Indecisione relazione
Buongiorno,
avrei bisogno un un vostro aiuto circa una situazione che sto vivendo da anni e che adesso si trova ad una svolta..
Al tempo dell'università conobbi un ragazzo col quale mi misi insieme. Facemmo molti esami insieme e diventammo molto molto uniti sia in ambito affettivo che inerente la nostra professione.All'inizio non fu amore a prima vista...diciamo anzi che forse per un bisogno di trovare qualcuno da amare mi buttai a capofitto in questa sotia che comunque divenne molto intensa e totalizzante.Insieme abbiamo fatto moltissime esperienze, viaggi, affrontato problemi e ci siamo sempre trovati molto bene insieme..tuttavia dopo 6 anni di fidanzamento un nostro amico comune mi cominciò ad interessare..sia fisicamente che intelletualmente..Abbiamo avuto una breve relazione forse dettata dalla mia voglia di una nuova esperienza, di qualcosa di diverso e di travolgente.La relazione tuttavia finì in breve tempo dato che io avevo molti sensi di colpa e non riuscivo ad andare avanti così...Mi ributtai a capofitto nella relazione con il mio storico fidanzato ed andammo addirittura a convivere. Ma dopo 2 anni ri accadde di nuovo...questo amico comune si avvicinò nuovamente ed io attratta da lui fisicamente ma stavolta anche sentimentalmente ci cascai di nuovo e ri accesi quel fuoco che avevo spento due anni prima...tuttavia accadde che lui a quel tempo forse non si sentiva ancora molto pronto per una vera relazione con me e me lo disse..Io a quel tempo sarei stata anche disposta a lasciare il mio storico ragazzo per lui ma lui mi fece capire che alla fine non era molto interessato a me se non sotto l'aspetto del sesso. Frustrata così tagliai completamente i ponti con l'amico comune e questo andò avanti per più di un anno. Fino a quando, pensando di aver superato la cosa cominciammo a rifrequentarci..ma la cosa accedde per la terza volta e stavolta l'amico mi disse che era pronto a stare con me seriamente, che aveva capito di aver sbagliato a non impegnarsi gli anni prima e così presa da questa affermazione che da tanto tempo volevo sentire lasciai il mio ragazzo storico.Questa ora è però la situazione..il mio ragazzo storico è distrutto completamente dal fatto che l'ho lasciato e ha degli atteggiamenti che mi creano molti sensi di colpa per quel che sto facendo. Ho cominciato ad uscire con l'amico comune in modo continuativo ma dico la verità che con lui il sesso è fantastico e sento che è una persona molto più affine a me sia come carattere che come modi di fare ma quando sto con lui adesso non mi sento più così emozionata e sicura che sia la persona giusta..è come se avessi ancora un piccolo tarlo che mi ripete e se avessi fatto male a lasciare il mio vecchio fidanzato così devoto?sono veramente molto confusa...non so come e cosa pensare di me stessa...
avrei bisogno un un vostro aiuto circa una situazione che sto vivendo da anni e che adesso si trova ad una svolta..
Al tempo dell'università conobbi un ragazzo col quale mi misi insieme. Facemmo molti esami insieme e diventammo molto molto uniti sia in ambito affettivo che inerente la nostra professione.All'inizio non fu amore a prima vista...diciamo anzi che forse per un bisogno di trovare qualcuno da amare mi buttai a capofitto in questa sotia che comunque divenne molto intensa e totalizzante.Insieme abbiamo fatto moltissime esperienze, viaggi, affrontato problemi e ci siamo sempre trovati molto bene insieme..tuttavia dopo 6 anni di fidanzamento un nostro amico comune mi cominciò ad interessare..sia fisicamente che intelletualmente..Abbiamo avuto una breve relazione forse dettata dalla mia voglia di una nuova esperienza, di qualcosa di diverso e di travolgente.La relazione tuttavia finì in breve tempo dato che io avevo molti sensi di colpa e non riuscivo ad andare avanti così...Mi ributtai a capofitto nella relazione con il mio storico fidanzato ed andammo addirittura a convivere. Ma dopo 2 anni ri accadde di nuovo...questo amico comune si avvicinò nuovamente ed io attratta da lui fisicamente ma stavolta anche sentimentalmente ci cascai di nuovo e ri accesi quel fuoco che avevo spento due anni prima...tuttavia accadde che lui a quel tempo forse non si sentiva ancora molto pronto per una vera relazione con me e me lo disse..Io a quel tempo sarei stata anche disposta a lasciare il mio storico ragazzo per lui ma lui mi fece capire che alla fine non era molto interessato a me se non sotto l'aspetto del sesso. Frustrata così tagliai completamente i ponti con l'amico comune e questo andò avanti per più di un anno. Fino a quando, pensando di aver superato la cosa cominciammo a rifrequentarci..ma la cosa accedde per la terza volta e stavolta l'amico mi disse che era pronto a stare con me seriamente, che aveva capito di aver sbagliato a non impegnarsi gli anni prima e così presa da questa affermazione che da tanto tempo volevo sentire lasciai il mio ragazzo storico.Questa ora è però la situazione..il mio ragazzo storico è distrutto completamente dal fatto che l'ho lasciato e ha degli atteggiamenti che mi creano molti sensi di colpa per quel che sto facendo. Ho cominciato ad uscire con l'amico comune in modo continuativo ma dico la verità che con lui il sesso è fantastico e sento che è una persona molto più affine a me sia come carattere che come modi di fare ma quando sto con lui adesso non mi sento più così emozionata e sicura che sia la persona giusta..è come se avessi ancora un piccolo tarlo che mi ripete e se avessi fatto male a lasciare il mio vecchio fidanzato così devoto?sono veramente molto confusa...non so come e cosa pensare di me stessa...
