Disturbi alimentari in bambina di 3 anni con autoinduzione del vomito
buonasera, sono un educatrice in un asilo nido vorrei chiedere un consulto su una problematica che sto cercando di affrontare da circa 3 mesi:
nella mia classe ho una bambina di 3 anni che ha iniziato a settembre a venire all'asilo, premetto che per lei è stato il primo contatto con la scuola e anche il primo distacco dai genitori fino ad allora ha vissuto a casa sua con i nonni. E' stato svolto un inserimento classico in cui non si sono manifestate nessun tipo di problematiche particolari la bambina è entrata subito in contatto con gli altri bambini e ad oggi continua ad essere cosi. Il problema incomincia a nascere dopo un mese di frequentazione dell'asilo, inizialmente la bambina ha incominciato a manifestare molta agitazione( diventando rossa in volto, iperventilando , muovendo freneticamente le mani) all'ingresso, nel momento del distacco dai genitori tutto cio durava circa una 15 di min riuscendo a distarla e parlandoci si calmava trascorrendo in maniera serena la routine della giornata fino al momento del pranzo dove si manifestava nuovamente questa agitazione che veniva comunque superata. Col passare del tempo si sono aggiunti forti strilli e ripetute richieste da parte della bambina " di quando venissero i genitori" anche in questo caso venivano superati dopo una 15 di min. la problematica maggiore si è vericata in seguito nel momento in cui a tutto ciò si è aggiunto il vomito volontario( sforzandosi) e poi quello autoindotto. questo ormai avviene sistematicamente in due momenti, all'ingresso e durante il pranzo. Premetto che la famiglia è stata messa al corrente dei suoi comportamenti ed è emerso che ciò capita anche a casa purtroppo delle sue dinamiche famigliari non ne sono al corrente perchè i genitori fanno finta di nulla e non fanno nulla per aiutarci e aiutarla tranne che accontentare ogni sua richiesta ciompresi i nonni che l'hanno assecondata in tutto pur di non vederla piangere. Da parte nostra abbiamo cercato di adottare piu di un metodo educativo, indifferenza, dialogo, rassicurazioni, riproveri, cercando cmq di variare i metodi con risulati scarsi. Poiche abbiamo osservato che la bambina ha un rifiuto costante alle frustrazioni e quindi attua tali comportamenti quando gli vengono imposte delle regole, ed è in tale momento che lei attua una sfida costante con noi. Il vomito indotto ormai è una costante durante il pranzo sia se gli viene imposto di mangiare e sia presentandogli il piatto o mettendola solo seduta a tavola senza imporgli nulla, abbiamo anche cercato di farla mangiare da sola, senza risultati.Da notare che ogni volta che si cambia metodologia sembra funzionare per pochi giorni. A questo punto non sappiamo più cosa fare e se ciò che abbiamo fatto fino adesso sia giusto oppure no, per ulteriori informazioni vi prego di rivolgermi qualsiasi domanda considerando che credo che la situazione sia grave data l'età della bambina.
Grazie anticipatamente per tutti i vostri consigli che saranno sicuramente utili.
nella mia classe ho una bambina di 3 anni che ha iniziato a settembre a venire all'asilo, premetto che per lei è stato il primo contatto con la scuola e anche il primo distacco dai genitori fino ad allora ha vissuto a casa sua con i nonni. E' stato svolto un inserimento classico in cui non si sono manifestate nessun tipo di problematiche particolari la bambina è entrata subito in contatto con gli altri bambini e ad oggi continua ad essere cosi. Il problema incomincia a nascere dopo un mese di frequentazione dell'asilo, inizialmente la bambina ha incominciato a manifestare molta agitazione( diventando rossa in volto, iperventilando , muovendo freneticamente le mani) all'ingresso, nel momento del distacco dai genitori tutto cio durava circa una 15 di min riuscendo a distarla e parlandoci si calmava trascorrendo in maniera serena la routine della giornata fino al momento del pranzo dove si manifestava nuovamente questa agitazione che veniva comunque superata. Col passare del tempo si sono aggiunti forti strilli e ripetute richieste da parte della bambina " di quando venissero i genitori" anche in questo caso venivano superati dopo una 15 di min. la problematica maggiore si è vericata in seguito nel momento in cui a tutto ciò si è aggiunto il vomito volontario( sforzandosi) e poi quello autoindotto. questo ormai avviene sistematicamente in due momenti, all'ingresso e durante il pranzo. Premetto che la famiglia è stata messa al corrente dei suoi comportamenti ed è emerso che ciò capita anche a casa purtroppo delle sue dinamiche famigliari non ne sono al corrente perchè i genitori fanno finta di nulla e non fanno nulla per aiutarci e aiutarla tranne che accontentare ogni sua richiesta ciompresi i nonni che l'hanno assecondata in tutto pur di non vederla piangere. Da parte nostra abbiamo cercato di adottare piu di un metodo educativo, indifferenza, dialogo, rassicurazioni, riproveri, cercando cmq di variare i metodi con risulati scarsi. Poiche abbiamo osservato che la bambina ha un rifiuto costante alle frustrazioni e quindi attua tali comportamenti quando gli vengono imposte delle regole, ed è in tale momento che lei attua una sfida costante con noi. Il vomito indotto ormai è una costante durante il pranzo sia se gli viene imposto di mangiare e sia presentandogli il piatto o mettendola solo seduta a tavola senza imporgli nulla, abbiamo anche cercato di farla mangiare da sola, senza risultati.Da notare che ogni volta che si cambia metodologia sembra funzionare per pochi giorni. A questo punto non sappiamo più cosa fare e se ciò che abbiamo fatto fino adesso sia giusto oppure no, per ulteriori informazioni vi prego di rivolgermi qualsiasi domanda considerando che credo che la situazione sia grave data l'età della bambina.
