Superare un periodo difficile
salve a tutti,penso di avere davvero bisogno d'aiuto.purtroppo mi trovo in un momento difficile...è da un paio d'anni che la mia vita sembra andare a rotoli.in questi anni sono accadute un sacco di cose che mi hanno destabilizzata e ora non riesco più ad andare avanti.ho scoperto che mio padre ha tradito mia madre..questa cosa mi ha sconvolto totalmente,tant'è che ancora oggi non riesco a perdonarlo,anche se la situazione tra i miei si è aggiustata.più o meno nello stesso periodo,ho scoperto che il mio ragazzo si stava sentendo cn un'altra(anche se non ci ha fatto niente)e mi è crollato il mondo addosso..pochi giorni dopo è dovuto partire per milano,per iniziare a studiare al politecnico...è stato un anno d'inferno,continui litigi e pianti e incomprensioni...poi,a febbraio,mia madre si è dovuta trasferire fuori dall'italia per lavoro...anche questo mi ha fatto molto male.non che fossi abituata ad averla sempre in casa,perchè ha sempre lavorato tantissimo,ma il fatto di doverci vedere solo poche volte al mese è davvero brutto.mi sento tanto sola,quasi abbandonata anche se dentro di me so che non è così..ultimamente,poi,mio nonno,con il quale sono cresciuta,una roccia per me,è stato colto da demenza senile e non si ricorda nemmeno come mi chiamo...in tutto questo la mia vita sta andando a rotoli!l'università non va bene,non sto dando esami da due semestri,mi sembra di non riuscire a capire più nnt..sono ingrassata di dieci kg e non mi prendo più cura di me stessa...mi faccio pena,penso di essere una stupida,non riesco a reagire a i problemi che sto affrontando..sto vivendo in empasse,in pausa,in stand by..aspetto che qualcosa cambi ma non faccio nnt per cambiare.pochi giorni fa ho avuto un litigio pesantissimo con mia madre:era qui per pochi giorni,e in quei giorni io stavo preparando un esame bello tosto(che alla fine non ho dato)e sono scoppiata;io non sono il tipo di persona che esprime molto i suoi sentimenti,non ho un rapporto completamente aperto nemmeno con me stessa!!!trovare la forza di farmi vedere debole,di piangere davanti a lei nn è stato facile...ma per tutta risposta,lei non mi ha dedicato un minuto del suo tempo,accusandomi di fare la vittima e dicendomi di stare comportandomi male,perchè in quel momento la cosa più importante era mio nonno e non aveva tempo per pensare a me...ora mi chiedo??c'è qualcuno che penserà mai a me?perchè a volte penso di no...mi sento sconsolata,triste e molto infelice per la vita che sto conducendo..non vedo vie d'uscita..devo confessare che ho pensato di farmi del male,per attirare l'attenzione,ma poi sono rinsavita...ho 23 anni,non sn una bambina,lo so..però non ho mai dato fastidio a nessuno e per una volta che ho un problema che sento di condividere nessuno mi aiuta..scusate per la confusione della domanda,ma vorrei tanto ascoltare qualcuno che mi dicesse cosa fare...sento di stare perdendo di vista la mia vita..non ho obiettivi e questo mi spaventa....
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Gentile ragazza, mi sembra che ci sia un problema legato alla sua "incapacità" di chiedere aiuto. E' possibile che questo problema sia anche stato legato nel tempo ad una indisponibilità da parte degli altri di ascoltarla. Vuoi per la mancanza di tempo, vuoi per una sopravvalutazione delle sue capacità di autonomia.
Fatto sta che questa "solitudine" è stata evidentemente una condizione già presente nel passato, sottovalutata e che ora nel momento più delicato affettivamente, sta venendo alla luce a fronte di una risposta impreparata da parte sua come se fosse quella bambina di allora alla quale si chiedevano risposte troppo adeguate ed adulte per la sua età "però non ho mai dato fastidio a nessuno e per una volta che ho un problema che sento di condividere nessuno mi aiuta".
Credo invece che lei abbia oltre a tanto dolore anche tanta rabbia e che questa vada nel tempo tirata fuori e riconosciuta, non contro se stessa (nè tanto meno contro altri), ma tradotta e comunicata. Questo lavoro la metterà in condizione di "superare" questo momento di empasse e di scegliere, ora, che è più grande, di prendersi cura di sè.
Ha mai pensato di chiedere una consultazione da uno psicologo-psicoterapeuta?
Fatto sta che questa "solitudine" è stata evidentemente una condizione già presente nel passato, sottovalutata e che ora nel momento più delicato affettivamente, sta venendo alla luce a fronte di una risposta impreparata da parte sua come se fosse quella bambina di allora alla quale si chiedevano risposte troppo adeguate ed adulte per la sua età "però non ho mai dato fastidio a nessuno e per una volta che ho un problema che sento di condividere nessuno mi aiuta".
Credo invece che lei abbia oltre a tanto dolore anche tanta rabbia e che questa vada nel tempo tirata fuori e riconosciuta, non contro se stessa (nè tanto meno contro altri), ma tradotta e comunicata. Questo lavoro la metterà in condizione di "superare" questo momento di empasse e di scegliere, ora, che è più grande, di prendersi cura di sè.
Ha mai pensato di chiedere una consultazione da uno psicologo-psicoterapeuta?
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)
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Utente
gentilissima dottoressa,la ringrazio per la risposta fulminea..si,ho pensato tante volte di rivolgermi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta ma non saprei proprio dove andare,a chi rivolgermi...vorrei riuscire a fare da sola ma temo di non essere in grado questa volta..potrei rivolgermi alla asl della mia città?troverei dei professionisti competenti?
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Può rivolgersi ai CSM della ASL della sua città, come ai centri convenzionati presenti nelle strutture ospedaliere o nei consultori oppure cercare uno psicologo psicoterapeuta della sua città nell'elenco disponibile qui sul sito tra gli "specialisti".
Di ciascuno di loro troverà la scheda e potrà contattarli per conoscere la disponibilità e le condizioni varie.
Tenga conto che il processo terapeutico è un processo attvio e il buon esito dipende sempre da quanto il "cliente" ci mette di suo tra impegno, motivazione, desiderio.
"vorrei riuscire a fare da sola ma temo di non essere in grado questa volta". Il fatto di rivolgersi ad uno specialista già sarebbe indice di voler fare qualcosa per uscire fuori da questa situazione e non "dipendere" da decisioni altrui. Gli obiettivi terapeutici che perseguirà saranno decisi da lei in condivisione con lo psicoterapeuta e la stessa lettera scritta qui è frutto di una sua decisione.
Di ciascuno di loro troverà la scheda e potrà contattarli per conoscere la disponibilità e le condizioni varie.
Tenga conto che il processo terapeutico è un processo attvio e il buon esito dipende sempre da quanto il "cliente" ci mette di suo tra impegno, motivazione, desiderio.
"vorrei riuscire a fare da sola ma temo di non essere in grado questa volta". Il fatto di rivolgersi ad uno specialista già sarebbe indice di voler fare qualcosa per uscire fuori da questa situazione e non "dipendere" da decisioni altrui. Gli obiettivi terapeutici che perseguirà saranno decisi da lei in condivisione con lo psicoterapeuta e la stessa lettera scritta qui è frutto di una sua decisione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 21/11/2012.
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