[#1]
Gentile ragazza, visti i precedenti e le continue "ricadute" con questa nuova persona, forse, la sua scelta è stata tra le più funzionali (non uso il termine "più giusta" poichè è un'accezione assolutamente relativa)
La difficoltà che prova oggi è probabilmente dettata dal senso di colpa, ma quest'ultimo non può essere una spinta a regredire.
Deve tollerare il senso di colpa, elaborarlo. Una maggior serenetà con se stessi si tradurrà in una migliore vita di coppia .
saluti
La difficoltà che prova oggi è probabilmente dettata dal senso di colpa, ma quest'ultimo non può essere una spinta a regredire.
Deve tollerare il senso di colpa, elaborarlo. Una maggior serenetà con se stessi si tradurrà in una migliore vita di coppia .
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
probabilmente lei chiede aiuto in un campo in cui anche per lo psicologo è difficile entrare: quello delle scelte personali.
Lei ha lasciato un rapporto più tiepido, ma più tranquillo per uno più intenso che tuttavia ha conosciuto due interruzioni: la prima per sua iniziativa e la seconda sembra più per atteggiamento del partner; perciò quello attuale è certamente un rapporto più "movimentato", in confronto a quello con il suo ragazzo "storico" che le ha mostrato una forte dedizione e pertanto è normale che le metta un po' di confusione e incertezza.
Che dire? facendo appello anche alla saggezza popolare le potrei citare proverbi del tipo "chi non risica non rosica" o "matrimonio che va bene a letto, matrimonio perfetto" ma ovviamente se ne potrebbero trovare anche altri che indirizzerebbero su una strada conosciuta e affidabile piuttosto che su una nuova.
Come le dicevo lo psicologo può consigliare, dare il suo parere sulla strada da prendere, ma c'è sempre in questa come in altri casi, una sfera di libertà personale nelle scelte di vita.
probabilmente lei chiede aiuto in un campo in cui anche per lo psicologo è difficile entrare: quello delle scelte personali.
Lei ha lasciato un rapporto più tiepido, ma più tranquillo per uno più intenso che tuttavia ha conosciuto due interruzioni: la prima per sua iniziativa e la seconda sembra più per atteggiamento del partner; perciò quello attuale è certamente un rapporto più "movimentato", in confronto a quello con il suo ragazzo "storico" che le ha mostrato una forte dedizione e pertanto è normale che le metta un po' di confusione e incertezza.
Che dire? facendo appello anche alla saggezza popolare le potrei citare proverbi del tipo "chi non risica non rosica" o "matrimonio che va bene a letto, matrimonio perfetto" ma ovviamente se ne potrebbero trovare anche altri che indirizzerebbero su una strada conosciuta e affidabile piuttosto che su una nuova.
Come le dicevo lo psicologo può consigliare, dare il suo parere sulla strada da prendere, ma c'è sempre in questa come in altri casi, una sfera di libertà personale nelle scelte di vita.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#3]
sembra che la prima storia sia stata maggiormente caratterizzata da " attaccamento" cioè bisogno di sicurezza, che dalla passsione..questa seconda scelta sembra più scintillante e colorata.. deve riflettere perciò su quali sono le sue aspettative , i suoi sogni e i suoi bisogni nella vita di coppia..
Saluti cordiali
Saluti cordiali
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
Gentilissimi, intanto grazie mille per le vostre risposte così sollecite. Vorrei anche sottoporvi un'altra questione, se possibile, circa il mio rapporto con lo storico fidenzato.
