Rifiuto di una relazione

Salve, circa un anno fà ho lasciato il fidanzato storico, per sue insicurezze che dopo 10 anni, per me non erano più scusabili. Nel frattempo nasce una forte simpatia e confidenza conil mio responsabile, di 10 anni più grande di me,sposato non felicemente e con una figlia.A luglio lei ha deciso di lasciarlo.Io in quel momento ho sentito il bisogno di dichiararmi. Da Agosto ad oggi abbiamo parlato 3 volte di questa cosa. La prima volta quando ho confessato lui era molto imbarazzato, cercava di trovare mille ragioni per farmi capire che non ce n'era ma quando io gli ho chiesto se era un assolutamente no, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto non lo sò, che io ero comunque la donna che dopo sua madre aveva la sua massima confidenza, ma che in quel momento non cercava la compagnia di una donna in senso fisico. A tutto questo discorso premetto che io gli ho subito detto che non pretendevo una risposta immediata ma volevo solo che lo sapesse e ci pensasse. Durante le ferie non si è fatto sentire, al ritorno molto freddo mi dice che è preoccupato di avermi illuso e dice che dobbiamo tenere separate le due strade (lavoro e privato)...in quel periodo la moglie doveva ancora firmare la separazione e sperava ancora che lei ci ripensasse. Ci sono voluti due mesi perchè la situazione tornasse alla normalità, lui ha cambiato casa e ha trovato uno psicoterapeuta con cui parlare, sul lavoro è tornato più sereno ed ha ripreso a confidarsi con me, sempre spontaneamente. La cosa strana avviene 3 settimane fà quando gli chiedo di andare a pranzo insieme (come abbiamo fatto diverse volte fino a luglio), perchè volevo solo fare 4 chiacchere fuori dalle solite mura e risponde vago che non ha tempo, gli chiedo di uscire un sabato pomeriggio lui prima mi dice di si, sorridente e guardandomi negli occhi, poi ritratta, infine gli chiedo di vederci a casa mia (strategia kamikaze) per parlare, lui mi chiama nel suo ufficio e molto imbarazzato mi dice che non è il caso, non mi vede in nessun altro ruolo nella sua vita se non quello attuale, si vede ogni tanto con un'altra persona che ha la sua età (e che non definisce la sua compagna) , e che lo devo vedere come un fratello maggiore e lui mi vede come la sua sorellina. Io sono devastata, come donna, apprezzo le parole di affetto e la sincerità ma come donna non avere avuto neanche lo spazio per un gelato, mi è incomprensibile ed un pizzico umiliante....Penso che voglia tenermi a distanza perchè non è poi così sicuro che io sia solo una sorella ed ha paura di rovinare tutto oltre che il lavoro...ambito nel quale andiamo alla grande... un parere? cosa dovrei fare? io ho concluso dicendo che accetto quello che lui dice, e mi dispiace ma devo prendere in considerazione l'idea di cambiare lavoro, perchè l'interesse è molto forte...lui ha risposto che gli sarebbe dispiaciuto e che in questo modo lui ci rimette comunque...che cosa avrà voluto dire di preciso? Io sono confusa e spaventata di aver rovinato tutto.Grazie mille
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
Gentile ragazza, comprendo il suo sgomento. Da una relazione con un uomo insicuro che lascia dopo 10 anni si è buttata in pasto ad un altro uomo insicuro che di fatto pur avendo 10 anni più di lei è però reduce da una separazione prima in atto poi definitiva.
Una separazione a quanto pare subita e che quindi fa comprendere da subito quanto lui sia ancora coinvolto e speranzoso(come lei stessa ci dice).
" (strategia kamikaze) "
MI pare proprio di si. Cosa l'ha spinta ad insistere nonostante l'evidenza?
A volte noi donne manifestiamo la nostra insicurezza affettiva attraverso strategie di "forza", coraggiose si ma distruttive o per lo meno ad evidente prova di rischio per la nostra dignità, coerenza e rispetto.
Non possiamo "cambiare" l'altro come già aveva capito dalla prima relazione.
Cosa ci comporta accettare i difetti degli altri qualora questi incidano sui nostri desideri? Rinunciare ad un nostro progetto perchè non condiviso dall'altro ci fa sentire non riconosciute?
Non è così. Se lo crediamo non facciamo altro che regalare all'altro il potere di farci stare male o bene nei migliori dei casi.
Cosa significa per lei rinunciare al suo sogno? Un sogno ideale di conquistare un uomo impaurito dai nostri sentimenti e soprattutto dalla propria insicurezza?
E' vero che cambiare ambiente lavorativo contribuirebbe a farle superare più drasticamente questa empasse ma di fatto non risolverebbe il problema di base.
La fiducia e la stima di sè, il riconoscersi al di là delle conferme affettive dell'altro ad esempio.
Prima di prendere decisioni affrettate io aspetterei qualche mese. Mi riferisco alla "pulsione" di cambiare ufficio. Invece cercherei il modo di lavorare su se stessa magari rivolgendosi ad uno psicologo psicoterapeuta.

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
credo non si possa non riconoscere la sincerità del suo "capo": è stato molto onesto nei suoi confronti e non ha approfittato della situazione.
Se Lei cambierà veramente lavoro, lui ci rimetterà una valida collaboratrice (<<ambito nel quale andiamo alla grande>>) e una persona fidata (<<la donna che dopo sua madre aveva la sua massima confidenza>>).
Perdoni la franchezza, ma non mi pare che ci siano interpretazioni da fare dal momento che i suoi (di lui) messaggi, verbali e comportamentali, sono precisi e non ambigui.


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gent.me Dr.sse, vi ringrazio entrambe per il parere. Rispondo brevemente ad alcune vostre osservazioni. Io ho sempre visto questa persona come tutt'altro che insicura, durante 4 anni di conoscenza lavorativa e nell'ultimo periodo anche di forte confidenza personale. Anche con la moglie ha sempre tenuto una linea precisa e ben chiara, seppure dolorosa. Da lui mi sarei aspettato due comportamenti 1) l'accettazione di una blanda frequentazione, un caffè, un gelato, un aperitivo, anche solo per riempire il vuoto lasciato dalla mancanza della famiglia 2) un netto rifiuto sin da subito. Quello che mi spinge ad atteggiamenti kamikaze è la convinzione da parte mia che lui vorrebbe frequentarmi ma ha paura del giudizio degli altri, per la differenza di età e del discorso lavorativo. Ci tengo perchè un intesa così forte, iniziata sul lavoro ma poi sfociata in un sacco di interessi in comune a livello personale, sono convinta (forse sbagliando) sia praticamente impossibile da ritrovare. Io non lo voglio cambiare ma ripeto mi aspettavo un atteggiamento diverso. Capisco anche che la separazione lo abbia traumatizzato, ma se lui ha le idee chiare almeno su di me/noi, perchè non riprendere quelle piccole abitudini del tutto amichevoli che avevamo avuto fino a luglio.E' così grave mangiare una pizza insieme a pranzo? Per finire, quando dice che lui ci rimette comunque se me ne andassi, cosa significa? cioè se me ne vado perde una persona di fiducia ed una buona collaboratrice, ok...ma se resto...cosa perde??? Sicuramente ottimo il consiglio che scappare non risolve il problema. Grazie davvero!