Disturbo ossessivo compulsivo: lavarsi sempre le mani
Buongiorno,
mi sono resa conto di vere questo problema e la situazione mi sta sfuggendo di mano e credo che già solo il fatto di essere qua a scriverlo e ammetterlo a me stessa sia per me un grosso passo avanti.
E' una sorta di paura la mia, che mi genera ansia, che mi fa mettere in atto questi rituali. Il mio problema però non è verso cose ma verso persone, e la cosa mi fa stare doppiamente male. Ho un rifiuto verso queste persone, che stanno peggio di me, che stanno male, come possono essere ad esempio gli handicappati. Ecco, per loro ho proprio un blocco, non riesco nemmeno a guardarli, e se per caso li vedo per strada cerco di mantenere una distanza piu lunga possibile. E' una cosa che ho da piccola e che è andata via via peggiorando. Alle superiori ce n'era uno nella classe di fianco alla mia, e non uscivo dall'aula all'intervallo per non doverlo incontare. Cerco di evitare il piu possibile situazioni del genere. In un ospedale ad esempio impazzirei. Ma poi questa fissa mi era passata, del resto sono passati anche degli anni. E' ritornata un mesetto fa, ero fuori a cena e il mio ragazzo mi ha fatto notare che c'era una persona con dei problemi.. non l'avessi mai visto, davvero. Non so cosa darei per tornare indietro e non sentirmelo dire. Ma soprattutto l'avessi toccato dico io. E' ricominciato l'inferno, ed è anche peggio di prima. A casa ho lavato non solo le mani, ma ho fatto anche la doccia e ho lavato i capelli. Ho lavato i vestiti che avevo quella sera, e poi li ho rilavati ancora e ancora e ancora, ma non riesco a rimettermeli anzi li ho messi in un sacchetto a parte. Per me sono contaminati, è la parola giusta. E tutte le cose che potrebbero venire a contatto con quelli sono da rilavare anche quelle.
Adesso però la cosa è peggiorata perchè questa mania di lavarmi non è piu solo alle mani ma anche al corpo, in doccia. Sto male, sto impazzendo, e soprattutto mi sento sempre piu sola. I miei genitori mi vedono e non dicono nulla, non so è come se facessero apposta a fare finta di niente per non farmi sentire in imbarazzo, e invece io vorrei proprio che facesso il contrario, e mi risparmiassero la vergogna di dover chiedere loro di portarmi da uno psicologo. Sono da sola ecco, e devo fare tutto da sola, e per questo dico che solo il fatto di averlo ammesso da sola, e di averne parlato, per me è una liberazione.
C'è una parte di me che si vergogna di tutto questo, è assurdo, e ancora piu assurdo è stato scoprire che sono cosi irrispettosa nei confronti di queste persone, sto malissimo per questo. Ma c'è anche l'altra parte di me che non fa che ripetermi ogni volta che questi rituali sono la cosa giusta da fare, anzi l'unica, per evitare di essere come loro. Non so è come se avessi paura che contagiandomi potessi diventare come loro, che mi rendo conto che è impossibile ma non riesco a smettere.
Non mi aspetto molto, vorrei solo che qualcuno mi dicesse che basta davvero insaponarsi solo una volta per mandare via tutto.
mi sono resa conto di vere questo problema e la situazione mi sta sfuggendo di mano e credo che già solo il fatto di essere qua a scriverlo e ammetterlo a me stessa sia per me un grosso passo avanti.