Parlando con una amica e cercando di spiegarle perchè alla fine io non mi trovo pienamente bene con il mio fidanzato storico è venuta fuori una questione un po' inquietante forse..parlando di lui lei mi diceva che coglieva come una sorta di amore materno nei suoi confronti, come se il mio intento, anche ora che lo ho ferito così tanto, fosse di cercare di proteggerlo e di fargli meno male possibile...così ho cominciato a riflettere su questa cosa e mi sono interrogata molto su varie cose.
In tanti anni che siamo stati insieme nonostante lui me lo abbia chiesto molte volte io non mi sono mai voluta sposare perchè non mi sentivo convinta..avevo come paura di legarmi a lui definitivamente..forse per via dell'altro amico comune per cui ho sempre provato qualcosa..tuttavia anche il pensiero di avere dei figli con lo storico fidanzato mi turbava moltissimo tanto che negli anni ho come creato una sorta di diffidenza nei confronti dei bambini..una sorta di non curanza e sicuramente un disinteresse totale ad averne...
Parlando però con l'amico comune (ora nuovo fidanzato) una volta è saltata fuori la storia del matrimonio e dei figli...e nonostante questa corazza anti-matrimonio ed anti maternità che mi sono costruita negli anni con lui è stato diverso e l'idea di sposarsi e magari fare un figlio mi si è affacciata alla mente in modo molto diverso...ora io mi domando: ma come mai con lo storico fidanzato io non mi sposerei mai nè farei figli e con il nuovo ragazzo invece si?Possibile che io non sia mai stata innamorata veramente del fidanzato storico?o piuttosto vi sembra plausibile che io possa come aver visto in lui una persona da proteggere, da accudire, fragile e sensibile come un bambino e quindi il mio istinto materno si sia riversato in una sorta di amore quasi filiale per lui?E perchè con il nuovo ragazzo è tutto così diverso tanto che addirittura l'idea di fare un figlio non mi spaventa come mi spaventava prima?
Parlando con una amica e cercando di spiegarle perchè alla fine io non mi trovo pienamente bene con il mio fidanzato storico è venuta fuori una questione un po' inquietante forse..parlando di lui lei mi diceva che coglieva come una sorta di amore materno nei suoi confronti, come se il mio intento, anche ora che lo ho ferito così tanto, fosse di cercare di proteggerlo e di fargli meno male possibile...così ho cominciato a riflettere su questa cosa e mi sono interrogata molto su varie cose.
In tanti anni che siamo stati insieme nonostante lui me lo abbia chiesto molte volte io non mi sono mai voluta sposare perchè non mi sentivo convinta..avevo come paura di legarmi a lui definitivamente..forse per via dell'altro amico comune per cui ho sempre provato qualcosa..tuttavia anche il pensiero di avere dei figli con lo storico fidanzato mi turbava moltissimo tanto che negli anni ho come creato una sorta di diffidenza nei confronti dei bambini..una sorta di non curanza e sicuramente un disinteresse totale ad averne...
Parlando però con l'amico comune (ora nuovo fidanzato) una volta è saltata fuori la storia del matrimonio e dei figli...e nonostante questa corazza anti-matrimonio ed anti maternità che mi sono costruita negli anni con lui è stato diverso e l'idea di sposarsi e magari fare un figlio mi si è affacciata alla mente in modo molto diverso...ora io mi domando: ma come mai con lo storico fidanzato io non mi sposerei mai nè farei figli e con il nuovo ragazzo invece si?Possibile che io non sia mai stata innamorata veramente del fidanzato storico?o piuttosto vi sembra plausibile che io possa come aver visto in lui una persona da proteggere, da accudire, fragile e sensibile come un bambino e quindi il mio istinto materno si sia riversato in una sorta di amore quasi filiale per lui?E perchè con il nuovo ragazzo è tutto così diverso tanto che addirittura l'idea di fare un figlio non mi spaventa come mi spaventava prima?
[#5]
"...ma come mai con lo storico fidanzato io non mi sposerei mai nè farei figli e con il nuovo ragazzo invece si?Possibile che io non sia mai stata innamorata veramente del fidanzato storico?o piuttosto vi sembra plausibile che io possa come aver visto in lui una persona da proteggere, da accudire, fragile e sensibile come un bambino e quindi il mio istinto materno si sia riversato in una sorta di amore quasi filiale per lui?E perchè con il nuovo ragazzo è tutto così diverso tanto che addirittura l'idea di fare un figlio non mi spaventa come mi spaventava prima? ..."
Gentile Utente,
a che cosa Le servono tutte queste risposte?
