Il mio medico mi ha consigliato il lexotan ma io non trovo affatto giovamento, mi fa solo un pò

Buongiono. In passato ho sofferto, per un breve periodo di attacchi di panico (almeno questa è stata la diagnosi del mio medico di base che è anche psichiatra) in concomitanza con l'ultimo esame universitario. I sintomi erano disperazione improvvisa, pensieri fissi e ossessivi di non riuscire a presentarmi all'esame e a laurearmi, panico totale, nausea e impossibilità di mangiare e dormire. E' stata l'esperienza più brutta della mia vita. Appena mangiavo vomitavo. La terapia consigliata è stata il Levopraid che immediamente è risultato efficacissimo (preso per un paio di settimane, fino all'esame ed ha funzionato immediatamente). Ho fatto l'esame senza problemi da allora per molti anni non ho avuto più nessun sintomo. Gli stessi sintomi però si sono ripresentati e si ripresentano ora in corrispondenza di una crisi sentimentale. Non riesco ad affrontare la seperazione da un uomo, non riesco a farmene una ragione, sono disperata e faccio brutti pensieri, dormo poco, piango continuamente sento di non valere niente e sento di non avere la capacità di reagire da sola. Mi definirei depressa, ma non so se è il termine giusto. Visto che il levopraid alzava la prolattina (e sono in terapia ormonale con TAMOXIFENE per un tumore al seno, 3 anni fa) il mio medico mi ha consigliato il Lexotan ma io non trovo affatto giovamento, mi fa solo un pò dormire ma il senso di angoscia, disperazione e di ansia non passa mai. Ho intenzione di intraprendere una psicoterapia perchè penso di non poterne uscire da sola e sto cercando uno specialista (anzi accetto volentieri suggerimenti) ma nel frattempo la mia domanda è se posso riprendere il Levopraid pur avendo preso per 3 giorni il Lexotan (e la tachipirina perchè ho pure l'influenza) o è preferibile non "mischiare" i farmaci. Vi ringrazio moltissimo Francesca
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Gentile Utente,
le informazioni sui farmaci devono essere richieste nella sezione Psichiatria, poiché gli psicologi non essendo medici non se ne occupano.
Per quanto riguarda, invece, la psicoterapia che ha intenzione di iniziare (eventualmente solo dopo una preliminare valutazione da parte del professionista che la prenderà in carico), per il tipo di disturbi che riferisce, può essere indicato un percorso di tipo cognitivo-comportamentale.


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per il suo riscontro.
Saluti Francesca
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
per quanto concerne il farmaco, dovrebbe fare riferimento al medico prescrivente, oppure postare la richiesta in area psichiatria, poiché lo psicologo non è medico e non si occupa di farmaci.

<o intenzione di intraprendere una psicoterapia perchè penso di non poterne uscire da sola e sto cercando uno specialista >

Date le difficoltà e i sintomi che ci ha riferito è senza dubbio opportuno che si rivolga ad uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione diretta e un eventuale trattamento psicoterapico che la possa aiutare a ritrovare il suo benessere.

Le suggerisco di leggere questi articoli con utili informazioni sui vari orientamenti terapeutici

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Se necessita di ulteriori informazioni restiamo in ascolto

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissima

Non possiamo dare consigli sull'assunzione di farmaci, non siamo medici.
ma dalle sue descrizioni traspare un' ansia che è tenuta sotto controllo solo farmacologicamente e che ad intervalli si ripete (nei momenti di crisi, di stress, ecc).
Dovrebbe abbinare una terapia psicologica per capire le origini di questo disagio e per avere in mano gli strumenti per riuscire a contenerla;
i farmaci aiutano, ma se non si va all'origine del tutto col l'andar del tempo risulterebbero inefficaci.

i miei migliori auguri

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









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Utente
Utente
Ringrazio tutti per le risposte, sicuramente mi rivolgerò ad uno psicoterapeuta per approfondire il mio disagio.
Francesca
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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Carissima,
come già spiegatole dai miei colleghi, i consulti relativi ai farmaci sono afferenti alla sfera psichiatrica.
Le consiglio comunque di intraprendere una psicoterapia,magari cognitivo-comportamentale.
Sta rimettendo in atto modalità di reazione disfunzionali rispetto all'evento,così come le è accaduto anni fa.
Per comprendere a fondo l'origine di queste dinamiche e superare definitivamente il problema, la terapia farmacologica risulta riduttiva in quanto ha un'azione puramente sintomatica,andando ad agire sul sintomo,in superficie, e non sulla sua origine.
Può riferirsi a questo portale per trovare uno psicoterapeuta della sua zona.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicologiabenevento.it
www.psicoterapiacognitivacampania.it

Dr.ssa serena rizzo