E' una sorta di paura la mia, che mi genera ansia, che mi fa mettere in atto questi rituali. Il mio problema però non è verso cose ma verso persone, e la cosa mi fa stare doppiamente male. Ho un rifiuto verso queste persone, che stanno peggio di me, che stanno male, come possono essere ad esempio gli handicappati. Ecco, per loro ho proprio un blocco, non riesco nemmeno a guardarli, e se per caso li vedo per strada cerco di mantenere una distanza piu lunga possibile. E' una cosa che ho da piccola e che è andata via via peggiorando. Alle superiori ce n'era uno nella classe di fianco alla mia, e non uscivo dall'aula all'intervallo per non doverlo incontare. Cerco di evitare il piu possibile situazioni del genere. In un ospedale ad esempio impazzirei. Ma poi questa fissa mi era passata, del resto sono passati anche degli anni. E' ritornata un mesetto fa, ero fuori a cena e il mio ragazzo mi ha fatto notare che c'era una persona con dei problemi.. non l'avessi mai visto, davvero. Non so cosa darei per tornare indietro e non sentirmelo dire. Ma soprattutto l'avessi toccato dico io. E' ricominciato l'inferno, ed è anche peggio di prima. A casa ho lavato non solo le mani, ma ho fatto anche la doccia e ho lavato i capelli. Ho lavato i vestiti che avevo quella sera, e poi li ho rilavati ancora e ancora e ancora, ma non riesco a rimettermeli anzi li ho messi in un sacchetto a parte. Per me sono contaminati, è la parola giusta. E tutte le cose che potrebbero venire a contatto con quelli sono da rilavare anche quelle.
Adesso però la cosa è peggiorata perchè questa mania di lavarmi non è piu solo alle mani ma anche al corpo, in doccia. Sto male, sto impazzendo, e soprattutto mi sento sempre piu sola. I miei genitori mi vedono e non dicono nulla, non so è come se facessero apposta a fare finta di niente per non farmi sentire in imbarazzo, e invece io vorrei proprio che facesso il contrario, e mi risparmiassero la vergogna di dover chiedere loro di portarmi da uno psicologo. Sono da sola ecco, e devo fare tutto da sola, e per questo dico che solo il fatto di averlo ammesso da sola, e di averne parlato, per me è una liberazione.
C'è una parte di me che si vergogna di tutto questo, è assurdo, e ancora piu assurdo è stato scoprire che sono cosi irrispettosa nei confronti di queste persone, sto malissimo per questo. Ma c'è anche l'altra parte di me che non fa che ripetermi ogni volta che questi rituali sono la cosa giusta da fare, anzi l'unica, per evitare di essere come loro. Non so è come se avessi paura che contagiandomi potessi diventare come loro, che mi rendo conto che è impossibile ma non riesco a smettere.
Non mi aspetto molto, vorrei solo che qualcuno mi dicesse che basta davvero insaponarsi solo una volta per mandare via tutto.
[#1]
<Non mi aspetto molto, vorrei solo che qualcuno mi dicesse che basta davvero insaponarsi solo una volta per mandare via tutto. >
Gentile Ragazza,
davvero rassicurarla in questo modo non le sarebbe di aiuto, sarebbe utile affrontare in modo proprio il suo disagio rivolgendosi direttamentea uno psicologo/psicoterapeuta.
<C'è una parte di me che si vergogna di tutto questo, è assurdo, e ancora piu assurdo è stato scoprire che sono cosi irrispettosa nei confronti di queste persone, sto malissimo per questo. Ma c'è anche l'altra parte di me che non fa che ripetermi ogni volta che questi rituali sono la cosa giusta da fare, anzi l'unica, per evitare di essere come loro.>
Provi a leggere questo articolo in merito a quanto afferma:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html
E' opportuno che lei si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta meglio se esperto in disturbi d'ansia, per spezzare il circolo vizioso che alimenta e sostiene il suo disagio.
Se non è economicamente indipendente può anche rivolgersi al servizio pubblico, presso il Consultorio Familiare ASL senza prescrizione medica, non potrà scegliere direttamente il professionista, ma può trovarne comunque di ottimi in grado di aiutarla.
Cari saluti
Gentile Ragazza,
davvero rassicurarla in questo modo non le sarebbe di aiuto, sarebbe utile affrontare in modo proprio il suo disagio rivolgendosi direttamentea uno psicologo/psicoterapeuta.
<C'è una parte di me che si vergogna di tutto questo, è assurdo, e ancora piu assurdo è stato scoprire che sono cosi irrispettosa nei confronti di queste persone, sto malissimo per questo. Ma c'è anche l'altra parte di me che non fa che ripetermi ogni volta che questi rituali sono la cosa giusta da fare, anzi l'unica, per evitare di essere come loro.>
Provi a leggere questo articolo in merito a quanto afferma:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html
E' opportuno che lei si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta meglio se esperto in disturbi d'ansia, per spezzare il circolo vizioso che alimenta e sostiene il suo disagio.