Fermo restando che soltanto Lei potrà, eventualmente e nel tempo, a giungere ad una comprensione sempre maggiore di quelli che sono stati i Suoi desideri, i Suoi bisogni, ciò che in un determinato periodo della Sua vita Lei riteneva adatto e giusto, propenderei per andare avanti adesso e godersi la nuova relazione che forse è solo più matura, dal momento che anche Lei è cambiata nel tempo.
Se poi queste risposte fossero così importanti per Lei, potrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta per un percorso di conoscenza. Tutto ciò, però, pur con i limiti di un consulto on line, non mi pare nulla di patologico da meritare attenzione.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
a che cosa Le servono tutte queste risposte?
Fermo restando che soltanto Lei potrà, eventualmente e nel tempo, a giungere ad una comprensione sempre maggiore di quelli che sono stati i Suoi desideri, i Suoi bisogni, ciò che in un determinato periodo della Sua vita Lei riteneva adatto e giusto, propenderei per andare avanti adesso e godersi la nuova relazione che forse è solo più matura, dal momento che anche Lei è cambiata nel tempo.
Se poi queste risposte fossero così importanti per Lei, potrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta per un percorso di conoscenza. Tutto ciò, però, pur con i limiti di un consulto on line, non mi pare nulla di patologico da meritare attenzione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Utente
Gentissimi, vi ringrazio molto per la vostra disponibilità..ieri ho rivisto il mio ormai ex fidanzato perchè mi ha chiesto un incontro faccia a faccia..come una sorta di addio di persona...ho fatto molto male ad accettare perchè mi ha riportato in una situazione di grande instabilità emotiva...ho capito che lui non ha metabolizzato per nulla la nostra separazione..dice che tutti gli dicono male di me ma che lui mi difende, che lui è convinto che io lo amo ancora e che sono io che mi ostino a non volerlo capire, che lui sta cambiando per diventare diverso così da riconquistarmi...esteticamente in effetti è cambiato ma io non trovo che sia cambiato anche interiormente..soprattutto credo non sia pensabile in meno di un mese...Tuttavia il vederlo così disperato, i suoi continui rimandi al nostro passato (mi continuava a dire ti ricordi questo? lo abbiamo fatto insieme... e questo?te l'ho comprato io..e quest'altro?quanti progetti avevamo fatto su questo..)mi hanno destabilizzato..lui è ostinato, non capisce che per me ora le cose sono cambiate...mi manda messaggi e mi scrive mail strazianti e io mi faccio intenerire..mi dispiace moltissimo vederlo così..soprattutto essere la causa per lui di una sofferenza così grande...questo ovviamente, almeno per oggi, ha offuscato la bellezza del mio nuovo legame...allora mi chiedo: come posso fare ad essere più serena? fregarmene del vecchio fidanzato è evidente che non ci riesco perchè basta un'ora dei suoi metodi di convincimento e sono nel panico più totale..
[#7]
Gentile ragazza,
il suo ultimo post mi ha ricordato che una volta lessi "che è più difficile rompere un lungo fidanzamento che separarsi dopo sposati".
La lunghezza del tempo trascorso, tutte le cose che sono state fatte insieme, quando non ci sono anche influenze da parte di familiari, rendono la separazione difficile e traumatica....ma per quanto dolorosa possa essere una tale separazione, ricordi che separarsi dopo il matrimonio è molto peggio per una molteplicità di motivi che può ben immaginare, quindi se vuole il nuovo rapporto il consiglio è di essere decisi e determinati.
Al proposito può probabilmente esserle utile l'articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2664-le-storie-sentimentali-non-chiuse.html
Cordiali saluti
il suo ultimo post mi ha ricordato che una volta lessi "che è più difficile rompere un lungo fidanzamento che separarsi dopo sposati".
La lunghezza del tempo trascorso, tutte le cose che sono state fatte insieme, quando non ci sono anche influenze da parte di familiari, rendono la separazione difficile e traumatica....ma per quanto dolorosa possa essere una tale separazione, ricordi che separarsi dopo il matrimonio è molto peggio per una molteplicità di motivi che può ben immaginare, quindi se vuole il nuovo rapporto il consiglio è di essere decisi e determinati.
Al proposito può probabilmente esserle utile l'articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2664-le-storie-sentimentali-non-chiuse.html
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Gentilissimi, intanto grazie ancora per le vostre risposte..mi danno un grande aiuto perchè, nonostante stia parlando della situazione con tante persone che mi conoscono, non trovo da loro molto aiuto..
