Senso di vomito e ansia. ho paura di non riuscire più a vivere rilassata.
buongiorno dottori, sono una ragazza di 25 anni e da quando sono piccola soffro di ansia. mi ritengo una persona molto socievole, non ho problemi a rapportarmi con le altre persone ma ho paura della vita. ho paura di tutto, delle malattie in manieraparticolare. mia madre anche lei molto ansiosa non mi ha mai dato una mano anzi... non ha fatto altro che fomentare le mie paure. se qualche volta stavo male fisicamente lei subito si agitava e non faceva altro che farmi pensare al peggio. ho vissuto così tutta la vita. ma da quando ho compiuto 15 anni le cose sono peggiorate. mia madre tende ad essere opprimenti ossessiva ma non ascolta effettivamente se ho un problema ,tende a giudicarmi subito, a giudicare chi frequento cosa faccio come la penso. lei sa tutto io non so niente. io dico solo stupidaggini e tuttoquesto ha portato una chiusura da parte mia nei suoi confronti. i miei genitori sono lavoratori e sino all'età di undici anni passavo molto tempo con i miei zii che mi facevano da baby sitter, dopo quell'età ho iniziato a stare da sola in casa. mi sono resa praticamente indipendente. forse troppo in fretta. e questo non ha aiutato sicuramente l'instaurazione di un rapporto con loro. con l inizio dell'adolescenza sono iniziati i problemi perchè all'età di 13 anni mi fidanzai con un mio coetaneo e preciso che era una cosa talmente innocente talmente pulita che la parola sesso per entrambi non ci passava per la testa. era una storia di bambini e io evitai di raccontarlo a mia madre per pauradi un suo giudizio. ovviamente la scoprirono da soli nel modo peggiore, mi hanno seguito fino alla palestra che frequentavo all'epoca dove io arrivai presa per mano con lui. non mancò la figuraccia perchè i miei mi portarono via subito da li e a casa mia madre cominciò a darmi della poco di buono, cosa ci potevo fare con un ragazzo a 13 anni e altri insulti. io mi chiusi ancora di più. e dopo due anni da questo episodio incontrai un uomo di 13 anni piu grande di me che mi si avvicinò dicendo che era innamorato di me. con lui non ci fu niente solo dei baci. sono stata io a chiudere perchè sapevo, nonostante la giovane età 15 anni, che era sbagliatissimo frequentare una persona così, dopo un paio di anni però con questa persona riprendemmo a frequentarci e lui da persona malata quale è ( ovviamente me ne resi conto solo dopo anche se in fondo forse lo sapevo)mi usò, in un episodio mi fece anche violenza. mi trattò da prostituta. ed io ho sopportato tutto questo in silenzio senza dire nulla a nessuno, fino a quando non ho conosciuto il mio attuale fidanzato con il quale sto da sette anni ( anche se pure con lui ci sono stati molti problemi dovuti a questo mio passato un pò assurdo)e che mi ha aiutato ad uscirne.mia madre di tutto questo non sa niente e mai mi azzardei di parlargniene. lei è troppo presa da se stessa dal suo sentirsi perennemente insoddisfatta e insulta me e mio padre perchè odia la sua vita. tutto quest odio inutile si riflette sulle mie scelte.
[#1]
Gentile Ragazza
Lei ci fa un racconto della sua vita citando episodi certamente difficili da fronteggiare ed elaborare, specialmente in considerazione dell'età in cui si sono verificati.
Tra le sue righe non trovo però una richiesta esplicita, mi piacerebbe invitarla a riflettere su quale sia il motivo che l'ha spinta, proprio in questo momento della sua vita, a scrivere questo consulto e successivamente a renderlo manifesto.
Cosa ci sta chiedendo? Qual è l'aiuto che vorrebbe trovare?
Lei ci fa un racconto della sua vita citando episodi certamente difficili da fronteggiare ed elaborare, specialmente in considerazione dell'età in cui si sono verificati.
Tra le sue righe non trovo però una richiesta esplicita, mi piacerebbe invitarla a riflettere su quale sia il motivo che l'ha spinta, proprio in questo momento della sua vita, a scrivere questo consulto e successivamente a renderlo manifesto.
