Lutto e apatia
Buonasera,
sono una donna di 51 anni, con una figlia di 22 anni. Il 6 novembre mio marito è morto a soli 52 anni, dopo un ricovero di soli 15 gg si pensa per una cirrosi alcolica che probabilmente portava avanti da tempo. Da quel giorno, non riesco più a vivere, a trovare un motivo per andare avanti. Niente riesce a distrarmi, è come se avessi un macigno sulla testa, persino la mia casa, mia figlia, le persone che mi sono vicine mi sembrano degli sconosciuti. Non ho più voglia di fare nulla, non m'interessa nulla di me, è come se fossi un'altra persona. Penso in continuazione al passato, quando lui c'era. Mi sento in colpa nel fare qualsiasi cosa, perchè lui non ha più la possibilità di fare nulla e non saprà mai più niente di noi. Ho la sensazione che tutto sia solo un brutto sogno, dal quale potrò svegliarmi, ritrovando mio marito e la mia vita di prima. Svegliarsi al mattino è un incubo. Ho paura di dover vivere per sempre in questo stato che è solo sofferenza e disperazione, perchè qualsiasi cosa farò, lui non tornerà mai più. Pur sapendo che con la morte finisce tutto, mi sembra impossibile che tutto continui normalmente, come se nulla fosse.
Ho il terrore di essere l'unica ad avere queste tremende sensazioni e che non riuscirò più ad uscire da questo tunnel, nonostante ci sia mia figlia, la persona più importante della mia vita.Vorrei aggiungere che da giugno sono disoccupata e che ho sofferto in passato di depressione maggiore e sono stata in cura con antidepressivi.
sono una donna di 51 anni, con una figlia di 22 anni. Il 6 novembre mio marito è morto a soli 52 anni, dopo un ricovero di soli 15 gg si pensa per una cirrosi alcolica che probabilmente portava avanti da tempo. Da quel giorno, non riesco più a vivere, a trovare un motivo per andare avanti. Niente riesce a distrarmi, è come se avessi un macigno sulla testa, persino la mia casa, mia figlia, le persone che mi sono vicine mi sembrano degli sconosciuti. Non ho più voglia di fare nulla, non m'interessa nulla di me, è come se fossi un'altra persona. Penso in continuazione al passato, quando lui c'era. Mi sento in colpa nel fare qualsiasi cosa, perchè lui non ha più la possibilità di fare nulla e non saprà mai più niente di noi. Ho la sensazione che tutto sia solo un brutto sogno, dal quale potrò svegliarmi, ritrovando mio marito e la mia vita di prima. Svegliarsi al mattino è un incubo. Ho paura di dover vivere per sempre in questo stato che è solo sofferenza e disperazione, perchè qualsiasi cosa farò, lui non tornerà mai più. Pur sapendo che con la morte finisce tutto, mi sembra impossibile che tutto continui normalmente, come se nulla fosse.
Ho il terrore di essere l'unica ad avere queste tremende sensazioni e che non riuscirò più ad uscire da questo tunnel, nonostante ci sia mia figlia, la persona più importante della mia vita.Vorrei aggiungere che da giugno sono disoccupata e che ho sofferto in passato di depressione maggiore e sono stata in cura con antidepressivi.
[#1]
Gentile Signora,
Le faccio le mie condoglianze!
Vorrei poterle essere di aiuto in questo terribile momento, ma temo di non poterci riusacire, come e' ovvio direi.
Lei sta attraversando il perido peggiore del lutto e sta soffrendo molto.
Se puo' costituire un aiuto le posso assicurare che fra non molto ricomicera' a vivere normalmente. Il tempo perche' cio' accada e' variable, ma un certo tempo serve.
Per aiutarla ora, visto che ha gia' sofferto di depressione, le consiglierei di ricorrere ad un appoggio di tipo psicologico e farmacologico.
Il tempo fara' il resto!
Un abbraccio
Le faccio le mie condoglianze!
Vorrei poterle essere di aiuto in questo terribile momento, ma temo di non poterci riusacire, come e' ovvio direi.
Lei sta attraversando il perido peggiore del lutto e sta soffrendo molto.
Se puo' costituire un aiuto le posso assicurare che fra non molto ricomicera' a vivere normalmente. Il tempo perche' cio' accada e' variable, ma un certo tempo serve.
Per aiutarla ora, visto che ha gia' sofferto di depressione, le consiglierei di ricorrere ad un appoggio di tipo psicologico e farmacologico.
Il tempo fara' il resto!
Un abbraccio
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile signora,
è fisiologico soffrire così per la morte del coniuge.
Si stima infatti che la perdita del coniuge sia uno degli stress maggiori nella vita di una persona.
Mi pare di capire che adesso Lei sia spaventata dalla Sua reazione: il senso di colpa, ad esempio, è la tipica emozione provata da chi sopravvive ad un evento come la morte (è stato studiato il senso di colpa del sopravvissuto) e la stessa apatia, la mancanza di progettualità in questo momento sono funzionali. Le servono infatti per conservare le energie e non disperdere e per non prendere decisioni avventate.
La tristezza ci rallenta, ci rende molto poco attivi ed è giusto che sia così in questo momento.
In genere il lutto viene elaborato nel giro di qualche mese e 20 giorni sono davvero pochi. Inoltre le prossime festività natalizie probabilmente amplificheranno il Suo dolore.
La cosa che può fare adesso, se se la sente, è avere una rete sociale ricca di persone che Le vogliono bene e che possono prendersi cura di Lei.
Un cordiale saluto,
è fisiologico soffrire così per la morte del coniuge.