Vi scrivo perchè è cambiato ancora qualcosa dal mio ultimo messaggio..ho sentito di nuovo l'ex per telefono...ero disperata e mi sono messa a piangere..così lui cambiando atteggiamento mi ha come consolata..mi ha detto di calmarmi di stare tranquilla come a volte ha fatto durante i nostri 12 anni insieme..e io in effetti sentendo le sue parole mi sono tranquillizzata davvero...il problema è che ho cominciato a fare tutti dei ragionamenti che forse sono molto contorti e sbagliati e vorrei da voi un parere...
Io ed il mio ex abbiamo condiviso tantissimi anni insieme come vi ho detto (più di 10) tempo nel quale abbiamo veramente imparato l'uno dall'altra a migliorarci, ci siamo come plasmati l'uno con l'altro, abbiamo condiviso il lavoro, la vita affettiva, le aspirazioni per il futuro..abbiamo anche condiviso le nostre paure, le nostre debolezze e ci siamo come presi sempre cura l'uno dell'altra in una maniera quasi genitoriale..noi dicevamo sempre che da soli non potevamo farcela ma che uniti potevamo fare qualsiasi cosa sia nel lavoro che nei rapporti con le persone..quasi tutti i nostri amici e conoscenti ci stimavano molto come copia in quanto mai abbiamo esternato atteggiamenti da fidanzati, anzi molto spesso scherzavamo con gli altri sul nostro rapporto pur essendo molto complici in questo...adesso tutti ci dicono che la cosa migliore per tutti sarebbe quella di troncare definitivamente, di evitare di sentirci, vederci...ma sinceramente io non credo di riuscirci e così dice ovviamente anche lui..ho provato per un po' di tempo ma è veramente troppo doloroso...è come se ci fosse ancora una sorta di dipendenza con lui...solo se lui, anche in minima parte, mi dà un segnale di sostenermi nella mia scelta io sto bene...è una pazzia perchè lui razionalmente non può darmi il suo benestare amandomi ancora al fatto che io lo lascio..eppure quando ci siamo sentiti che io piangevo è stato un po' così..il senso di quello che mi ha detto era come:"stai tranquilla che sistemeremo anche questa".
Da qui la mia mente contorta ha cominciato a pensare...e se ci fosse una via di mezzo? se potessi salvare qualcosa di questo rapporto? se potessi far si che rimanesse l'amicizia e la collaborazione professionale? sarebbe un processo molto lungo credo perchè presupporrebbe il fatto che lui dovrebbe quasi disinnamorarsi di me come l'ho fatto io di lui...ma forse anche per lui ci sarebbe il vantaggio di non perdere completamente tutto (il lavoro insieme, le prospettive lavorative per il futuro che avevamo progettato)..allora ieri sera l'ho chiamato per proporgli questa sorta di patto...cioè di non andarci giù così duri nel recidere ogni legame..ma a distanza per ora collaborare ancora nel lavoro...magari tra un po' di tempo vedersi per fare le ultime divisioni delle cose comuni..e in questo modo valutare se sia possibile trasformare questo nostro legame in un nuovo rapporto, certamente diverso, ma pur sempre presente...lui è rimasto un po' sconcertato...dice che ha molta confusione su questa ipotesi e lo posso capire perchè io gli propongo un surrogato di quello che lui vorrebbe da me.. Secondo voi questa ipotesi è pura follia?
Vi scrivo perchè è cambiato ancora qualcosa dal mio ultimo messaggio..ho sentito di nuovo l'ex per telefono...ero disperata e mi sono messa a piangere..così lui cambiando atteggiamento mi ha come consolata..mi ha detto di calmarmi di stare tranquilla come a volte ha fatto durante i nostri 12 anni insieme..e io in effetti sentendo le sue parole mi sono tranquillizzata davvero...il problema è che ho cominciato a fare tutti dei ragionamenti che forse sono molto contorti e sbagliati e vorrei da voi un parere...
Io ed il mio ex abbiamo condiviso tantissimi anni insieme come vi ho detto (più di 10) tempo nel quale abbiamo veramente imparato l'uno dall'altra a migliorarci, ci siamo come plasmati l'uno con l'altro, abbiamo condiviso il lavoro, la vita affettiva, le aspirazioni per il futuro..abbiamo anche condiviso le nostre paure, le nostre debolezze e ci siamo come presi sempre cura l'uno dell'altra in una maniera quasi genitoriale..noi dicevamo sempre che da soli non potevamo farcela ma che uniti potevamo fare qualsiasi cosa sia nel lavoro che nei rapporti con le persone..quasi tutti i nostri amici e conoscenti ci stimavano molto come copia in quanto mai abbiamo esternato atteggiamenti da fidanzati, anzi molto spesso scherzavamo con gli altri sul nostro rapporto pur essendo molto complici in questo...adesso tutti ci dicono che la cosa migliore per tutti sarebbe quella di troncare definitivamente, di evitare di sentirci, vederci...ma sinceramente io non credo di riuscirci e così dice ovviamente anche lui..ho provato per un po' di tempo ma è veramente troppo doloroso...è come se ci fosse ancora una sorta di dipendenza con lui...solo se lui, anche in minima parte, mi dà un segnale di sostenermi nella mia scelta io sto bene...è una pazzia perchè lui razionalmente non può darmi il suo benestare amandomi ancora al fatto che io lo lascio..eppure quando ci siamo sentiti che io piangevo è stato un po' così..il senso di quello che mi ha detto era come:"stai tranquilla che sistemeremo anche questa".