Cosa ci sta chiedendo? Qual è l'aiuto che vorrebbe trovare?
Dr.ssa Chiara Aiello
www.chiaraaiello.it
[#2]
Ex utente
si mi scusi, ma i caratteri non bastavano più per esporvi il motivo della mia voglia di sfogarmi. come ho già scritto sono un soggetto ansioso e quando vivo dei momenti di forte stress o comunque anche quando sembra apparentemente tutto tranquillo comincio a sentire questo senso di vomito che non è accompagnato da nausee e mi è sempre stato dettoda mia madre che ne soffre da tutta la vita che è ansia. e che devo cercare di distrarmi quando mi succede. ma è proprio questo il problema. io non riesco a distrarmi non riesco ad essere serena. ho fatto delle scelte troppo sbagliate e adesso non so se ho la forza e il coraggio per rimediare, mi sono iscritta all'università perchè i miei l'hanno voluto e a me invece non importava. quando ero piccola la scuola mi piaceva moltissimo studiavo con piacere fino alla terza superiore avevo sempre il massimo dei voti, ma forse era solo perchè mia madre se portavo a casa anche un voto inferiore al massimo mi diceva puoi fare di più. gli stessi professori mi mandavano a posto se invece di prendere 9 ero da sette. mi dicevano torna domani puoi fare di più fino a che mi sono ribellata e ho cominciato a impegnarmi sempre di meno.poi ho incontrato quella persona che mi ha distrutto la vita. ho fatto un errore enorme e ancora oggi me ne vergogno mi sento sporca e anche il mio attuale fidanzato molte volte mi ha trattato anche peggio di questa persona rinfacciandomi gli errori che ho fatto dandomi della prostituta lui stesso nei momenti di rabbia. poi tornava mi chiedeva scusa e io ci passavo sopra. ho mollatole mie amicizie per stare con lui e adesso mi ritrovo sola. ho rinunciato atutto per lui, ma io mi chiedo perchè sono così stupida? perchè non riesco a liberarmi da tutto questo schifo? molte volte penso di essere masochista. ma mi rendo conto che sto male. la famiglia del mio fidanzato mi adora, da tempo ormai non mi manca più d rispetto mi coccola mi considera, ma il male che mi ha fatto non lo dimentico, una volta per lastrada mi ha preso a calci, avevo deciso di lasciarlo ma lui ha insistito. e io ci sono ricaduta. non s e più permesso mai più. ma io non dimentico. sono piena di rabbia perchè tutti decidono per me e io non decido niente. non posso decidere niente. sono tra due fuochi da una parte mia madre con la quale non ho nessun tipo di rapporto,e dall'altra c è lui che è un altalena. un attimo è triste un attimo è felice. ho deciso di scrivervi perchè avevobisogno di parlare di questo con qualcuno di esperto. mia madre di questo fidanzato non sa niente. anzi una volta quando avevo provato ad accennare di questa persona più grande ha cominciato sia lei che mio padre a minacciarmidi mandarmi via di casa. sono stanca delle bugie sono stanca di tutto.
[#3]
Cara Ragazza,
dalle sue parole emerge chiaramente una sofferenza che si è fatta insopportabile.
Ripete molte volte "Io non dimentico".
La invito a riflettere su quante e quali siano le cose che nella sua vita ha accettato e non dimenticato. Perché la mia sensazione leggendo il suo scritto è che questo sia una sorta di filo rosso che lega le sue esperienze affettivo relazionali, a partire da quelle con le sue figure di riferimento genitoriale, per arrivare alla sua relazione d'amore attuale.
Le posso dire che secondo la teoria dell'attaccamento le prime esperienze relazionali significative (quelle con la madre, o chi ne svolge la funzione) hanno un ruolo determinante nelle relazioni future, negli atteggiamenti e nello sviluppo di possibili problematiche quali il disturbo d'ansia da lei citato.
Come di sicuro capirà l'argomento che lei ci espone è di grande portata ed avrebbe bisogno di uno spazio strutturato e protetto entro il quale essere trattato.
Inoltre ci riporta più episodi di violenza fisica e psicologica che lei ha subito dal suo attuale compagno, che non devono essere sottovalutati in nessun modo.
