relazione con uomo non ancora separato
Buonasera,
le scrivo per illustrarle il mio problema.
Dal luglio di quest' anno vivo una storia con un collega sposato di 14 anni più grande di me, che ha deciso di lasciare la moglie dopo quasi sei anni di matrimonio. La nostra relazione è iniziata con chiamate e messaggio, e il coinvolgimento sessuale è arrivato solo a maggio. Da quel momento le chiamate erano sempre più frequenti, anche nel weekend quando lui era con la moglie. A luglio appunto la decisione di lasciarla, nascondendo di avere una relazione con me.
Ci sono vari motivi alla base di questa scelta, tra i quali il principale la mancanza di volontà da parte di lei di avere figli, sfociata in un aborto tre anni fa al quale lui si è opposto fortemente. C'era anche un rapporto particolare coi genitori di lui, che vivono a pochi metri dalla loro casa, accusati da lei di essere troppo presenti nella loro coppia. I problemi di lei dovuti ad un'infanzia difficile, e il ruole di padre che lui ha sempre assunto nei suoi confronti hanno contribuito al suo allontanamento.
E sicuramente la mia presenza ha accelerato un processo che, lui dice, essere inevitabile.
La nostra relazione prosegue all'insaputa di tutti, colleghi e amici, e solo le rispettive famiglie ne sono al corrente.
La cosa è resa ancora più difficile dal fatto che la moglie vive ancora nell'apprtamento in cui erano in affitto, mentre il mio compagno si è ufficialmente trasferito dai genitori.
Io costituisco per lui l'opposto di quello che era la moglie. Ho voglia di maternità, sono molto legata alla famiglia e ho sempre dimostrato di volere che la sua famiglia fosse parte integrante della nostra vita. Ai suoi occhi sono giovane (io 27 lui 41 anni) e bella e l'intesa sessuale è molto forte, cosa che non c'è mai stata con la moglie.
Vengo al dunque. Pochi giorni fa è venuto a mancare improvvisamente il padre del mio compagno. Questo ha portato ad un riavvicinamento della moglie, che gli è stata molto accanto in questi giorni. Io non ho potuto ovviamente dare alcun tipo di sostegno con la mia presenza, essendo la nostra storia nascosta ai più.
Questa situazione ha ovviamente creato molte paure in me: la paura di un riavvicinamento con la moglie, data anche dalla situazione difficile che noi già vivevamo, fatta di segreti, di uscite clandestine lontane dalla città eccetera.
Ho paura che lui possa pensare che in questo momento di angoscia e disperazione la cosa migliore da fare sia tornare da lei, nella loro casa, vicina alla madre che in questo momento ha bisogno del figlio e della sua vicinanza.
Io sono solo un problema in più. Non può vivermi alla luce del sole, non sono un porto sicuro per lui dove scappare e rifugiarsi. Penso anche che non abbia la forza e la voglia di affrontare una separazione (non ne hanno ancora nemmeno parlato).
Non ci vediamo da giorni, non sono neppure andata al funerale per la paura di vedere la moglie e di non reggere.
Lo sento lontano, distante nella voce. Ci sentiamo e mi rassi
le scrivo per illustrarle il mio problema.
Dal luglio di quest' anno vivo una storia con un collega sposato di 14 anni più grande di me, che ha deciso di lasciare la moglie dopo quasi sei anni di matrimonio. La nostra relazione è iniziata con chiamate e messaggio, e il coinvolgimento sessuale è arrivato solo a maggio. Da quel momento le chiamate erano sempre più frequenti, anche nel weekend quando lui era con la moglie. A luglio appunto la decisione di lasciarla, nascondendo di avere una relazione con me.
Ci sono vari motivi alla base di questa scelta, tra i quali il principale la mancanza di volontà da parte di lei di avere figli, sfociata in un aborto tre anni fa al quale lui si è opposto fortemente. C'era anche un rapporto particolare coi genitori di lui, che vivono a pochi metri dalla loro casa, accusati da lei di essere troppo presenti nella loro coppia. I problemi di lei dovuti ad un'infanzia difficile, e il ruole di padre che lui ha sempre assunto nei suoi confronti hanno contribuito al suo allontanamento.
E sicuramente la mia presenza ha accelerato un processo che, lui dice, essere inevitabile.
