Possibile doc omosessuale?
Premessa: sto attraversando un difficile periodo di stress a causa di un trauma che mi ha quasi cambiato la vita — in buona sostanza, il primo vero fallimento della mia carriera da studente (che per quanto possa sembrare stupido, mi ha portato ad uno stato di prostrazione psicofisica tale da peggiorare la mia qualità della vita, come spiegherò in seguito). Inoltre, anche se non so quanto possa essere influente specificarlo, ho sempre avuto problemi di autostima.
Il 13 settembre 2012, due giorni dopo questo trauma, mentre guidavo (in stato quasi confusionale) ha attirato la mia attenzione un cartello con la foto di un uomo particolarmente attraente, che mi ha fatto sorgere un dubbio banale sulle mie preferenze sessuali. Da qualche mese ero infatti solito soffermarmi sui dettagli della bellezza maschile: cercavo il taglio giusto, la barba interessante, tutte quelle cose che a me mancano per potermi reputare "bello".
La domanda che era nata nella mia testa, "ma non sarai mica gay?", si è subito risolta dato che ho avuto più storie eterosessuali (una in particolare piuttosto lunga per la mia età, di circa 2 anni, con una ragazza di cui ero realmente innamorato), non ho mai fantasticato sul sesso con altri uomini e in generale ho condotto una vita sentimentale/sessuale felice e serena.
Il problema è nato nei giorni successivi: quella che avevo riconosciuto come una sciocchezza di poco conto, posta in un periodo così nero, si è trasformata in un'ossessione, a cui ben presto si sono affiancati "rituali" complusivi nel tentativo di sopprimerla. Ho cercato aiuto online, convinto di essere un omosessuale represso, ma ho realizzato dopo poco che moltissimi altri sono nella mia situazione, e tutti facevano riferimento ad un termine che adesso conosco bene: HOCD (in italiano: DOC omosessuale).
Mi sono riconosciuto nella storia di queste persone che, come me, cercavano rassicurazioni, opinioni, giudizi di esperti. E così, terrorizzato, mi sono fatto una discreta cultura sul fenomeno. Una volta toccato il fondo, non potendo permettermi uno psicoterapista, ho provato ad agire come agirebbe una persona "sana": vivere giorno per giorno ed evitare quei rituali che alimentavano la mia ossessione (masturbazione compulsiva per dimostrarmi chi sono, visione di materiale pornografico gay, pormi ogni qualvolta mi era possibile domande del tipo "baceresti un uomo?", eccetera).
E per un paio di settimane, mi sono sentito guarito. Mi sentivo di nuovo me.
Quando ho avuto un dibattito sui matrimoni gay, probabilmente in tempi troppo prematuri perché non ricadessi nello stessa trappola, tutto è tornato indietro. Sono ricaduto nelle complusioni come si ricade nella spirale della droga: "dai, solo per una volta".
Invece sono tornato al punto di partenza, e non so più chi sono. Come posso capire se sono etero/omo/bisessuale? Qual è la distinzione tra un gay represso o inespresso e me?
NB: nella "storia clinica" del mio profilo ho aggiunto 2 note importanti
Il 13 settembre 2012, due giorni dopo questo trauma, mentre guidavo (in stato quasi confusionale) ha attirato la mia attenzione un cartello con la foto di un uomo particolarmente attraente, che mi ha fatto sorgere un dubbio banale sulle mie preferenze sessuali. Da qualche mese ero infatti solito soffermarmi sui dettagli della bellezza maschile: cercavo il taglio giusto, la barba interessante, tutte quelle cose che a me mancano per potermi reputare "bello".
La domanda che era nata nella mia testa, "ma non sarai mica gay?", si è subito risolta dato che ho avuto più storie eterosessuali (una in particolare piuttosto lunga per la mia età, di circa 2 anni, con una ragazza di cui ero realmente innamorato), non ho mai fantasticato sul sesso con altri uomini e in generale ho condotto una vita sentimentale/sessuale felice e serena.
Il problema è nato nei giorni successivi: quella che avevo riconosciuto come una sciocchezza di poco conto, posta in un periodo così nero, si è trasformata in un'ossessione, a cui ben presto si sono affiancati "rituali" complusivi nel tentativo di sopprimerla. Ho cercato aiuto online, convinto di essere un omosessuale represso, ma ho realizzato dopo poco che moltissimi altri sono nella mia situazione, e tutti facevano riferimento ad un termine che adesso conosco bene: HOCD (in italiano: DOC omosessuale).
Mi sono riconosciuto nella storia di queste persone che, come me, cercavano rassicurazioni, opinioni, giudizi di esperti. E così, terrorizzato, mi sono fatto una discreta cultura sul fenomeno. Una volta toccato il fondo, non potendo permettermi uno psicoterapista, ho provato ad agire come agirebbe una persona "sana": vivere giorno per giorno ed evitare quei rituali che alimentavano la mia ossessione (masturbazione compulsiva per dimostrarmi chi sono, visione di materiale pornografico gay, pormi ogni qualvolta mi era possibile domande del tipo "baceresti un uomo?", eccetera).
E per un paio di settimane, mi sono sentito guarito. Mi sentivo di nuovo me.
Quando ho avuto un dibattito sui matrimoni gay, probabilmente in tempi troppo prematuri perché non ricadessi nello stessa trappola, tutto è tornato indietro. Sono ricaduto nelle complusioni come si ricade nella spirale della droga: "dai, solo per una volta".
Invece sono tornato al punto di partenza, e non so più chi sono. Come posso capire se sono etero/omo/bisessuale? Qual è la distinzione tra un gay represso o inespresso e me?
NB: nella "storia clinica" del mio profilo ho aggiunto 2 note importanti
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Leggi qui, vedrai che ti ci ritroverai in più punti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Tentando di "far da te" hai fatto cose più utili, come andare avanti con la tua vita, e cose meno utili, come il metterti alla prova con la masturbazione compulsiva. Non ti serve tanto farti una cultura sull'argomento, perché dall'ansia non si esce informandosi, ma parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, meglio se ad approccio strategico o comportamentale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Tentando di "far da te" hai fatto cose più utili, come andare avanti con la tua vita, e cose meno utili, come il metterti alla prova con la masturbazione compulsiva. Non ti serve tanto farti una cultura sull'argomento, perché dall'ansia non si esce informandosi, ma parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, meglio se ad approccio strategico o comportamentale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
No. Da qui non si può riconoscere niente come sano o patologico. Come puoi leggere nelle righe in rosso in fondo a ogni pagina, da qui non possiamo emettere diagnosi né intervenire sul problema presentato dagli utenti. È necessario un consulto di persona se vuoi essere certo di cosa si tratta.
Tuttavia, in base all'esperienza, è possibile che nel tuo caso si tratti più di una tendenza ansioso-ossessiva che si sta esprimendo come paura dell'omosessualità, che di omosessualità latente. Se si trattasse di ansia, alcune forme di consulenza/terapia psicologica possono essere molto efficaci nel risolverla.
Leggi i link suggeriti.
Tuttavia, in base all'esperienza, è possibile che nel tuo caso si tratti più di una tendenza ansioso-ossessiva che si sta esprimendo come paura dell'omosessualità, che di omosessualità latente. Se si trattasse di ansia, alcune forme di consulenza/terapia psicologica possono essere molto efficaci nel risolverla.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 19/11/2012.
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