Se non è economicamente indipendente può anche rivolgersi al servizio pubblico, presso il Consultorio Familiare ASL senza prescrizione medica, non potrà scegliere direttamente il professionista, ma può trovarne comunque di ottimi in grado di aiutarla.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Utente,
anche secondo me è il caso di incontrare personalmente uno psicologo psicoterapeuta perchè ciò che Lei descrive potrebbe aggravarsi col tempo.
I disturbi d'ansia, infatti, se non trattati per tempo, tendono ad amplificarsi e cronicizzarsi.
Questi rituali probabilmente Le servono per placare l'ansia, ma sente anche che, non appena li attua, l'ansia e il dubbio si ripresentano e il meccanismo riparte.
Questo meccanismo va spezzato.
Le suggerisco per questa problematica uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di formazione cognitivo-comportamentale perchè maggiormente efficace per un problema di questo tipo.
Tra le strutture pubbliche che erogano questo trattamento può rivolgersi per esempio al San Carlo (zona San Siro).
Un cordiale saluto,
anche secondo me è il caso di incontrare personalmente uno psicologo psicoterapeuta perchè ciò che Lei descrive potrebbe aggravarsi col tempo.
I disturbi d'ansia, infatti, se non trattati per tempo, tendono ad amplificarsi e cronicizzarsi.
Questi rituali probabilmente Le servono per placare l'ansia, ma sente anche che, non appena li attua, l'ansia e il dubbio si ripresentano e il meccanismo riparte.
Questo meccanismo va spezzato.
Le suggerisco per questa problematica uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di formazione cognitivo-comportamentale perchè maggiormente efficace per un problema di questo tipo.
Tra le strutture pubbliche che erogano questo trattamento può rivolgersi per esempio al San Carlo (zona San Siro).
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentilissima,
Concordo pienamente con le colleghe,anche perchè dalle sue parole sta peggiorando la situazione.
è arrivato il momento di intraprendere un percorso con uno psicologo per capire l'origine di questa sua fobia e i successivi rituali messi in atto per placare l'ansia.
Ottimo l'approccio cognitivo-comportamentale.
I miei migliori auguri!
Concordo pienamente con le colleghe,anche perchè dalle sue parole sta peggiorando la situazione.
è arrivato il momento di intraprendere un percorso con uno psicologo per capire l'origine di questa sua fobia e i successivi rituali messi in atto per placare l'ansia.
Ottimo l'approccio cognitivo-comportamentale.
I miei migliori auguri!
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentilissima,
quello che lei descrive lascia pensare indubbiamente a un disturbo ossessivo-compulsivo, anche se ogni diagnosi deve essere attentamente verificata da un clinico.
La sensazione di "contaminazione" che provano le persone affette da questo disturbo non è sempre legata a oggetti o situazioni oggettivamente pericolose (cioè portatrici di germi, virus, sostanze tossiche, ecc.), ma spesso a persone o situazioni disgustanti, che innescano una sensazione di sporco e un bisogno di lavarsi che non è in alcun modo legata alla paura di ammalarsi.
Le suggerisco di informarsi meglio su questo disturbo, anche attraverso internet stesso, e di rivolgersi a un terapeuta cognitivo-comportamentale accreditato o a un centro di comprovata esperienza in materia. In taluni casi, soprattutto ove vi sia anche una sintomatologia depressiva associata, può essere utile anche una terapia farmacologica, ma le sconsiglio caldamente di puntare su questa come prima e unica strategia.
Vinca la vergogna, perché ci sono milioni di persone che hanno questi problemi, e si faccia aiutare prima possibile, altrimenti difficilmente, come sottolineato dai colleghi, la situazione potrà migliorare spontaneamente.
Cari saluti
quello che lei descrive lascia pensare indubbiamente a un disturbo ossessivo-compulsivo, anche se ogni diagnosi deve essere attentamente verificata da un clinico.
La sensazione di "contaminazione" che provano le persone affette da questo disturbo non è sempre legata a oggetti o situazioni oggettivamente pericolose (cioè portatrici di germi, virus, sostanze tossiche, ecc.), ma spesso a persone o situazioni disgustanti, che innescano una sensazione di sporco e un bisogno di lavarsi che non è in alcun modo legata alla paura di ammalarsi.
