Gelosia e depressione

Buonasera, scrivo perchè sin da bambina sono affetta da una grave forma di gelosia (presumo abbia avuto inizio all'età di 4 anni, e che sia connessa alla nascita di mia sorella con conseguente rifiuto a nutrirmi e uso del pannolino - che avevo già tolto all'età di 1 anno - fino all'età di 8...questo è quanto conosco attraverso ciò che mia madre mi racconta. Essa si è ripresentata nel momento in cui ho cominciato ad intrattenere delle relazioni amorose serie, e quanto più sono state per me importanti tanto piu sono stata gelosa. Questa mi ha persino portata spesso ad essere gelosa non solo del genere femminile con cui mi trovo ad interagire (insieme al mio uomo) ad personam (mi riferisco ad un target di donne dai 20 fino ad arrivare ai 50 che trovo per svariati motivi sempre migliori di me sotto il profilo estetico) ma anche di donne in tv e sui giornali. Oggi convivo da quasi 2 anni e la situazione è divenata insostenibile sia per me (che vedo rivali dappertutto) sia per chi mi sta accanto (che perqltro svolge una professione in cui è quotidianamente a stretto contatto con donne. Conduco le mie giornate pensando cosa possa pensare il mio lui osservando le donne che gli stanno vicino, e ritengo che gli piacciano sempre piu di me. Tale forma di gelosia associata alla convivenza mi ha portata alla depressione (cosi dicono alcuni specialisti da cui mi sono recata per controlli sia endocrinologici e psicologici). Non ho piu voglia di fare l'amore col mio uomo, nonostante mi attragga sempre ed anche più del primo giorno, ma ogni volta che sono in procinto di...ho il rifiuto pensando che possa paragonarmi alle altre esteticamente e che quindi io sia per lui solo la sua valvola di sfogo e non colei la quale trova piu bella. Sono stata in cura da uno psicoterapeuta che adoperava il metodo sistemico-relazionale (ho fatto anche terapia di coppia) ma senza alcun risultato. Voglio aggiungere che io non ricordo niente (sia in termini positivi che negativi) della mia vita dalla nascita fino all età di circa 14 anni e che cio che conosco è solo perche mi è stato raccontato. Finora ho sempre avuto rapporti con uomini sempre piu grandi me (48/50 anni, con i quali pero la gelosia pur essendoci era come attenuata) e questa è la prima volta che intraprendo una relazione con un ragazzo di 35 (con cui invece essa si è maggiormante enfatizzata). Non usciamo, non andiamo al mare (ci sono altre in topples), non guardiamo tv (ci sono altre con abiti succinti) non acquistiamo giornali (ci sono pubblicita provocatorie con donne nude)....insomma non viviamo. Piango tutti i gg pensando che mentre non ci sono osserva con dovizia certosina i sederi delle altre, sono ingrassata pur mangiando 1/4 rispetto a qualche anno fa (da 53 kg a 66), trascorro le mie giornate a letto aspettando che si faccia sera e finisca l'ennesima giornata, voglio morire perche sono stanca di star male. Che tipo di terapia consigliate?Ipnosi?Psicodramma freudiano?Aiutatemi, è a rischio mia relazione
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei afferma che non ha avuto alcun beneficio dalla terapia sistemica. Ci dice qualcosa in più a riguardo? Su quali temi avete lavorato e per quanto tempo siete stati in terapia?

Da tutto quello che descrive sembrerebbe esserci un problema di autostima bassa: perchè mai il Suo uomo dovrebbe pensare che altre donne siano più belle e quindi preferirle a Lei?

Inoltre che idea ha del Suo corpo?