Da qui la mia mente contorta ha cominciato a pensare...e se ci fosse una via di mezzo? se potessi salvare qualcosa di questo rapporto? se potessi far si che rimanesse l'amicizia e la collaborazione professionale? sarebbe un processo molto lungo credo perchè presupporrebbe il fatto che lui dovrebbe quasi disinnamorarsi di me come l'ho fatto io di lui...ma forse anche per lui ci sarebbe il vantaggio di non perdere completamente tutto (il lavoro insieme, le prospettive lavorative per il futuro che avevamo progettato)..allora ieri sera l'ho chiamato per proporgli questa sorta di patto...cioè di non andarci giù così duri nel recidere ogni legame..ma a distanza per ora collaborare ancora nel lavoro...magari tra un po' di tempo vedersi per fare le ultime divisioni delle cose comuni..e in questo modo valutare se sia possibile trasformare questo nostro legame in un nuovo rapporto, certamente diverso, ma pur sempre presente...lui è rimasto un po' sconcertato...dice che ha molta confusione su questa ipotesi e lo posso capire perchè io gli propongo un surrogato di quello che lui vorrebbe da me.. Secondo voi questa ipotesi è pura follia?
[#10]
Utente
Molte grazie per la risposta.
Scusate se continuo a fare domande..sicuramente ci sono casi più importanti del mio..tuttavia trovo sempre giovamento dalle vostre risposte e ne vorrei aprofittare ancora per una ulteriore questione...
Ho pensato molto alla questione delle storie non chiuse come mi avete suggerito...forse il mio continuo preoccuparmi per l'ex è determinato più che da un senso di colpa per la situazione attuale per quella che c'è stata gli anni scorsi ossia il fatto che non gli ho mai rivelato i miei tradimenti con l'amico comune e questo forse mi fa sentire ancora peggio in questa situazione..ho anche pensato che forse il mio protrarre la relazione con l'ex negli anni scorsi, oltre alla non maturità del rapporto con l'amico comune, potrebbe essere derivato da una sorta di metodo riparatore a ciò che avevo fatto..(ossia il tradimento) come una sorta di espiazione da parte mia...
Potrebbe essere sensata questa ipotesi secondo voi?
Sto inoltre pensando di fare un consulto con uno psicologo nella mia città. Che specializzazione o in che campo secondo voi dovrebbe essere "esperto" per trattare il mio caso?
Molte grazie ancora a tutti!
Scusate se continuo a fare domande..sicuramente ci sono casi più importanti del mio..tuttavia trovo sempre giovamento dalle vostre risposte e ne vorrei aprofittare ancora per una ulteriore questione...
Ho pensato molto alla questione delle storie non chiuse come mi avete suggerito...forse il mio continuo preoccuparmi per l'ex è determinato più che da un senso di colpa per la situazione attuale per quella che c'è stata gli anni scorsi ossia il fatto che non gli ho mai rivelato i miei tradimenti con l'amico comune e questo forse mi fa sentire ancora peggio in questa situazione..ho anche pensato che forse il mio protrarre la relazione con l'ex negli anni scorsi, oltre alla non maturità del rapporto con l'amico comune, potrebbe essere derivato da una sorta di metodo riparatore a ciò che avevo fatto..(ossia il tradimento) come una sorta di espiazione da parte mia...
Potrebbe essere sensata questa ipotesi secondo voi?
Sto inoltre pensando di fare un consulto con uno psicologo nella mia città. Che specializzazione o in che campo secondo voi dovrebbe essere "esperto" per trattare il mio caso?
Molte grazie ancora a tutti!
[#11]
"Potrebbe essere sensata questa ipotesi secondo voi?"
Gent.le,
il compito dello Psicologo non è stabilire ciò che ha senso e ciò che non lo ha, semmai aiutarla a "mettere a fuoco" la soggettività della sua esperienza al fine di avviare un processo di elaborazione.