Le suggerisco di informarsi meglio su questo disturbo, anche attraverso internet stesso, e di rivolgersi a un terapeuta cognitivo-comportamentale accreditato o a un centro di comprovata esperienza in materia. In taluni casi, soprattutto ove vi sia anche una sintomatologia depressiva associata, può essere utile anche una terapia farmacologica, ma le sconsiglio caldamente di puntare su questa come prima e unica strategia.
Vinca la vergogna, perché ci sono milioni di persone che hanno questi problemi, e si faccia aiutare prima possibile, altrimenti difficilmente, come sottolineato dai colleghi, la situazione potrà migliorare spontaneamente.
Cari saluti
[#5]
Ex utente
Ringrazio tutti per le risposte,
ho capito che sarà necessaria una terapia. Sono ottimista a riguardo, davvero voglio fare di tutto per uscirne. Sono al capolinea, non vivo più. Trovo che sia assurdo non riuscire a stare tranquilli nemmeno in casa propria, perchè vedo tutto sporco e contaminato.
Non sono economicamente indipendente, ho 22 anni, e vivo ancora con i miei genitori. Mi sono informata e alle ASL non c'è bisogno dell'impegnativa del medico. Tuttavia, ho anche una buona assicurazione tramite la quale riesco a fare tutte le visite mediche privatamente senza sborsare un centesimo. Ho anche la fortuna di abitare a Milano, per cui guarderò anche l'ospedale di zona San Siro. Spero di non dover arrivare al punto di assumere farmaci.
Lo so che il problema è un altro, e che va ben oltre il sentirsi dire che si è puliti con una sola passata di sapone, ma per il momento, mi creda, questo basterebbe a calmarmi e anon passare ore sotto la doccia, anche la mia pelle chiede pietà!
So bene che è un problema che va ben oltre l'essere igenisti, vorrei solo essere rassicurata, vorrei solo che mi venisse detto che l'handicap non è contagioso e che posso stare tranquilla.
ho capito che sarà necessaria una terapia. Sono ottimista a riguardo, davvero voglio fare di tutto per uscirne. Sono al capolinea, non vivo più. Trovo che sia assurdo non riuscire a stare tranquilli nemmeno in casa propria, perchè vedo tutto sporco e contaminato.
Non sono economicamente indipendente, ho 22 anni, e vivo ancora con i miei genitori. Mi sono informata e alle ASL non c'è bisogno dell'impegnativa del medico. Tuttavia, ho anche una buona assicurazione tramite la quale riesco a fare tutte le visite mediche privatamente senza sborsare un centesimo. Ho anche la fortuna di abitare a Milano, per cui guarderò anche l'ospedale di zona San Siro. Spero di non dover arrivare al punto di assumere farmaci.
Lo so che il problema è un altro, e che va ben oltre il sentirsi dire che si è puliti con una sola passata di sapone, ma per il momento, mi creda, questo basterebbe a calmarmi e anon passare ore sotto la doccia, anche la mia pelle chiede pietà!
So bene che è un problema che va ben oltre l'essere igenisti, vorrei solo essere rassicurata, vorrei solo che mi venisse detto che l'handicap non è contagioso e che posso stare tranquilla.
[#6]
Gentile Utente,
credo abbia fatto la scelta migliore per la Sua salute!
E per quanto riguarda l'impegnativa, dipende dalla struttura cui si rivolge, perchè ad esempio nei consultori non è richiesta (può anche rivolgersi allo Spazio Giovani per una prima consulenza), ma nei Servizi di Psicologia è indispensabile avere la prescrizione del medico per poter effettuare i colloqui con lo specialista.
Saluti,
credo abbia fatto la scelta migliore per la Sua salute!
E per quanto riguarda l'impegnativa, dipende dalla struttura cui si rivolge, perchè ad esempio nei consultori non è richiesta (può anche rivolgersi allo Spazio Giovani per una prima consulenza), ma nei Servizi di Psicologia è indispensabile avere la prescrizione del medico per poter effettuare i colloqui con lo specialista.
