendo tuttavia ad accettare di rinunciarvi.
Se ha parlato solo a metà con il suo compagno ha fatto male, perchè in una coppia le cose devono essere dette in modo chiaro, se si vogliono evitare fraintendimenti e rancori.
Allo stesso modo, se il suo compagno ha proposto di passare il Natale con lei e il figlio, perchè rinunciare prima ancora di aver sentito cosa ne pensa il ragazzo, dando per scontato che soffrirebbe?
E, sempre a proposito del ragazzo, perchè dovrebbe essere cortese con lei per poi covare ostilità in silenzio?
Non è piuttosto lei a fare (involontariamente) così?
[#12]
Utente
ho deciso che a priori non devo rinunciare a un bel niente!avete ragione e le vostre risposte mi hanno aiutato molto infatti ho introdotto il discorso e lui mi ha prospettato un'alternativa. Addirittura ho scoperto che il compagno di lei non ha con l'ex moglie un rapporto profondo,come io ho instaurato con lui e questo spiega molti ma molti suoi atteggiamenti.
[#14]
Utente
Vengo da una grossa litigata con lui. La questione del pranzo di natale si è risolta con il fatto che l'ex moglie ha acconsentito a portare il figlio da lui e trascorrere il natale con noi tre mentre lei lo passerà con i fratelli. Detto ciò la signora ha espresso però il desiderio di organizzarsi per incontrarsi (come ogni anno) a pranzo per il primo dell'anno dalla sorella del mio compagno,con suo figlio, il figlio del mio compagno e il mio compagno. La scusa è stata quella che così i due ragazzi possono vedersi. La mia opposizione nasce per la stessa motivazione del precedente consulto. Anche questo rientra nella sfera della genitorialità? Il fatto che l'ex moglie Coltivi il rapporto con la ex cognata,per me è giusto ma questa "Famiglia" esclude me. Avendo conosciuto a casa la sorella, non sarebbe più "giusto" che l'ex moglie andasse a trovare la sorella col figlio tutte le volte che desidera? Il mio compagno in parte mi da ragione, l'ex moglie non ha chiesto di me e presumo che lei voglia andare a trovarla senza che vi sia la mia presenza. Ma è giusto che lui vada? Senza di me? Perchè questa situazione mi provoca questo sentimento di fastidio fino ad arrivare al pianto? Avrei voluto che con la sua ex moglie il mio compagno avesse subito risposto che la sua presenza in casa della sorella sarebbe avvenuta anche con me. La sua ex inizia a preoccuparmi,poiché vi sono delle situazioni che non hanno a che fare con la genitorialità ma con il semplice piacere di mantenere vecchi rapporti. Ma se ti separo significa che le nuove storie devono rimanere ai margini? Sento che chi è contro questa storia ha ragione, che sto investendo su qualcuno che non sarà completamente "mio" anche se lui fa di tutto per farmi sentire la "prima".
[#15]
Gentile Utente,
quel che la fa soffrire è quella differenza di esperienza che c'è tra Lei ed il Suo compagno, nonchè alla diversa intensità dei legami che caratterizzano le singole persone; la ex moglie di lui è anche l'attuale madre del figlio.
Mentre Lei con gli ex può pure aver troncato di netto e non sentirli più, cioè, siete reciprocamente usciti dalle rispettive vite, e magari i rispettivi genitori non si conoscevano neanche, qui è molto diversa diversa la situazione. Qui ci sono legami consolidati da oltre un decennio ed i legami possono essere multipli e possono essere anche autonomi dal legame originario di matrimonio che legava il Suo compagno alla ex moglie. Non so bene cosa intende per *sarà completamente "mio"*: a me sembra che Lei faccia il paragone con eventuali storie precedenti, laddove Lei non ha avuto l'esperienza di stare con un separato con prole. Qualsiasi separato con legami familiari precedenti attivi deve gestire sia la storia attuale che la storia precedente.
Se vuole un *compagno completamente "mio"* (sempre che io abbia bene inteso il senso delle Sue parole), allora deve cercarsi un compagno libero da vincoli e legami, ed accettare che essere *la prima* è ben diverso dall'essere *l'unica*.