Per questo, nell'ottica di una sua tutela e di una necessaria elaborazione di tutto questo carico di sofferenza la invito a cercare uno spazio di ascolto protetto nel quale poter esprimere tutto ciò che ha detto finora. Ascolto che per altro sembra sia una delle cose di cui sente maggiormente bisogno e mancanza.
Le ricordo che non esistono solo professionisti privati in grado di aiutarla, ma ci sono anche consultori che svolgono supporto psicologico a titolo gratuito.
dalle sue parole emerge chiaramente una sofferenza che si è fatta insopportabile.
Ripete molte volte "Io non dimentico".
La invito a riflettere su quante e quali siano le cose che nella sua vita ha accettato e non dimenticato. Perché la mia sensazione leggendo il suo scritto è che questo sia una sorta di filo rosso che lega le sue esperienze affettivo relazionali, a partire da quelle con le sue figure di riferimento genitoriale, per arrivare alla sua relazione d'amore attuale.
Le posso dire che secondo la teoria dell'attaccamento le prime esperienze relazionali significative (quelle con la madre, o chi ne svolge la funzione) hanno un ruolo determinante nelle relazioni future, negli atteggiamenti e nello sviluppo di possibili problematiche quali il disturbo d'ansia da lei citato.
Come di sicuro capirà l'argomento che lei ci espone è di grande portata ed avrebbe bisogno di uno spazio strutturato e protetto entro il quale essere trattato.
Inoltre ci riporta più episodi di violenza fisica e psicologica che lei ha subito dal suo attuale compagno, che non devono essere sottovalutati in nessun modo.
Per questo, nell'ottica di una sua tutela e di una necessaria elaborazione di tutto questo carico di sofferenza la invito a cercare uno spazio di ascolto protetto nel quale poter esprimere tutto ciò che ha detto finora. Ascolto che per altro sembra sia una delle cose di cui sente maggiormente bisogno e mancanza.
Le ricordo che non esistono solo professionisti privati in grado di aiutarla, ma ci sono anche consultori che svolgono supporto psicologico a titolo gratuito.
[#4]
Cara ragazza,
da quello che scrive sembra che sentirsi all'altezza delle aspettative altrui sia per lei una priorità cui non riesce a sottrarsi.
Il racconto della sua vita è una continua rinuncia; ha rinunciato alla sua libertà negli studi per soddisfare le aspettative dei suoi genitori, ha rinunciato alla sua libertà nella scelta di un compagno per non deludere i suoi, ha messo da parte il suo risentimento e le sue amicizie per stare con il suo attuale compagno che, mi sembra, non la tratti proprio con i guanti bianchi...
Ma cosa ci ha guadagnato da tutte queste rinunce e costrizioni cui non è stata in grado di sottrarsi?
Forse la sua ansia è una consueguenza di questo suo modo "passivo" di affrontare la vita ma, credo, che in parte lei sia consapevole di questo aspetto.
Se lei dovesse decidere liberamente, senza condizionamenti, cosa vorrebbe dalla sua vita, saprebbe trovare una risposta?
Forse è difficile riuscire oggi a trovare la risposta a questa domanda; il suo stile di vita sembra declinato sul versante del: "non devo deluderli".
Non devo deludere i miei genitori, non devo deludere il mio fidanzato, non devo deludere i professori, non devo deludere la famiglia del mio fidanzato... e forse potrebbe provare ad allungare questa lista, se ne avrà voglia.
Io credo che è da queste premesse generali che dovrebbero partire le sue riflessioni. Dovrebbe cominciare a chiedersi cosa è bene per lei e solo per lei.
Cosa ne pensa?
Un caro saluto
da quello che scrive sembra che sentirsi all'altezza delle aspettative altrui sia per lei una priorità cui non riesce a sottrarsi.
Il racconto della sua vita è una continua rinuncia; ha rinunciato alla sua libertà negli studi per soddisfare le aspettative dei suoi genitori, ha rinunciato alla sua libertà nella scelta di un compagno per non deludere i suoi, ha messo da parte il suo risentimento e le sue amicizie per stare con il suo attuale compagno che, mi sembra, non la tratti proprio con i guanti bianchi...
Ma cosa ci ha guadagnato da tutte queste rinunce e costrizioni cui non è stata in grado di sottrarsi?