Per quanto riguarda la scelta dello Psicologo è preferibile che sia specializzato in Psicoterapia, in ogni caso può verificarne le credenziali consultando questo link:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2629-come-verificare-le-credenziali-dello-psicologo.html
Gent.le,
il compito dello Psicologo non è stabilire ciò che ha senso e ciò che non lo ha, semmai aiutarla a "mettere a fuoco" la soggettività della sua esperienza al fine di avviare un processo di elaborazione.
Per quanto riguarda la scelta dello Psicologo è preferibile che sia specializzato in Psicoterapia, in ogni caso può verificarne le credenziali consultando questo link:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2629-come-verificare-le-credenziali-dello-psicologo.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#12]
Utente
Gent.mi,
è passato quasi un mese da quando vi ho scritto e ci sono stati ancora sviluppi nella storia. Vi scrivo perchè ora la situazione con il mio ex fidanzato è abbastanza stabile nel senso che entrambi siamo andati da un vostro collega psicologo e lui è riuscito a tranquillizzare l'ex fidanzato e a fargli accettare (ma non a rassegnarsi ancora) la situazione. Tuttavia purtroppo ci sono stati sviluppi negativi nell'altra relazione.
Ci siamo frequantati più assiduamente con l'amico comune..incontri fatti prevalentemente di cene con relativi dopo cena in cui consumavamo il rapporto. Dopo tanto tempo è stato bello finalmente avere la possibilità di amarci tuttavia pian piano io sentivo che mi mancava qualcosa nel senso che oltre a questi incontri passionali io avrei voluto finalmente avere da lui anche una sorta di corteggiamento dopo tanti anni in cui comunque gli ero corsa dietro e dopo la sofferenza ed il trauma che avevo subito nel fare la scelta drastica di lasciare il mio fidanzato. Così ho cominciato a fargli delle sorte di appunti tipo: però io mi aspettavo che tu magari facessi qualche gesto carino, che non uscissimo solo per fare sempre sesso, che magari mi regalassi qualcosa ecc...lui ha interpretato queste mie richieste, che a me sembrano normali, come una sorta di offesa, come una specie di voglia da parte mia di cambiarlo di plasmarlo per farlo diventare come io volevo e questa è una cosa che lui non accetta assolutamente, non concepisce. Lui dice sempre che io lo devo accettare per come è e che se non mi va bene così allora non andiamo bene insieme..Io ovviamente ci sono rimasta malissimo perchè dopo tanto avere tenuto nel mio cuore questa persona alla prima mia richiesta di cose che a me sembrano richiedano un minimo sforzo da parte sua lui già mi ha respinta. Inoltre nell'incontro che avevo fatto con lo psicologo vostro collega per aiutare l'ex fidanzato era venuto fuori il discorso dell'amico comune e di questa sua rigidità di pensiero e di azione...il vostro collega mi aveva detto che sia io che il mio ex fidanzato secondo lui eravamo in una situazione di movimento e che lui invece sembrava immobile e che questo non era un buon segno..che se non fosse cambiato non sarebbe stato in grado di stare con me...io quindi esasperata dal fatto che l'amico comune mi aveva rifiutato gli ho detto anche questa versione del vostro collega il che ha scatenato in lui una profonda rabbia e risentimento perchè secondo lui per tutto questo tempo io sono uscita con lui solo per scrutarlo e verificare se l'ipotesi dello psicologo era giusta..si è sentito come truffato..
Ora vorrei sapere ma sono io che sono tutta sbagliata? a me sembra che in un rapporto comunque ci debba essere un poco di flessibilità, una voglia per lo meno di venire incontro alle esigenze dell'altro...certo non volevo da lui il servilismo che avevo dal mio vecchio fidanzato ma nemmeno questa rigidità di vedute mi sembra normale...io del resto ho cercato pur nelle mie mille difficoltà di adattarmi a lui ad esempio quando uscivamo lo stavo sempre ad ascoltare sulle descrizioni del suo lavoro, lo incoraggiavo per quelle che sono le sue passioni extra il lavoro e, per quanto prematuro ma gli avevo anche detto scherzando che magari sarei potuta andare a vivere prima o poi con lui sui monti anche se a me piace stare in città tra la gente...insomma avevo cercato per amor suo di essere disponibile e flessibile..io non so davvero cosa pensare più di me stessa..delle mie capacità di relazionarmi con gli uomini...non so davvero se sono io tutta sbagliata...