Si stima infatti che la perdita del coniuge sia uno degli stress maggiori nella vita di una persona.
Mi pare di capire che adesso Lei sia spaventata dalla Sua reazione: il senso di colpa, ad esempio, è la tipica emozione provata da chi sopravvive ad un evento come la morte (è stato studiato il senso di colpa del sopravvissuto) e la stessa apatia, la mancanza di progettualità in questo momento sono funzionali. Le servono infatti per conservare le energie e non disperdere e per non prendere decisioni avventate.
La tristezza ci rallenta, ci rende molto poco attivi ed è giusto che sia così in questo momento.
In genere il lutto viene elaborato nel giro di qualche mese e 20 giorni sono davvero pochi. Inoltre le prossime festività natalizie probabilmente amplificheranno il Suo dolore.
La cosa che può fare adesso, se se la sente, è avere una rete sociale ricca di persone che Le vogliono bene e che possono prendersi cura di Lei.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentilissima,
Le sono molto vicino.
Veder morire il proprio marito a soli 52 anni deve esser tremendo;
Quello che prova è normalissimo e fa parte dello stress che ha vissuto per questo evento;
Il lutto però deve essere correttamente elaborato insieme ad uno psicologo, altrimenti si rischia di portar avanti questa enorme sofferenza dentro di se e in futuro potersi anche ammalare o somatizzare alcuni disagi tramite il corpo;
E' normale ancorarsi al passato e non voler scordare i momenti passati con lui, ci mancherebbe;
lei lo porterà sempre nel suo cuore e lo farà rivivere in questo modo;
deve però arrivare col tempo e con l'aiuto di un professionista ad accettare questo dolore che sarà più sfumato e meno struggente di ora;
Penserà che sono solo parole, ma vedrà che sarà proprio cosi'.
Si faccia tanto coraggio, per lei e per sua figlia.
Le sono molto vicino.
Veder morire il proprio marito a soli 52 anni deve esser tremendo;
Quello che prova è normalissimo e fa parte dello stress che ha vissuto per questo evento;
Il lutto però deve essere correttamente elaborato insieme ad uno psicologo, altrimenti si rischia di portar avanti questa enorme sofferenza dentro di se e in futuro potersi anche ammalare o somatizzare alcuni disagi tramite il corpo;
E' normale ancorarsi al passato e non voler scordare i momenti passati con lui, ci mancherebbe;
lei lo porterà sempre nel suo cuore e lo farà rivivere in questo modo;
deve però arrivare col tempo e con l'aiuto di un professionista ad accettare questo dolore che sarà più sfumato e meno struggente di ora;
Penserà che sono solo parole, ma vedrà che sarà proprio cosi'.
Si faccia tanto coraggio, per lei e per sua figlia.
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#4]
Gentile Signora,
L' elaborazione del lutto e' quel nornale e fisiologico processo, obbligatorio , che avviene dopo avere perso realmente o simbolicamente le persone care.
Immagino il suo dolore, cosi giovane e cosi' repentina, senza avvisaglie la perdita, non le ha dato il tempo di comprendere cosa le stava capitando, facendola precipitare nella situazione da lei descritta.
Sopravvivere a chi va via, e' tra l' altro un altro fondamentale punto di estremo dolore.
Valuti l' ipotesi di effettuare un a terapia combinata: farmacoterapia e psicoterapia .
L' elaborazione del lutto e' quel nornale e fisiologico processo, obbligatorio , che avviene dopo avere perso realmente o simbolicamente le persone care.
Immagino il suo dolore, cosi giovane e cosi' repentina, senza avvisaglie la perdita, non le ha dato il tempo di comprendere cosa le stava capitando, facendola precipitare nella situazione da lei descritta.
Sopravvivere a chi va via, e' tra l' altro un altro fondamentale punto di estremo dolore.
Valuti l' ipotesi di effettuare un a terapia combinata: farmacoterapia e psicoterapia .
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Gentile Utente,
il sentirsi in un'altra dimensione è qualcosa che riportano diverse persone che stanno vivendo una fase di lutto. Ed è intrinseco al lutto stesso ed al fatto che sono passati neanche 30 giorni. L'altra dimensione è la *nuova dimensione* nella quale si trova ed alla quale dovrà iniziare ad abituarsi, specialmente se *solo* 15 giorni sono stati quelli che ha avuto a disposizione per comprendere ed accettare quel che stava succedendo e dato che *soli* 52 di vita di marito.
In questo momento è ipotizzabile un Disturbo Traumatico da Stress, proprio per l'alto impatto stressante ed improvviso della Sua perdita.
Ci sono centri specializzati nell'elaborazione del lutto dove potrà trovare un valido sostegno nell'esplorare la nuova dimensione.
il sentirsi in un'altra dimensione è qualcosa che riportano diverse persone che stanno vivendo una fase di lutto. Ed è intrinseco al lutto stesso ed al fatto che sono passati neanche 30 giorni. L'altra dimensione è la *nuova dimensione* nella quale si trova ed alla quale dovrà iniziare ad abituarsi, specialmente se *solo* 15 giorni sono stati quelli che ha avuto a disposizione per comprendere ed accettare quel che stava succedendo e dato che *soli* 52 di vita di marito.
In questo momento è ipotizzabile un Disturbo Traumatico da Stress, proprio per l'alto impatto stressante ed improvviso della Sua perdita.
Ci sono centri specializzati nell'elaborazione del lutto dove potrà trovare un valido sostegno nell'esplorare la nuova dimensione.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 15.8k visite dal 28/11/2012.
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