Forse la sua ansia è una consueguenza di questo suo modo "passivo" di affrontare la vita ma, credo, che in parte lei sia consapevole di questo aspetto.
Se lei dovesse decidere liberamente, senza condizionamenti, cosa vorrebbe dalla sua vita, saprebbe trovare una risposta?
Forse è difficile riuscire oggi a trovare la risposta a questa domanda; il suo stile di vita sembra declinato sul versante del: "non devo deluderli".
Non devo deludere i miei genitori, non devo deludere il mio fidanzato, non devo deludere i professori, non devo deludere la famiglia del mio fidanzato... e forse potrebbe provare ad allungare questa lista, se ne avrà voglia.
Io credo che è da queste premesse generali che dovrebbero partire le sue riflessioni. Dovrebbe cominciare a chiedersi cosa è bene per lei e solo per lei.
Cosa ne pensa?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#5]
Ex utente
grazie mille per le vostre parole. molte delle cose che mi avete scritto le sapevo già nel senso che mi rendo conto di essere entrata in una prigione dalla quale ho difficoltà ad uscire perchè ho terrore delle conseguenze ed è come se dipendessi io stessa da questo circolo vizioso che mi sono creata. se avessi un'indipendenza economica forse avrei più forza di mollare tutto e ricominciare da capoe soprattutto da sola. senza condizionamenti esterni,. ma adesso anche questo è diventato difficile. poi tra poco dovrei riuscire a laurearmi dopo mille ripensamenti, dopo due anni passati a non dare esami per il mio scarso interesse verso il mio percorso di studi, e la pressante insistenza dei miei a continuare adesso dovrei laurearmi e anxhe questo sta diventando un incubo perchè mancandomi pochi esami avevo preventivato di dare la tesi a febbraio così l ho detto a mia madre. ora lei che già mi da della fallita perchè non ho portato a termine gli studi a 23 anni mi sta già dicendo che se a febbraio non dovessi finire succederebbe il finimondo. mi hanno già minacciato dicendomi " ti tolgo i viveri" . credono di avere a chef are con una bambina a cui le minacce servono per fargli fare quello che vogliono loro ma nonn funziona così- questo mi ha portato altra tensione e non riesco a studiare appena solo ci penso cominciano i vomiti. sono stanca di tutte queste persone che mi vogliono gestire.
[#6]
Ex utente
grazie mille per le vostre parole. molte delle cose che mi avete scritto le sapevo già nel senso che mi rendo conto di essere entrata in una prigione dalla quale ho difficoltà ad uscire perchè ho terrore delle conseguenze ed è come se dipendessi io stessa da questo circolo vizioso che mi sono creata. se avessi un'indipendenza economica forse avrei più forza di mollare tutto e ricominciare da capoe soprattutto da sola. senza condizionamenti esterni,. ma adesso anche questo è diventato difficile. poi tra poco dovrei riuscire a laurearmi dopo mille ripensamenti, dopo due anni passati a non dare esami per il mio scarso interesse verso il mio percorso di studi, e la pressante insistenza dei miei a continuare adesso dovrei laurearmi e anxhe questo sta diventando un incubo perchè mancandomi pochi esami avevo preventivato di dare la tesi a febbraio così l ho detto a mia madre. ora lei che già mi da della fallita perchè non ho portato a termine gli studi a 23 anni mi sta già dicendo che se a febbraio non dovessi finire succederebbe il finimondo. mi hanno già minacciato dicendomi " ti tolgo i viveri" . credono di avere a chef are con una bambina a cui le minacce servono per fargli fare quello che vogliono loro ma nonn funziona così- questo mi ha portato altra tensione e non riesco a studiare appena solo ci penso cominciano i vomiti. sono stanca di tutte queste persone che mi vogliono gestire.
[#7]
Cara ragazza,
comprendo che sia difficile riuscire a "rompere le sbarre di questa prigione che si è creata", senza una indipendenza economica; tuttavia credo che ne possa valere la pena.
Credo non sia opportuno che lei butti all'aria il suo percorso di studi; se ormai è vicina alla laurea è bene che arrivi fino in fondo.