Forse un lavoro psicologico utile dovrebbe toccare questi aspetti.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Si è trattato di una terapia "breve" a cadenza settimanale, ed il tutto si è protratto per circa 3 mesi. Durante le sedute parlavamo per 50 min sempre e solo noi mentre il dott. stava solo ad ascoltarci, mentre negli ultimi 10 min si limitava a stabilire i "compiti" che avremmo entrambi dovuto svolgere nel corso della sett. Altra affermazione ricorrente: che nn ci saremmo mai capiti quindi sarebbe stato inutile parlare Tra noi a casa perche avremmo continuato a litigare all'infinito. Tali compiti erano ad es: 1) scrivere quanto dell altro ci infastidiva e ci faceva star male per poi dirli al partner in sua presenza (quasi come fungesse da moderatore) 2)abbracciarci (piuttosto che ignorarci) ogni qualvolta avessimo avuto un diverbio. Insomma dei match senza fine con un soggetto dinnanzi che neppure fungeva da giudice. Inoltre ha ritenuto che i miei atteggiamenti fossero dovuti a un qualcosa che da piccola mi avrebbe segnata (violenze vere o semplicemente presunte dalla mia mente da bambina o l innamoramento verso un uomo piu adulto che non è stato ricambiato...i segnali - a suo avviso- della mia perdita di memoria)....ecco perche ho fatto riferrimento all ipnosi o allo psicodramma. Nn so a chi rivolgermi ma desidero risolvere il problema perche col partner (con cui pero avrei desiderato una vita insieme, e di cui sono parecchio innamorata...tanto da fare il passo della convivenza) siamo arrivati all aut aut. Faremo un'ultima "prova" e desidererei potesse essere risolutiva, ecco perche chiedo un consiglio in merito al tipo di terapia idonea al fine di cercare uno psicologo adeguato, anche perche questa volta non ho affatto voglia di gettare soldi al vento. P.S. Ovviamente le questioni sono molto piu controverse ma non posso esemplificare il tutto in poche righe. Cmq La ringrazio per la celere risposta.
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Dr.ssa Alice Candia Longo Psicologo, Psicoterapeuta 16
Gentile Utente,
capisco e comprendo il suo stato di malessere per la sua situazione attuale, ma devo dirle che una psicoterapia, prima di sortire qualche effetto ha bisogno di tempo e 3 mesi sono pochi per coglierne i frutti. Non seguo l'orientamento teorico della psicoterapeuta da cui andava, ma concordo in parte con lui per quanto concerne la sua "parziale amnesia" che copre il periodo della sua vita fino ai 14 anni, nel senso che ritengo sia accaduto qualche evento che abbia segnato la sua vita, anche se mi sembra prematuro, però, parlare di violenze subite o presunte. Prima di intraprendere una terapia di coppia le consiglierei di intraprendere un percorso individuale con uno psicologo o uno psicoterapeuta, ma deve avere pazienza, purtroppo i modi di pensare e di affrontare le problematiche non cambiano in tempi così brevi, ma servirebbe che lei riuscisse a comprendere profondamente le possibili cause di quella che è la sua "gelosia" per cercare di afforntarla e fronteggiarla nel miglior modo possibile.
Cordialmente,

Dr.ssa Alice CANDIA LONGO
Psicologa-Psicoterapeuta, Messina

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Alle indicazioni ricevute, le allego qualche lettura per approfondimneti.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

sono sinceramente perplessa e non capisco se quello che ci ha spiegato della terapia sistemica sia un sunto davvero all'osso o se davvero le sedute si siano svolte in quella maniera.

Permettere alla coppia di aprirsi e di vedere come parlano tra loro (anche discutere/ litigare, se necessario!) è qualcosa che serve allo psicoterapeuta di qualunque orientamento.
Certamente, non per tutte le sedute e neppure per tutto il tempo!
E' un indicatore utile, ma il lavoro psicoterapico serve anche a modificare il modo in cui la coppia parla ed si esprime. Serve anche a capire quali progetti a breve e lungo termine ha una coppia e se questi progetti sono sensati e realizzabili.

Una volta colta questa informazione, che cosa vi ha restituito lo psicologo? E voi che cosa avete colto da queste parole? Parlavate tra di voi di ciò che emergeva in terapia, al di fuori delle sedute, a casa?

Una cosa importantissima da valutare, prima di prendere decisioni avventate, è discutere a lungo sulle convinzioni che avete come singoli e come coppia. Mi spiego meglio: se per voi la separazione è inaccettabile (ad es. per convinzioni religiose) è indispensabile discuterne anche con lo psicoterapeuta e il Suo compito sarà quello di aiutarvi a stare insieme.

Però anche a me, come alla Collega, sembra che sia anche indicata una consultazione psicologica individuale per lavorare sulla Sua gelosia.
Ben inteso che non intendo patologizzare Lei e asserire che il Suo compagno non abbia responsabilità nella coppia, ma quello della gelosia sembra essere un fardello che si porta dietro da parecchio tempo.

Ad ogni modo la psicoterapia sistemica è ottima e si avvale di strumenti validi per poter aiutare anche il pz che si presenta da solo. Le suggerisco la lettura del libro "Commedie e drammi nel matrimonio" di G. Gulotta.
Un'altra forma di psicoterapia focalizzata che posso suggerirLe è la cognitivo-comportamentale e suggerirLe la lettura del libro "L'amore non basta" di A. Beck.

Un cordiale saluto,
[#6]
Utente
Utente
Gent.le dott.ssa provi solo per un attimo a mettersi nei panni di una paziente che riconosce di avere degli "handicap", che si reca da uno specialista settimanalmente (che dista da casa quasi 200 km), che paga un servizio (che non ho mai ben capito quale sia stato....anche perche per fortuna - o arrivati a questo punto per sfortuna - non ha termini di paragone) e che si è chiesta a conclusione delle sedute: "ma recarsi da uno psicoterapeuta è davvero questo? Tutto qui?"....E ponendomi domande su tali questioni ho deciso di iscrivermi a questo sito, al fine di avere un quadro piu chiaro ed esaustivo di cio che un professionista faccia durante gli incontri. Purtroppo mi spiace sottolineare che non ho riassunto in eccesso le modalità di svolgimento delle sedute ma le problematiche che mi affliggono e i pensieri che si ripetono nella mia testa con insistenza.
Leggero certamente i libri che mi ha consigliato nella speranza di comprendere meglio questo tipo di approccio al mio problema.
Lei e la dott.ssa Randone siete state molto chiare ed esaustive pur essendo a conoscenza di pochissimi elementi.
Grazie