Grazie anticipatamente per tutti i vostri consigli che saranno sicuramente utili.
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Gentile educatrice, trovo anch'io che la situazione sia degna di riflessioni da parte vostra e da parte della famiglia soprattutto.
Le faccio alcune domande.. la bambina ha avuto un fratellino , potrebbe quindi essere preoccupata, in ansia perchè a casa c'è la mamma e lei si sente in esilio ? forse si potrebbe fare un tentativo e variare i suoi orari di frequenza, per un pò farla mangiare a casa.. e farle poi portare il classico "oggetto transizionale" che mangia con lei..non consiglio di insistere se non vuole mangiare, credo convenga dire, non hai fame ' non importa, con massima calma..
i Soprattutto è necessario indagare sulla situazione della famiglia, sulla presenza e l'attenzione dei genitori.. come mai tutti fanno finta di nulla .. collaboranti e attenti dovrebbero essere..
Inoltre la bambina vive bene i ritmi , i giochi , il lavoro che viene svolto all'asilo, ha difficoltà a cedere il passo, aspettare per avere il gioco..?
Così da lontano si sanno troppe poche cose di questa bambina.. Ci faccia sapere, intanto complimenti per il vostro sguardo attento e intelligente..!
Le faccio alcune domande.. la bambina ha avuto un fratellino , potrebbe quindi essere preoccupata, in ansia perchè a casa c'è la mamma e lei si sente in esilio ? forse si potrebbe fare un tentativo e variare i suoi orari di frequenza, per un pò farla mangiare a casa.. e farle poi portare il classico "oggetto transizionale" che mangia con lei..non consiglio di insistere se non vuole mangiare, credo convenga dire, non hai fame ' non importa, con massima calma..
i Soprattutto è necessario indagare sulla situazione della famiglia, sulla presenza e l'attenzione dei genitori.. come mai tutti fanno finta di nulla .. collaboranti e attenti dovrebbero essere..
Inoltre la bambina vive bene i ritmi , i giochi , il lavoro che viene svolto all'asilo, ha difficoltà a cedere il passo, aspettare per avere il gioco..?
Così da lontano si sanno troppe poche cose di questa bambina.. Ci faccia sapere, intanto complimenti per il vostro sguardo attento e intelligente..!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Ex utente
Inanzitutto la ringrazio profondamente per la risposta.
per rispondere alle sue domande ineffetti la mamma è incinta e avrà un fratellino a gennaio, quando gli vengono poste delle domande sulla nascita del fratello raramente risponde. Purtroppo per quanto riguarda la famiglia non abbiamo nessun appoggio e non possiamo neanche più di tanto insistere poichè sulle loro dinamiche famigliari sono al quanto restii a rispondere.
Provero come ha suggerito lei con l'oggetto transizionale, per quanto riguarda la bambina vive benissimo i ritmi dell'asilo e si relaziona senza difficoltà con i suoi compagni è molto collaborativa.
La mia preoccupazione maggiore è che la situazione si possa aggravare con la nascita del fratello,non so più cosa fare vorrei cercare di istaurare un legame di fiducia con la bambina o qualche dinamica che possa farle capire che il suo comportamento è sbagliato non produttivo che le cose non cambiano inducendosi il vomito.,
per rispondere alle sue domande ineffetti la mamma è incinta e avrà un fratellino a gennaio, quando gli vengono poste delle domande sulla nascita del fratello raramente risponde. Purtroppo per quanto riguarda la famiglia non abbiamo nessun appoggio e non possiamo neanche più di tanto insistere poichè sulle loro dinamiche famigliari sono al quanto restii a rispondere.
Provero come ha suggerito lei con l'oggetto transizionale, per quanto riguarda la bambina vive benissimo i ritmi dell'asilo e si relaziona senza difficoltà con i suoi compagni è molto collaborativa.
La mia preoccupazione maggiore è che la situazione si possa aggravare con la nascita del fratello,non so più cosa fare vorrei cercare di istaurare un legame di fiducia con la bambina o qualche dinamica che possa farle capire che il suo comportamento è sbagliato non produttivo che le cose non cambiano inducendosi il vomito.,
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Gentile educatrice, fa benissimo ad instaurare un rapporto di fiducia e d'affetto con questa bambina, io vedo il vomito come un fenomeno oppositorio con cui la bambina cerca attenzione e centralità. Insomma il momento del pasto non deve essere molto importantizzato altrimenti viene usato appunto per opporsi dimostrativamente e rioccupare la scena che teme di perdere con la nascita del fratello.
Ci vorrà pazienza , intuito ed affetto, ma vedrà che riuscirà ad aiutare questa bambina fortunata che ha intorno educatrici sensibili e sollecite..
Buon lavoro..!!
Ci vorrà pazienza , intuito ed affetto, ma vedrà che riuscirà ad aiutare questa bambina fortunata che ha intorno educatrici sensibili e sollecite..
Buon lavoro..!!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 29/11/2012.
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