Questo non le impedisce, però, di cominciare a pensare un po' a se stessa, ai suoi bisogni, a quello che vorrebbe fare della sua vita.
La mia sensazione è che lei manchi di progettualità, che non abbia una visione del suo futuro ma che si lasci trascinare dagli eventi e dai condizionamenti esterni.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo di persona, che possa aiutarla ad elaborare le emozioni che accompagnano questo suo cammino.
Un caro saluto
comprendo che sia difficile riuscire a "rompere le sbarre di questa prigione che si è creata", senza una indipendenza economica; tuttavia credo che ne possa valere la pena.
Credo non sia opportuno che lei butti all'aria il suo percorso di studi; se ormai è vicina alla laurea è bene che arrivi fino in fondo.
Questo non le impedisce, però, di cominciare a pensare un po' a se stessa, ai suoi bisogni, a quello che vorrebbe fare della sua vita.
La mia sensazione è che lei manchi di progettualità, che non abbia una visione del suo futuro ma che si lasci trascinare dagli eventi e dai condizionamenti esterni.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo di persona, che possa aiutarla ad elaborare le emozioni che accompagnano questo suo cammino.
Un caro saluto
[#8]
Ex utente
grazie mille dottore per questa sua risposta... in effetti è vero manco di progettualità perchè tutte le mie idee tutti i miei propositi dipendono dalle persone che ho vicino. e noon mi decido mai a portare avanti ciò che mi interessa davvero per paura che gli altri non lo possano accettare. ma per la sensazione di vomito che mi è presa all'improvviso tre giorni fa e che non mi lascia in pace non mi permette nemmeno di parlare (della quale ne soffre anche mia madre da tutta la vita) ma che non è associata ne a nausee ne a dolori di nessun tipo, pensa che dipenda dall'ansia?oggi sono andata dal mio medico di base e gli ho spiegato la mia situazione e mi ha prescritto per una settimana il levobren 25mg da assumere due volte al giorno, mattina e pomeriggio. cosa ne pensa? ho letto su internet che il senso del vomito potrebbe essere associato anche a ernia iatale.
[#9]
Cara ragazza,
ha fatto molto bene a rivolgersi al suo medico di base; è SEMPRE necessario escludere ogni possibile causa organica in presenza di malesseri che riguardano il corpo.
Quello che, invece, dovrebbe evitare di fare è di cercare su internet il significato dei sintomi che accusa; questa è una cosa che non andrebbe MAI fatta, soprattutto da soggetti ansiosi.
Il rischio è di passare in rassegna tutte le patologie che includono un certo sintomo e di "auto convincersi" di soffrire di tali patologie.
Non posso darle un parere sulla cura farmacologica che le ha prescritto il medico, perché lo psicologo non è un medico e non somministra farmaci; posso, tuttavia, supporre che il suo medico abbia agito nel modo migliore.
I sintomi che accusa possono essere certamente causati, o accentuati, dall'ansia. Tuttavia direi che è bene che lei concluda la cura suggerita dal suo medico ma cerchi, anche, di trovare una via d'uscita per quanto attiene le dinamiche psicologiche di cui ci ha scritto.
Il consiglio di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona resta valido.
Un caro saluto
ha fatto molto bene a rivolgersi al suo medico di base; è SEMPRE necessario escludere ogni possibile causa organica in presenza di malesseri che riguardano il corpo.
Quello che, invece, dovrebbe evitare di fare è di cercare su internet il significato dei sintomi che accusa; questa è una cosa che non andrebbe MAI fatta, soprattutto da soggetti ansiosi.
Il rischio è di passare in rassegna tutte le patologie che includono un certo sintomo e di "auto convincersi" di soffrire di tali patologie.
Non posso darle un parere sulla cura farmacologica che le ha prescritto il medico, perché lo psicologo non è un medico e non somministra farmaci; posso, tuttavia, supporre che il suo medico abbia agito nel modo migliore.
I sintomi che accusa possono essere certamente causati, o accentuati, dall'ansia. Tuttavia direi che è bene che lei concluda la cura suggerita dal suo medico ma cerchi, anche, di trovare una via d'uscita per quanto attiene le dinamiche psicologiche di cui ci ha scritto.
Il consiglio di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona resta valido.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 10k visite dal 27/11/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.