Saluti,
[#7]
Ex utente
Buonasera,
ne approfitto ancora per chiedere a riguardo un'altra cosa che mi succede.
Premetto che ho già richiesto l'appuntamento con uno psicologo, ma i tempi di attesa non sono brevi e le festività di mezzo di certo non aiutano.
Il problema adesso è la mia famiglia: in che modo potrebbero aiutarmi? Perchè il loro comportamento attuale a me sembra fare peggio. Non voglio di certo fare la vittima e usare questo mio problema come "giustificazione", assolutamente. Riconosco che passo un sacco di tempo in bagno con l'acqua aperta, che sia per lavarmi le mani o per farmi la doccia. Ma mia madre, che mi vede benissimo e mi rimprovera sempre, pensa di risolvere la questione spegnendomi lo scaldabagno e facendo quindi uscire l'acqua gelata, illudendosi che cosi possa smettere. La cosa peggiore è che però io non smetto finche non mi sento a posto, anche a costo di morire di freddo (e a milano c'è la neve!).
Ripeto, non voglio fare del vittimismo, so bene che ho un problema e al di là di questo sto male anche emotivamente, sono piena di sensi di colpa sapendo che tutto questo è dovuto dal mio essere insensibile verso persone più sfortunate di me. Non pretendo comprensione e soprattutto non pretendo di essere giustificata per questo, assolutamente.
Ma questi comportamenti da parte loro mi fanno stare ancora più male e mi fanno sentire ancora più sola e mi domando se invece possono essermi in qualche modo d'aiuto.
ne approfitto ancora per chiedere a riguardo un'altra cosa che mi succede.
Premetto che ho già richiesto l'appuntamento con uno psicologo, ma i tempi di attesa non sono brevi e le festività di mezzo di certo non aiutano.
Il problema adesso è la mia famiglia: in che modo potrebbero aiutarmi? Perchè il loro comportamento attuale a me sembra fare peggio. Non voglio di certo fare la vittima e usare questo mio problema come "giustificazione", assolutamente. Riconosco che passo un sacco di tempo in bagno con l'acqua aperta, che sia per lavarmi le mani o per farmi la doccia. Ma mia madre, che mi vede benissimo e mi rimprovera sempre, pensa di risolvere la questione spegnendomi lo scaldabagno e facendo quindi uscire l'acqua gelata, illudendosi che cosi possa smettere. La cosa peggiore è che però io non smetto finche non mi sento a posto, anche a costo di morire di freddo (e a milano c'è la neve!).
Ripeto, non voglio fare del vittimismo, so bene che ho un problema e al di là di questo sto male anche emotivamente, sono piena di sensi di colpa sapendo che tutto questo è dovuto dal mio essere insensibile verso persone più sfortunate di me. Non pretendo comprensione e soprattutto non pretendo di essere giustificata per questo, assolutamente.
Ma questi comportamenti da parte loro mi fanno stare ancora più male e mi fanno sentire ancora più sola e mi domando se invece possono essermi in qualche modo d'aiuto.
[#8]
Gentile ragazza,
i suoi genitori cercano di affrontare il problema come possono, pensano forse in questo modo di arginarlo, ma inutilmente.
Cosa dice ai suoi genitori quando la rimproverano?
Sanno che ha preso appuntamento con uno psicologo?
<sono piena di sensi di colpa sapendo che tutto questo è dovuto dal mio essere insensibile verso persone più sfortunate di me>
Questa è una spiegazione che si dà lei, ma non ne sarei così certa.
Per quando è fissato l'appuntamento?
Non ha modo di incontrare prima uno specialista?
i suoi genitori cercano di affrontare il problema come possono, pensano forse in questo modo di arginarlo, ma inutilmente.
Cosa dice ai suoi genitori quando la rimproverano?
Sanno che ha preso appuntamento con uno psicologo?
<sono piena di sensi di colpa sapendo che tutto questo è dovuto dal mio essere insensibile verso persone più sfortunate di me>
Questa è una spiegazione che si dà lei, ma non ne sarei così certa.
Per quando è fissato l'appuntamento?
Non ha modo di incontrare prima uno specialista?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 22.1k visite dal 28/11/2012.
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