è passato quasi un mese da quando vi ho scritto e ci sono stati ancora sviluppi nella storia. Vi scrivo perchè ora la situazione con il mio ex fidanzato è abbastanza stabile nel senso che entrambi siamo andati da un vostro collega psicologo e lui è riuscito a tranquillizzare l'ex fidanzato e a fargli accettare (ma non a rassegnarsi ancora) la situazione. Tuttavia purtroppo ci sono stati sviluppi negativi nell'altra relazione.
Ci siamo frequantati più assiduamente con l'amico comune..incontri fatti prevalentemente di cene con relativi dopo cena in cui consumavamo il rapporto. Dopo tanto tempo è stato bello finalmente avere la possibilità di amarci tuttavia pian piano io sentivo che mi mancava qualcosa nel senso che oltre a questi incontri passionali io avrei voluto finalmente avere da lui anche una sorta di corteggiamento dopo tanti anni in cui comunque gli ero corsa dietro e dopo la sofferenza ed il trauma che avevo subito nel fare la scelta drastica di lasciare il mio fidanzato. Così ho cominciato a fargli delle sorte di appunti tipo: però io mi aspettavo che tu magari facessi qualche gesto carino, che non uscissimo solo per fare sempre sesso, che magari mi regalassi qualcosa ecc...lui ha interpretato queste mie richieste, che a me sembrano normali, come una sorta di offesa, come una specie di voglia da parte mia di cambiarlo di plasmarlo per farlo diventare come io volevo e questa è una cosa che lui non accetta assolutamente, non concepisce. Lui dice sempre che io lo devo accettare per come è e che se non mi va bene così allora non andiamo bene insieme..Io ovviamente ci sono rimasta malissimo perchè dopo tanto avere tenuto nel mio cuore questa persona alla prima mia richiesta di cose che a me sembrano richiedano un minimo sforzo da parte sua lui già mi ha respinta. Inoltre nell'incontro che avevo fatto con lo psicologo vostro collega per aiutare l'ex fidanzato era venuto fuori il discorso dell'amico comune e di questa sua rigidità di pensiero e di azione...il vostro collega mi aveva detto che sia io che il mio ex fidanzato secondo lui eravamo in una situazione di movimento e che lui invece sembrava immobile e che questo non era un buon segno..che se non fosse cambiato non sarebbe stato in grado di stare con me...io quindi esasperata dal fatto che l'amico comune mi aveva rifiutato gli ho detto anche questa versione del vostro collega il che ha scatenato in lui una profonda rabbia e risentimento perchè secondo lui per tutto questo tempo io sono uscita con lui solo per scrutarlo e verificare se l'ipotesi dello psicologo era giusta..si è sentito come truffato..
Ora vorrei sapere ma sono io che sono tutta sbagliata? a me sembra che in un rapporto comunque ci debba essere un poco di flessibilità, una voglia per lo meno di venire incontro alle esigenze dell'altro...certo non volevo da lui il servilismo che avevo dal mio vecchio fidanzato ma nemmeno questa rigidità di vedute mi sembra normale...io del resto ho cercato pur nelle mie mille difficoltà di adattarmi a lui ad esempio quando uscivamo lo stavo sempre ad ascoltare sulle descrizioni del suo lavoro, lo incoraggiavo per quelle che sono le sue passioni extra il lavoro e, per quanto prematuro ma gli avevo anche detto scherzando che magari sarei potuta andare a vivere prima o poi con lui sui monti anche se a me piace stare in città tra la gente...insomma avevo cercato per amor suo di essere disponibile e flessibile..io non so davvero cosa pensare più di me stessa..delle mie capacità di relazionarmi con gli uomini...non so davvero se sono io tutta sbagliata...
[#13]
Gent.le ragazza,
attraverso una consulenza on line non è possibili approfondire ed elaborare gli aspetti che lei ci riferisce in modo adeguato, andrebbero affrontati all'interno di un colloquio con uno Psicologo come le avevo suggerito.
In ogni caso il compito dello Psicologo non è quello di fornire giudizi di merito sulla persona che gli ha rivolto una richiesta d'aiuto, quanto piuttosto di creare le condizioni favorevoli al miglioramento dell'autoconsapevolezza ed eventualmente all'avvio di un processo di cambiamento.
attraverso una consulenza on line non è possibili approfondire ed elaborare gli aspetti che lei ci riferisce in modo adeguato, andrebbero affrontati all'interno di un colloquio con uno Psicologo come le avevo suggerito.
In ogni caso il compito dello Psicologo non è quello di fornire giudizi di merito sulla persona che gli ha rivolto una richiesta d'aiuto, quanto piuttosto di creare le condizioni favorevoli al miglioramento dell'autoconsapevolezza ed eventualmente all'avvio di un processo di cambiamento.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 9.2k visite dal 01/12/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.