Psicoterapia cognitivo comportamentale?

Buongiorno,
sono in terapia da due mesi da una psicologa/psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico. All'inizio pensavo che fosse la terapia più adatta a me, ma adesso sto notando che non è cambiato nulla da quando ho cominciato. So di non poter avere i risultati subito, ma mi chiedo se questa sia la soluzione giusta.
Sono sempre io a parlare, ogni tanto mi viene posta qualche domanda, ma ormai sento un muro davanti a me. Non c'è dialogo e non so mai cosa pensa la mia terapeuta.
Inoltre ho notato che ogni tanto cerca di smorzare qualche sbadiglio. Mi sento affranta e ho intenzione di cambiare terapeuta e penso anche metodo.
Ho letto molte cose sulla psicoterapia cognitivo comportamentale e, se non sbaglio, dovrebbe concentrarsi di più sul presente, sul qui ed ora, ed aiutare anche con esercizi pratici a superare il disagio.
Io soffro di ansia e leggera depressione durante il periodo invernale e mi porto da vari anni problemi di disordine alimentare. Ultimamente passo i giorni chiusa in casa e non esco mai, e ogni evento, ogni cosa che implica l'uscire fuori di casa mi crea molta ansia. Ho anche molte ossessioni sull'ordine, la pulizia che mi stanno causando vari problemi.
Vorrei un aiuto più mirato a risolvere questi miei problemi e non credo di potrerlo trovare nella psicoanalisi. Non penso che mi possa aiutare scoprire il mio inconscio o interpretare i miei sogni..e vorrei una partecipazione attiva del mio terapeuta che non trovo nella persona che adesso mi segue.
Vorrei avere un vostro parere su cosa fare!
Vi ringrazio!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza queste letture potranno esserle utili
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/2106-ansia-quale-psicoanalisi-un-libro-per-capire.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissima,

L'approccio cognitivo comportamentale mi sembra il più mirato per lei.
Affronta sia la parte cognitiva (cercando di cambiare i pensieri disfunzionali in positivi ) e sia il comportamento (il terapeuta è parte attiva, dando consegne e cose da fare).
Se poi soffre anche di disturbi alimentari da anni è il metodo elettivo;

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#3]
Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Cara Utente,
la psicoterapia cognitivo-comportamentale, e più in particolare quella cognitiva, rappresenta "un incontro di menti", il quale avviene costantemente nel corso della terapia.
E' una forma di dialogo fondata sulla "scoperta guidata", in cui il paziente, tramite la relazione con il terapeuta, scopre nuove risorse risorse, diventando sempre più consapevole circa se stesso.
In questa forma di terapia il terapeuta rende attivamente partecipe il paziente circa il cambiamento che sta avvenendo in lui. Il paziente non è posto in una posizione di passività, ma è attivo e di conseguenza motivato al cambiamento.
Normalmente lo psicoterapeuta cognitivo spiega al paziente su cosa si sta lavorando INSIEME e il perchè, chiarendo di volta in volta la "funzione" di ciò che si sta affrontando INSIEME.
Come vede il paziente non avverte di "essere nelle mani del terapeuta", ma diviene egli stesso il motore principale del processo, attraverso una scoperta guidata di se stesso.
Sperando di esserLe stata utile,
la saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Grazie mille per le vostre risposte. Anche le letture mi sono state d'aiuto. Ho un'altra domanda da farvi: ma la psicoterapia cognitivo comportamentale si basa esclusivamente sul presente oppure indaga anche sul passato e sulle cause dei problemi attuali?
Grazie ancora!
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Il passato non può essere modificato e ha senso, in una TCC, andare a capire che cosa in termini cognitivi e comportamentali sta impedendo oggi di vivere in maniera sana e funzionale.
Pertanto si dà più spazio alla comprensione degli schemi disfunzionali ma automatici (inconsapevoli) del pz. e alla modificazione di questi.
Una volta che il pz. cambia la TCC è conclusa.

Nella mia esperienza, una volta che il pz. è guarito, non ha molto senso andare a ricercare le cause nel passato, anche perchè in psicologia e psicoterapia non esiste una causalità lineare che determina la patologia.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Grazie per il vostro aiuto!
Potreste consigliarmi un buon psicoterapeuta cognitivo comportamentale zona Roma nord?
Vi ringrazio!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Può cercare qui:

www.aiamc.it

Un cordiale saluto,
[#8]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
non so se le possa risultare comodo, ma sicuramente potrà trovare validissimi professionisti presso il Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva:
http://www.terzocentro.it/

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i