Paura d'amare

Salve, sono un ragazzo di 25 anni con un problema grosso come un macigno che pesa da sempre, l'incapacità di amare. E' sempre capitato di lasciare le ragazze, perchèe all'improvviso tutto si spegneva, perdevo magari l'entusiasmo iniziale e diventavo arido, incapace di provare qualsiasi sentimento. Non penso di essermi mai innamorato e dunque non so cosa significa innamorarsi, il cuore che batte, le farfalle allo stomaco, sensazioni che vorrei disperatamente provare ma che puntualment enon provo preso come sono da un'aridità che ha delle origini che non mi riesco a spiegare. Adesso ci sono ricascato, ancora una volta una ragazza che è presa da me, stavolta però la storia è iniziata in modo diverso, entrambi abbiamo concordato di vivere alla giornata con leggerezza, molto è stato basato sul sesso anche se di lei mi piace la pazienza nell'ascoltarmi, nell'aiutarmi in tutti i problemi che sto affrontando, la dolcezza ecc... ma non basta, mi sono fermato e ho preso una pausa di riflessione perchè ancora una volta non provo quelle sensazioni che dovrei provare, non è indispensabile nella mia vita, non credo di amarla, alterno giornate in cui mi fa piacere vederla a giornate in cui mi infastidisce. Ho paura a sbloccarmi, a lasciarmi andare perchè ho paura che se queste sensazioni non le ho provate sin dall'inizio non le proverò mai e porterò sofferenza a me e a lei, non ne posso più di fallimenti, non ne posso più di lasciare solo perchè non riesco ad amare, capisco che gli elementi sono pochi e premetto non credo di rislvere tutto con questo consulto, sono stato da uno psicologo che mi ha aiutato in parte, non riesco semplicemente a capire a cosa possa essere dovuta questa incapacità d'amare, è brutto non provare mai delle emozioni, vorrei sentire la mancanza della mia donna, vorrei desiderarla notte e giorno, vorrei insomma innamorarmi ma credo di non esserne capace. Grazie.
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Dr.ssa Alice Candia Longo Psicologo, Psicoterapeuta 16
Gentile Utente,
il disagio che riporta è tangibile e soprattutto si nota la sofferenza che ciò le causa. Ha detto di essersi rivolto ad uno psicologo, che in parte l'ha aiutata, ma servirebbero ulteriori informazioni in merito: quanto è durato il rapporto terapeutico? quali problematiche ha parzialmente risolto? come mai ha interrotto il trattamento?

A volte l'idea che le persone hanno dell'amore è quella che lei descrive ("il cuore che batte, le farfalle allo stomaco", "vorrei sentire la mancanza della mia donna, vorrei desiderarla notte e giorno"), ma tale idea si scontra, spesso, con la realtà dei fatti che è ben diversa da come la si era immaginata.
Le sue parole ("preso come sono da un'aridità che ha delle origini che non mi riesco a spiegare", "non ne posso più di fallimenti, non ne posso più di lasciare solo perchè non riesco ad amare") mostrano che nonostante il fatto che lei si senta "arido", privo della possibilità e della capacità di amare, non ha perso la speranza e vorrebbe provare a lasciarsi andare, a sentirsi più a suo agio in contesti in cui non si possono avere delle certezze matematiche, o non si può ragionare in modo sempre coerente e razionale, overo l'amore; inoltre, da ciò che lei stesso scrive, "all'improvviso tutto si spegneva, perdevo magari l'entusiasmo iniziale", inizialmente si lascia coinvolgere, non le risulta sempre impossibile o difficile farsi prendere dalle emozioni, o dalle passioni.
Concordo con lei sul fatto che "non crede di risolvere tutto con questo consulto", ma ritengo che ci possano essere le basi per comprendere, tramite l'aiuto di un professionista, le possibili cause del suo disagio, la sua "paura a sbloccarmi, a lasciarmi andare perchè ho paura che se queste sensazioni non le ho provate sin dall'inizio non le proverò mai e porterò sofferenza a me e a lei, non ne posso più di fallimenti, non ne posso più di lasciare solo perchè non riesco ad amare".