La nostra relazione prosegue all'insaputa di tutti, colleghi e amici, e solo le rispettive famiglie ne sono al corrente.
La cosa è resa ancora più difficile dal fatto che la moglie vive ancora nell'apprtamento in cui erano in affitto, mentre il mio compagno si è ufficialmente trasferito dai genitori.
Io costituisco per lui l'opposto di quello che era la moglie. Ho voglia di maternità, sono molto legata alla famiglia e ho sempre dimostrato di volere che la sua famiglia fosse parte integrante della nostra vita. Ai suoi occhi sono giovane (io 27 lui 41 anni) e bella e l'intesa sessuale è molto forte, cosa che non c'è mai stata con la moglie.
Vengo al dunque. Pochi giorni fa è venuto a mancare improvvisamente il padre del mio compagno. Questo ha portato ad un riavvicinamento della moglie, che gli è stata molto accanto in questi giorni. Io non ho potuto ovviamente dare alcun tipo di sostegno con la mia presenza, essendo la nostra storia nascosta ai più.
Questa situazione ha ovviamente creato molte paure in me: la paura di un riavvicinamento con la moglie, data anche dalla situazione difficile che noi già vivevamo, fatta di segreti, di uscite clandestine lontane dalla città eccetera.
Ho paura che lui possa pensare che in questo momento di angoscia e disperazione la cosa migliore da fare sia tornare da lei, nella loro casa, vicina alla madre che in questo momento ha bisogno del figlio e della sua vicinanza.
Io sono solo un problema in più. Non può vivermi alla luce del sole, non sono un porto sicuro per lui dove scappare e rifugiarsi. Penso anche che non abbia la forza e la voglia di affrontare una separazione (non ne hanno ancora nemmeno parlato).
Non ci vediamo da giorni, non sono neppure andata al funerale per la paura di vedere la moglie e di non reggere.
Lo sento lontano, distante nella voce. Ci sentiamo e mi rassi
[#1]
Gentile Ragazza,
quali impedimenti ci sono stati in questi quattro (4!) mesi per cui questo signore non ha ancora comunicato alla moglie che ha preso la decisione di lasciarla?
Se lui si è nel frattempo trasferito dai propri genitori (<< il mio compagno si è ufficialmente trasferito dai genitori>>) e se la sua famiglia sa di voi (<<solo le rispettive famiglie ne sono al corrente>>), perché mai dovrebbe tornare a coabitare con la moglie?
quali impedimenti ci sono stati in questi quattro (4!) mesi per cui questo signore non ha ancora comunicato alla moglie che ha preso la decisione di lasciarla?
Se lui si è nel frattempo trasferito dai propri genitori (<< il mio compagno si è ufficialmente trasferito dai genitori>>) e se la sua famiglia sa di voi (<<solo le rispettive famiglie ne sono al corrente>>), perché mai dovrebbe tornare a coabitare con la moglie?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Ex utente
Buonasera Dott.ssa Scalco,
non ha ancora comunicato alla moglie della mia esistenza perchè siamo colleghi e ha paura che lei possa pensare che c'ero anche prima, quando lui ha deciso di lasciarla.
Lui sostiene che le motivazioni per cui lui l'ha lasciata non dipendono in primis da me: lui ha sempre portato avanti le sue motivazioni e sostenuto che i problemi c'erano indipendentemente da me.
Poi sono arrivata io e ho accelerato la decisione.
E' vero, i genitori sanno di noi, lui è venuto anche a conoscere i miei genitori.
Le premesse sono buone, ma ho paura che in questo momento di difficoltà lui decida di tornare sui suoi passi.
Grazie ancora,
Letizia
non ha ancora comunicato alla moglie della mia esistenza perchè siamo colleghi e ha paura che lei possa pensare che c'ero anche prima, quando lui ha deciso di lasciarla.
Lui sostiene che le motivazioni per cui lui l'ha lasciata non dipendono in primis da me: lui ha sempre portato avanti le sue motivazioni e sostenuto che i problemi c'erano indipendentemente da me.
Poi sono arrivata io e ho accelerato la decisione.
E' vero, i genitori sanno di noi, lui è venuto anche a conoscere i miei genitori.
Le premesse sono buone, ma ho paura che in questo momento di difficoltà lui decida di tornare sui suoi passi.
Grazie ancora,
Letizia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 26/11/2012.
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