Che ne pensa?
quel che la fa soffrire è quella differenza di esperienza che c'è tra Lei ed il Suo compagno, nonchè alla diversa intensità dei legami che caratterizzano le singole persone; la ex moglie di lui è anche l'attuale madre del figlio.
Mentre Lei con gli ex può pure aver troncato di netto e non sentirli più, cioè, siete reciprocamente usciti dalle rispettive vite, e magari i rispettivi genitori non si conoscevano neanche, qui è molto diversa diversa la situazione. Qui ci sono legami consolidati da oltre un decennio ed i legami possono essere multipli e possono essere anche autonomi dal legame originario di matrimonio che legava il Suo compagno alla ex moglie. Non so bene cosa intende per *sarà completamente "mio"*: a me sembra che Lei faccia il paragone con eventuali storie precedenti, laddove Lei non ha avuto l'esperienza di stare con un separato con prole. Qualsiasi separato con legami familiari precedenti attivi deve gestire sia la storia attuale che la storia precedente.
Se vuole un *compagno completamente "mio"* (sempre che io abbia bene inteso il senso delle Sue parole), allora deve cercarsi un compagno libero da vincoli e legami, ed accettare che essere *la prima* è ben diverso dall'essere *l'unica*.
Che ne pensa?
[#16]
Il fatto di essere così tanto più giovane degli altri soggetti del suo discorso fa sì, secondo me, che almeno in parte la vedano come una ragazzina che può essere lasciata ai margini, perchè ha l'età per essere loro figlia e può non essere semplicissimo per loro relazionarsi con lei alla pari.
Questo però è ciò che deve pretendere e perseguire.
"La signora ha espresso però il desiderio di organizzarsi per incontrarsi (come ogni anno) a pranzo per il primo dell'anno dalla sorella del mio compagno, con suo figlio, il figlio del mio compagno e il mio compagno"
I desideri della signora non contano nulla, conta solo cosa arriva a ottenere e come il suo compagno reagisce.
Probabilmente è stato preso alla sprovvista e non ha saputo rispondere in maniera adeguata.
Non escludo neanche che in parte possa vedere la situazione come uno di quei conflitti fra donne dai quali gli uomini tendono a tenersi fuori assumendo un atteggiamento paternalistico o di sufficienza, non prendendo del tutto sul serio ciò che accade (non penso che sia il caso del suo compagno, ma la situazione può anche essere gratificante dal punto di vista narcisistico per un uomo che si vede conteso fra due donne che reclamano la sua presenza e attenzione).
In ogni caso l'importante è che lei parli sempre chiaramente con lui e che gli faccia presente come desidera che si affronti la situazione.
Deve essere chiaro che dove andrà lui andrà anche lei, piaccia o non piaccia alla sua ex moglie.
Questo però è ciò che deve pretendere e perseguire.
"La signora ha espresso però il desiderio di organizzarsi per incontrarsi (come ogni anno) a pranzo per il primo dell'anno dalla sorella del mio compagno, con suo figlio, il figlio del mio compagno e il mio compagno"
I desideri della signora non contano nulla, conta solo cosa arriva a ottenere e come il suo compagno reagisce.
Probabilmente è stato preso alla sprovvista e non ha saputo rispondere in maniera adeguata.
Non escludo neanche che in parte possa vedere la situazione come uno di quei conflitti fra donne dai quali gli uomini tendono a tenersi fuori assumendo un atteggiamento paternalistico o di sufficienza, non prendendo del tutto sul serio ciò che accade (non penso che sia il caso del suo compagno, ma la situazione può anche essere gratificante dal punto di vista narcisistico per un uomo che si vede conteso fra due donne che reclamano la sua presenza e attenzione).
In ogni caso l'importante è che lei parli sempre chiaramente con lui e che gli faccia presente come desidera che si affronti la situazione.
Deve essere chiaro che dove andrà lui andrà anche lei, piaccia o non piaccia alla sua ex moglie.
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 5.1k visite dal 04/12/2012.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.