Non ha intenzione di continuare a rivolgersi ad uno psicologo? e se si, perchè?
Di certo il suo problema non sparirà all'improvviso, tramite la comprensione delle cause del suo malessere, ma servirà un lavoro paziente e costante, che le consentirà di vivere meglio e di capire.

Quella che lei definisce "paura d'amare" è una problematica ben specifica, anche se bisogna capire se tali "paure" si verificano soltanto in una relazione di coppia, o anche in altri contesti, ad es. nei rapporti amicali, ecc.

Cordialmente,

Dr.ssa Alice CANDIA LONGO
Psicologa-Psicoterapeuta, Messina

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
Sarebbe utile sapere che tipo di lavoro ha fatto con il Collega e che tipo di diagnosi ha fatto della sua difficolta' nel vive le emozioni.
E' paura dell' intimita?
Paura della sessualita' ?
E' una problematica che ne copre delle altre?
Anaffettivita' ?
Disaffettivita' ?
Analfebetizzazione affettiva ed emozionale?
Le manca un modello di riferimento dell' infanzia?
Cosa?

Sarebbe utile un approfondimento diagnostico de visu, per comprendere quale percorso le e' piu' utile

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie per le risposte, sono stato da uno psicologo in un consultorio, mi sono rovato bene, dopo tre sedute ha ritenuto non vi fosse più bisogno che mi recassi li e devo dire che ero tutto sommato d'accordo perchè quantomeno mi aveva smosso molto dentro e razionalmente avevo capito delle cose. Nessuna diagnosi ho avuto su questa problema, dai colloqui è emerso una asoluta carenza di autositima dovuta a dinamiche familiari e sembra che questa carenza pervada ogni aspetto della mia vita, forse anche l'amore. Si tratta di un lavoro lungo ma a 25 anni non avere mai amato è una cosa difficile da dire, purtroppo è la triste verità, manderò all'aria anche questa storia, niente da fare, non sono in grado al momento di amare e non so quando e se mai lo sarò. Non so proprio da dove cominciare, tuttavia non voglio commiserarmi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Pochi colloqui non sono bastevoli, per attivare i cambiamenti necessari.
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Dr.ssa Alice Candia Longo Psicologo, Psicoterapeuta 16
Gentile Utente,
concordo pienamente con la collega nel dirle che soltanto 3 colloqui non sono sufficienti affinchè lei affronti e comprenda le sue problematiche, anche se ne è cosciente. Dato che ha capito solo parzialmente il suo disagio e quello che ciò comporta, la inviterei vivamente a non gettare la spugna, ad iniziare un percorso terapeutico in modo corretto ed adeguato. Lei è ancora giovane, non rinunci ai suoi sogni ed a quello che desidera solo perchè sarà una strada lunga e difficile: non fugga dai suoi problemi, non ne trarrà alcun giovamento.
Cordialmente,
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Utente
Utente
Grazie per la puntualità delle risposte, non Oglio tediarvi ulteriormente, a questo punto credo che questo psicologo del consultorio con cui mi sono trovato bene nel dirmi che secondo lui non era necessario continuassi a venire ha fatto un errore forse dovuto proprio al fatto che le consulenze erano gratuite e devono diciamo smaltire il più velocemente possibile i casi. Tornando alla mia storia, un'ultima cosa, tutte le mie storie naufragano per dei miei stupidi dubbi, ad esempio con la ragazza attuale le cose vanno bene mi trovo benissimo a parlare e a fare l'amore., vorrei condividere anche un cinema una pizza con lei, cioè mi trovo bene ma mi fisso sempre su un difetto, in questo caso la sua faccia, un po' più paffuta del solito a fronte di un bel fisico. Mi chiedo proprio questo, come è possibile he a fronte di tante cose buone io mi fissi su particolari così stupidi? Ci può essere una spiegazione?non è la prima volta che una storia va male per dei dubbi causato da particolari così stupidi, mi trovo bene con questa ragazza per altre cose, possibile che non riesca a superare queste cose? Grazie se mi risponderete, mi sono dilungato troppo.